Sulla Volvo S60 2010 il compassato stile nordico lascia il posto a linee più tese e sportive. Ma razionalità e comfort svedesi rimangono.
COM'E'Gli svedesi sono incorreggibili nel loro understatement. Nella civiltà dell'apparire, dove tutti provano a far apparire grandi le cose piccole, loro ce la mettono tutta per smorzare i toni e riescono a far sembrare più compatta una svedesona da 463 cm di lunghezza massima. E per svoltare verso il look sportivo e tagliente inaugurato con la XC60 i designer Volvo devono essere stati sottoposti a una lunga terapia di gruppo. Ora il nuovo corso segue con la nuova Volvo S60 2010 , secondo membro della famiglia 60 a cui seguirà a novembre 2010 la wagon, la V60.
A TESTA BASSA Per andare incontro alle logiche del marketing e ai gusti moderni, la S60 si è messa al lavoro a testa bassa, con il frontale dal nasone Volvo che punta verso l'asfalto. Ai lati, fari a goccia che risalgono verso il parafango dando vita alla linea che disegna il fianco, una piega che si modella sui parafanghi fino a raggiungere la coda. Il passo è molto lungo (277,6 cm), gli sbalzi ridotti ai minimi termini e anche la coda è corta corta, tagliata diritta e alta, per rafforzare la silhouette a cuneo. Il lunotto è semiolimpionico e quasi orizzontale per rafforzare l'idea di coupé e le luci riprendono lo stile della XC60, nuovo stile di famiglia.
STANZA DEI BOTTONI Lo stile dell'abitacolo riprende quello delle ultime Volvo, con una bella planciona sobria e sagomata che appoggia sulla magica consolle centrale sospesa nel vuoto. I quattro pulsantoni quasi-tuttofare appoggiati sulla console con il buco intorno diventano più grandi e più styilish e tutto lo stile acquista un piacevole tocco Space Age, con le bocchettone della ventilazione stondate come monitor Brionvega anni 70.
QUATTRO, CINQUE O SEI Il vano motore della S60 è pronto ad accogliere motori a 4, 5 e 6 cilindri. Due a benzina, il 4 cilindri duemila turbo 2.0 T a iniezione diretta di benzina da 203 cavalli e 300Nm tra 1750 a 4000 giri, abbinabile al cambio doppia frizione Powershift, che in futuro verrà affiancato dalla versione T5 da 240 cavalli. E il 6 cilindri turbo T6 da 304 cavalli e 440 Nm tra 2100 e 4200 giri, abbinato alla trazione integrale AWD con frizione centrale Haldex a controllo elettronico. Il gasolio scorre nei cinque cilindri del collaudato turbodiesel D5 e del suo fratello minore D3. Ai 205 cavalli e i 420Nm tra 1500 e 3250 giri del D5 da 2400cc, si affiancano ora i 163 cavalli e i 400Nm tra 1400 e 2850 giri del D3, che è un D5 con la corsa dei pistoni più corta per arrivare a una cilindrata di 1984cc. Per tutti i motori è disponibile la scelta tra cambio manuale o automatico, tutti a sei marce, e per la D5 è disponibile anche la trazione integrale AWD. In arrivo anche motori millesei, dal turbodiesel da 115 cavalli con tecnologia Drive e due versioni de millesei a benzina, T3 da 150 cavalli e T4 da 180 cavalli.
PEDONAL-TECH Il naso basso della S60 è un vero naso da segugio. Oltre al sistema laser City-Safety introdotto dalla XC60 e di serie su tutte le S60, attivo fino a 30 km/h e in grado di frenare completamente se si rischia di cozzare, la S60 si preoccupa anche della incolumità dei pedoni con l'inedito Pedestrian Detection. Il sistema riconosce le sagome umane e, se avverte il pericolo, attiva prima un segnale sonoro e uno luminoso sul parabrezza e poi si attacca ai freni, in grado di evitare la collisione con un pedone fino a 35 km/h, riducendo il più possibile la velocità e quindi i danni a velocità più sostenute. Pedestrian Detection utilizza la tecnologia del cruise control adattativo ACC, anch'esso in grado di arrestare completamente la S60. Tutto il pacchetto, con Collision Warning System (che avvisa se vi state avvicinando troppo a un ostacolo) costa 1.800 euro. Con ulteriori 400 euro si aggiungono anche il BLIS, il sistema che copre anche l'angolo morto degli specchi esterni, e Driver Alert e Lane Departure Warning, l'allarme di superamento della soglia della propria corsia.
I PREZZI La S60 costa da 32.900 euro, per la S60 D3 Kinetic, fino a 50.100 euro, per la T6 AWD Geartronic Summum. Kinetic, Momentum e Summum sono i tre allestimenti disponibili a seconda delle motorizzazioni. Kinetic offre di serie climatizzatore automatico, computer di bordo, 6 airbag, cerchi in lega da 16 pollici, cruise control, audio Performance con display a colori a 5 pollici, Cd/MP3 e comandi audio al volante, specchi regolabili e riscaldabili elettricamente e schienale del passeggero ribaltabile in avanti. Tutto quanto serve ma con 2.100 euro la S60 diventa Momentum e aggiunge cerchi in lega da 17 pollici, audio High Performance con connettori USB e iPod, Bluetooth, inserti alluminio, park assist, sensori pioggia, il geniale sistema portaborse nel bagagliaio, specchio interno elettrocromatico e specchi ripiegabili elettricamente. Al livello Summun si accede con altri 2.800 euro, per fari bi-xeno attivi, rivestimenti in pelle e sedile guida regolabile elettricamente.
