- 08/12/12 - BMW xDrive 2013
- 09/11/12 - BMW Serie 7 2013, ora anche in video
- 16/10/12 - BMW ActiveHybrid 3
- 14/10/12 - BMW Serie 3 Touring, ora anche in video
- 25/08/12 - BMW Serie 6 Gran Coupé, ora anche in video
- 08/06/12 - BMW M550d xDrive vs BMW M6 Cabrio
- 30/03/12 - BMW M5 2012, ora anche in video
- 20/02/12 - Bmw Serie 3 2012: la prova ora anche in video
- 30/01/12 - BMW Serie 6 Coupé 2012: ora anche in video
Passato tra le grinfie dello specialista austriaco Franz Achleitner, il Volkswagen Crafter ne è uscito con trazione integrale permanente e setting specifico, per cavarsela alla perfezione anche quando l'asfalto finisce. Pure a pieno carico.
TIPO TOSTO Portare il pane su un rifugio a 2.000 metri, gestire le emergenze ambientali, fare da assistenza alla Parigi Dakar. Dove i veicoli commerciali normodotati impallidirebbero, lui c'è: si chiama Volkswagen Crafter 4Motion, con trazione integrale sviluppata dallo specialista austriaco Achleitner. Rispetto ad un Crafter normale, il Volkswagen Crafter 4Motion by Achleitner è più alto di 10 cm e garrulo sui cerchi, equipaggiati (volendo) con pneumatici artigliati, pensati proprio per offrire il massimo quando l'asfalto finisce. Nessun ritocco a stile e lineamenti, che risultano gli stessi presentati in occasione dell'ultimo model year, datato giugno 2011. Mascherina generosa, fari a sviluppo verticale, pedana ricavata sotto la calandra: così, saltare sul cofano o sul tetto è un attimo.
UNO CHE NE SA Per confezionare questo Crafter all'arrabbiata, Volkswagen si è avvalsa della collaborazione di Franz Achleitner, esperto austriaco che prepara – fra le altre cose – veicoli speciali per gli eserciti di tutto il mondo. Il signor Achleitner è intervenuto prima di tutto sulle sospensioni: sono state rinforzate e allungate le molle, mentre gli ammortizzatori ad assorbimento progressivo hanno beneficiato di una taratura più rigida, accompagnati da barre stabilizzatrici modificate. Poi, certo, c'è la trazione integrale permanente al 50/50 sui due assi. Tramite un tasto si possono bloccare il ripartitore di coppia centrale e il differenziale posteriore mentre a richiesta si può avere anche il bloccaggio del differenziale anteriore. Così, quando vi ficcherete in un bel pasticcio – fuoristradisticamente parlando – il sistema sarà in grado di trasferire coppia a ogni singola ruota per tirarvi fuori.
UN CRAFTER PER TUTTI Naturalmente, il Volkswagen Crafter 4Motion by Achleitner è disponibile in numerose varianti di carrozzeria. Così tutti i lavoratori, dal muratore all'idraulico, dai pompieri ai lattai, potranno trovare la tipologia giusta per le proprie esigenze. Si va dal furgone (anche con vano di carico alto fino a 2,14 metri) al Kombi con possibilità di trasportare 9 passeggeri, anch'esso disponibile con pianale corto, medio o lungo. Senza dimenticare il furgoncino e la possibilità di avere solo la cabina con autotelaio, per attrezzarlo in base alle proprie esigenze.
CUOR DI LEONE A farvi compagnia, tra sterri e mulattiere, ci sarà esclusivamente il 2 litri TDI biturbo, capace di 163 CV e ben 400 Nm a quota 1.800 giri, accoppiato ad un cambio manuale a 6 marce. Solo lui e nessun altro, quindi, per una scelta che, nelle intenzioni dei tecnici, premia prestazioni in fuoristrada e consumi, perché il Crafter 4Motion riesce a percorrere 100 km con 8,7 litridi gasolio (ciclo misto).
USCITA D'EMERGENZA Se da un lato non mancano di serie, sul fronte della sicurezza, ABS, ESP, controllo di trazione e bloccaggio elettronico del differenziale, va detto che gli airbag (frontali, laterali e a tendina) sono relegati nella lista degli optional. Così come fendinebbia, avvisatore acustico di retromarcia, assistente di salita e perfino un portello di emergenza nel vano passeggeri per uscire dal tetto nel malaugurato caso di ribaltamento.
SQUADRA RIALZO Se veicolo commerciale dev'essere, che furgone sia: al posto di comando del Volkswagen Crafter 4Motion by Achleitner si sta seduti alti, altissimi, come sul trespolo. Il volante di norma è fisso (per averlo regolabile in altezza e profondità bisogna pagare) e la posizione di guida è seduta, con ginocchia angolate di quasi 90 gradi. Ne guadagna la visibilità – almeno quella anteriore – davvero ottima (dietro dipende in buona parte dal modello scelto). Bene anche la sistemazione del cambio, sulla console centrale, che libera un bel po' di spazio sul pavimento.
BUON LAVORO La plancia, quasi inutile dirlo, bada molto al sodo. Pochissima attenzione al design (vedere il volante per ulteriore conferma...) grande considerazione per la funzionalità, la robustezza, i portaoggetti, i cassetti: tutto trova posto, dal centimetro del falegname alle bolle di consegna del fattorino. Le plastiche non sono morbide, tuttavia bisogna mettersi d'impegno per avvertire scricchiolii, anche quando si marcia in situazioni poco ortodosse.
BALLA IL TWIST Per farci mettere alla prova il lavoro del signor Achleitner quelli della Volkswagenhanno scavato una montagna e ricreato un circuito offroad nel bel mezzo della arida campagna andalusa. Nel tracciato, della durata di 20 minuti, dossi, salite, arrampicate, twist e chi più ne ha più ne metta. Ebbene, questo bestione lungo più di 5 metri (versione furgonato passo corto) s'è comportato piuttosto bene: agendo sui tasti a sinistra del volante si possono bloccare a piacimento i 3 differenziali e inserire le ridotte, per non avere problemi nemmeno nei twist più difficili – dove ci vogliono un po' di mestiere e cautela per non finire ruote all'aria – e nelle salite più impervie. Unica condizione, la gommatura specifica, non compresa nella dotazione di serie. Il 2 litri TDI vien fuori bene da situazioni all'apparenza insormontabili e le sospensioni rialzate (angolo di attacco/uscita di28°, profondità di guado 600 mm) permettono di superare dossi da fuoristrada vero.
EFFETTO VELA Così agghindato, il Volkswagen Crafter 4Motion by Achleitner affronta l'asfalto come fosse un semplice trasferimento in attesa di una nuova fettuccia di terra. Perché tra aria (complice la maggiore altezza da terra), pneumatici e cascami della trasmissione 4x4 un po' di disturbo alle orecchie arriva. Bisogna inoltre abituarsi a uno sterzo lento e demoltiplicato, al retrotreno che arriva un attimo dopo aver girato il volante – causa lunghezza importante – e alla spiccata sensibilità al vento laterale, tanto da costringere a continue micro-correzioni. Poco da dire, invece, sul 2 litri biturbo TDI da 163 CV, pronto dove serve (da 1.800 a circa 3.000 giri) e difficilmente in affanno, se non nella parte altissima del contagiri. Infine, cambio duretto ma preciso e freni dalla sensibilità non proprio fina fanno parte delle inevitabili ruvidezze da veicolo commerciale.