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Prova su strada

Volkswagen Touareg


Avatar di Mario Cornicchia, il 07/04/03

21 anni fa -

Eleganza formale, comfort da ammiraglia e potenza sufficiente per non sfigurare in una Parigi-Dakar. Dentro c'è tutto ciò che si possa desiderare in un'auto, dal lusso a cinque stelle all'ultimo accessorio hi-tech. Fuori uno stile che piace. Ma tanto. Ecco come è fatta e come va la Sport Utility più trendy del momento.

COM’E’ Bella è bella, nulla da dire in contrario. Delle SUV è tra le mie preferite: poca spocchia, tanta eleganza. Una formula stilistica che a me piace molto, il vero design: pochi tratti che fanno uno stile inconfondibile, uno stile levigato e semplice che non manca di originalità. La Touareg sembra una wagon cresciuta un po’ troppo (forse perché è la più bassa tra le grandi Sport Utility), una SUV con un ipotalamo un po’ iperattivo nella produzione dell’ormone della crescita. Con le ruote grandi e ben staccate dalla carrozzeria sembra un’auto radiocomandata a grandezza naturale.

PARENTELE Ha un frontale moderatamente aggressivo e con fari elaborati, una fiancata quasi sportiva, con un accenno di muscoli sui parafanghi, e una coda dal taglio inconfondibile e innegabilmente elegante. Decisamente più gradevole e riuscita della cugina Porsche con cui condivide il progetto di base.

DI LUSSO La Touareg, insieme alla Phaeton, è una delle creazioni della divisione lusso di Volkswagen, ex auto del popolo, ora decisa a far concorrenza ai marchi dal blasone storicamente lussuoso. E alla Touareg non manca nulla per poter competere a testa alta: oltre al design, ha armi affilate, come la qualità progettuale e costruttiva, e la tecnologia che porta come fiore all’occhiello un motore turbodiesel esagerato da 5 litri e 10 cilindri disposti a V.

BIG WAGON Andiamo con ordine. Innanzitutto, è questione di gusti ma non ho ancora incontrato qualcuno a cui non piace la Touareg. E qui, forse, siamo tutti d’accordo. Secondo, la Touareg è proprio ben fatta. Ben pensata, innanzitutto, con dimensioni da grande wagon (475x192cm) e spazio quasi da monovolume: cinque posti veri e un bagagliaio sufficientemente spazioso per una famiglia che si porta dietro anche il superfluo. Un bagagliaio da 555 litri (500 la V10) che diventano 1525 abbassando il divano posteriore, per uno spazio lungo da 982 a 1.678 centimetri, largo come minimo 116 centimetri. Un poco più grande di quello di una grande wagon.

AMMIRAGLIA Delle wagon più evolute ha anche il lunotto apribile per caricare piccoli oggetti senza aprire il portellone (operazione peraltro facile), funzione utile per qualche pivot di basket. Anche all’interno fa di tutto per piacere, con una plancia che allo stesso tempo è elegante come quella di un’ammiraglia (ecco spuntare una bella radica scura, che potevano evitare di metter anche sulla leva del cambio) e sportiva hi-tech come quella di una fuoristrada (ecco occhieggiare l’alluminio spazzolato e i pedali in metallo con strisce di gomma).

POMELLI Due grandi strumenti circolari con vetro antiriflesso, due più piccoli e in mezzo un display di controllo che, per la V10, è a colori da 5 pollici, rubato a un cellulare di ultima generazione. Una batteria di pomelli tondi affolla simmetricamente la massiccia consolle centrale: due per il sistema di navigazione, due grandi per regolare la temperatura di ogni lato e due retrattili, sul tunnel, per le regolazioni fuoristrada.

ZONE SEPARATE In alto, sulla plancia, un cassettino che fa tanto SUV (Subaru Forester docet). È disponibile anche il climatizzatore automatico Climatronic in due versioni, con regolazione separata della temperatura a due zone (destra/sinistra, di serie su V10) e a quattro zone (con 18 attuatori e 10 sensori di temperatura).

PULLMAN Un ambiente di gran lusso, di gran comfort, di gran qualità (ineccepibile per materiali e assemblaggi) e di grande potenza. Potenza che non manca nemmeno sotto il cofano, con il nuovo TDI (sempre con il sistema VW pompa-iniettore) che stabilisce un record in tal senso: un V10 5 litri che eroga 313 cavalli (230kW) e la bellezza di 750Nm di coppia massima a 2000 giri. Un motore che potete montare su un pullman o lasciare sotto il cofano della Touareg e divertirvi con 225 Km/h di velocità massima e 7,8 secondi per raggiungere i 100 km/h partendo da fermo. Niente male per un attrezzo che pesa, con conducente a bordo, 25 quintali.

L'ALTRA COPPIA In alternativa c’è un V6 a benzina da 3,2 litri, con 220 cavalli (162kW) e 305Nm a 3200 giri, per circa 200 km/h e 9,9 secondi per lo 0-100. In arrivo c’è anche un mezzo V10, un nuovo cinque cilindri in linea TDI (una bancata del V10) da 2,5 litri che sembra promettere molto, quasi 180 cavalli.

INTEGRALE I cambi sono tutti a 6 marce con riduttore per il fuoristrada più impegnativo, manuale per la V6 e automatico Tiptronic per la V10, e la trazione è integrale permanente 4Motion. La trazione è sempre distribuita al 50% su ogni asse e il differenziale centrale a lamelle provvede a inviarne anche il 100% davanti o dietro se le altre ruote slittano. Con il pomello retrattile posto a sinistra sul tunnel centrale si selezionano i rapporti, normali o ridotte da fuoristrada, e si può bloccare. Il differenziale centrale manualmente.

