La Volkswagen Polo 2014 cambia poco a livello di look ma molto intermini di sostanza. Ora ha tutti i motori in regola con la norma Euro 6 e ha molti dispositivi elettronici tipici di auto di categoria superiore
UNA STAR IN FAMIGLIA Quando si pensa alle Volkswagen più significative della storia, è quasi automatico che la mente vada al Maggiolino o, venendo ai tempi più recenti, alla Golf. E’ però innegabile che quest’ultima abbia finito per oscurare altri modelli di Wolfsburg, che, dal canto loro, avrebbero meritato di più, in termini di fama e visibilità, se solo non si fossero trovati in famiglia una star mondiale. E’ un po’ come quel che accade a chi gioca nel Barcellona: si può essere bravi finché si vuole ma i titoli dei giornali sono quasi tutti per Messi.
ERRORE DI PROSPETTIVA Il modello che forse più soffre della cosa e viene messo in ombra dalla primadonna di casa è la Polo. Con la Golf al centro del palco, passa troppo sovente in secondo piano il fatto che proprio la Polo, in circa quarant’anni di onorato servizio, abbia trovato quasi 14 milioni di clienti e sia universalmente riconosciuta come la pietra di paragone nel segmento B.
TRUCCO LEGGERO Per consolidare il suo ruolo di benchmark, la Volkswagen Polo 2014 non sente nemmeno il bisogno di passare dal chirurgo plastico. Le sue linee un po’ squadrate, lanciate nel 2009, stanno invecchiando benone e per il nuovo model year, che debutterà nelle concessionarie con weekend porte aperte il 17 e 18 maggio, i vertici della Casa hanno deciso di ricorrere a un restyling molto leggero. A conti fatti, le principali novità estetiche riguardano infatti i paraurti e la fanaleria, con lampade alogene H7 per tutta la gamma e, dall’autunno, l’opzione dei fari a Led, una specie di primizia per la categoria.
6… E LODE La Volkswagen Polo 2014 porta poi in dote una gamma motori completamente rivista, con new entry importanti e tutta già in regola con la normativa Euro 6, un altro primato nel segmento B. Per il lancio l’offerta prevede sul fronte benzina due varianti del tre cilindri 1.0 MPI, da 60 e 75 cv, oltre al 1.200 TSI BlueMotion Technology (con start & stop) da 90 cv. Quanto ai turbodiesel, a monopolizzare la scena è ora il 1.400 TDI, a sua volta a tre cilindri e con potenze da 75 e 90 cv. Sulle Polo 2014 da 90 cv sarà disponibile a breve il cambio robotizzato a doppia frizione DSG a 7 marce, mentre a novembre si unirà alla comitiva il piccolo mille in versione turbo da 95 cv.
HIGH TECH Oltre ai motoristi, in Volkswagen hanno fatto gli straordinari anche gli ingegneri elettronici, rendendo la Polo 2014 la macchina più high tech del segmento B. Tra le dotazioni di serie spiccano adesso il nuovo servosterzo elettromeccanico, il dispositivo che rileva il rischio di colpi di sonno (Fatigue Detection System) e il sistema anticollisione multipla, che frena la macchina dopo che ha subito un primo tamponamento. Tra i gadget a richiesta spuntano invece il cruise control adattivo e l’assetto Sport Select, che permette di regolare in due modi gli ammortizzatori, tramite un semplice pulsante sulla plancia, rendendoli all’occorrenza più sportivi. Altre chicche a pagamento sono la telecamera posteriore Rear View e il Front Assist, che fiuta il pericolo di incidenti e, in caso di pericolo, interviene a limitare i danni grazie alla funzione di frenata di emergenza City.
IN PUNTA DI DITA La Volkswagen Polo 2014 fa un bel passo in avanti anche sul fronte dell’infotainment, con i sistemi radio e quelli di navigazione che appartengono alla famiglia MIB, la stessa della Golf. Molte le versioni disponibili, con un eventuale sensore di prossimità e che possono permettere, tra le altre cose, lo streaming audio e la zoomata a due dita sul touchsceen. Tra le funzioni più apprezzate c’è anche quella MirrorLink, per gestire dalla plancia certe app dello smartphone.
