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Volkswagen Passat CC


Avatar Redazionale, il 03/05/08

16 anni fa - La Passat gioca a fare l'ammiraglia

Sembra una coupé, ma ha quattro porte; ha l'aria sportiva, ma offre un comfort da ammiraglia; è CC ma non Coupé-Cabrio; si chiama Passat ma non ha quasi niente a che vedere con la famosa berlina. Che cos'è allora la Passat CC? Ecco alcune ipotesi, e come va su strada.

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COM'E' In dettaglio l'abbiamo già descritta al momento della presentazione al Salone di Detroit, qualche mese fa. Restava da chiarire il senso di questa via di mezzo tra una coupé e una berlina. Intanto il nome: CC, che non vuol dire Coupé-Cabrio come d'uso nel mondo dell'auto, ma Comfort Coupé come dice il linguaggio delle sigle Volkswagen. Ok per la Coupé allora, ma come la mettiamo con le quattro porte? E cosa c'azzecca con la Passat che tutti conosciamo? "E' presto detto" sostiene Massimo Mazza, Direttore Generale Vw Italia, "non è una vettura sportiva come si potrebbe pensare a prima vista, ma un berlinone elegante e comodo, con quattro porte e una linea filante. Ha solo quattro posti? Meglio, vuol dire che chi viaggia dietro è più comodo. Chi cerca auto con cinque posti ha altri modelli su cui puntare, come la Passat berlina per esempio". 

VIA DI MEZZO Basta guardarla per rendersi conto che la Passat CC è di un altro pianeta rispetto alla Passat berlina, e non solo per lo stile. Per misure, qualità e contenuti tecnici è un gradino (se non due) sopra. Può vedersela alla pari anche con le berline dei marchi di prestigio tedeschi, comprese quelle che abitano sotto lo stesso tetto. Una via di mezzo tra la Passat e la Phaeton, l'ammiraglia di Casa, con interni sportivi ma eleganti e spazio senza compromessi. Quanto allo stile, si tratta di una nicchia già individuata e occupata con soddisfazione da Mercedes con la CLS, prima vettura di questo genere ad arrivare sul mercato. 

MEZZA ETA' Scopo della CC è andare a coprire una domanda sempre più alta di vetture particolari. Individuare nuove nicchie sarà infatti la strategia futura Vw per riuscire a tener testa alla concorrenza. Nel mirino della CC c'è una clientela leggermente più vecchia di quella della Passat, per clienti di mezza età, di reddito superiore, con i figli già grandi e decisi a non farne più. Andrà a rubare clientela anche alla Passat Variant, ma il vero obiettivo sono i clienti delle berline sportive. A loro la CC offre un'immagine più sportiva, le stesse quattro porte, lo stesso spazio interno, la stessa guida divertente e una pletora di raffinatezze tecnologiche (per esempio, la gestione adattiva dell'assetto) che non tutte le altre possono permettersi, soprattutto al suo prezzo.

SENZA MEZZE MISURE La base rimane quella della Passat berlina, ma le dimensioni della CC crescono un pochino. La CC si allunga di tre centimetri rispetto alla berlina e raggiunge i 4,8 metri, che non sono pochi. Cresce di 3,6 cm anche la larghezza, che arriva a 1,85m mentre si abbassa ci 5cm in altezza per raggiungere, con 1,42 m, misure da sportiva vera. Vuoi per la coda slanciata, per il frontale completamente nuovo rispetto alla berlina, la CC ha un CX di 0,29. Cambiano anche le carreggiate (+1,1 cm quella anteriore e +1,6 quella posteriore) mentre resta invariato il passo di 2,71m. Misure che come vedremo danno alla CC una stabilità difficile da mettere in crisi.

GIOCHI ELETTRONICI Come ogni auto di categoria superiore la Passat CC sfoggia una dotazione di congegni elettronici e un comfort che solo le ammiraglie più lussuose possiedono. Primo fra tutti il DDC (Dynamic Drive Control) per la regolazione adattiva dell'assetto in ogni condizione di guida e del fondo stradale. Altra chicca è il Lane Assist, che aiuta a mantenere in carreggiata la vettura appena si supera la linea di mezzeria. O ancora il Park Assist che parcheggia automaticamente la Passat CC appena i sensori rilevano che ci sia spazio utile per farlo. O l'ACC, il controllo automatico della distanza di sicurezza; il Front Assist, che allerta il pilota appena lo spazio di arresto si riduce pericolosamente frenando automaticamente la vettura, per finire con la trazione integrale 4Motion di nuova generazione, offerta di serie con la CC V6.

