Un bel viaggiare
A FAGIUOLO Quando ho scoperto che avrei dovuto scrivere della Volvo V40 D3 Geartronic Summum, ho sorriso. Non tanto perché, come aspetto, questa svedese un po' fuori dalle righe mi piace, quanto per ciò che si dice di lei: comfort, sedili comodi, buona insonorizzazione... Quello che serve se devi fare una settantina di km al giorno nel tragitto casa-lavoro, proprio come il sottoscritto.
UN TIPO RUMOROSO L'avviamento in garage, in un freddo lunedì mattina, tradisce la presenza dei 5 cilindri, vibranti e rumorosi come non mai. Va un po' meglio a caldo ma è una caratteristica, quella della ruvidezza, che mi porterò dietro per tutta la convivenza con la Volvo V40. Mentre faccio manovra, non posso fare a meno di notare una certa difficoltà nella percezione degli ingombri: se davanti la cosa non disturba più di tanto, dietro il lunotto lillipuziano rende la vita grama. I sensori? A pagamento (425 euro).
LA VITA DEL PENDOLARE Abitando un bel po' fuori città, il mio percorso-tipo giornaliero si articola principalmente su strade extraurbane e in autostrada: un'ottima occasione per mettere alla prova il comfort della Volvo V40. Che è come la ricordavo: sospensioni gommose nella maggior parte delle situazioni – tranne in presenza di buche stile meteorite – isolamento dai fruscii decisamente curato e sedili con proprietà taumaturgiche, tanto appaiono gentili con i lombi. A 130 km/h con il cambio in D il turbodiesel si mette tranquillo e non fa baccano: basta però un kick-down per risvegliarlo dal suo torpore.
CARATTERE FORTE I 150 cv della Volvo V40 D3 Geartronic Summum si sentono tutti e, francamente, bastano ed avanzano per i tempi moderni. Con la già citata ruvidezza si impara – a malincuore – a convivere mentre il cambio automatico, di vecchia concezione, non può vantare il puntiglio e la velocità, chessò, di un DSG. Dolce e fluido lo è sempre, sportivo mai. Ma si accoppia piuttosto bene al sistema start&stop, di serie, che spegne puntualmente il motore ad ogni fermata o semaforo rosso.
SICURA-MENTE Il Driver Alert (che comprende riconoscimento segnali stradali, abbaglianti automatici e Lane Keeping Aid) è fin troppo apprensivo, specie in città mentre il BLIS, che avvisa se appare un'altra auto in fase di sorpasso, aiuta. Così come il City Safety – unico di serie fra tutti questi accessori – sistema antitamponamento che entra in azione al di sotto dei 50 km/h. Senza dimenticare il cruise control attivo e la pletora di airbag, incluso quello per i pedoni. Insomma, sulla sicurezza non si lesina. Se volete di più, basta pagare.
DUE CURVE, PER GRADIRE Puoi muovere pochi difetti a questa Volvo, quando la strada si riempie di curve. Perché, fedeli alla loro linea, i tecnici svedesi hanno puntato su una dinamica che mette tranquillità, anche se si procede spediti. La V40 rolla poco, inserisce il muso in curva con tenacia e mette giù piuttosto bene la potenza (anche se il peso del 5 cilindri, là davanti, si fa sentire). Cosa manca? Uno sterzo un po' più sensibile e vero e un cambio più rapido. Poi, per i palati fini, non avrebbe stonato un retrotreno incline al gioco, che aiutasse in misura maggiore a chiudere le curve.
CERTEZZE CITTADINE Nel tragitto cittadino verso l'aperitivo del venerdì, si scopre una V40 che fa voltare qualche testa, ferma e composta sul pavé, ma che rimane un po' stretta per 4 dietro. Lo scopri più che altro se gli amici per la seratina in programma sono quelli della pallacanestro, con annessi borsoni post-allenamento. Le teste sfiorano il padiglione, così come le ginocchia gli schienali anteriori. E lo specchietto fa ancora più fatica a raccontarvi cosa succede dietro di voi.
DUE CONTI Infine, qualche riflessione: la Volvo V40 D3 Summum che ho guidato ha il cambio automatico Geartronic a 6 rapporti, 150 cv e costa 33.800 euro. Più in basso c'è la D2, con l'1.6 turbodiesel del gruppo PSA da 115 cv (da 27.400 a 31.500 euro) mentre nell'alto dei cieli veleggia la D4, forte di 177 cv e un ventaglio prezzi compreso tra 32.050 e 36.050 euro. Se fossi un agente di commercio probabilmente sceglierei proprio il D3, giusto compromesso fra prestazioni e consumi (in media, il display segnava 6,5 l/100 km). Tuttavia, anche il D2 si merita un pensierino: se è vero che appare un filo fiacco, può ripagare con consumi da utilitaria, nell'ordine dei 19 km/litro.