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La Toyota Yaris Hybrid è la prima full hybrid del segmento B venduta in Europa. Tra i suoi pregi ci sono consumi bassi, un buon comfort e un prezzo tutto sommato popolare. Scegliendola, però, non bisogna aver fretta...
UNA VIA L’ALTRA Anche se in leggero ritardo rispetto ai tempi annunciati qualche anno fa, le proposte ibride stanno pian piano iniziando a moltiplicarsi nel listino Toyota. Nel giro di un mesetto proveremo anche la nuova Prius+ ma oggi a tenere banco è la Toyota Yaris Hybrid, prima proposta full hybrid nel combattutissimo segmento B europeo. Le sue prevendite inizieranno a giorni, mentre su strada arriverà solo a settembre.
PETTINATISSIMA Protagonista dello scorso Salone di Ginevra, la Toyota Yaris Hybrid si distingue dalle Yaris vulgaris per i fari e le luci a Led oltre che per il nuovo frontale. Quest’ultimo è dominato dalla grande presa d’aria trapezoidale (nome in codice Under Priority) e non ha un pelo fuori posto, tanto che, assieme al sottoscocca carenato, fa scendere il Cx a 0,286, valore tra i migliori della categoria. Sagoma e ingombri restano invece quelli noti della Yaris di ultima generazione, con la lunghezza appena sopra i 390 cm e le lamiere che sfoggiamo un taglio più sportivo rispetto al piccolo genio vecchia maniera.
NEL BLU DIPINTA DI BLU Gli interventi sono piuttosto misurati anche all’interno, dove a ricordare che la Hybrid non è una Toyota Yaris qualsiasi c’è subito la strumentazione, con unindicatore che mostra in tempo reale i flussi di energia e un’illuminazione sul blu. Questo colore fa da ritornello anche nei loghi, nella trama dei tessuti e a livello di cuciture, sul pomello del cambio automatico CVT e danno una lieve tonalità azzurrognola ai pannelli schiumati che rivestono la plancia. Un altro segno particolare è lo schermo Toyota Touch al centro della plancia, con schermate dedicate all’Hybrid Energy Monitor.
DI BENE IN MEGLIO Ciò che rende davvero speciale la Toyota Yaris Hybrid è però l’accoppiata di motori piazzata sotto il cofano. Quello termico è un 1.500 a benzina con ciclo Atkinson (in parole povere ciò significa che ritarda la chiusura delle valvole in fase di compressione, rinunciando a qualche cavallo per far scendere i consumi) che discende in linea diretta da quello della seconda Priuse debitamente aggiornato. La sua potenza massima è di 75 cv, mentre altri 25 cavalli di rinforzo sono portati in dote dal motore elettrico, ottimizzato e ridimensionato rispetto a quello montato dalla Auris. A dargli forza provvede un pacco dibatterie al nichel metallo idruro, a sua volta messo a dieta e rimpicciolito per trovare posto sotto il sedile posteriore, senza rubare spazio ai passeggeri o ai loro bagagli (la capacità standard resta di 286 litri)
LA STAFFETTA I due motori fanno gioco di squadra secondo uno schema collaudato e avendo come tradizionale spalla un cambio automatico a variazione continua CVT. L’elettrico, che assicura da subito una gran coppia, si sobbarca il lavoro più duro in partenza, passando poi la palla a quello termico. Il motore elettrico può entrare in gioco a dar man forte al socio anche nella marcia normale, quando si pesta decisi sull’acceleratore. Premendo il tasto EV tra i due sedili anteriori si mettono invece a riposo le bielle e si viaggia per un massimo di 2 km circa e fino a 50 km/h nel silenzio assoluto e con emissioni zero. Il motore termico funge a tratti anche da generatore, ricaricando le batterie, che tornano sempre in forma anche recuperando l’energia in frenata.
DIAMO I NUMERI Continuando a dare i numeri, la Toyota Yaris Hybrid scatta da 0 a 100 in 11,8 secondi e, insistendo sull’acceleratore, raggiunge anche i 165 km/h. I dati più interessanti della sua scheda tecnica sono però altri e sono quelli relativi a consumi ed emissioni. I primi, a dir poco francescani, si attestano sui 3,5 l/100 km nel ciclo misto di omologazione, mentre le seconde sono pari a soli 79 g/km di CO2.
UNA E TRINA La Toyota Yaris Hybrid è proposta in tre allestimenti. Quello base si chiama Lounge e monta di serie praticamente tutto quel che serve (climatizzatore automatico bizona, controllo elettronico della stabilità, stereo con Bluetooth integrato, sette airbag) e pure qualcosa in teoria superfluo (come la telecamera posteriore di assistenza al parcheggio). Lo step successivo è la Lounge +, che mette sul piatto anche i cerchi in lega e i fendinebbia, mentre la versione top, chiamata Style, completa il quadro con rivestimenti in pelle e tessuto, tetto panoramico e cerchi maggiorati da 16”.
