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Nell'uso quotidiano la Volkswagen Touran 2.0 TDI 170 cv DSG sorprende con i suoi bassi consumi. Ottima anche le varsatilità e la qualità delle finiture, che si fanno però pagare un po' salate.
ASSO DI DENARI “Scusa ma è vero quello che c’è scritto lì? Questa macchina consuma davvero così poco?!?”. Non sarà facile scordare lo sguardo sbigottito del collega che, al primo viaggio da passeggero sull’ultima Volkswagen Touran 2.0 TDI 170 cv DSG a sette posti, ha letto sul computer di bordo un dato di circa 16 km/litro alla fine di un Milano-Firenze fatto quasi tutto sul filo dei limiti del Codice. D’altro canto è inutile girarci tanto attorno: la poca sete del turbodiesel tedesco rappresenta l’asso di briscola nelle mani della monovolume di Wolfsburg per affrontare la concorrenza. Un asso che, visti i prezzi attuali dei carburanti, si potrebbe definire tranquillamente di denari…
LISCIA COME L’OLIO E con la Volkswagen Touran 2.0 TDI 170 cv la musica non cambia nemmeno cambiando genere di percorso. Se si guida con piede felpato, anche nell’uso misto, comprendente un po’ di città, non è raro vedere medie vicine ai 15 km/litro. Adottare questo stile, tra l’altro, non è affatto un sacrificio. Il cambio robotizzato a doppia frizione DSG snocciola dolcemente una marcia dopo l’altra, aiutando a tenere il motore giù di giri e ad avanzare in punta di bielle, senza stress per la meccanica o per il pilota. Chi guida può contare anche sulle levette al volate per la selezione manuale dei rapporti ma con la centralina che sembra leggere nel pensiero si può delegare tutto all’elettronica in piena fiducia.
FACTOTUM In fondo, basta premere sull’acceleratore per avere all’occorrenza scalate fulminee, che garantiscono rilanci senza incertezze, complice la coppia generosa che il due litri TDI. Le doti di trasformismo del turbodiesel di Wolfsburg sono bene note. Che si tratti di portare con un filo di gas la suocera al supermercato o di provare a dare una ridimensionata al semaforo a qualche pilotino in erba (si spera solo nel senso buono…) su un’utilitaria malamente taroccata, la Touran fa sempre il suo dovere.
LA SCATOLA Il tiro viene buono anche quando si sfrutta tutta la capacità di carico di questa Volkswagen, che si dimostra ancora una volta una tra le proposte più versatili della sua categoria. La Touran è una di quelle macchine la cui forma della carrozzeria sembra una conseguenza delle scelte di chi ha curato l’abitacolo, che pare aver avuto chiaramente la precedenza in fase progettuale. Le lamiere sono squadrate e un po’ scatoliformiper assicurare il massimo in termini di volumetria interna. E chissenefrega se il look non è da colpo di fulmine. Ci si può consolare pensando che la linea ripropone più o meno in scala ridotta sagoma e proporzioni della nuova Sharan e che sembra destinata a invecchiare bene, senza risentire dei capricci delle mode.
CINQUE STELLE Tutti questi discorsi estetici passano in secondo piano una volta a bordo, quando ci si trova in un abitacolo a cinque stelle. La qualità percepita è davvero elevata: ogni particolare ha un’aria solida e robusta, compresi quelli realizzati in plastica rigido. E quando il rivestimento interno è chiaro, come per l’esemplare in prova, l’occhio ha ancor più la sua parte, almeno fino a che si riesce a evitare che i bambini facciano gl’immancabili danni…
SETTEBELLO D’altro canto, con la Volkswagen Touran 2.0 TDI 170 cv anche trasformare la macchina in un piccolo scuolabus non è un problema. Davanti si viaggia in prima classe e dietro non si sta molto peggio. Se si viaggia in cinque nella fila centrale c’è spazio da vendere, con un bagagliaio enorme a disposizione. La scheda tecnica parla di 695 litri ma, numeri a parte, il problema non è farci stare le borse, quanto piuttosto tenerle ferme e questo dice tutto... Quando poi si è in sette, no problem: i sedili che fuoriescono dal piano di carico sono più di semplici strapuntini e se chi sta nella fila centrale fa avanzare un po’ le poltrone (regolabili singolarmente) si trovano centimetri a sufficienza per sistemare le gambe di tutti, grandi o piccini che siano. Nel caso che invece in due ci si voglia dare a piccoli trasporti eccezionali, i sedili posteriori possono lasciare spazio a quasi due metri cubi di volume utile.
CILIEGINA SULLA TORTA(SALATA) In tutto questo la Volkswagen Touran 2.0 TDI non si rassegna però a vestire i panni del furgoncino, continuando a lasciarsi guidare come una station wagon compatta, anche se il suo baricentro è più alto. Per avere il miglior compromesso in termini di comfort e guidabilità, l’ideale è ordinare la macchina con il Dynamic Drive Control, ovvero il sistema di regolazione attiva dell’assetto, che sono è optional da circa 900 euro. Bei soldini, ok, ma tecnicamente ne vale la pena e in fondo, dopo aver messo a budget 32.850 euro, non sono quelli che fanno la differenza…