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Volkswagen Golf Sportsvan


Avatar di Marco Rocca, il 25/05/14

10 anni fa - L'erede della Golf Plus punta sulla sportività

Via la Golf Plus, arriva la Sportsvan. Come anticipa il nome, la nuova MPV di Casa Volkswagen mette in mostra una linea decisamente più muscolosa che in passato, con misure più generose. Ampia la gamma di motori, ancora più efficienti di prima

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LA FAMIGLIA SI ALLARGA “Sin-sala-bin” (direbbe il mitico Mago Silvan), sparisce la Golf Plus arriva la Golf Sportsvan. Giochi di magia a parte, era solo questione di tempo prima che la settima generazione della Golf, dopo aver partorito finora la berlina e la wagon, fosse pronta anche per accogliere la nuova generazione della monovolume compatta. Così, dopo 500.000 unità vendute (numeri che si riferiscono al solo mercato tedesco) e aver fatto la felicità di tante famiglie, la Golf Plus lascia il posto alla Golf Sportsvan. Cambia il nome, rimane la sostanza, questa volta però declinata in chiave più sportiva, come piace sottolineare ai tecnici tedeschi, senza per questo aver dimenticato praticità e spazio per bagagli e passeggeri.  

SI E’ MESSA IN FORMA A guardarla da lontano la somiglianza con la sorella berlina è davvero molto marcata, a tal punto da confonderle facilmente, non solo per la parte frontale e posteriore o per i passaruota pronunciati, quanto perché la nuova Sportsvan appare decisamente più bassa della precedente Golf Plus. L’arcano è presto svelato. La lunghezza maggiore (+ 13 centimetri, ora siamo a 4.33 metri) così come centimetri in più anche in larghezza (+ 5, 1.80 metri) hanno portato una superficie di lamiera più ampia. Così il primo colpo d’occhio fa sì che la Sportsvan somigli più alla berlina che alla monovolume Plus, come detto. Condiscono il tutto lo sbalzo anteriore ridotto rispetto al passato e il passo più lungo di 10 centimetri. Come se non bastasse, a sottolineare la fiancata muscolosa ci ha pensato la profonda nervatura che evidenzia il "garrese" alto della Sportsvan. Da notare, a questo proposito, la finezza stilistica dei designer tedeschi nell’inglobare le maniglie a filo della nervatura. Una soluzione, questa, frutto di un raffinato sistema di produzione che, ad oggi, nessun’altra auto del segmento (Volkswagen comprese) può vantare.

QUANDO SI DICE MODULARE Le diverse proporzioni rispetto al modello precedente celano un unico comune denominatore con la moderna gamma Golf: il pianale modulare MQB. Proporzioni nuove, come detto, ma anche minor peso sulla bilancia. La Sportsvan, grazie a una efficace dieta a zona ha smaltito circa 90 chilogrammi a tutto vantaggio della guidabilità e dei consumi di carburante, che nella motorizzazione 1.6 TDI BlueMotion da 110 cv si fermano ad appena 3,9 litri ogni 100 chilometri.

IN 5 PIU’ BAGAGLI All’interno la sensazione di ampio spazio si percepisce subito sia che ci si trovi al posto guida sia che si viaggi da passeggeri. Buona l’altezza sopra le teste degli occupanti e soprattutto ottima la flessibilità della zona posteriore, visto che il divano è reclinabile nella formula 60/40 (a richiesta 40/20/40) oltre che scorrevole di 180 millimetri. Se a questo aggiungiamo la possibilità di regolarne anche l’inclinazione, è facile capire quanto la capacità di carico sia aumentata. Entrando nello specifico si parla di 76 litri in configurazione standard, per un totale di 500 e di 70 litri con lo schema tutto giù per un massimo di 1.520 litri. Dalla Golf sette arriva anche l’arredamento interno con il grande touch screen al centro della plancia che a seconda degli allestimenti può arrivare sino a 8 pollici, il freno di stazionamento elettrico e più in generale tutti i materiali che assemblano una plancia come sempre di ottima fattura, manco a dirlo.

VERY HIGHTECH GENERATION Da buona tedesca la nuova Sportsvan fa incetta di sistemi di assistenza alla guida. E’ arrivato il sensore Blind Spot (con sistema di assistenza al parcheggio) che avvisa della presenza di veicoli che seguono e che si trovano nell’angolo cieco anche durante la retromarcia, segnalando la presenza di utenti della strada in fase di avvicinamento. Di serie o a richiesta (secondo la versione), c’è il differenziale elettronico XDS+, lo sterzo progressivo, la regolazione adattiva dell’assetto DCC, il sistema di controllo perimetrale Front Assist con funzione di frenata di emergenza City, il cruise control con regolazione automatica della distanza (ACC), il sistema anti collisione e quello di riconoscimento della stanchezza del guidatore etc, etc visto che la lista potrebbe continuare ancora per molto.

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SOTTO IL COFANO Quattro i motori, tutti turbo. Per i benzina apre le danze il 1.2 a iniezione diretta TSI declinato nelle varianti da 85 e 110 cv, per passare poi al 1.400 TSI da 125 o 150 cv. Passando in rassegna il fronte diesel, la gamma ne contempla due, ovvero il 1.600 TDI da 90 o 110 cv e il classico 2.0 litri TDI da 150 cv. Il premio per la miglior efficienza se lo aggiudica il 1.600 TDI BlueMotion Technology da 110 cv con un consumo di soli 3,9 l/100 km nel ciclo combinato (con emissioni di CO2 pari a 101 g/km). In seguito è prevista anche una versione BlueMotion con modifiche aerodinamiche e pneumatici a bassa resistenza al rotolamento che farà ancora meglio consumando appena 3,6 l/100 km (pari a emissioni di CO2 di 95 g/km). Da ricordare poi che a eccezione del TSI 85 cv, tutti i motori sono disponibili anche con cambio automatico a doppia frizione DSG che mi sento vivamente di consigliare.

