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L'ibrido mette su famiglia con la Toyota Prius+. Grazie a nuove batterie agli ioni di litio piazzate nel mobiletto centrale, può ospitare sette passeggeri su tre file di sedili. I prezzi partono da 30.400 euro
PRIMATISTA Dopo essere stata nel 1997 la prima ibrida di grande serie, la Toyota Prius stabilisce un altro primato: diventa infatti la prima ibrida a essere proposta con una gamma articolata. Accanto alla berlina, che sarà declinata entro la fine dell’anno anche in versione plug in, arriva infatti sul mercato anche la Toyota Prius+, versione presentata come monovolume ma che, per certi versi, strizza l’occhio anche al mondo delle station wagon, con il muso che si staglia un po’ dalla sagoma.
STRETCHING Metro alla mano, la Toyota Prius+ mette su un bel po’ di centimetri rispetto alla sorella che già popola le strade. Lunghezza, larghezza e altezza crescono rispettivamente di 135, 30 e 80 mm, per totali nell’ordine di 4.615, 1.775 e 1.600 mm. Il risultato complessivo non è da colpo di fulmine ma ci si abitua abbastanza in fretta alle proporzioni. Una nota di merito va comunque al lavoro dei designer, che hanno rivisto il look dei paraurti riuscendo a far sembrare la macchina più piantata sulla strada.
SETTEBELLO L’aspetto un po’ scatoliforme non è fine a se stesso e fa fare all’ibrida giapponese un salto epocale in termini di praticità e versatilità. L’abitacolo della Toyota Prius+ può infatti ospitare fino a sette passeggeri, grazie a una terza fila di sedili che, quando non vengono occupati, possono essere ripiegati nel piano di carico. Il bagagliaio si amplia a sua volta: quando a bordo c’è il tutto esaurito avanzano ancora 232 litri per le borse, 60 dei quali rappresentati da un furbo doppio fondo. Quando invece si è in cinque il volume utile sale a 784 litri (misurati fino al tetto), mentre partendo per la luna di miele si hanno a disposizione 1.750 litri.
COGL’IONI DI LITIO La seconda fila è composta da tre sedili singoli, che possono scorrere avanti e indietro e hanno schienali regolabili individualmente nell’inclinazione. Passando alla prima fila, ci si trova davanti una plancia ben fatta e che ha nella consolle centrale la protagonista assoluta della scena, con tutti i comandi disposti attorno allo schermo Toyota Touch da 6,1” e a ridosso della piccola leva del cambio automatico. Se la Toyota Prius+ può essere tanto versatile il merito va diviso equamente tra l’allungamento del passo (+80 mm) e lo spostamento delle batterie che danno forza al motore elettrico. Sfrattati dalla zona posteriore, gli accumulatori si convertono alla tecnologia degli ioni di litio, diventano più leggeri e compatti e trovano ora posto nel mobiletto centrale.
UNA COPPIA COLLAUDATA Batterie a parte, lo schema meccanico della Toyota Prius+ ricalca fedelmente quello della Prius vulgaris. Sotto il cofano c’è quindi un 1.800 a benzina con ciclo Atkinson che dispone di 99 cv abbinato a un’unità elettrica che fa salire la potenza massima di sistema a 136 cv. I due motori si muovono con un’intesa perfetta, neanche fossero la Vinci e la Errani sulla terra rossa del Roland Garros. L’elettrico si occupa delle partenze e lascia le bielle a riposo anche fino a 70 km/h e per un paio di km, se si seleziona la modalità EV e le batterie sono cariche. Vinta l’inerzia iniziale, il quattro cilindri sale in cattedra, sempre e comunque spalleggiato dall’unità elettrica quando la pressione sull’acceleratore si fa più decisa. Il pilota ha a disposizione due funzioni per affrontare i viaggi: Eco, buona per quando non si ha fretta e si vogliono limitare i consumi, e Power, che assicura risposte più vivaci a ogni affondo sul gas. Per rendere la Prius+ più brillante e per non fare sentire tanto l’aumento di peso di 125 kg rispetto alla berlina, i tecnici hanno deciso di accorciare il rapporto finale della trasmissione, che conta sempre su un cambio automatco a variazione continua E-CVT.
