La Toyota Yaris 2015 si aggiusta il look e diventa più silenziosa per continuare a fare la primadonna nel segmento B. Fiore all'occhiello della gamma resta sempre la versione Hybrid
IL GIOCO VALE LA CANDELA I dati parlano chiaro. In Italia, così come in Europa, la Toyota Yaris è il modello più venduto della Casa giapponese. Non deve quindi stupire che i vertici delle Tre Ellissi abbiano deciso di stanziare ben 85 milioni di euro per il suo restyling di metà carriera. Sono troppo grandi i volumi del segmento B per prendere la questione aggiornamenti sotto gamba e rischiare di passare la seconda metà del ciclo di vita a inseguire una concorrenza sempre più spietata.
X FACTOR Per mantenere la Toyota Yaris 2015 ai vertici della categoria, i tecnici hanno lavorato davvero a tutto campo, a partire dalla linea. Il team del Centro Stile di Nizza, capitanato dall’italianissima matita di Elvio D’Aprile, è intervenuto soprattutto sul frontale. Nel gergo della Casa le parole d’ordine sono sempre Keen Look e Under Priority ma in parole povere tutto si traduce ora in un incrocio di linee che crea un motivo a X più sobrio e tagliente di quello visto di recente sulla Aygo. Degne di nota sono in particolare la grossa presa d’aria inferiore e la linea che parte dai fari e lambisce il logo Toyota. Sul lato B le modifiche sono più misurate ma il lifting delle luci e il nuovo disegno del fascione paraurti, sottolineato da una specie di diffusore nero, sono sufficienti a far sembrare la macchina meglio piantata sull’asfalto.
DI BENE IN MEGLIO In occasione di restyling di questo tipo spesso l’abitacolo viene lasciato invariato ma in Toyota Europa (è a loro che è affidato lo sviluppo della Yaris, non alla Casa madre giapponese) si sono rimboccati le maniche e hanno deciso di colmare le piccole lacune del modello lanciato nel 2011. Largo allora a un maggior impiego di schiumati, più spessi ed estesi, e di plastiche più piacevoli da vedere e da toccare, sulla plancia e sui pannelli delle porte. Qualche dettaglio cheap resta ma concentrato nella parte bassa e nella zona posteriore, lontano dai polpastrelli di chi guida.
CI VUOLE ORECCHIO Un altro passo avanti importante per la qualità della vita a bordo si annuncia anche sul fronte silenziosità, grazie all’impiego mirato di una maggior quantità di materiale fonoassorbente. Comfort significa però anche un assetto a punto e sotto questo profilo gli ingegneri hanno aggiustato un po’ il tiro rispetto al passato. La scocca è stata irrigidita di un 20%, aumentando il numnero dei punti di saldatura, lo spessore di alcune lamiere, oltre che adottando una nuova barra posteriore e rivedendo la traversa dietro la plancia. Questo irrobustimento generale ha permesso il passaggio a molle delle sospensioni più tenere, con conseguente modifiche alla taratura degli ammortizzatori.
FAB FOUR La famiglia dei motori non subisce rivoluzioni ma ciò non significa che i motoristi siano rimasti con le mani in mano, a guardare i colleghi sudare sette camicie. Riflettori puntati, in primis, sul più piccolo di famiglia, il tre cilindri mille capace di ritardare la chiusura delle valvole di aspirazione ai bassi regimi, secondo il cosiddetto ciclo Atkinson, e di convertirsi poi al più diffuso ciclo Otto agli alti, alla ricerca della massima efficienza. Per lui ci sono anche nuovi pistoni, un maggior rapporto di compressione e aggiornamenti all’impianto di raffreddamento e a quello di lubrificazione, che, con il loro gioco di squadra, contribuiscono ad abbattere i consumi fino a 4,3 l/100 km e a rientrare nei limiti della norma Euro 6.
HYBRID RULES Quanto a rispetto dell’ambiente, però, il primato nella gamma spetta alla Toyota Yaris Hybrid, capace di 100 cv e di accontentarsi di 3,3 l/100 km nel ciclo misto di omologazione. A spingere questa versione c’è un 1.500 a benzina abbinato a un’unità elettrica che si occupa delle partenze, da una mano a pistoni e bielle quando si pesta decisi sull’acceleratore e, all’occorrenza, quando si schiaccia il tasto EV tra i sedili anteriori, può muovere la Yaris senza che esca un fil di fumo dallo scarico, anche se solo per un massimo di 2 km e sotto i 50 km/h. Come al solito, le batterie si ricaricano durante le fasi di rallentamento o grazie all’aiuto del motore, che può fungere da generatore, mentre a fare da spalla al sistema ibrido c’è un cambio automatico a variazione continua. Un tipo di trasmissione simile, chiamata Multidrive S si può avere a richiesta in alternativa al tradizionale cambio manuale a sei marce anche con un 1.300 a benzina da 99 cv e 4,8 l/100 km, che completa l’offerta assieme a un 1.400 D-4D, un turbodiesel da 90 cv e 4,8 l/100 km presente già sul model year attuale.
