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Prova su strada

Volvo C70 cabriolet


Avatar Redazionale, il 01/08/01

23 anni fa -

Da una coupé di gran classe come la C70, i designer di Uddevalla non devono aver faticato molto a ricavare una cabriolet altrettanto fascinosa. L’operazione è perfettamente riuscita e la C70 perde la testa senza rinunciare a un profilo asciutto e filante, una coda alta e ben tornita e un’eleganza a prova di soirée di gala. E senza rinunciare ai quattro posti.

LA NOVITA' Le linee ben disegnate ed eleganti abbracciano l’intera carrozzeria e mascherano con una linea filante un’abitabilità interna per quattro persone evitano l'effetto vasca da bagno quando la capote è aperta. La C70 mantiene il suo fascino anche a capote chiusa, con il telo che riprende la forma del tetto della C70 coupé da cui deriva la cabriolet. Rimane anche l'andamento a cuneo delle fiancate, con il frontale affilato e la coda alta ma ben tornita.

CAPOTE PERFETTA La capote è realizzata con grande cura, che non si gonfia nemmeno alla massima velocità, esente da spifferi o da fruscii, con il lunotto posteriore in cristallo e con una batteria di motorini elettrici che provvedono ad aprirla o a chiuderla in pochi secondi e al semplice tocco di un pulsante, senza dover sbloccare o bloccare manualmente l'aggancio al parabrezza. Rispetto al tetto della coupé, la capote chiusa ha il lunotto più verticale e la forma del tetto meno filante, a vantaggio di chi siede dietro che dispone di 6 centimetri in più in altezza rispetto alla coupé.

ABITACOLO ACCOGLIENTE All’interno, il cruscotto ha un’aria familiare e i vari comandi sono esattamente dove ci si aspetta di trovarli, ma lo spazio per stivare oggetti non abbonda, con tasche sottili nelle portiere e poco spazio sulla plancia per appoggiare anche il biglietto dell'autostrada (manca la geniale mollettina trasparente alla base del parabrezza presente su altre Volvo). Il bagagliaio risente moltissimo della presenza della capote, con soli 223 litri a disposizione dei bagagli, quanto basta per un paio di borse. I sedili sono rivestiti in tessuto e pelle, la plancia è impreziosita da pannelli in radica rossa e il climatizzatore è intuitivo, mette subito a proprio agio e la regolazione separata della temperatura non costringe a litigare con il passeggero.

PERSONALIZZABILE Nei colori, innanzitutto. 13 tinte per la carrozzeria abbinabili a una capote nera di serie, ma anche blu, beige o rosso scuro a richiesta. Per i cerchi si può scegliere tra 6 tipi differenti, da 16 a 18 pollici. Per l'interno, l'abbinamento pelle/tessuto dei sedili si può sostituire con pelle/vinile, pelle/Alcantara o pelle/pelle, in quattro tinte differenti abbinabili anche con la fascia interna dei sedili in contrasto con la fascia esterna.

DOLBY SURROUND Di serie, la C70 cabriolet monta un impianto audio sofisticato, con dieci altoparlanti, realizzato in collaborazione con la danese Dynaudio. A richiesta si può arrivare a 13 altoparlanti (compresi due subwoofer escludibili annegati nello schienale dei sedili posteriori) e al sistema Dolby Surround ProLogic, con un canale centrale nel mezzo della plancia. Non bisogna essere degli ingegneri della NASA per capirne il funzionamento, ma troppi gadget complicano la vita e distraggono più a lungo dalla guida. La qualità audio del sistema più esclusivo proposto dalla Volvo è eccellente e si può ascoltare Chopin anche con la capote abbassata.

