Quanto è cambiata la Classe A 2018? Per spiegarvelo nella maniera più chiara possibile abbiamo confrontato punto su punto la nuova e la vecchia
Da quando, nel 2012, Mercedes ha rivoluzionato la Classe A, trasformandola da monovolume a berlina 5 porte compatta e sportiva, è stato subito successo. Una cambiamento radicale dello stile Mercedes che ha svecchiato tutti gli altri modelli in gamma. Nel 2018 Classe A ha compiuto un altro salto generazionale con un’iniezione di tecnologia che ha segnato un importante passo in avanti rispetto alla concorrenza.
Ma quanto è cambiata davvero la Classe A? Per spiegarvelo nella maniera più oggettiva e chiara possibile abbiamo deciso di confrontare punto su punto la nuova e la vecchia e di metterle alla prova su strada.
DIMENSIONI
Metro alla mano la nuova Classe A misura 4 metri e 42 cm ovvero ben 12 cm in più rispetto al modello precedente. Ci sono poi 2 cm in più in larghezza, 1 in altezza, ma soprattutto il passo si è allungato di 3 cm (fino a 2 metri e 73) per fare spazio ai passeggeri. Dietro per testa e spalle ci sono centimetri in più ma lo spazio per le ginocchia è risicato e, come sulla vecchia, viaggiare in tre non è consigliabile. Il bagagliaio è più voluminoso di prima (si è passati a 370 litri contro i 341 precedenti), ha un piano di carico più lungo e un'apertura più ampia ma non è da primato per un'auto di queste dimensioni, le concorrenti fanno decisamente meglio.
ESTERNI
Riconoscere la nuova Classe A non è difficile. La silhouette mantiene le proporzioni del modello precedente ma ora fa capolino un muso più accigliato grazie al cofano più basso e a fari sottili che in Mercedes chiamano Predator Face. Novità anche al posteriore dove ci sono luci che si abbracciano ancor di più il portellone. La fiancata, invece, perde la sportività della generazione precedente con nervature più levigate, peccato. Piccoli ritocchi limano anche il Cx che scende fino a 0,25. Meglio prima o adesso?
ABITACOLO
L’arredamento della vecchia Classe A si fa ancora apprezzare nonostante 6 primavere sulle spalle. Il design è uno dei suoi punti di forza e, unito ad assemblaggi e materiali di qualità, fa dell’abitacolo della vecchia Classe A uno dei più chic in circolazione. Lo schermo al centro della plancia ha un massimo di 8 pollici, una misura ancora oggi nella media del segmento.
Nulla a che vedere, però, con il doppio maxi-schermo che include strumentazione e sistema infotainment. Di serie è prevista una coppia di display da 7 pollici. In opzione, quello centrale o entrambi possono essere sostituiti con uno o due touchscreen da 10,25 pollici. I tasti ora sono a sfioramento come e i pulsanti sul volante, debutta anche il nuovo il touchpad sulla console centrale. Il cambio automatico, rimane a levetta dietro al volante.
INFOTAINMENT
Sulla Classe A di precedente generazione ci sono i supporti Apple Car Play e Android Auto per la connessione dello smartphone. I comandi vocali dell’auto sono relativi alla funzione di navigazione. Volendo si possono usare gli assistenti vocali degli smartphone - Siri e Google - dopo aver collegato il telefonino.
Sulla nuova Classe A c'è un sistema infotainment che nemmeno Classe S e Classe E: la Classe A 2018 è la prima Mercedes con l’MBUX un'interfaccia uomo-auto con cui dialogare come se ci fosse un assistente in carne e ossa. Avete presente Siri o l’assistente Google? Immaginate di averli in auto. Quali sono i vantaggi?
Che si può usare un linguaggio naturale, intendo proprio con le inflessioni di ciascuno di noi: dalla r moscia ai vari intercalari dialettali. Fare prove scherzose? Il Quoziente Intellettivo dell’MBUX cresce nel tempo acquisendo informazioni non solo relative al nostro utilizzo ma anche a quelle di migliaia di utenti Classe A condivise su una piattaforma cloud. Il risultato è in software sempre più preciso e personalizzato al punto che oltre a rispondere ai nostri comandi sarà lui a suggerirci cosa fare.
Ad esempio: chiamate sempre vostra moglie il pomeriggio? Se siete in auto lui ve lo ricorderà.