OK, IL PREZZO E’ GIUSTO Quanto ai prezzi, il listino deve essere ancora definito nei dettagli ma già si sa che il prezzo della Lounge è fissato a 17.500 euro, né più né meno di quel che costa la Yaris turbodiesel a parità di allestimento. Viste le agevolazioni concesse alle macchine ibride da diverse amministrazioni locali, c’è da farci un pensierino, aspettando magari che il governo vari qualche incentivo per le auto con basso impatto ambientale. Le conclusioni vere e proprie si possono tirare però solo dopo la prova su strada e quindi è ora di girare pagina…
TALE E QUALE La Toyota Yaris Hybrid ripropone pari pari lo stesso abitacolo delle sorelle, con il sedile di guida un po’ altino, che regala una buona visuale su quel che accade davanti al muso. Le cose vanno meno bene quando si fa marcia indietro ma la presenza della telecamera che proietta le immagini sullo schermo al centro della plancia dà una bella mano, specie all’inizio, quando si deve prendere la mano con la macchina. Il volante, più verticale che in passato, non ha una grande escursione ma permette comunque a tutti di trovare una sistemazione corretta e comoda. E positivo è anche il quadro per i passeggeri posteriori: come già sottolineato in occasione della prima prova della Yaris, il divano non scorre più come sulle prime due generazioni ma lo spazio non manca, tanto per le persone quanto per i loro bagagli.
PARTENZA SOFT Se si ha già confidenza con le Toyota ibride, la Yaris Hybrid non riserva grandi sorprese neanche quando ci si mette in strada. L’unica cosa che fa capire che si è pronti a partire è la strumentazione, con le sue lucine e le scritte varie, mentre la macchina si avvia nel silenzio assoluto, dato che i primi metri sono percorsi in modalità elettrica. Se le batterie sono cariche e si seleziona la funzione EV oppure si usa il piede felpato sull’acceleratore l’effetto tappeto volante può durare anche a lungo.
IN PUNTA DI BIELLEQuando entra in gioco il motore termico, lo fa in modo discreto: la progressione è fluida, senza strappi e dopo un po’ di volte non si fa più caso nemmeno al lieve aumento della rumorosità creata dal quattro cilindri. In generale si può dire che la Toyota Yaris Hybrid sia piuttosto silenziosa e solo quando si affonda il piede destro sul gas senza riguardi il rumore cresce più della spinta in avanti. Il cambio CVT, d’altro canto, è campione di dolcezza, ha un rapporto giusto per tutte le occasioni ma non ama che gli si metta fretta. In questo caso, infatti, specie in ripresa, fa salire molto di giri il motore senza che se ne abbia un beneficio tangibile.
AL PICCOLO TROTTO Bastano insomma pochi chilometri per capire di che pasta sia fatta la Toyota Yaris Hybrid: pensata per consumare poco, questa versione va guidata senza tanti grilli per la testa, al piccolo trotto, facendo diventare la riduzione dei consumi una sorta di gioco, l’obiettivo della propria guida. Adottando questa mentalità si usa la Yaris Hybrid nel modo ideale, imparando a guardare sempre più lontano del solito nel traffico per intuirne gli sviluppi e per cercare di fare più strada possibile in rilascio.
LISCIA COME L’OLIO Proprio la scorrevolezza è una buona dote di questa Toyota, che riesce a percorrere molta strada con l’acceleratore sollevato e senza che il motore chieda neppure una goccia di benzina, nonostante in questo frangente l’elettronica cerchi anche di ricaricare le batterie. In questo senso bisogna riconoscere agli ingegneri nipponici il fatto di aver trovato un ottimo compromesso. Le cose cambiano se si sposta la leva del cambio su B: in questo modo l’elettronica diventa più invasiva in rilascio aumentando il freno motore (anche se in effetti non sarebbe giusto chiamarlo così) e ricaricando più in fretta le batterie. Questa funzione è chiaramente ottima per affrontare le discese e permette di risparmiare i freni veri e propri, già di norma chiamati in causa solo nelle decelerazioni più violente.
Nemmeno la dinamica in curva invoglia più di tanto a strafare al volante. Sulla carta la differenza di massa rispetto alle altre Yaris non è clamorosa e l’aumento di peso è concentrato sull’asse posteriore, in parte compensato tra l’altro da una diversa taratura delle sospensioni. Eppure, quando ci si mette a guidare con il coltello tra i denti, la Yaris Hybrid tende più ad allargare la linea desiderata dal pilota, mostrando il rovescio della medaglia di quella scorrevolezza prima tanto apprezzata.
CARTA CANTA I risultati del lavoro complessivo degli ingegneri (e della buona condotta del pilota) si vedono quando si misurano i consumi su strade extraurbane: pur senza raggiungere i dati dichiarati, le percorrenze medie si attestano ben sopra i 20 km/litro, valore comunque eccellente per una 1.500. Per avere un quadro più preciso, mi sarebbe piaciuto poter provare la macchina anche in autostrada, così come sarebbe stato bello percorrere la stessa strada anche con una Yaris a benzina e una gasolio per poter fare un confronto diretto in famiglia. In assenza per ora d’incentivi che ne favoriscano l’acquisto, la sensazione è che la Hybrid non vada comprata pensando solo con il portafoglio ma mettendo sul piatto della bilancia anche le eventuali agevolazioni previste localmente a livello di ZTL o di parcheggi nei centri storici e l’impalpabile piacere di guidare un mezzo tecnologicamente all’avanguardia.