La Volkswagen Golf VII è nuova di zecca ma non rinnega il suo passato, con una carrozzeria dai tagli più netti ma dal look inconfondibile. Cura costruttiva e qualità della vita a bordo sono al top della categoria, come sempre.
COM'E' Non è il momento di affidarsi a stravaganze e, per la Golf, la stravaganza non è mai stata la cifra in tutti i suoi 42 anni di storia. Lo stile è sempre stato sobrio e negli anni ispirato nei tratti a quello della prima serie del 1974 disegnata da Giorgetto Giugiaro. Come l’inconfondibile montante posteriore che segna la coda anche della Volkswagen Golf VII, l’ultima generazione che trae ispirazione anche dalle serie successive alla prima. E dalla quarta serie del 1997, quella disegnata da Hartmut Warkuss, per me la più riuscita delle Golf, la nuova Golf riprende il taglio della porta posteriore tutt'uno con il parafango. Sobria, perfetta, pulita, è la nuova Golf.
SPIGOLARIZZAZIONE Forse anche troppo perfetta? Le linee sono pulite, sono attente, sono curate. Piani semplici e lisci disegnati soltanto da pieghe sottili e perfette che segnano lo stile. È tedesca, nella perfezione, nella pulizia ma anche nella sensualità, che un poco le manca. La sensazione è che la Volkswagen Golf VII sia una sesta generazione che è passata sotto al pialla per eliminare gli arrotondamenti, con il risultato sottoposto poi a un raffinato processo di spigolarizzazione. Bella, comunque, nessuno può dire il contrario. Bella e perfetta, con la sensazione di qualità tedesca che da sempre contraddistingue la Golf.
TRADIZIONE-PERFEZIONE Le lamiere della nuova Golf sono perfette, anche nelle micro pieghe che la segnano, oltre che nel rispetto di tolleranze minime tra le parti che compongono la carrozzeria. Anche l'interno è perfetto nella costruzione e, pure per l'abitacolo, la strada della stravaganza, della ricerca della novità non è stata seguita. L'impostazione è tradizionale, quella che la Golf ha sempre avuto, con la classica L disegnata dal cruscotto e dalla consolle centrale con la sequenza bocchette, entertainment, climatizzazione. Punto. Da qui non si cambia.
SOTTOCUTE L'innovazione è sotto pelle. Dalla tecnica di stampaggio delle lamiere che consente la precisione nelle pieghe e lamiere più sottili, al nuovo telaio modulare come i mattoncini Lego, alla tecnologia applicata ai motori, ai materiali utilizzati, al display sulla plancia che consente di zoomare come su un tablet, a colpi di pinch e con sensore di prossimità che attiva i menu avvicinando semplicemente il dito allo schermo.
PIU’ SPAZIO Con i suoi 4.255 mm la lunghezza la nuova Golf si allunga di 56 mm rispetto al modello precedente e si allunga anche il passo di 59 mm, con le ruote anteriori che si spostano in avanti di 43 mm. La Golf 7 è anche più bassa di 28 mm ma lo spazio per la testa non manca e lo spazio non manca né ai posti anteriori né ai posteriori. Aumenta anche il volume del bagagliaio, fino a 380 litri in configurazione a cinque posti, con il piano di carico che ad altezza variabile e la possibilità di scegliere tra gli optional lo schienale del sedile del passeggero anteriore ripiegabile in avanti per caricare oggetti lunghi fino a 241 centimetri.
MOTORI Parlando di innovazione tecnologica destinata ai motori, in primavera 2013 è previsto l’arrivo del 1.4 TSI 140cv modulare, con due cilindri che si spengono quando non è necessario per risparmiare benzina e limitare le emissioni. Al lancio la nuova Golf è disponibile con tre motori a benzina e due a gasolio. A benzina il 1.200 TSI da 105cv e il 1.400 TSI da 122 e 140cv abbinabili sia al cambio manuale a sei marce sia al DSG doppia frizione a 7 marce. A gasolio il 1.600 TDI da 105cv e il 2.0 TDI da 150CV.
PREZZI I prezzi della nuova Golf partono da 17.800 euro della Golf 1.2 TSI Trendline fino ai 28.200 euro della Golf 2.0 TDI DSG Highline, per una Golf 1.6 TDI Comfortline si spendono 22.600 euro. Secondo Volkswagen i prezzi non cambiano rispetto alla Golf uscente, ma la dotazione aumenta. La dotazione della Golf Trendline è in effetti già piuttosto soddisfacente, con un set completo di airbag, ginocchia incluse, e di controlli elettronici dinamici, differenziale autobloccante XDS, climatizzatore manuale, servosterzo elettromeccanico con Servotronic, alzacristalli elettrici, sedile guida regolabile in altezza, start&stop, radio con schermo da 5”, Fatigue Detection (si accorge se vi state addormentando), hill holder e sistema di frenata anticollisione multipla che evita di rimbalzare come una palla da ping pong in caso di incidente.
