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Volvo V40 2012


Avatar di Andrea  Rapelli, il 28/06/12

12 anni fa - La Volvo V40 2012 ha indole e misure per affrontare Serie 1 e compagnia. Guarda il video

La Volvo V40 2012 è un po' coupé, un po' station, con tanta sicurezza e un bel po' di comfort. Senza dimenticare uno stile pulito, che può far breccia in molti cuori. Da settembre in concessionaria, andrà a sostituire V50 e C30.

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NEL SEGNO DELLA V Da che mondo è mondo, nella genealogia Volvo la lettera V ha sempre rappresentato la famiglia delle station wagon, sfaccettature comprese. Oggi, invece, la Volvo V40 2012 s'inventa una categoria tutta sua, un po' coupé, un po' hatchback, per andare a disturbare avversarie del calibro di Audi A3, BMW Serie 1, Mercedes Classe A.

COMMISTIONI Il segreto della Volvo V40 2012 sta tutto nel design. Perché, tanto per chiarire subito le cose, lei è destinata a prendere il posto sia di C30, sia di V50. Difficile, per il team di designer (capitanato da Chris Benjamin, giovanottone californiano) accontentare entrambe le tipologie di pubblico. Se il frontale è piuttosto banale, nel senso che si uniforma a quello delle ultime creazioni svedesi, la coda ha parecchio da dire.

SIXTIES In effetti, la scrittona Volvo in bella evidenza, il portellone di nero verniciato – l'ispirazione arriva dalla Volvo P1800 S, coupettona anni sessanta – e i giochi di linee dei gruppi ottici posteriori stuzzicano l'occhio dell'esteta. Pure il profilo laterale, grazie anche alla linea di cintura che si alza in coda, rende alla silhouette della Volvo V40 2012 meritata giustizia stilistica.

MENO V50, PIU' C30 La compattezza delle misure della Volvo V40 2012, comodamente da segmento C (4,37x1,80x1,42 m) dà l'idea della quantità di centimetri sacrificata rispetto ad una classica carrozzeria da SW. Davanti non ci sono problemi di sorta, pur con un padiglione basso. Dietro, se il playmaker entra a fatica, il pivot deve obbligatoriamente piegare il collo: una volta seduto, toccherà il soffitto con la testa. Discreto, invece, lo spazio per le ginocchia. Stessa filosofia per il bagagliaio: la credenza della nonna o la libreria dell'Ikea difficilmente troveranno posto nei 335 litri di base dichiarati. Volendo, a 70 euro è disponibile il piano di carico regolabile su due livelli.

DA' I NUMERI Distinguere con precisione cv e sigle corrispondenti non è facilissimo: sotto il cofano della Volvo V40 2012 ci saranno tre turbodiesel (D2, D3, D4) e due turbo a benzina, T3 e T4, con potenze crescenti. La famiglia dei gasolio parte da 115 CV, con 3,6 l/100 km e soli 99 g/km di CO2, per arrivare fino ai 177 del D4 top di gamma, passando per il D3 capace di 150 CV: per entrambi, cinque cilindri in linea e consumi identici, con 4,3 l/100 km. Volendo, i turbodiesel maggiori D3 e D4 possono montare il cambio automatico Geartronic a 6 marce. Dietro le sigle T3 e T4 si celano invece due 1.600 turbo a iniezione diretta di benzina GTDi da, rispettivamente, 150 (5,4 l/100 km) e 180 CV, per 5,5 l/100 km.

TRADIZIONE... Fortunatamente, la Volvo V40 2012 si appoggia sui classici allestimenti della Casa: base, Kinetic, Momentum e Summum, con livelli crescenti d'equipaggiamento. Per avere una dotazione piuttosto completa bisogna ragionevolmente puntare sulle Momentum che comprendono, fra le altre cose, cruise control, sensore pioggia e crepuscolare, regolazione in altezza sedile lato guida, specchi ripiegabili. Oltre naturalmente a clima automatico bizona, radio con lettore CD/Mp3 e presa Aux, quattro vetri elettrici e tanto altro.

E SICUREZZA Certezza nelle certezze, la pletora di dispositivi pronti a salvarvi la vita. E, prima mondiale, anche quella degli altri, perché sulla Volvo V40 2012 debutta di serie l'airbag per il pedone: impattando contro una persona, in poche frazioni di secondo, tra il cofano e il parabrezza fuoriesce un morbido cuscino pronto ad accogliere la testa del malcapitato investito. Non mancano neppure l'antitamponamento City Safety, riveduto e migliorato (ora funziona fino a 50 km/h), altri sette airbag sparsi per l'abitacolo, attacchi Isofix e appoggiatesta anti colpo di frusta. Tutti compresi nel prezzo.

