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Prova su strada

Volkswagen New Beetle


Avatar Redazionale, il 01/08/01

23 anni fa -

Di targhette di identificazione non c'è bisogno. Si potrebbe fare a meno anche del logo VW: i tre archi tesi formati dal tetto e dai parafanghi sono inconfondibili. Negli Stati Uniti, dove è prodotta e dove è già commercializzata da alcuni mesi, è già un successo. La silhouette da tartaruga del Maggiolino è una icona del nostro tempo, anche se questo è il Maggiolino del terzo millennio e non quello del terzo Reich.

LA NOVITA' Uno dei più riusciti esempi di remake di un vecchio modello di successo, il nuovo Maggiolino ha uno stile perfetto, fatto di poche linee pulite ma uniche al mondo. Inconfondibile la forma tonda del tetto, morbidi i parafanghi in plastica, splendidamente integrati i fari anteriori e posteriori. Una tartaruga con zampe forti, quasi da corsa, da 16 pollici e 205/55 di taglia, la stessa misura calzata dalla Golf GTI turbo con 150 cavalli.

GOLF TRAVESTITA Una forma un po' esagerata anche se le dimensioni sono un poco inferiori a quelle della Golf: 408x172 centimetri, contro 415x174. Soltanto in altezza, la New Beetle supera la Golf di 5 centimetri (150cm). Il riferimento alla Golf non è casuale, poiché la nuova morbidona ne utilizza tutta la parte meccanica, dal pianale con sospensioni anteriori McPherson e posteriori a bracci interconnessi, ai motori e alla trasmissione. Così il New Beetle ha motore e trazione anteriori, al contrario della vera Beetle che aveva tutto dietro. I motori boxer lasciano il posto a unità a quattro cilindri, un due litri da 115 CV e un 1.900 TDI (a iniezione diretta) da 90 CV, presto affiancati da altre motorizzazioni.

POCO PRATICA Non è la figlia del Maggiolino sottolineano in Volkswagen, ma è la sorella della Golf. Ed è vero. Ma poiché bello e intelligente non sono qualità che facilmente viaggiano in coppia, anche la bellissima New Beetle è meno intelligente della sorella Golf, molto bella ma un po' meno fascinosa. Le sue forme tonde si pagano in termini di abitabilità e di praticità. Se sulla Golf si può viaggiare comodi anche in cinque, sulla New Beetle i due posti posteriori sono un po' sacrificati, soprattutto se chi siede davanti ha un'altezza superiore alla media. Sono sacrificati non solo in lunghezza, ma anche in altezza con le teste praticamente sotto il lunottone, condizione non particolarmente favorevole quando il sole picchia duro. Il varco per accedere al sedile posteriore, poi, non è molto ampio e per aiutare la manovra ci sono le maniglie morbide sul montante centrale come la vecchia Maggiolino.

POCHI BAGAGLI Anche il bagagliaio è condizionato dalla forma della coda, con un volume da spider: 209 litri, meno di quanto ne offre una piccola utilitaria come la Mini (230 litri). Se si abbassano (separatamente) i sedili posteriori si ottiene invece un vano di carico soddisfacente (lungo 124 centimetri, largo un metro e capace di 527 litri, in cui si può caricare anche una mountain bike con la ruota anteriore smontata), seppur con i limiti in altezza imposti dal tetto a forma di anguria.

STILE INTERNO CURATO fino al dettaglio del mini vaso per i fiori a lato del piantone di sterzo. Lo stile del volante, con le razze color alluminio, e delle portiere, con la fascia superiore in plastica color carrozzeria, è molto personale e a prova di confusione con altri modelli. Tutti i servizi sono concentrati nella consolle-totem centrale che sbuca da una plancia profonda come quella di una monovolume. La strumentazione e i comandi sono illuminati con luce blu come tutte le VW dell'ultima generazione e il cruscotto include, oltre al tachimetro, all'indicatore del livello carburante e al piccolo contagiri, anche un display digitale per il contachilometri.Dotata di tutto quanto serve, come i doppi airbag laterali e frontali, il condizionatore manuale, il dispositivo elettronico ESP di controllo della stabilità e tutti gli aiuti elettrici per la chiusura delle portiere e per i finestrini. Più o meno quanto costa una Golf GTI turbo da 150 cavalli… Design e nostalgia costano cari.