SICUREZZA VOLVO Robustezza, affidabilità e sicurezza sono da sempre i tratti distintivi del marchio scandinavo: le portiere sono spesse come quelle di un caveau blindato e l’abitacolo è sicuro come una cassaforte nonostante la mancanza del tetto in lamiera. A protezione degli occupanti, oltre alla dotazione standard con airbag lato guida e laterali (l’airbag full size lato passeggero è optional e costa 775.000 lire), sistema SIPS contro gli urti laterali, cinture con pretensionatore anche per i sedili posteriori e il sistema WHIPS integrato nei sedili per ridurre al minimo le conseguenze di un violento tamponamento, la C70 cabriolet è dotata di montanti del parabrezza rinforzati in acciaio e rodio e del sistema ROPS, due rollbar che escono dietro i poggiatesta posteriori per la protezione dei passeggeri in caso di ribaltamento.

QUATTRO MOTORI Le motorizzazioni disponibili sono sufficientemente dotate e riescono a soddisfare qualsiasi capriccio. Le potenze vanno dai 163 CV del due litri con turbo a bassa pressione, ai 226Cv del solito 2.0 T5 fino all’esuberanza dei 240Cv dell’unità da 2.3 litri, ma le prestazioni assolute non sono tutto a bordo di un cabrio e la clientela dal palato fine può scegliere a occhi chiusi l'ottimo 2.5 litri da 193 CV con turbo a bassa pressione e trasmissione automatica (optional).

AL VOLANTE Trovare la posizione ideale di guida non è difficile grazie alle infinite regolazioni del volante (altezza e profondità) e del sedile con la seduta inclinabile e sollevabile a piacere. I sedili sono ben profilati ai lati, per una buona tenuta laterale quando si affrontano le curve con brio, ma senza esagerazioni per ospitare comodamente tutte le taglie. Anche la rumorosità meccanica è molto contenuta e quella aerodinamica non è mai eccessiva, ma le soddisfazioni arrivano con la capote abbassata: le turbolenze sono praticamente assenti e, con il frangivento posteriore montato, si può viaggiare in autostrada senza dover poi sostare dal parrucchiere.

ASSETTO DYNAMIC Pur con dotazioni meccaniche da vera sportiva, la C70 pensa innanzitutto al comfort, con un assetto di serie morbido e cerchi da 16 pollici. Un assetto ottimo sul diritto, meno preciso quando si inizia a girare il volante. È meglio scegliere tra la lista degli optional l'assetto Dynamic (580.000 lire), comunque confortevole ma in grado di rendere più facile la guida, a cui si possono abbinare cerchi da 17 pollici (da 580.000 a 1.500.000 lire) con pneumatici più ribassati.

QUESTIONE DI COPPIA La scelta dei motori è tra turbo a bassa o ad alta pressione, più pratici e confortevoli i primi nell'uso quotidiano con tanta spinta ai bassi regimi, più esasperati i secondi, da frustare fino al fuori giri.
Il motore migliore è il 2.4 a bassa pressione: la maggiore cilindrata e la coppia generosa (270Nm da 1600 a 5000 giri), consentono di avere sempre un buon tiro anche ai bassi regimi, evitando l’irruenza di un turbo ad alta pressione e si tenendo ugualmente medie elevatissime (0-100Km/h in 8,5s e 220Km/h di velocità massima). Ottimo l'abbinamento con il cambio automatico, così come per il meno potente fratello due litri, motore molto piacevole da non considerare come fratello povero.
I motori ad alta pressione sono invece più difficili da guidare, esasperati nell'erogazione di potenza: deboli nella spinta fino a 3.000 giri, si fanno sentire dopo i 3.500, ma senza premere nel sedile.

IL PESO DELLA SICUREZZA La nuova C70 è dotata di ABS, del sistema EBD di distribuzione della potenza frenante e del sistema di controllo elettronico della trazione STC. Meglio così, perché i freni sono potenti al punto giusto, ma non hanno convinto del tutto per quanto riguarda la resistenza all’affaticamento. L’indigestione di sicurezza ha infatti appesantito un po’ troppo la bella svedese e il comportamento dinamico risente degli oltre 1500 kg di peso.

di Cristiano Inverni
8 giugno 1996


Pubblicato da Redazione, 01/08/2001