Forme da coupé, 5 porte e tanto spazio per la Volkswagen Arteon, ammiraglia in incognito di Wolfsburg
AL TOP Vi ricordate la Volkswagen Phaeton, la super ammiraglia di Wolfsburg fortemente voluta dall’ex CEO VW Ferdinand Piëch? Bene, oggi quella che allo stesso tempo è e non è la sua erede si chiama Volkswagen Arteon, riprende lo stile della Sport Coupé GTE del 2015, è basata sulla piattaforma MQB come la Passat, ma non ne rappresenta la versione coupé. È un modello completamente nuovo che si posiziona al top della gamma VW e guarda con aria di sfida Audi A5 Sportback e BMW Serie 4 Gran Coupé. Con ancora più spazio.
DOPPIA ANIMA Le misure superano di slancio quelle della Passat berlina così come quelle delle rivali Audi BMW. Righello alla mano infatti otteniamo 4,86 metri di lunghezza, 1,87 di larghezza e appena 1,45 di altezza con passo di 2,84 metri. Lunga e larga, quasi schiacciata a terra, grazie anche un insieme di linee orizzontali che partono dall’imponente griglia anteriore e fuggono via fino al posteriore dove ci sono muscoli sinuosi. Provate a guardarla da dietro: sembra Federica Pellegrini: bella spallata e pronta a scivolare via.
VOLKSWAGEN ARTEON: L’ABITACOLO Se l’altezza di appena 1,45 metri vi ha fatto storcere il naso potete stare tranquilli: a bordo della Volkswagen Arteon c’è davvero tanto spazio. Si è seduti in basso e così, a meno che di nome non facciate LeBron James, non toccate il cielo del tetto. Stesso discorso per le gambe: il passo generoso aiuta a far stare comodi anche i passeggeri più alti. Al centro del divanetto posteriore si soffre un po’ di più per colpa della seduta non ottimamente profilata e della presenza del tunnel della trasmissione.
BELLA SORPRESA Non pensate che per ottenere un’abitabilità ai vertici della categoria la Volkswagen Arteon rinunci a portarsi dietro un bel carico di bagagli. Si perché la berlina/coupé di Wollfsburg è una 5 porte e grazie al portellone posteriore offre capacità di carico sconosciuto alle concorrenti.
CORRE IN ORIZZONTALE Lo sviluppo orizzontale del muso si ritrova anche sulla plancia con le bocchette dell’aerazione che corrono lungo praticamente tutta la larghezza della parte superiore. A interromperle c’è la strumentazione 100% digitale, una vecchia conoscenza già presente su ormai numerosissimi modelli firmati Volkswagen. Sulla Arteon la grafica non viene modificata e presenta le solite numerosissime informazioni. L’altro monitor, quello del sistema di infotainment, nel suo massimo splendore ha misure di 9,2” e si gestisce tramite comandi touch o vocali. Anche lui l’abbiamo già visto, per esempio a bordo della Volkswagen Golf restyling. È ricco di funzioni ed è compatibile con Apple CarPlay, Android Auto e MirrorLink.
ASSISTENTI AL TOP La Arteon si posiziona al top della gamma Volkswagen anche per quanto riguarda la tecnologia. Sulla berlina/coupé debuttano infatti sistemi come l'Emergency Assist che, se non rileva azioni su pedali o volante da parte del guidatore, prima lo avverte con luci e suoni e in seguito porta l'auto nella corsia più a destra e attiva le 4 frecce. Ci sono poi luci che, grazie all'azione coordinata col sistema GPS, illuminano in anticipo le curve e il Cruise Control Adattivo che si adegua in automatico ai limiti di velocità e rallenta all'approssimarsi di una rotonda.
VOLKSWAGEN ARTEON: LA QUALITÀ Se vuoi competere con auto premium non bastano spazio e tecnologia, devi avere anche tantissima qualità. Sulla Volkswagen Arteon ce n’è in abbondanza, come da trazione VW, ma non si abbina a un design particolarmente accattivante. Al contrario dell’esterno qui è tutto come sulla Passat. Non è di certo un male, ma su un modello che punta ancora più in alto qualche tocco di fantasia in più non avrebbe guastato.
VOLKSWAGEN ARTEON: I MOTORI La gamma motori della Volkswagen Arteon copia in parte quella della Passat, lasciando però in fabbrica le unità meno potenti. Si parte infatti col 2.0 TDI da 150 cv, disponibile anche in versione da 190 cv e abbinabile alla trazione integrale 4Motion. Al top della gamma diesel si posiziona il 2.0 biturbo da 240 cv e 500 Nm di coppia e la trazione integrale. Se non vi bastano potete buttarvi sulla Arteon col 2.0 TSI da 280 cv, che di coppia però offre solo 350 Nm e viaggia in coppia con lo schema 4Motion. Per tutte le motorizzazioni di serie è previsto il cambio automatico DSG doppia frizione a 7 rapporti.
