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Prova su strada

Volvo C70 Convertibile 2006


Avatar di Mario Cornicchia, il 18/05/06

18 anni fa - Forme armoniche grazie alle tre tavolette

Double-face sì, ma con stile e forme armoniche grazie al gioco delle tre tavolette. Sportiva altrettanto, ma senza rinunciare all'inimitabile comfort della maison.

COM'E' Il pericolo corre sul filo anzi, sul profilo. Tra le coupé-cabriolet, le auto double face con il tetto in metallo che si ripiega nel bagagliaio, è un attimo che una bella cabriolet aperta, a tetto chiuso sembri un paguro, con il conchiglione in prestito appoggiato sulla testa. Per la C70, Volvo ha rispolverato il gioco delle tre tavolette e ha diviso il tetto in tre parti per avere l'abitacolo ben proporzionato rispetto alla coda oltre che spazioso per quattro.

MAZZIERE Il congegno che apre o chiude il tetto della C70 in 30 secondi è un fenomeno che attira la curiosità delle piazze come un mangiafuoco. Il tetto si fa in tre e, come un abile croupier, il meccanismo mescola le tre carte, le ripone diligentemente nel bagagliaio e chiude i pezzi impilati come fogli di una risma, al sicuro sotto il portello in alluminio. Dove sta l'asso? L'asso dell'engineering lavora all'ufficio progettazione della Pininfarina, carrozzeria che ha curato lo studio del meccanismo e ne cura la produzione nella fabbrica svedese di Pininfarina a Uddevalla.

IN FAMIGLIA All'interno si capisce subito a che famiglia appartiene la C70: uno sguardo alla plancia, pulita, con la grande balza superiore e la consolle centrale sottile come un libro, e la soluzione al quesito è a portata di tutti. La plancia è quella delle S40 e V50: funzionale, elegante, ben costruita. Con la chiave in alto, dove non rischia di perforare il ginocchio in caso di incidente, e con i quattro pulsantoni sulla consolle centrale per governare tutte le funzioni principali. Alle funzioni secondarie provvede un plotone di pulsanti ordinati al centro a mo' di telecomando Bang&Olufsen. Pratico e très chic.

TETRIS STYLE Quattro posti veri, e il bagagliaio? A tetto chiuso, la C70 fagocita 404 litri di bagagli, quanto una S40. Quando il tetto impacchettato è presente nel bagagliaio, lo spazio si riduce a 200 litri e le operazioni di caricamento sono facili: aperto il bagagliaio, un pulsante giallo mette in moto il meccanismo che alza il tetto per accedere allo spazio residuo, con un pozzetto più profondo al centro e uno spazio più basso intorno. Se non ci si presenta con la Samsonite rigida, di borse morbide ce ne stanno anche quattro, una a testa. Magari un corso di Tetris aiuta...

ON THE ROPSIn caso di ribaltamento, per chi siede davanti i montanti del parabrezza sono irrobustiti per reggere il peso e gli airbag a tendina si sgonfiano più lentamente rispetto a una berlina per aumentare la protezione. Per chi siede dietro si attiva il sistema ROPS, con due rollbar espulsi in un batter di ciglia.

CORE DE MAMMA I quattro cuori disponibili per la C70 sono tutti già schedati, tre a benzina e uno a gasolio, tutti a cinque cilindri: 2.4 aspirato, da 140 o 170 cavalli, T5, 2.5 turbo da 220 cavalli, e D5 a gasolio da 180 cavalli. Cambio a cinque marce, manuale di serie o automatico optional per le C70 a benzina e, per ora, solo cambio automatico a cinque marce per la D5, disponibile da giugno.

UN BEL MOMENTUM Per la C70 non esiste il classico allestimento base, la Kinetic. Si parte dalla Momentum, con una dotazione di serie corposa: airbag frontali, laterali e a tendina per i posti anteriori, DSTC per tenere sotto controllo stabilità e trazione, fendinebbia, climatizzatore automatico bi-zona, specchio interno fotocromatico e specchi esterni regolabili e riscaldabili elettricamente, sensore pioggia, sedili in pelle/Flextech Haverdal, audio Performance con Cd e sei altoparlanti, cerchi in lega da 16 pollici e assetto ribassato.

SUMMUM GAUDIUM Per una 2.4 140cv si spendono 36.250 euro e per una D5 automatica 41.500. Con ulteriori 3250 euro si sale al gradino Summum con cerchi da 17", fari bi-xeno con lavafari, inserti in titanio, rivestimenti in pelle/vinile, sedile guida regolabile elettricamente, sedili anteriori riscaldabili e specchi ripiegabili elettricamente e con luci di cortesia. La T5 Summum, la C70 più costosa, vale 45.675 euro.

