La osservi ferma e mai penseresti che la Audi Q7 si guidi facile facile come una wagon
TUTTA UN’ALTRA STORIA E’ sempre lei eppure è cambiata come Johnny Deep versione Pirata dei Caraibi e nell'ultima apparizione a Venezia nei panni di James 'Whitey' Bulger in Black Mass. L'idea di essere una sport utility di lusso è rimasta la stessa ma la nuova Q7 non potrebbe essere più diversa rispetto al passato. Anzitutto per il pacchetto. Addio forme tondeggianti, benvenuti spigoli vivi e tagli. Le proporzioni sono quelle del SUV taglia XL, a cambiare è l’approccio. A furia di una severissima dieta a base d’alluminio, la nuova Q7 pesa 3 quintali meno della precedente, sono arrivati anche l’asse posteriore sterzante e la tecnologia di un Airbus 380, ciliegina sulla torta di un progetto tutto nuovo.
LA LINEA: NI E’ equilibrata ed elegante, soprattutto nei toni scuri ma senza particolari guizzi estetici. Mi spiego meglio. Se la precedente si caratterizzava per forme a uovo che la distinguevano subito dalle rivali, ora la nuova Q7 passa un po’ in sordina. La coda grossa e bassa la fa somigliare più una wagon alta da terra che a una SUV vera e propria. Pur essendo 4 centimetri più piccola della precedente (siamo comunque a 5 metri e 5 centimetri fuori tutto) alla vista sembra più grande. Il motivo è presto detto. Visto che uno dei punti deboli del vecchio modello era proprio lo spazio ridotto a disposizione dei passeggeri, non proporzionato all’ingombro esterno, i designer hanno allargato le linee rendendole più orizzontali possibile. Ora di spazio ce n’è da vendere, addirittura per 7. Chi siede in ultima fila non è costretto a difficili contorsioni.
ELETTRONICA PROTAGONISTA E già che ho tirato in ballo gli interni tanto vale chiudere l’argomento che è tutto fuorché breve. Dentro, il salto è epocale. Il punto forte è il nuovo sistema di infotainment che, a differenza di molte rivali (Volvo XC90 in primis) non è touch screen ma culmina nell'enorme touchpad posizionato sul tunnel, proprio davanti alla leva del cambio. Se la cosa può sembrare un po’ datata, in realtà trovo sia ancora la soluzione migliore. Alla guida ci si distare poco perché non bisogna guardare dove si poggia il dito.
DATELA ALLA MAMMA Ma il piatto forte è davanti ai miei occhi. Si chiama Virtual Cockpit e sostituisce la strumentazione come l'abbiamo conosciuta fino a questo momento con un display LCD da 12,3 pollici che diventa parte integrante dell'Infotainment stesso. E già perché si può scegliere se tenere sott’occhio il navigatore, i parametri dell’auto o tachimetro e contagiri. Seduto al posto guida tutto è dove si vorrebbe trovare. Certo è che bisogna mettere in conto un minimo di apprendistato prima di governare tutto al meglio. Se non capite di cosa parlo, fatela provare a vostra madre e vediamo se riesce a muoversi nel primo quarto d’ora. Scherzi a parte, è lo scotto da pagare per avere a bordo tanta tecnologia.
PANZER DA CORSA Confesso che anche la guida è stata una sorpresa, forse quella più grande. La osservi ferma nel parcheggio di redazione e mai ti verrebbe da pensare che questo enorme pachiderma si guidi facile facile come una wagon. Eppure… Il merito va all’asse posteriore sterzante che, modificando l’inclinazione fino a un massimo di 5 gradi, regala una maneggevolezza sorprendete. Senza dimenticare il peso, che a vuoto non supera le 2 tonnellate. Non poco ma abbastanza per decretarla la più leggere della sua categoria, dicono fieri in Audi.
AGILITY SUV Ecco che allora basta settare le sospensioni pneumatiche sul livello più basso (Dynamic) e il gioco è fatto. Tra i tornanti ci si dimentica di portare a spasso 5 metri spalmati su 2.000 kg. Da non credere! Mi sarei aspettato qualcosina in più dai freni. Il mordente c’è, sia chiaro, ma la risposta al pedale non è delle più incisive.
NOBILTA’ D’ANIMO E il motore? Semplicemente perfetto. Il 6 cilindri a V 3.000 cc da 272 cavalli regala emozioni. Accoppiato al cambio automatico Tiptronic a 8 rapporti è quanto di meglio si vorrebbe per viaggiare con gusto. Affondi il piede e la Q7 guadagna velocità con una spinta possente ma fluida come quella di un’auto elettrica. Il cambio lavora proprio un gran bene nel gestire al meglio 600 Nm di coppia. Forse il kick down potrebbe essere un filo più veloce ma parliamo davvero di piccolezze se consideriamo uno 0-100 in appena 6,3 secondi per una velocità massima di 234 orari, il tutto nel silenzio più totale. Ora tocca parlare di prezzi, la nota dolente. Quella della nostra prova (in allestimento Business Plus) presenta un conto di poco più di 72mila Euro, optional esclusi ovviamente. Ma tant'è, la Audi Q7 rimane un punto di riferimento tra le mega SUV.