Siete soliti chiamare nostra moglie appena usciti dall'ufficio, più o meno sempre allo stesso orario, dopo un po' sarà lui stesso a suggerirci di farlo. Attenzione quindi se lo fate con l’amante.
I comandi vocali permettono di impostare la destinazione sul navigatore, gestire telefonate, comandare la riproduzione musicale, prendere appunti, richiedere la lettura vocale dei messaggi o le previsioni del tempo e regolare la climatizzazione, il riscaldamento e le luci. Altro ancora si può fare con l’App Mercedes Me che, oltre a permetterci di accedere alla vettura da remoto, ci consente di aggiornare le estensioni del software. Infine il display centrale diventa touch e capacitivo. Per la priva volta, poi, arriva l’head up display. In più la navigazione ha la particolarità della realtà aumentata, ossia sovrappone le indicazioni di marcia a un'immagine video ripresa in diretta dalla fotocamera frontale.
MOTORI
Nel passaggio dalla nuova alla vecchia non ci sono stati grandi stravolgimenti. Lato benzina, per esempio, ci sono i due 1.600 delle A 160 da 109 cv e la A 180 da 136 cv che sostituiscono i precedenti da 102 e 122 cv. Ma la grande novità è il nuovo quattro cilindri turbo benzina sviluppato in collaborazione con Renault e Nissan da 1.3 litri con 163 cv e 250 Nm in dote alla A 200, abbinato a un cambio manuale a 6 marce o al doppia frizione a sette rapporti. Si arriva sino a 224 cv della A 250.
Lato diesel è riconfermato sulla nuova Classe A il sempiterno 1.5 (sempre di origine Renault) della A 180 d ora con 116 cv invece che 109. Per ora l’unico diesel in listino in attesa del nuovo 2.000 con potenze superiori.
La volete a trazione integrale? Al momento ci sono la A 220 e la 250 a benzina 4Matic. E quella sportiva? La vecchia Classe A rimane ancora l’unica ad offrire la variante A AMG da 380 cv che per la nuova Classe A non è ancora disponibile, ma arriverà.
GUIDA E SICUREZZA
Quando la Classe A è passata da monovolume a berlina compatta ne ha guadagnato la sportività. Il telaio della Classe A è sempre stato uno dei suoi punti forti: il volante piccolo ma cicciotto e la posizione di guida abbastanza vicina al suolo invogliano a impegnarla tra le curve. La precedente Classe A è già un bel concentrato di tecnologia con il Collision Prevention Assist Plus con frenata autonoma in caso di rischio di tamponamento per ridurre la spinta in avanti causata dall’urto. C’è anche l’Attention Assist, che consiglia quando fare una pausa con la famosa tazzina di caffè.
Tutto ciò sulla nuova Classe A è stato confermato se non migliorato. Il telaio è più rigido ed è ancora più piacevole strapazzarla. In curva è sempre piatta e nei cambi di direzione reattiva. Se poi parliamo di sicurezza e guida assistita quest’ultima sulla nuova Classe A è ancora più attiva perché agisce su sterzo, freni e acceleratore. Un esempio e il cruise adattativo Distronic che oltre a gestire la distanza mantiene la Classe A in corsia.
E poi ci sono i nuovi motori, su tutti il 1.3 turbo 4 cilindri da 163 cavalli della A200. Quello che stupisce è la risposta in basso, quasi da diesel. Non stupisce quanto a carattere visto che l’erogazione è sempre fluida e lineare.
PREZZI
La nuova Classe A fissa il suo listino a quota 25.720 Euro circa (messa su strada esclusa). Cosa compro con questa cifra? Una A 160 con il 1.600 da 109 e cambio manuale a 6 marce in allestimento Executive. Vi state chiedendo cosa c’è di serie? Tanto, a partire dal sistema MBUX e le sue funzioni avanzate, il touchpad, la telecamera posteriore, l’assetto ribassato, i cerchi in acciaio da 16” e fari alogeni con led diurni e il voltante sportivo a tre razze multifunzione.
CONCLUSIONI
Scegliere la vecchia o la nuova? Molto dipende dal feeling che si ha con la tecnologia. Vero è che imparando a sfruttare al meglio le potenzialità del sistema MBUX si possono fare molte cose senza distrarsi grazie all’efficacia dei comandi vocali. In caso contrario ci sono tante informazioni da gestire e un po’ di apprendistato da mettere in conto. Voi da che parte state? Meglio la tecnologia ultramoderna della nuova o preferite l’originale che è un instant classic?