AL VOLANTE L'operazione nostalgia non si ferma solo al design della carrozzeria, ma arriva alle sensazioni. Seduti al posto di guida, il collegamento con la vecchia Beetle è abbastanza evidente: portiere alte e con la fascia superiore colorata, sedile grande e piatto dalle imbottiture rigide, posizione un po' allungata. Pur con la moderna ergonomia, il volante regolabile in altezza e profondità e il sedile regolabile anche in altezza, la posizione di guida del New Beetle ricorda il passato. Anche per alcune irrazionalità, come l'accendisigaro posto a destra del tunnel centrale che rende necessario sdraiarsi verso destra per poterlo attivare: un chiaro segnale di lotta contro il fumo. Del presente il collegamento va subito invece alla nuova Golf, in termini di qualità dei materiali e di piacevolezza delle finiture.

FACILE DA GUIDARE L'aspetto da auto da cartoon può ingannare e ci si aspetta di sentirsi a bordo di un'auto giocattolo, ma la New Beetle è un'auto molto seria che sfrutta la meccanica della serissima Golf. La New Beetle si guida subito senza problemi dal primo momento. Degli ingombri assolutamente impercettibili ci si abitua poi in meno di quanto si possa credere. Dopo pochi chilometri ci si infila in spazi stretti come se ci si trovasse alla guida di una moto. Forse non vedere rende un poco incoscienti, o forse gli sbalzi sono più ridotti di quelli di un'auto dalla forma tradizionale e si ha molto margine di manovra. Tutti i comandi sono leggeri e facili da azionare. Il cambio ha una escursione un po' lunga ma è comunque veloce e preciso negli innesti. La pedaliera non richiede grandi sforzi e il volante gira che è un piacere. Soltanto la pulsantiera sulla consolle centrale è troppo vicina alla leva del cambio ed è molto facile cozzarvi contro con le nocche quando si innestano le marce dispari.

COMODA La New Beetle, malgrado la forma, stupisce per la silenziosità aerodinamica anche alla velocità massima. Anche la meccanica non è troppo rumorosa, pur se il motore si sente di più di quanto si possa avvertire su una Golf. Nella guida anche veloce, il telaio collaudatissimo (oltre che sulla Golf è utilizzato dalla Audi A3, dalla nuova Seat Toledo e dalla Skoda Octavia) si comporta sempre molto bene. L'assetto è quasi sportivo e la New Beetle è sempre ben ancorata al terreno, con rolli minimi anche nelle curve strette. Facile e intuitiva, si lascia ben governare anche nella guida pseudosportiva dosando con accortezza volante e gas. Difficile far entrare in funzione il controllo elettronico di stabilità ESP offerto di serie. I freni rallentano e arrestano bene i 12 quintali della New Beetle, con il pedale ben modulabile che consente di dosare sempre al meglio la frenata.

1.900 TURBODIESEL da 90 CV muove la coccinellona con una elasticità sorprendente: si tiene la quinta quasi sino a fermarsi e riprende sempre senza incertezza da regimi anche inferiori ai 1.000 giri. Se poi si chiede un po' di potenza è inutile tirare le marce poiché la forza del TDI è tutta in basso. Anche in autostrada, si arriva abbastanza velocemente fino a 130km/h (nello 0-100km/h si impiegano comunque 13,1 secondi, quanto una media 1.600) mentre per raggiungere la velocità massima di 171 km/h bisogna avere un po' di pazienza. Fastidiose sono le vibrazioni che dal motore si trasmettono sui pedali, quasi un vibromassaggio quando si è fermi al semaforo. I consumi dichiarati sono molto interessanti: in media quasi 20 chilometri con un litro.
2.000 BENZINA da 115 cavalli è un poco più costante nella erogazione di potenza sino a 5.000 giri e consente di raggiungere i 185 km/h di velocità massima, impiegando 10,9 secondi per raggiungere i 100 partendo da fermi. È un motore regolare, non adottato dalla Golf che preferisce più moderni motori 1.800 con distribuzione a 20 valvole, che spinge sempre come un motore elettrico ma che non offre grandi emozioni, degno erede del vecchio boxer di cui si riuscivano quasi a contare gli scoppi. Il consumo medio è nell'ordine degli 11,5 chilometri con un litro.

di M.A.Corniche
Wolfsburg, 4 novembre 1998


Pubblicato da Redazione, 01/08/2001
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