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Prova su strada

Volvo Serie 40 my 2000


Avatar Redazionale, il 01/08/01

23 anni fa -

Le piccole Volvo si rinnovano con interventi mirati a renderle più Volvo nel feeling di guida e nel comfort. Lo stile, ben disegnato cinque anni fa, non ha bisogno di modificazioni profonde ma soltanto di un leggero make-up. Nuovi sono anche i motori turbodiesel per una gamma tutta a norme Euro3.

 

LA NOVITA’

Cinque anni e non li dimostra. Lo stile della Serie 40, la piccola di Volvo, non accenna a invecchiare. L’eccellente lavoro svolto dai designer di Goteborg per volvizzare con uno stile originale la struttura della Mitsubishi Carisma (da cui la 40 deriva) ha ora bisogno soltanto di leggeri interventi di make-up per rimanere attuale.

TRUCCO LEGGERO

Lo stile filante e moderno cambia poco, soprattutto in coda, dove sono soltanto pochi dettagli impercettibili a fare la differenza. Dove le 40 cambiano in maniera più evidente è nel frontale, con i fari anteriori ora più grandi, con lenti trasparenti e, optional, con luci allo xeno. Gli indicatori di direzione si integrano con i fari, nuovi sono i fendinebbia e anche il paraurti è ridisegnato.

PIÙ LARGA DAVANTI

Le modifiche al frontale nascondono anche modificazioni strutturali. Della Serie 40 si è sempre lamentato il fatto che non fosse una vera Volvo, che fosse un’ottima auto, ma più Mitsubishi che Volvo nel feeling di guida e nel comfort. La nuova Serie 40 si avvicina sempre di più alle sorelle maggiori. L’intervento più profondo riguarda le sospensioni anteriori, con ammortizzatori più soffici e molle più dure, nuovi bracci trasversali e la carreggiata allargata di 18 millimetri.

GRANDI RUOTE

Anche il passo aumenta, di 12mm, e pure le sospensioni posteriori hanno ottenuto una nuova taratura e leggere correzioni. Volvo, poi, va in controtendenza, adottando pneumatici a spalla più alta invece che pneumatici sempre più ribassati come va di moda oggi: da pneumatici misura 195/55 si passa a 185/65 e a 195/60.

LOTTA AL RUMORE

Per rispettare gli standard Volvo di comfort acustico la nuova Serie 40 adotta sostegni idraulici per il motore e un isolamento tra vano motore e abitacolo perfezionato.

NUOVI TURBODIESEL

Alla lotta al rumore contribuiscono anche i nuovi motori turbodiesel a iniezione diretta con tecnologia common rail da 1.870cc, i motori Renault adattati alle specifiche Volvo.
Due sono le versioni proposte, identiche nell’hardware e differenti soltanto nel software di gestione. Grazie a differenti mappature della centralina, il 1.9 eroga 75kW (102CV) a 4.000 giri con 215Nm di coppia massima tra 1.700 e 3.250 giri oppure, nella versione più spinta, 85kW (115Cv) a 4.000 giri con 265Nm di coppia massima tra 1.750 e 2.500 giri. Per, rispettivamente, 185 km/h di velocità massima e 12 secondi per lo 0-100km/h o 195 km/h e 10,5 secondi per passare da 0 a 100 km/h.

I MOTORI A BENZINA

Nulla cambia per i motori a benzina aspirati, il 1.6 da 80 kW, il 1.8 da 90kW, il 1.8 a iniezione diretta da 92kW e il 2.0 da 100kW rimangono tali e quali. Cambiano, invece, i due motori turbo. Il 2.0T, duemila con turbo a bassa pressione adotta un sistema di fasatura variabile continua delle valvole ed eroga 121kW (165Cv) e 240Nm di coppia massima tra 1.800 e 4.500 giri, per 220 km/h e 8,5 secondi per passare da 0 a 100 km/h. Il motore T4 è ora la versione con turbo ad alta pressione della 2.0T, con la stessa cilindrata e lo stesso sistema di fasatura variabile per ottenere più coppia ai bassi regimi e un funzionamento più fluido, con 147kW (200Cv) e 300Nm tra 2.500 e 4.000 giri per 235 km/h e 7,3 secondi nello 0-100km/h.

CAMBIO AUTOMATICO

È nuovo, ha 5 marce e il controllo elettronico adattativo, capace cioè di adattarsi allo stile di guida del pilota nelle cambiate. Deriva dai cambi automatici delle sorelle maggiori.

NUOVA CONSOLLE

Anche l’abitacolo è rinnovato. La plancia rimane la stessa, morbida e moderna, ma cambia tutta la parte centrale, tunnel compreso. Nella consolle si ritrovano i pratici comandi delle sorelle maggiori e anche l’impianto stereo riprende la disposizione e la praticità dei tre grandi manopole/pulsanti multifunzione. La nuova consolle è pronta ad accogliere il grande schermo del navigatore satellitare. Il kummel centrale ha nuovi vani portaoggetti, una presa a 12 Volt, un cestino portarifiuti per chi siede dietro e un bracciolo per chi, invece, siede davanti.