NEL LABIRINTO La prevendita della Toyota Yaris 2015 inizia in questi giorni e le macchine arriveranno pian piano nelle concessionarie, in attesa di due weekend porte aperte, fissati per il 13-14 e il 20-21 settembre. Due le carrozzerie proposte, a tre e a cinque porte. Nel primo caso sono previste undici possibili combinazioni di allestimento, motore e trasmissione, mentre nel secondo ben 18, in parte anche per il fatto che la versione Hybrid – destinata a fare da best-seller – si può avere solo con le cinque porte (che altrimenti comportano un sovrapprezzo di 650 euro). Stare ad addentrarsi nei meandri di questo labirinto, composto da allestimento base, Cool, Active, Lounge (chic ed elegante) e Style (sportivo e dimanico) è inutile, anche perché in Toyota hanno già deciso di varare una campagna di lpromozioni al ancio che porterà nei primi mesi i prezzi molto più in basso rispetto a quello che è il listino ufficiale. Giusto per fare un esempio, la Toyota Yaris 1.0 Cool 5 porte, che teoricamente costerebbe 13.700 euro, sarà proposta invece a 10.900 euro, con di serie 7 airbag, controllo elettronico della stabilità, chiusura centralizzata con telecomando, climatizzatore e radio CD. Gli sconti sono applicati in modo variabile su tutta la gamma, anche sugli esemplari ibridi, il cui prezzo promozionale parte da 15.450 euro.
TECHNICOLOR Un’ultima nota, prima di girare pagina e passare alla vera prova su strada, è per le notevoli possibilità di personalizzazione a livello di colori carrozzeria (un blu e un bronzo sono nuovi), finiture e rivestimenti interni, oltre che di accessori. Tra questi ultimi spicca il sistema di infotainment Toyota Touch 2 with Go di ultima generazione, che può integrare il navigatore e supportare Google Street View, oltre a informazioni sul traffico in tempo reale.
PROMESSE MANTENUTE Le promesse fatte dagli uomini Toyota in conferenza stampa trovano riscontro una volta a bordo. La terza generazione della Yaris è sempre stata ben assemblata ma troppi suoi componenti avevano un aspetto economico, non all’altezza dei primi modelli. Ora la musica cambia, con questo restyling che introduce pannelli soffici al tatto e una più gradevole lavorazione per le superfici dure. In contemporanea arrivano anche piccole modifiche alla consolle centrale e la leva della cambio si accorcia un po’ per dare un’idea di maggior sportività. Per il resto in quadro è positivo: giusto il volante non ha una grande escursione quando si regola ma tutto sommato chiunque può sistemarsi come si deve alla guida della Toyota Yaris 2015.
FACTOTUM Mettendosi in movimento emerge come il lavoro fatto sul telaio sia piuttosto indovinato e l'assetto rappresenti una buona via di mezzo per un impiego a 360°, anche se si parla della volontà di dare un taglio più sportivo agli esemplari Style. Nel complesso si può dire comunque che la Toyota Yaris 2015 sia in grado di vestire bene tanto i panni della citycar quanto quelli della piccola factotum giramondo. Nel primo caso si possono apprezzare soprattutto il ridotto diametro di sterzata e la buona visibilità, che permettono di muoversi nel traffico agilmente. Nel secondo si beneficia invece soprattutto del miglioramento della silenziosità, ora disturbata solo da leggeri sibili aerodinamici alle andature autostradali. La rombosità che avevo sentito nella prova del settembre 2011, per farla breve, mi sembra decisamente attenuata. Quanto al comportamento tra le curve, la Yaris 2015 è piacevole e sicura e si comporta in modo prevedibile anche dai meno esperti.
SULLA FIDUCIA Tornando ancora alla prova di tre anni fa, ricordo di essere rimasto ben impressionato soprattutto dal 1.300 a benzina, non disponibile però in occasione di questo test e quindi promosso d’ufficio, perché le sue caratteristiche non sono cambiate e perché non ho mai amato il detto che vuole che gli assenti abbiano sempre torto. Tra gli altri motori, il 1.000 a tre cilindri va bene soprattutto per chi usa la macchina spesso in città e non cerca prestazioni particolarmente vivaci (15,3 secondi per lo 0-100). Se tenuto ai regimi intermedi fa anche la sua onesta figura e ma quando gli si chiede di allungare mostra di avere il fiato un po’ corto.
SE LA MALTRATTI, URLA Potendo mettere a budget qualche migliaio di euro in più, vale la pena di valutare anche l’acquisto della Yaris Hybrid, che mette in pace la coscienza ecologica con consumi ed emissioni contenuti. Anche in questo caso, comunque, è inutile dissotterrare l’ascia di guerra: la guida più adatta a questa versione è quella con piede vellutato, non tanto per la reattività della meccanica (11,8 nello 0-100), quanto per le risposte del cambio. Il CVT è dolcissimo nella progressione ma se si entra a gamba tesa sull'acceleratore sempre pronto a far salire troppo di giri il motore senza che l’impulso in avanti sia proporzionale al rumore.
ERCOLINO La Toyota Yaris 1.4 D-4D, dal canto suo, sembra fatta apposta per chi vuole macinare brillantemente chilometri su chilometri. Il crono di 10,8 secondi nello 0-100 è solo la prova più oggettiva di una vivacità notevole, testimoniata anche dalla coppia massima di 205 Nm costanti tra 1.800 e 2.800 giri. Nella guida il buon tiro e il peso ridotto creano un cocktail molto valido ma che non deve far perdere di vista i conti relativi a costi chilometri e di gestione: poche storie, se annualmente di strada se ne fa poca, meglio avere una macchina che si abbevera alla pompa verde.