TDI 6 TSI Due motori a benzina e un Turbodiesel rappresentano l'offerta iniziale al momento del lancio a metà giugno. Il meno potente ma più parsimonioso dei tre è il 2.0 TDI da 140cv, accreditato di 17,2 km/l e dotato di una coppia di 320 Nm a partire da 1750 giri. Con il TDI la Passat CC raggiunge i 227 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in 9,8 sec. Con il 1.8 TSI invece i cavalli salgono a 160, la coppia scende a 250 Nm, disponibile però a soli 1500 giri, il tempo nel 0-100 scende a 8,6 sec, la velocità massima a 222 km/h, e la percorrenza media a 13,2 km/l.

MUSCLE CAR Più prestazioni arrivano invece dal 3.6 litri V6 da 300cv, una cubatura perfetta per gli Usa, ma che merita di essere presa in considerazione anche da noi. Il V6 fornisce una coppia massima di 350 Nm a partire da 2400 giri, passa da 0 a 100 km/h in soli 5,6 sec e spinge la CC fino a 250 km/h. La percorrenza media scende ancora, fino a 10 km/l, ma arriva di serie la trazione integrale e il cambio robotizzato DSG a doppia frizione e sei marce. La Passat CC sarà disponibile anche con il nuovo cambio DSG a sette marce, ma solo per motori con coppia massima fino a 250 Nm.

UNICO ALLESTIMENTO La CC sarà disponibile con un solo allestimento, come dire: prendere o lasciare. Di serie ci sono i sedili sportivi regolabili in altezza e quello del pilota con regolazione elettrica, i sedili posteriori con schienale divisibile e ribaltabile (sono 532 i litri disponibili con il divano posteriore abbassato) volante in pelle (quello della 3.6 è multifunzione con i comandi per il cambio DSG), climatizzatore bizona, hi-fi con 8 casse, regolatore di velocità, freno di stazione manto a comando elettrico, DDC (per la V6), cerchi in lega da 17" e assetto sportivo abbassato di 15mm. Il tutto per un prezzo che nella 1.8 TSI è di 29.950 euro chiavi in mano, che sale a 32.600 per la 2.0 TDI e arriva ai 43.000 della 3.6 V6.

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COME VA Pensare alla CC come a una Passat diventa difficile, anche a guardarla con attenzione. La CC ha molta più personalità, non passa mai inosservata e dal vero sembra meno sportiva e meno coupé di quanto non traspaia dalle immagini. Prima di tutto è un'auto elegante. Unasensazione che aumenta una volta saliti a bordo, accolti da un ambiente ordinato e comodo, fatto di poltrone accoglienti, di legni pregiati e alluminio sparsi con discrezione tutt'intorno. La qualità percepita è alta e il comfort adeguato al nuovo status. Solo le plastiche sembrano le stesse della Passat, buone ma non eccelse.

ABITI E MONACI Il tetto spiovente non è infatti sufficiente a definire la CC come una coupé tout court. Dietro può salire facilmente anche la suocera e le portiere posteriori, per quanto più piccole delle due anteriori, sono sufficienti a rendere facile l'accesso anche ai più anziani. Lo spazio posteriore è da berlina, anche quello per le gambe, con la differenza che si viaggia seduti in due autentiche poltroncine. Il tetto spiovente, inoltre, non è incombente sulla testa dei passeggeri posteriori e se non si è più alti di 1,75 metri o si possiede la conformazione fisica di un giapponese (il classico sedere basso) anche la pettinatura cotonata non si scompone. Aiutano allo scopo gli schienali delle poltrone posteriori inclinati (si sta un po' sdraiati) e l'abitacolo che termina quando il tetto non è non è ancora troppo spiovente. Non sembra, ma gran parte della lunghezza della coda è occupata dal bagagliaio, molto lungo anche se poco profondo.

LANE ASSIST Tra i congegni elettronici il Lane Assist è quello che si fa notare di più. Il suo non è un avviso, ma un invito inequivocabile a tornare nella vostra corsia con un alleggerimento del volante verso destra e conseguente indurimento verso sinistra. Per effettuare un sorpasso bisogna esserne convinti e tenere la rotta con la giusta decisione. Utile quando si viaggia in coda a velocità più sostenute è anche ilcontrollo della distanza di sicurezza. Si imposta la velocità desiderata e la distanza di sicurezza preferita e la CC frena e riprende in funzione di quello che fa la vettura che precede. Se poi la distanza è troppa, soprattutto quando si viaggia a velocità ridotta, si può modificare a piacere agendo semplicemente su una levetta a fianco del volante.