COME VA Una berlina Volvo con il naso basso e la coda da coupé mi fa un po' tenerezza. Delle Volvo ho sempre apprezzato la serenità che riescono a trasmettere a chi è al volante e a i suoi ospiti e la loro capacità di riuscire a tenere inchiodati al volante per ore, senza fatica e inibendo anche le normali funzioni fisiologiche. Una serenità data anche dalla capacità di essere sportive malgrado la loro aria paciosa e aristocratica, per nulla ostentativa, con il loro assetto morbido capace però di incollarsi in curva come e meglio di tante auto dall'assetto spaccaossa. Per questo, il naso basso della S60 mi fa un po' tenerezza. Non ce n'era bisogno, ma business is business e ora tutti vogliono le auto un po' incazzate.
SEDILI SLIM I sedili poltrona delle Volvo lasciano il posto a sedili sottili ma che non devono ingannare: sono soltanto sottili, ma vestono come veri sedili Volvo, con la schiena ben appoggiata e un ampio sostegno per le cosce, con le consuete regolazioni chilometriche Volvo per volante e sedile di guida. Il loro essere sottili va soltanto a beneficio dell'abitabilità, ampia per i posti anteriori e anche per i posti posteriori, con tanto spazio per le gambe e la testa di chi siede dietro, a dispetto della forma da coupé della coda.
4 X TUTTO L'interno è ben costruito, con materiali che parlano di solidità con discrezione, senza ostentare. La consolle centrale sospesa rimane il solito capolavoro di funzionalità, con quattro pulsantoni multifunzione a governare le funzioni più comuni (stereo, climatizzatore...) e una serie di pulsanti ben disposti al centro per le funzioni meno utilizzate. Al centro una sola, grande bocchetta invece delle canoniche due, con cui sarebbe più facile dividersi l'aria con il passeggero.
VOLVOSPORT Quando si parla di nasi bassi e di sportività, il concetto va sempre applicato allo stile Volvo. È una Volvo più sportiva, ma è pur sempre una Volvo. Le S60 europee montano di serie l'assetto Dynamic, più sportivo e per gli irriducibili è disponibile anche il telaio attivo Four-C, con le tre regolazioni tra Comfort, Sport e lo sportivissimo Advanced (1.250 euro). L'assetto è sempre morbido, pensato per il comfort e per le ore in auto. È però un poco più reattivo soprattutto quando tra curva e controcurva il peso si deve trasferire da un lato all'altro. Lo sterzo, a dire di Volvo, è più diretto ma sempre negli standard della maison. Nella guida impegnata su strade multicurve il passo lungo che più non si può della S60 la rende stabile e ben bilanciata ma con un leggero sottosterzo nelle curve più strette facilmente dosabile.
EX CAVEAU Quello che manca alla S60 rispetto alle Volvo vecchia maniera è quella sensazione di peso che invece di disturbare trasmetteva una piacevole sensazione di solidità, il piacere di sentirsi a bordo di una cassaforte. La S60 questa magica sensazione un po' se l'è persa e si è persa anche il piacere del silenzio, quel silenzio ovattato da caveau. La S60 non è un'auto rumorosa in viaggio ma non è nemmeno una campionessa di silenziosità. In questo è più Ford che Volvo.
DICA DITRE Sono duemila ma giovani e forti e sembrano di più. Il fratello minore del turbodiesel D5 è invece un vero motore Volvo, con il suo bel rombo da cinque cilindri, tipico rombo svedese come quello delle Saab 900 turbo degli Anni 80. Agli svedesi piace così, e anche a noi. Oltre alla piacevolezza della voce e del buon equilibrio tra i cinque cilindri, il D3 è un bel duemila esuberante. Appena si preme sull'acceleratore scatena tutta la sua coppia e il cambio potrebbe avere anche rapporti più lunghi in basso che il D3 li reggerebbe benissimo. Anzi, la spinta è tanta che la S60 in partenza sembra impennarsi. E non finisce di spingere ai bassi regimi, è un motore che c'è sempre, sempre a disposizione.
FASOTUTOMIIl cambio automatico regge bene il lavoro alla guida al passo, nella guida tranquilla o medio veloce, fa fatica invece a trovare la marcia giusta nel momento giusto quando ci si impegna tra curve e controcurve, che spesso si affrontano con la marcia sbagliata. Per ovviare all'inconveniente si sposta la leva verso destra e si selezionano manualmente le marce e a questi comandi il cambio reagisce abbastanza rapidamente, anche se continua a cambiare le marce da solo quando pensa sia opportuno. Se ha il naso basso, la S60 potrebbe avere anche una modalità più sportiva per il cambio automatico.