HIGH TECH Lo spirito high tech della Prius+ traspare bene anche dai due allestimenti a catalogo. Quello base, chiamato Active, offre infatti di serie tra le altre cose la chiave elettronica, le luci a Led, il clima automatico, il cruise control, i vetri posteriori scuri e lo stereo con prese Usb e Aux, oltre a cerchi il lega da 16”, i sette posti e sette airbag. Questa versione costa 30.400 euro, mentre con 32.200 euro ci si porta a casa la Lounge. E’ lei la candidata best-seller, con standard anche l’Head Up Display, la telecamera posteriore, il tetto panoramico in resina con tendina automatica (più leggero di uno in cristallo e capace di tenere più fresco l’abitacolo) e i fendinebbia. Prima di passare al Come Va, vale la pena di ricordare che la Toyota Prius+ ha cinque anni o 100.000 km di garanzia sui componenti del sistema ibrido e tre sul resto della macchina.
SUI GENERIS Il posto di guida della Toyota Prius+ esce un po’ dagli schemi classici, con tutti gli strumenti e i comandi al centro della plancia o replicati sul volante multifunzione, ma resta nel solco della tradizione delle altre Prius. La soluzione permette di avere tutti gli indicatori sott’occhio (il massimo in tal senso è avere l’Head Up Display), ma richiede unpo’ di apprendistato prima che si riesca a manovrare tutto a memoria, senza togliere lo sguardo dalla strada, che sarebbe poi il fine ultimo del progetto.
Per il resto il sedile di guida si regola bene, come anche il volante. Quest’ultimo ha il piccolo neo di avere la corona un po’ inclinata in avanti, peccato però tutto sommato veniale per una macchina pensata per la famiglia e per un uso tranquillo.
SE SPOSTI UN PO’ LA SEGGIOLA… Guardandosi attorno, piace la sensazione di spaziosità, accentuata anche dalla forma un po’ scavata dei pannelli delle porte. In seconda fila si sta benone: i sedili non sono enormi ma quando si fanno scorrere indietro ci sono centimetri da vendere per le gambe. Questa posizione non si può tuttavia tenere se si viaggia in sette. Perché qualcuno che non sia un fachiro possa accomodarsi in terza fila è infatti necessario che chi è in seconda faccia un piccolo sacrificio. In questo modo ci si sta tutti ma ai due strapuntini ricavati nel bagagliaio in ogni caso è meglio pensare come a una soluzione di fortuna, anche perché per raggiungerli serve un po’ di agilità.
SU DI GIRI Una volta in marcia, la Toyota Prius+ trasmette le stesse impressioni avute con la berlina. Si accende e parte in silenzio, invogliando sin dai primi metri a usare un piede felpato sull’acceleratore. Se si usano modi bruschi, d’altro canto, si capisce subito come rumore e consumi salgano più dell’impulso in avanti, con il cambio CVT che lamenta inerzie e fatica un po’ a trovare il rapporto giusto e a spingere con convinzione, specie quando si affrontano le salite o ci si rilancia per un sorpasso.
MANEGGIARE CON CURACon le buone maniere, invece, la Prius+ si muove sorniona, scorrendo sull’asfalto liscia come l’olio, pronta a fare un sacco di strada anche in rilascio, mentre il sistema ibrido recupera energia e va a ricaricare le batterie. In fondo, pure l’assetto pare studiato più per salvare le vertebre sulle buche che non per curare i pruriti al piede destro. Con la Prius+ bisogna dunque sotterrare l’ascia di guerra e mettersi l’animo in pace, spostandosi con disinvoltura al trotto piuttosto che in un galoppo affannoso. Con questo spirito, la monovolume ibrida se la cava bene in ogni circostanza: nei centri storici fa la cittadina modello, silenziosa e rispettosa dell’ambiente, e sulle statali si dimostra una buona passista, pronta ad alzare il ritmo quando s’imboccano le autostrade.