QUANTO MI COSTA? A parità di motore e allestimento i prezzi della Sportsvan sono più alti di circa 1.500 Euro rispetto a quelli della berlina a 5 porte mentre sono praticamente uguali a quelli della station wagon. Il listino parte da un minimo di 19.200 Euro (che diventano 17.900 per il primo mese di commercializzazione) fino a un massimo di 30.800 Euro per la versione 2.0 TDI in allestimento Highline e cambio DSG. La versione che andrà per la maggiore in Italia sarà la 1.600 turbodiesel da 110 cv con una forbice di prezzi compresa tra i 25.350 e 28.800 Euro a seconda della versione. E, a proposito di versioni, la nuova monovolume compatta conferma i tre classici livelli di allestimento Volkswagen, ovvero Trendline, Comfortline e Highline. La commercializzazione della Golf Sportsvan inizierà nel weekend dl 7 e 8 giugno con il tradizionale “porte aperte”.

PIU’ SPORTIVA, PIU’ COMODA Sulle splendide strade della Costa Azzurra con un bel sole caldo, ho avuto modo di provare la nuova Golf Sportsvan con il 1.600 TDI da 110 cavalli, nemmeno a farlo apposta proprio la versione che secondo le previsioni di vendita dovrebbe riscuotere il maggior successo sul nostro mercato. La connotazione più sportiva è subito evidente. Diciamolo pure chiaramente, la nuova Sportsvan è decisamente più bella della vecchia Plus e anche più generosa se passiamo in rassegna, metro alla mano, le sue misure. A godere dell'aumento di stazza saranno principalmente i passeggeri che siederanno dietro. Lo spazio tra le ginocchia e lo schienale è cresciuto così come la capienza del bagagliaio.  

SU STRADA Io invece mi accomodo al posto di guida per sentire quali benefici abbia portato la nuova piattaforma modulare MQB su cui è stata costruita la Sportsvan. La sensazione di essere più in alto rispetto alla Golf ovviamente c’è, e si fa sentire confermandone la declinazione MPV, ma una volta in movimento la musica cambia. E’ vero, l’assetto è forse un pelo più morbido rispetto alla sorella Golf e privilegia un comfort ancora maggiore se vogliamo  ma, quando iniziano le curve, la nuova piattaforma MQB fa sentire quanto la nuova Sportsvan sia diversa rispetto alla precedente Golf Plus. Gli inserimenti sono sempre precisi, con un rollio abbastanza ridotto tenuto ovviamente conto della tipologia di vettura. Il nuovo volante ad assistenza variabile è preciso e diretto e l’inappuntabile cambio doppia frizione DSG, che personalmente preferisco al manuale a sei marce (non mi stancherò mai di ribadirlo) fanno il resto, regalando un piacere di guida da vettura di categoria superiore. Insomma, ci si sente a casa a bordo della Sportsvan, tutto è a portata di mano, tutto è fatto bene e in modo funzionale. Mi piace, in questo senso, il fatto che con la settima generazione della Golf sia arrivata anche una maggiore continuità stilistica (per interni ed esterni) tra le diverse varianti di carrozzeria in gamma.  

COME LA BERLINA Così, se non fosse per il maggiore spazio sopra la mia testa e per la seduta un pelo più alta, direi di trovarmi al volante della Golf berlina. A guardare la plancia la sensazione di dejà-vu aumenta ancora di più. Sono sparite le quattro bocchette d’aerazione raggruppate al centro per una più formale sistemazione a due uscite. Di conseguenza anche il grande schermo touch si è spostato più in basso conferendo alla nuova plancia un’impostazione più sportiva in linea con la rinnovata connotazione della vettura. In un tratto autostradale, nella noia di rettilinei a velocità di codice, riesco ad apprezzare l’ottimo lavoro di insonorizzazione dell’abitacolo, esente da fastidiosi fruscii aerodinamici che molto spesso affliggono questa tipologia di vettura.  

QUELLO CHE CI VUOLE Come detto, sto guidando il 1.600 TDI da 110 cv, il meno assetato in gamma che sulla carta è accreditato di poco meno di 4 litri di gasolio per coprire 100 km. Le vibrazioni al minimo dei giri sono pressochè impercettibili, così come il suono del motore. Certo, se siete alla ricerca di prestazioni più sportive c'è sempre il 2.000 diesel da 150 cv ma in fin dei conti non è così necessario. A fronte di consumi tra i più bassi della categoria, come detto, il più piccolo 1.6 diesel tira fuori una buona dose di grinta anche durante le frequenti salite che mi capitano lungo il percorso. La spinta è buona e qualora si debba affrontare un sorpasso, i suoi 110 cv e 250 Nm di coppia sono più che sufficienti per togliersi d’impaccio velocemente. In questo senso il DSG aiuta non poco a farsi trovare sempre con la marcia giusta. Insomma, la nuova Golf Sportsvan segna un deciso passo in avanti rispetto al passato sia per la linea sia per la grande quantità di sistemi di sicurezza che aiutano a sentirsi più tranquilli alla guida. Ora è in tutto e per tutto una Golf ma con qualche centimentro in più a favore dell'abitabilità. L’aspetto più muscoloso rispetto alle dirette concorrenti la rende, a mio parere, più piacevole da guardare e una volta provata, anche da guidare. 


Pubblicato da Marco Rocca, 25/05/2014
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