PARK ASSIST Un problema è invece la pocavisibilità posteriore nelle manovre di parcheggio. Difficile intuire gli ingombri della coda senza aver fatto un po' di pratica. Indispensabile la telecamerina posteriore, che facilita tutto. Per parcheggiare automaticamente invece basta passare a fianco delle vetture in sosta. Una volta individuato uno spazio sufficiente ci si deve solo sistemare nella posizione indicata sul display, premere un pulsante e agire di freno e acceleratore. Ci penserà il Park Assist a parcheggiare la CC in modo corretto.

SPORT O COMFORT Nella Passat CC si viaggia comodi, in un silenzio violato più che altro da rumori di rotolamento e da qualche fruscio aerodinamico quando la velocità è di quelle proibite in Italia. Un comfort accentuato dal DDC (di serie sulla V6) che regola la taratura delle sospensioni adattandole continuamente al tipo di fondo e agisce sul servosterzo. Sono tre i programmi disponibili: Normal, Comfort e Sport. Per inserire Sport o Comfort basta pigiare il pulsantino sulla destra del cambio. La differenza è sensibile e, soprattutto su Sport, la CC si irrigidisce quasi come una sportiva vera. Un po' troppo dura però per i trasferimenti autostradali e sulle strade normali. Le buche si sentono, lo sterzo è più rigido e il comfort diminuisce. Meglio la morbidezza della posizione Comfort, che livella anche le asperità più fastidiose

1.8 TSI 160CV E' il classico motore che vi metterà in crisi, anzi, in doppia crisi. Prima di tutto sulla scelta tra diesel e benzina. Consumi a parte (la percorrenza media di 13 km/l non è male) sono le prestazioni a giocare a suo favore: scattante e nervoso come un vero sportivo, è già in coppia a 1500 giri e ci rimane fino a 4200. Meglio di un diesel, pronto ad accelerare ad ogni andatura. La progressione è di quelle che danno soddisfazione ai piedi più pesanti, bruciante, e con un fondo scala a 8000 giri è una sorta di istigazione a delinquere che impone molto autocontrollo. Tanto più che anche i sensi di colpa di una guida sprecona sono molto attenuati. Consuma un po' di più del 2.0 TDI, ma quanto a piacere di guida non c'è paragone.

2.0 TDI 140 CV La scheda tecnica parla di 17,2 l/100 km, un bell'andare quando all'eleganza e al comfort si accompagna una particolare sensibilità per i consumi. Il 2.0 da 140 cv è infatti la soluzione ideale per chi macina chilometri senza avere pretese sportive. L'accelerazione non è da guida con il coltello fra i denti, ma sufficiente a rispettare l'immagine sportiva della Passat CC. Dei tre è il più parsimonioso ma anche il più rumoroso. Se invece oltre ai consumi si cercano anche le prestazioni è necessario attendere l'autunno, quando arriverà i TDI 2.0 da 170cv.

3.6 V6 FSI Sarebbe un errore relegarla al ruolo di capriccio per pochi irriducibili del marchio. Giustificare una cubatura da muscle car su una vettura elegante non è facile, tuttavia, per chi ama la bella guida e vuole un'auto dotata di ogni ben di dio, oltre che comoda, un pensierino è d'obbligo, soprattutto se si percorrono molti chilometri in autostrada. Non costa poco, ma fatti i debiti confronti con vetture più blasonate, e tenendo conto della dotazione offerta di serie dalla CC, i vantaggi offerti dalla CC non sono pochi. Prezzo a parte, la 3.6 è un'auto dalla doppia anima, gentile e morbida ai bassi, molto disponibile anche nel traffico, ma all'occorrenza grintosa e cattiva come una sportiva. A 130 km/h si viaggia in surplace a soli 2.400 giri, avvolti da un silenzio piacevole. Basta poi dare gas per risvegliarla dal torpore e svelare la sua faccia sportiva. Mai nervosa, prende velocità con educazione e smette di accelerare solo quando il limitatore dice basta. Da analizzare anche la questione "sì, ma poi a chi la rivendo?". In questo caso non dovrebbe essere difficile piazzare, e comunque meno difficile di concorrenti molto più costose.


Pubblicato da Gilberto Milano, 03/05/2008
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