COME VA Soltanto la plancia tradisce le origini della C70, per la sua presenza scenica nessuno direbbe che il pianale derivi dall'ottima base della famiglia S40 e V50, debitamente rinforzato e rivisto per ottenere la necessaria rigidità. La C70 è un poco più lunga della S40 e anche della V50, con 458 centimetri di lunghezza massima. È un bel coupettone quando il tetto è chiuso, con la linea tonda del tetto molto elegante; è una bella cabriolettona a quattro posti quando è aperta, con una piacevole forma a cuneo. La coda, sembra quasi più grande quando il tetto è aperto, al contrario di tante coupé-cabriolet.

AL TRAVERSOLe porte sono grandi e pesanti, ben imbottite per la sicurezza con traverse e traversine. Tra una traversa e l'altra si fa spazio anche una tasca abbastanza grande e gommata sul fondo, con il coperchio che si chiude di concerto con la chiusura centralizzata, comoda per lasciare piccoli oggetti al sicuro quando si posteggia a tetto aperto.

TRONETTI E anche i quattro sedili sono grandi, come tradizione Volvo comanda, votati al comfort e rivestiti di serie in pelle. La posizione di guida è, come su tutte le Volvo, adattabile al millimetro alle proprie preferenze, con l'escursione in altezza e profondità del volante che raggiunge qualsiasi regolazione del sedile, peraltro munito di serie di regolazione in altezza come quello del passeggero.

NEL BOZZOLO Le operazioni di apertura-chiusura sono davvero veloci e a fine operazione i vetri si trovano in posizione sollevata. Un tasto unico provvede ad abbassare tutti e quattro i vetri in due riprese, prima gli anteriori e poi i posteriori, per decidere quanta aria prendere in faccia. Anche se, pur con tutti e quattro i vetri abbassati, non si è mai in mezzo alla tormenta se si tiene la zanzariera, la rete di protezione posteriore, in posizione d'uso. Con questa configurazione è un poco fastidioso lo sbattere della cintura sulla spalla, ma è sufficiente sollevare il vetro di qualche centimetro per evitare il continuo bussare sulla clavicola. Con i quattro vetri sollevati e l'immancabile zanzariera si può viaggiare anche alla massima velocità evitando il torcicollo e riuscendo a parlare senza ridurre le corde vocali a spago da pacchi.

STIRA E AMMIRA Il comfort a bordo è davvero notevole. Silenziosa a tetto chiuso e ben protetta dall'aerodinamica a tetto aperto, la C70 ha sospensioni che si bevono di tutto, anche le martoriate strade siciliane, con aplomb svedese. Del classico effetto cabrio, con la plancia che trema sulle buche come un crème caramel, è rimasto soltanto qualche minima vibrazione sullo sterzo ma, infilando la mano tra plancia e portiera le due parti sono solidali come compagni d'armi.

COLLA DI PESCE La sua struttura bella rigida, il doppio più rigida della vecchia C70 cabrio dicono in Volvo, si fa apprezzare anche nella guida, con una piacevole precisione ad affrontare le curve e a reggere l'appoggio, anche se la strada è liscia come il bordo di un cratere vulcanico. Comfort sì, ma se si vuole passare dalla guida contemplativa a quella sportiva la C70 sta al gioco.

ASPIRATO Per la prima prova sono disponibili soltanto la 2.4 170cv e la 2.5 T da 220 cv.Con la 170 cavalli la potenza è quanto serve, disponibile ai bassi per la guida relax, come sufficiente agli alti per la guida brillante, degno alleato del cambio automatico. Viene da supporre che, se la C70 non vi serve soltanto per la sfilata sulla Croisette o per i viali di Riccione, forse la 2.4 da 140 cv è un poco al limite con un corpicione di 16 quintali abbondanti a vuoto da trascinare, che anche con la 170 cv in salita si fa sentire.

TURBO COMODO Dalla turbo, invece, non vi aspettate prestazioni assolute da supercar: da un 2.5 turbo si possono spremere ben più di 220 cavalli e senza troppa fatica, ma la 2.5 T pensa a dare il massimo da subito per rendere la guida facile e senza stress. Invece di tirare fuori i muscoli, usa la testa.


Pubblicato da M.A. Corniche, 18/05/2006
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