RICOMINCIO DA TRE Nella gamma sono previste anche le varianti CrossPolo, GTI, BlueGT e BlueMotion ma per il momento occhi puntati sulla Volkswagen Polo 2014 vulgaris, il cui listino (allegato qui sotto come pdf) ruota attorno a tre allestimenti: Trendline, Comfortline e Fresh, che per il momento fa la veci del classico Highline. E’ interessante soprattutto notare come la versione base si presenti oggi piuttosto ricca, con di serie anche il climatizzatore, il Fatigue Detection di cui sopra, la spia di controllo della pressione pneumatici, la chiusura centralizzata con telecomando, un nuovo volante a tre razze, la radio Composition Touch e il computer di bordo. Così attrezzata, la Polo 1.0 60 cv costerebbe 12.600 euro ma per il lancio (e non si sa per quanto) è stata varata una promozione che porta il prezzo a 10.900 euro. Sul fronte opposto, la Polo più cara è per il momento la 1.4 TDI 90 cv Fresh, che costa 18.500 euro. Ora però basta numeri e tecnicismi: ho avuto modo di provare tre motorizzazioni ed è tempo di girare pagina e vedere come vanno.
UN GRADINO PIU’ SU Non c’è niente da fare: salire su una Volkswagen Polo 2014 non è come salire su una utilitaria qualsiasi. La sensazione di qualità che sa trasmettere il suo abitacolo pone la piccola di Wolfsburg un gradino più su rispetto alla concorrenza. A fare la differenza sono i materiali, di sana e robusta costituzione, gli assemblaggi precisi e anche la forma stessa degli arredi, ben dimensionati. Il loro design è senza quell’inutile voglia di stupire che caratterizza a volte quei prodotti cui difetta un po’ di sostanza: qui invece c’è poco fumo ma una bella porzione di arrosto di prima scelta.
COME UNA GRANDE Il posto di guida è promosso a pieni voti, con ampie regolazioni per il sedile e per il volante che permettono di sistemarsi ad hoc avendo sempre sotto mano tutti i comandi, e anche i passeggeri posteriori hanno di che sorridere. Lo spazio abbonda e quattro adulti sopra il metro e ottanta possono pianificare lunghe tirate autostradali senza che nessuno abbia attacchi di claustrofobia. Anche in questo la Volkswagen Polo 2014 si distingue: dimensioni compatte a parte - come si suol dire - è molto macchina, nel senso che si può prestare molto bene a vestire non solo i panni di seconda auto di famiglia ma anche di prima e unica, ponendosi anche come alternativa a una due volumi di segmento C per chi non ha particolari esigenze di trasporto.
IMBARAZZO DELLA SCELTA Quanto alla gamma motori, c’è solo da avere l’imbarazzo della scelta, con i vari propulsori che esaltano ciascuno un diverso aspetto del carattere della Polo. Per chi per esempio pensa di fare un sacco di strada all’anno, magari anche a pieno carico, orientarsi sul turbodiesel 1.4 TDI 75 cv è quasi un obbligo. Con una coppia di 210 Nm costante tra i 1.500 e i 2.000 giri, infatti, questo tre cilindri ha un gran tiro e se non ottiene una gran prestazione nello 0-100 (solo 12,9 secondi) è perché gli difetta un po’ di allungo. Ai regimi medio bassi, invece, quelli più utilizzati nella guida di tutti i giorni nel traffico, assicura riprese abbastanza vivaci, con un consumo dichiarato di soli 3,4 litri ogni 100 km.
TURBO FURBO Per chi non prevede percorrenze annue elevate ma non disdegna la guida allegra, il 1.200 TSI da 90 cv può rappresentare ben più di una semplice tentazione. Grazie alla furba sovralimentazione di una piccola turbina, questo motore dispone della coppia massima per buona parte della curva di erogazione, dai 1.600 ai 4.000 giri. Proprio ai medi si dimostra molto fluido, ma all’occorrenza permette anche di tirare il collo alle marce, anche se dai 5.000 giri in poi perde pian piano smalto. Lo scatto 0-100 viene liquidato in 10,8 secondi, mentre il consumo medio dichiarato è di 4,7 l/100 km.
PUO’ BASTARE Per chi invece sceglie la macchina più con il portafoglio e la testa, piuttosto che con il cuore o il piede destro, la Polo base, quella a tre cilindri mille da 60 cv, è una scelta da non sottovalutare. Certo, alla sua guida non c’è spazio per velleità sportive (0-100 in 15,5 secondi) ma per gli spostamenti quotidiani il piccolo tre cilindri fa tutto quel che serve con costi di gestione ridotti (5 l/100 km). Forse vi chiederà di scalare una marcia per completare un sorpasso o per superare una salita ripida ma, quando ci si muove incanalati nel traffico, sono rarissime le volte in cui mostra di avere il fiatone, aiutato in questo da una rapportatura del cambio piuttosto corta. Anche in autostrada non fa rimpiangere unità di cilindrata superiore, muovendosi senza affanno ai classici 130 km/h imposti dal Codice e con ancora una riserva per eventuali ulteriori spunti. Insomma, i suoi 10.900 euro sono spesi davvero bene.
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