SPAZIO SU MISURA

L’abitacolo della Serie 40 trasmette una sensazione di lusso e di qualità superiore a quanto ci si aspetti da auto di questa categoria. Curate le rifiniture, di buona qualità i materiali impiegati, intelligenti e pratiche le soluzioni adottate e curato lo stile. Un abitacolo da auto di categoria superiore, ma non nello spazio a disposizione, limitato rispetto alle dimensioni esterne (452x172cm): sono confortevoli i posti anteriori ma, se chi siede davanti è alto, lo spazio per chi siede dietro è piuttosto limitato, adatto a due bambini più che a due adulti full size.

BAGAGLIAIO VORACE

Ottima, invece, la capacità di carico: 471 litri per la S40 (quanto una VW Passat berlina, più lunga di 16cm), 415-1421 litri per la V40 (quanto una Saab 9-5 SW, più lunga di 30cm), da vera station wagon anche se la linea è molto sportiva e affusolata.

I PREZZI

da 37,9 a 51 milioni per la S40, da 40,9 a 54,2 milioni per la V40. Prezzi in linea con la concorrenza di Alfa 156, Lancia Lybra, Opel Vectra e VW Passat, comprensivi di una dotazione completa anche di Inflatable Curtain, gli airbag a tendina che scendono a coprire i finestrini laterali proteggendo la testa in caso di urto. L’airbag per il passeggero è disponibile a richiesta, senza spendere nulla. L’allestimento Optima, che costa circa 3 milioni, aggiunge alla dotazione gli alzacristalli elettrici posteriori, il sedile passeggero regolabile in altezza, il climatizzatore automatico, i cerchi in lega da 15 pollici, i fendinebbia, gli inserti in similradica e il volante rivestito in pelle.

AL VOLANTE

La posizione di guida delle Serie 40 è un po’ rétro, con il volante piuttosto orizzontale. Regolando il sedile (anche in altezza) e il volante (solo in altezza) si trova una posizione comoda ma un poco costretta in avanti se si vogliono rispettare le regole del corretto sedere alla guida: il volante orizzontale costringe a stare vicini se non si vuole staccare la spalla dallo schienale quando si sterza, costretti in avanti quando la mano sta nella parte alta del volante, più lontana dal busto. I comandi sono a portata di mano anche se, l’impianto stereo/navigatore satellitare è posto nella parte bassa della consolle centrale, fonte di distrazione dalla guida.

COMODA E FACILE

Le modificazioni rendono la nuova Serie 40 più Volvo. Il comfort acustico è decisamente apprezzabile, con i pochi rumori che entrano nell’abitacolo ben filtrati. Il comfort di marcia si traduce per il pilota in facilità di guida, con traiettorie facili da impostare e reazioni prevedibili del telaio. Le nuove sospensioni anteriori rendono la guida precisa. Il comfort di marcia è di buon livello anche per i passeggeri, che non si accorgono delle irregolarità della strada e viaggiano comodi e ben ammortizzati.

I TURBODIESEL

La differenza di guida tra i due motori a gasolio si fatica ad apprezzare. Il motore più potente è brillante e riprende in quinta con vigore da 1.500 giri, con una buona spinta pari a quella di un brillante motore a benzina due litri. La versione meno potente non è molto differente nel comportamento, con una spinta un poco meno vigorosa ma non troppo: sarebbe stato lecito aspettarsi in cambio di minore potenza una maggiore forza ai bassi regimi, invece il 102 Cv inizia a spingere sempre da 1500 giri. Il rumore è contenuto, soprattutto per la versione più potente, anche se al minimo le vibrazioni si fanno sentire all’interno dell’abitacolo, sul volante e sulla pedaliera. Il pedale del freno delle turbodiesel è meno pronto e più facile da dosare di quello delle versioni a benzina.

I TURBOBENZINA

Il motore della 2.0T spinge con insospettata grazia anche l’ammiraglia S80: con la più leggera 40 la guida si fa agile e facile, si riprende con forza senza utilizzare troppo il cambio e le accelerazioni se si affonda sul pedale dell’acceleratore sono di buon livello. Sopporta bene marce tirate fino alla zona rossa, anche se la guida più efficace si ottiene sfruttando l’elasticità ai bassi regimi.
Lo sportivo T4 mantiene la stessa potenza della vecchia T4, ma diventa molto più docile e trattabile, molto più facile da guidare nel traffico. Ora, per fluidità e prontezza sembra un motore tre litri a sei cilindri, con poco ritardo del turbo in accelerazione e in ripresa.

di M.A.Corniche
22 giugno 2000


Pubblicato da Redazione, 01/08/2001
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