ADATTIVA In realtà, l’elettronica provvede già in fuoristrada a inviare la giusta potenza a ogni ruota frenando le ruote che eventualmente perdono aderenza. Con il pomellone di destra, invece, si sceglie la posizione delle sospensioni pneumatiche a controllo elettronico (di serie su V10), regolando l’altezza da terra da 160 a 300 millimetri. Su strada, le sospensioni scelgono automaticamente la posizione più adatta rispetto alla velocità e alla strada e, con la rotella posta tra i due pomelloni si può scegliere tra una regolazione più sportiva e una più confortevole. Abbinato al cambio automatico c’è il dispositivo che facilita le partenze in salita tenendo i freni bloccati automaticamente fino a quando non si lascia la frizione.

NEL GUADO Sembra così tanto una maxi-wagon che ci si dimentica che la Touareg ha da dire la sua anche in fuoristrada. La scheda tecnica la dice lunga: pendenza superabile del 100% (45°), angolo di ribaltamento laterale 45°, altezza minima da terra di 23,7 centimetri (30 con sospensioni pneumatiche), capacità di guado 50 centimetri (58 cm), angolo di attacco 22° (27,2°), angolo di uscita 28° (33,2°). Numeri da vera fuoristrada.

DOPPIA PILA La Touareg V10 è dotata perfino di due batterie e una procedura di emergenza interviene quando il livello della carica si abbassa con una procedura di emergenza che aumenta prima i giri del motore e poi disattiva i dispositivi elettronici secondari: per non rimanere bloccati nel mezzo della Patagonia o nel posteggio di Sainkt Moritz.

EURI Un attrezzo familiare-sportivo a cui manca solo la parola. Venduto anche a prezzi abbordabili: 45.380 Euro per la versione 3.2 V6, già ben dotata di serie e 72.400 Euro per la V10. Che però ha quasi tutto di serie… Attorno ai 42 mila Euro dovrebbe scendere invece la 2.5 TDI cinque cilindri, quando arriverà.

COME VA

Tutto è pensato per trasmettere la sensazione di potenza a chi siede dietro il volante. Lo stile, la posizione di guida, la spinta del V10… La posizione di guida è da sportiva, poco furgonata e le regolazioni del sedile e del volante (altezza e profondità) sono ampie, tali da permettere di adattarsi bene a qualsiasi esigenza. I comandi sono facili da utilizzare anche se il navigatore satellitare si è dimostrato straordinariamente lento nel calcolo dell’itinerario.

AMMIRAGLIA DI RANGO

Il comfort a bordo non ha nulla da invidiare alle superberline blasonate. A tutte le velocità, anche alla massima. Grande silenzio meccanico e di rotolamento, qualche fruscio aerodinamico alle alte velocità proveniente dai grandi specchi, utili però per la visione panoramica di quanto succede dietro. Il sistema di triple guarnizioni delle portiere non serve soltanto, forse, a permettere guadi da Camel Trophy.

GUIDA FACILE Anche alla massima velocità si guida con un dito, senza stress, senza pensieri. È facile impostare le curve e seguire la traiettoria che ci si è prefissata anche se si va forte. Sulle strade miste è richiesto un impegno maggiore per le dimensioni e soprattutto se si sottovalutano le doti del V10, la sua spinta esagerata che anche le sospensioni a controllo elettronico non possono domare fino in fondo.

START YOUR ENGINE È inutile dire che il nuovo motore TDI fa paura. Dotata del sistema Keyless Entry, la V10 si avvia alla pressione di un pulsante sul tunnel centrale. Un bel rumore, grande bilanciamento, vibrazioni quasi nulle. Con 750 Nm di coppia massima e una cavalleria in genere destinata a sportive purosangue, la Touareg TDI è a dir poco esuberante. Accelera con una progressione fulminante quando si preme con decisione sul pedale destro fino a raggiungere rapidamente velocità ben oltre i limiti fissati dal Codice della Strada.

MOVIMENTO LENTO Un po’ lento è il cambio automatico che con i suoi ritardi a volte mette un po’ in difficoltà: il motore spinge tanto e non avere tutta la potenza quando ce la si aspetta può rendere la guida meno piacevole. Questione di abitudine… Una vera bomba.

SALISCENDI Scendere dal V10 e salire sul V6 è un errore: dopo l’esuberanza del TDI il mondo sembra fermarsi. Superato lo choc, la V6 si dimostra comunque brillante e veloce, disponibile a farsi tirare senza problemi anche se il rumore che entra nell’abitacolo quando è messo alla frusta non sembra quello di un sei cilindri (forse ancora per l’effetto V10).

ARIA COMPRESSA

Le sospensioni pneumatiche consentono di trasformare la Touareg da una vera fuoristrada a una vera sportiva. Oltre a poterne regolare l’altezza da terra, se ne modifica sensibilmente il comportamento. Tra Comfort e Sport c’è molta differenza: se in autostrada si seleziona Sport la strada diventa più ruvida, con Comfort diventa molto più liscia. La selezione automatica funziona comunque a dovere, variando automaticamente la regolazione tra sportiva e confortevole a seconda del tipo di guida e del tipo di strada. Se volete fare i numeri e far tutto da soli è meglio disinserire il controllo di stabilità e domare da soli la forza di dieci cilindri.

Pubblicato da M.A. Corniche, 07/04/2003
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