VOLKSWAGEN ARTEON: I PREZZI Ma quanto costa quella che, a tutti gli effetti, è l’ammiraglia Volkswagen? Il listino della Arteonparte da 46.500 euro per la 2.0 TDI 150 cv in allestimento Elegance e si inerpica fino ai 55.300 euro, relativi sia alla diesel da 240 cv sia alla benzina da 280, in allestimento Sport. Se poi ve la sentite potete avventurarvi nel listino degli optional, col rischio di veder lievitare sensibilmente il prezzo.
SENZA SCELTA Benzina da 280 cv o diesel da 240? Diciamo che non ho fatto nemmeno finta di scegliere e mi sono fiondato a bordo della Volkswagen Arteon col bi-turbo a gasolio. Sappiamo bene che in Italia i motori benzina non godono del favore del grande pubblico e se poi sono soggetti al superbollo… ecco, ci siamo capiti.
COME PRIMA, PIÙ DI PRIMA? L’ambiente che mi circonda è quello della Passat e mi ci ritrovo in un amen. Il 2.0 TDI sussulta quanto lo accendo per poi tornare sopito senza farsi notare. Poi parto e i 500 Nm di coppia balzano fuori in un niente, buttati a da tutte e 4 le ruote. Coppia in basso che vola fino a quasi 5.000 giri. E chi l’avrebbe mai detto?
STERZO OK, MA NON TROPPO Mi intrufolo in stradine fuori Hannover e la Volkswagen Arteon scorre via liscia come l’olio. Balza sull’asfalto ben più agile di quanto mi aspettassi e lo sterzo diretto e comunicativo mi restituisce un bel feeling. Peccato per l’angolo di sterzata: fare manovra non è uno scherzo e in questo caso la Arteon risulta un po’ impacciata. Diciamo che se vi dovesse capitare di trovarvi con lei in un parcheggio particolarmente affollato dovreste fare qualche manovra in più per uscirne.
COME LA VUOI? Procedo con l’auto settata in modalità comfort e tutto è ovattato. La Arteon risponde pronta alla pressione sull’acceleratore e le cambiate sono veloci, ma sento che potrebbe fare di meglio. La strada si allarga, i limiti di velocità aumentano e intorno a me non c’è praticamente nessuno. È l’occasione buona per selezionare la modalità Sport.
BELLA COPPIA Durante la presentazione l’ingegnere Volkswagen ha definito la Arteon come una Gran Turismo. Non mentiva. Ora la berlina/coupé tedesca è più pronta, la coppia mi arriva in un batter di ciglia e le cambiate sono ancora più veloci. Anche il sound del 2.0 TDI cambia e quasi sembra essersi dimenticato di essere un diesel. Suona bene, pieno e senza brutte rombosità. Solo quando gli tiro il collo un po’ più del “canta” leggermente stonato. In generale quella formata da 2.0 TDI e DSG è una gran bella accoppiata capace anche di divertire.
BEN SALDA La Volkswagen Arteon procede piatta quasi fregandosene delle imperfezioni del terreno, nonostante poggi su grossi cerchi da 20”. Anche tra le curve si muove quasi sbarazzina, per nulla impacciata dai suoi più di 4,8 metri di lunghezza. Si aggrappa all’asfalto, merito anche della trazione integrale 4Motion che la fa viaggiare su una sorta di binario invisibile.
SICURI ALLA GUIDA Sempre durante la breve conferenza stampa ci sono stati raccontati i differenti sistemi di assistenza alla guida che la Volkswagen Arteon porta al debutto, raccomandandoci di non provarli. Per questa volta faccio il bravo e mi attengo alle istruzioni, anche perché non ho voglia di simulare un malore per testare l’Emergency Assist o di farmi tamponare per vedere come funziona il sistema che protegge i passeggeri. Mi limito a mettere alla prova il nuovo Cruise Control Adattivo che rallenta in presenza di rotonde e regola la velocità a seconda dei limiti presenti. Tutto funziona come promesso, senza impacci.
IN SOLDONI L’impressione generale conferma quanto detto all’inizio: la Arteon non è una semplice Passat ricarrozzata. No, la berlina/coupé di Wolfsburg è qualcosa di più, con un comportamento su strada bello e anche piacevole. Si, quasi da Gran Turismo, con prestazioni più umane e consumi che non ci faranno diventare i migliori amici del benzinaio: al termine della prova (affrontata con piede non leggerissimo) il computer di bordo mi ha restituito un ben 5,4 km/l. Di certo aiuta la presenza di un motore che di cavalli e (soprattutto) di coppia ne ha a sufficienza. Molto probabilmente con 190 cv tutto si assopisce sensibilmente, ma di certo non l’assetto e la dinamica di guida. Questi sono un gran bel patrimonio sul quale la Arteon può sempre contare.