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TAGLIO ALTO Se segmento premium dev'essere, che sia, anche dal punto di vista dei costi. Perché scorrendo il listino si scopre una Volvo V40 2012 caruccia: si va dai 24.450 euro della T3 base ai 35.995 della D4 Geartronic Summum. Per una D2 Momentum si spendono poco più di 28.000 euro, mentre il conto oltrepassa di poco i 30.000 se si opta per la D3, nello stesso allestimento. Il gap rispetto al T3? 2.800 euro con la D3, 500 con la D2.

VITA FACILE La sensazione, salendo a bordo della Volvo V40 2012, è quella di trovarsi a casa. Anche se nel garage non c'è mai stata un'auto svedese: le plastiche sono morbide, il design è curatissimo (vedi console centrale slim) non si avvertono rumori sinistri. Le regolazioni fini di volante e sedile permettono di ritagliarsi il posto guida perfetto, sentendosi pure ben inseriti. I principali comandi sono a portata di mano, peccato solo che alcuni (tipo quelli del clima) siano di difficile comprensione, almeno sulle prime. In chiaroscuro la visibilità: il grande specchio retrovisore senza cornice piace, ciò che si vede al suo interno meno, perché il lunotto è striminzito.

QUADRO D'AUTORE Fra pomello cambio retroilluminato e 7 diverse tonalitàper le luci soffuse, nell'abitacolo della Volvo V40 2012 la regina rimane lei, la strumentazione su pannello TFT. Smanettando con i tasti sul devioluci si possono selezionare tre diversi temi (Elegance, Eco e Performance) ognuno con informazioni dedicate. Si passa dal marroncino del primo al rosso brillante, con contagiri e velocità in bella evidenza, dell'ultimo. Ok tipologia e quantità di dati, tuttavia nel Performance la temperatura olio non avrebbe sfigurato.

2 PER COMINCIARE Il turbodiesel più piccolo della gamma, che prende il nome di D2, è una vecchia conoscenza: lo trovate su Ford, Peugeot, Mazda. E, di solito, si comporta un gran bene. Sulla Volvo V40 2012 soddisfa soprattutto in silenziosità e gradevolezza ai medio-bassi regimi. Perché inizia a spingere con fermezza intorno ai 1.700 giri, plafonandosi poco dopo quota 3.500. Piuttosto, sono le prestazioni pure a non esaltare: sarà il peso, sarà la scelta dei rapporti del cambio a 6 marce (preciso negli innesti e fluido) sta di fatto che la V40 D2 appare un po' pigra e poco pimpante.

SICUREZZA PRIMA DI TUTTO In linea con la sua mission, la Casa di Goteborg ha sviluppato una dinamica di marcia da botte di ferro. Nel senso che quanto più provate a destabilizzarla con rilasci, sterzate veloci e ogni possibile nefandezza, più la Volvo V40 2012 se ne infischia. Senza – questo è quello che conta – far troppo affidamento sul controllo di stabilità, discretissimo nell'azione. Ciò detto, lo sterzo piuttosto preciso e progressivo (con 3 tarature selezionabili, di durezza crescente) e le sospensioni consistenti fanno del loro meglio, tuttavia i palati più fini potrebbero desiderare una maggior reattività. Nello stretto il sottosterzo è tenuto a bada piuttosto bene – anche per via della gommatura generosa – peccato che la coda non prenda mai veramente parte al gioco, dimostrandosi fin troppo quieta. E l'impressione è che si sarebbe potuto osare di più, perché il telaio dà l'idea di poter sopportare ben altro. Per questo, infatti, ci sarà in futuro la versione sportiva R.

TRE O QUATTRO La Volvo V40 D4, con i suoi 5 cilindri dalla voce strana, mi ha dato la possibilità di provare anche il cambio automatico Geartronic, sviluppato insieme ai giapponesi di Aisin. Il punto forte? La dolcezza e la puntualità di cambiata in modalità Sport. Non ha la velocità dei doppia frizione, ma può bastare. Rispetto al D2, i 177 CV fanno sentire su un altro pianeta, soprattutto quando l'ago virtuale del contagiri transita intorno ai 2-3.000 giri. Più in alto, invece, c'è poco. Di tutt'altra pasta il T4, benzina sportivetto e gagliardo: i 180 CV tirano fieri fino ai 6.500, poi si siedono ma la grinta non manca.

STATE COMODI Fra i sedili, di ergonomia esemplare, l'assetto che s'irrigidisce solo sui tombini (colpa delle gomme da 18” dell'esemplare in prova, barra 40) e i fruscii che non disturbano, nemmeno a velocità autostradali, con il motore ben incapsulato, la Volvo V40 2012 è, ad orecchio, una delle segmento C più silenziose e confortevoli. Un'ottima globe trotter, insomma, senza dimenticare che in autostrada si può pure contare anche, sborsando 1.940 euro, sull'Adaptive Cruise Control, che accelera e frena, fino all'arresto del veicolo, in totale autonomia.

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Pubblicato da Andrea Rapelli, 28/06/2012
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