COME VA Non è molto sexy la Volkswagen Golf VII, ma sfido chiunque a sostenere che non sia un bel oggetto di stile. Forse troppo uguale alla serie precedente, questo sì, specie in fotografia o nei colori scuri, dove il gioco delle piegoline taglienti si perde e la sagoma della nuova Golf somiglia troppo a quella della vecchia Golf. La silhouette cambia soprattutto nel frontale più puntuto e con il parabrezza più inclinato che sembra spostare l’abitacolo verso la coda.
QUALITA’ Parte del fascino della Golf è sempre derivato dalla qualità, fin dalla prima serie del '74 che, ai tempi, aveva come concorrenti la Fiat 127 o la Renault 5, e la differenza si percepiva a occhio nudo. Ricordo la terza serie della Golf, forse la più banale nello stile ma con un meraviglioso profumo di giocattoli da neonato all'interno, quando ai tempi i giapponesi utilizzavano colle per gli interni talmente puzzolenti da far venire la nausea. Una qualità fatta anche di questi dettagli.
SEICENTO Lo stile dell'interno è austero, tedesco e, anche in questo caso, qualitativamente tedesco. Disposizione a L classica per la plancia, pulsanti neri con cornicette cromate. Sulla posizione di guida abbiamo lavorato molto, ha dichiarato in conferenza stampa il responsabile dello stile del Gruppo Volkswagen, Walter De Silva, così la Volkswagen Golf VII è pronta soddisfare al 100% 600 sedute differenti. In effetti è una delle poche auto in cui tengo il sedile un poco sollevato dalla posizione più bassa, pronto quindi ad accogliere al meglio i più alti e a rendere la mia posizione di guida pressoché perfetta, per distanza dai comandi e visibilità degli strumenti e verso l'esterno.
ELETTRICA La qualità si percepisce anche in marcia. Sto aspettando di partire per la prova in anteprima e davanti a me parte una Golf TSI: ma il motore è elettrico? Parte senza rumore, senza sforzo apparente. La nuova Golf con il TSI a benzina da 140 cavalli è il primo dei due motori disponibili per la prima prova in anteprima. Motore modernissimo nella concezione, con un turbo piccolo per la spinta ai bassi e con la facoltà di spegnere due cilindri quando non servono, per risparmiare carburante.
TUTTOFARE Il millequattro TSI spinge dai regimi bassissimi come un turbodiesel, anche in sesta a velocità da passeggio, e non gli manca potenza quando si tirano le marce, con il regime di potenza massima fissato da 4500 a 6000 giri. È agile, piacevole, estremamente silenzioso, quasi sportivo se lo si strapazza, costringe a un uso limitato del cambio manuale e si abbina perfettamente al cambio doppia frizione DSG.
DUE O QUATTRO PARI SONO A fine prova il computer di bordo segna un consumo intorno ai 9 l/100km ma con un'andatura non proprio da buon padre di famiglia. Quindi non male. Capita spesso che due cilindri si spengano ma per accorgersene è necessario guardare il cruscotto, il passaggio alla modalità risparmiosa è percepibile proprio allungando l’orecchio come il dottor Spock.
DIESEL DA CORSA L'altro motore disponibile per la prima prova, il 2.0 TDI da 150 cavalli, ha una erogazione simile a quella del TSI ma ha più coppia ai bassi regimi (320Nm tra 1750 e 3000 giri contro 250Nm tra 1500 e 3000 giri) e meno allungo con la potenza massima tra 3500 e 4000 giri. Silenziosissimo per essere un motore diesel, prontissimo e potente, vive altrettanto bene l'abbinamento sia con il cambio manuale, sia con il doppia frizione DSG. A fine prova (medesimo stile di guida…) il consumo è intorno agli 8 l/100 km.
COMANDI! Per entrambe le nuove Golf ci sono comandi pressoché perfetti. Dal volante, servoassistito elettromeccanicamente, sempre piuttosto leggero, con indecisione inesistente a partire dal punto zero (cioè a ruote diritte) e che, pur non trasmettendo le sensazioni della strada, esegue con grande precisione i comandi. Poi, il cambio manuale, con innesti così corti e precisi che richiede quasi un breve periodo di amicizia per utilizzarlo al meglio. Il pedale del freno è il comando meno piacevole, meno diretto e più gommoso.
MORBIDA E TENACE La nuova Golf è un’auto comoda, a partire dalla insonorizzazione eccellente. Il telaio, poi, contribuisce alla idea di comfort, con un assetto ben calibrato. Un assetto che sembra morbido ma che è anche molto efficace quando ci si dà dentro. Non ha un assetto sportivo ma non si corica e rimane sempre molto precisa. Non ha mai reazioni secche ma mantiene la sua paciosità anche nelle curve più dure e anche se la strada tenta di metterla in crisi. Morbida ma tenace, sempre ben aggrappata alla strada. I controlli, se entrano, sono molto discreti.