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Prova

Toyota Avensis 2012


Avatar di Luca Cereda, il 15/12/11

13 anni fa - Cambia (la) faccia restando quella di sempre

La matita del Centro Stile europeo aggiunge un filo di grinta, ma la Toyota Avensis 2012 cambia faccia restando sostanzialmente quella di sempre. Arriverà a gennaio puntando forte sulle dotazioni di serie.

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LIFTING Una tiratina al viso e poco più per rilanciare una carriera giunta ormai a metà percorso. Era dal 2008 che la Toyota Avensis girava immutata per le nostre strade, confinata al suo ruolo di outsider – visti i neanche 8.000 pezzi venduti finora dalla terza generazione - del folto segmento D. Arriva il restyling e la Toyota Avensis 2012 cambia faccia, rimanendo per il resto piuttosto fedele alla ricetta originale che privilegia la buona sostanza. A maggior ragione adesso che punta a rivaleggiare con la concorrenza – soprattutto della Hyundai i40 - offrendo un allestimento di serie ben dotato (c’è anche il sistema multimediale Touch&go Plus).

BOCCA GRANDE La missione del restyling era probabilmente di svecchiare un look adatto a tutte le stagioni e di dare alla Avensis un po’ più di grinta, in linea con la tendenza delle competitor (vedi Insignia e ri-vedi Hyundai i40). Il risultato è abbastanza centrato per quanto riguarda il frontale, dove gli occhi si assottigliano e si stringono alla mascherina, ora più rastremata; ma soprattutto dove ruba la scena una larga griglia trapezoidale, speculare alla mascherina, con cui la Toyota Avensis 2012 fa ora le boccacce ai passanti.

IN PUNTA DI MATITA Passando dietro, è quasi fotocopiato il posteriore, sia per la station wagon sia per la berlina. Fatta eccezione per un nuovo listello cromato sul porta targa, e per lo scambio di posti delle due superfici (quella rossa e quella trasparente) che caratterizzano i gruppi ottici, la Toyota Avensis 2012 rimane identica a come l’avevamo lasciata. Gli interni, poi, mutano la pelle (nel senso delle sellerie) ma non cambiano nella forma. Le modifiche più sensibili toccano i sedili, dotati di un più efficiente supporto laterale, e i comandi del dispositivo multimediale, semplificati per accogliere Toyota Touch ang Go Plus con schermo da 6,1”.

STAY CONNECTED Precedentemente riservato ai modelli top di gamma, il sistema di infotainment più evoluto di Toyota, dotato di connettività completa (USB, smartphone, bluetooth), funzioni google Search e visualizzazione 3D dei punti d’interesse, debutta ora sull’Avensis, ed è di serie. Tra le altre funzioni include quella di lettura della rubrica telefonica, lettura vocale degli SMS e telecamera posteriore.

RITOCCHI TECNICI Di pari passo con l’aggiornamento stilistico l’Avensis si affina anche sottopelle. Le sospensioni anteriori (a schema McPherson) dispongono di un doppio sostegno posteriore, gli ammortizzatori di una messa a punto rivista. Allo stesso modo lo sterzo, ridotto nei giri, è passato sotto le grinfie dei tecnici giapponesi, che nel frattempo si sono presi cura pure del motore 2.0 D-4D diminuendone il peso (3 kg in meno), dotandolo di un tubo più piccolo (per migliorare la coppia ai bassi) e variando la mappatura della centralina per abbassarne consumi ed emissioni rispettivamente a 4,6 l/100 km e a 121 g/km di CO2.

LE ALTERNATIVE Assieme al 2.0 D-4D da 124 cv, destinato secondo le previsioni ad equipaggiare la metà del venduto, le altre opzioni a listino sono i già noti 1.8 benzina da 147 cv (con cambio manuale o Multidrive) e il 2.2 D-4D da 150 cavalli, declinato anche nella variante D-CAT abbinata alla trasmissione automatica a 6 rapporti.

SERVIZIO COMPLETO… AL LOUNGE Quanto agli equipaggiamenti, molto è già di serie nell’allestimento Lounge, riservato a tutte le versioni. All’appello rispondono rivestimenti in pelle ed Alcantara, cerchi da 18’’ (sulle wagon) o da 17” (sulle berlina), clima bizona,Touch & Go Pluse sensori-pioggia e crepuscolari. Come optional sono eligibili invece il tetto panoramico e i fari bixeno adattivi con luci a LED, che nell’allestimento Style Safety, esclusivo della Avensis 2.2 D-CAT automatica, figurano di serie al pari di alcuni sistemi di sicurezza come il Pre-CrashSystem(PCS) con Cruise Control Adattivo (ACC),ilLane Keep Assist e Lane Departure Warning.

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DA FINE GENNAIO I prezzi della Toyota Avensis 2012 vanno da 27.600 euro a salire. Con una differenza di 1.000 euro tra berlina e station wagon, alla Avensis 2.0 D-4D si accede da un minimo di 28.400 euro, e altri mille euro in più costa la versione munita del diesel più brillante, il 2.2 D-4D. La variante più preziosa del listino, la Avensisstation wagon 2.2 D-CAT Style Safety, costa infine 37.000 euro. Già aperte le prevendite, la Avensis 2012 arriverà fisicamente nelle concessionarie solo da fine gennaio 2012.

COME VA Saliti a bordo della Toyota Avensis 2012 ci spetta l’accoglienza di sempre, lievemente migliorata dalla nuova tappezzeria e da qualche piccolo accorgimento estetico. L’arredamento è curato nei montaggi e nell’apparenza, certamente solido sebbene non sempre morbidissimo al tatto. Trovare una dimensione confortevole è però quasi automatico: vuoi per le complete regolazioni (volante e sedile) che interessano la posizione di guida, vuoi per il completo assortimento di infotainment che offre il Touch&Go Plus. Al tutto si aggiungono i sedili appena ridisegnati, effettivamente più comodi ed avvolgenti. Sono soprattutto questi ultimi due gli innesti che aggiungono al soggiorno sull’Avensis una mezza stella in più.

SILENCE, PLEASE Sempre in termini di comfort, risposte positive arrivano anche dall’insonorizzazione, che Toyota ha migliorato aggiungendo supporti strutturali per ridurre vibrazioni e rumorosità. La conversazione fila via liscia e con essa la prova, con la Toyota Avensis 2012 che non trasmette sensazioni sportive, ma tra le curve di Nizza e dintorni si destreggia senza fare una piega, dimostrandosi ben piantata a terra e affidabile nell’assecondare le traiettorie, poco incline a scomporsi anche quando provocata prendendosi volute licenze sportive.

STRETCHING CONSENTITO Le risposte dello sterzo sono dirette e lineari: in generale la taratura asseconda bene una guida da buon padre di famiglia, più che lo spirito corsaiolo. Con sospensioni tendenti a privilegiare la comodità, i passeggeri stanno al riparo dai colpi bassi di buche, dossi e sterrati. A questi poi lo spazio in cui adagiarsi non manca nemmeno in seconda fila, dove alle gambe è concesso un discreto spazio per lo stretching.

IN MEDIO STAT VIRTUS Durante il test siamo riusciti a provare due motori: il 2.0 D-4D, candidato al ruolo di indiscusso best-seller, e il 1.8 Valvematic, unica opzione a benzina, entrambi abbinati al cambio manuale a sei rapporti. Se il duemila da 124 cavalli è stato sin qui il più richiesto dalla clientela della Toyota Avensis è probabilmente per il buon compromesso che offre sotto tutti i punti di vista. Vi si accede con 800 euro in più rispetto al benzina e mille in meno del diesel più potente, il 2.2 D-4D, con la garanzia di consumi contenuti (vini ai 5l ogni 100 km) e prestazioni versatili.

(QUASI)TUTTOFARE La spinta ai bassi di questo due litri è infatti buona, con la maggior parte della coppia che si rende disponibile prima dei 2000 giri, e lo stesso vale ai medi regimi, dove si dimostra sufficientemente elastico da non lasciarci mai in balia del cambio. Quando tenta l’allungo, poi, cresce regolare e senza picchi: il che forse non appagherà i pruriti degli sportivi, ma si addice bene una guida più confortevole, anche perché non alza mai troppo la voce. Il suo limite fisiologico è quello di sedersi un po’ sulla soglia dei 3.000 giri, tanto che a premerlo infierendo sull’acceleratore non si guadagna nulla.

1.8 TARTARUGHESCO Può valer la pena ripiegare sul benzina? Dopo questo primo contatto con la Avensis 2012 si direbbe di no, visto che il 1.8 Valvematic ci ha piuttosto delusi. E’ molto silenzioso, gliene va dato atto, ma in più circostanze si dimostra pigro nel rispondere alle sollecitazioni: non soltanto ai bassi regimi, ma anche quando la lancetta del tachimetro segna velocità al di sotto del limite autostradale. Per soli 800 euro in più, meglio passare al gasolio.


Pubblicato da Luca Cereda, 15/12/2011
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