Curve contro spigoli, forme tornite che paiono quelle di una pin-up californiana contro geometria e rigore formale tipici del design scandinavo: eccomi finalmente al volante della Polestar 2, berlina elettrica del gruppo Geely-Volvo che non è solo la risposta europea alla Tesla Model 3, ma che prende di mira anche i modelli di Audi, BMW e Mercedes. Elettrificati e non, grazie a un listino prezzi non esagerato. Troppo ambiziosa? Vediamo...
Polestar 2, 3/4 anteriore
IL DESIGN
L'arma segreta delle Polestar? Il design, di diceva Alexander Lutz, amministratore delegato di Polestar Italia, durante una recente intervista. Perché il capo di tutto il Brand è un designer e prende decisioni... da designer. I tratti fondamentali sono quelli di uno stile minimal fatto per durare nel tempo: less is more, direbbero gli inglesi, e quando non puoi più togliere nulla e raggiungi l'essenziale, puoi star certo che la tua opera supererà a pieni voti la prova degli anni.
FAMILY FEELING Inutile negarlo, c'è più di un pizzico di Volvo in questa Polestar 2: negli spigoli, nelle proporzioni, nelle forme generali, la berlina premium elettrica richiama il noto marchio svedese di cui è stretta parente. E non fa nulla per nasconderlo, visto che il celebre martello di Thor disegnato nelle luci - tipico di Volvo - è presente anche nella firma luminosa della Polestar. Un family feeling che supera le barriere del brand.
SCELTE CONTRO CORRENTE La sua modernità è nei dettagli, come gli specchi retrovisori senza cornice, con il vetro a filo con la calotta di plastica, ma non mancano scelte in linea con il pragmatismo svedese che paiono un po' in controtendenza rispetto a quanto va di moda tra le premium: le maniglie in rilievo, per esempio, in contrasto con quelle a filo della carrozzeria o addirittura a scomparsa; e i finestrini con la cornice, in un periodo dove vanno per la maggiore quelli ''frameless'': ritenuti non necessari dalla Casa Svedese.
Polestar 2, la prova su strada
AL VOLANTE
Che la Polestar 2 sia stata concepita con grande libertà di pensiero è evidente da alcune soluzioni innovative. Comodissimo il sistema keyless evoluto: qui non c'è più il pulsante di avviamento, ma basta chiudere la porta e premere il pedale del freno perché l'auto si prepari a partire, dopo aver verificato la presenza del guidatore tramite un sensore nel sedile. Manca anche il comando del freno a mano elettrico, che si inserisce da solo quando il guidatore esce dall'auto. Due semplificazioni a cui farò fatica a rinunciare.
SUBITO AMICA Appena in movimento mi colpisce un piacere di guida che passa per la risposta e il peso di ogni comando accuratamente calibrati. La Polestar 2 ti accoglie a braccia aperte e ti fa sentire subito a casa: come se l'avessi sempre guidata, tanto è intuitiva e si porta con naturalezza. In questo ha un gran merito la motorizzazione elettrica, che non ''sporca'' l'esperienza di guida con inutili rumori, vibrazioni e sussulti dati dal motore a scoppio e dai passaggi di marcia. Qui la marcia è una sola e la progressione fluidissima, accompagnata da un silenzio che predispone alla guida rilassata.
Il test drive della Polestar 2
ED È SOLO LA BASE! Guida rilassata ma per niente lenta, visto che anche sulla più tranquilla delle Polestar 2 lo sprint è degno di una berlina sportiva: 0-100 km/h in 7,4'', nel caso della versione con motore singolo e trazione anteriore che ho provato. A facilitare le cose, la guida one pedal: una funzione molto diffusa sulle auto elettriche che mi permette di gestire il rallentamento e l'arresto del veicolo modulando il rilascio dell'acceleratore. Piace o non piace? Fa lo stesso, visto che basta un tocco al display a centro plancia per raggiungere il menu per regolarla o spegnerla del tutto.
AL ''PESTONE'' LA RISPOSTA È DIPLOMATICA Tra le curve la Polestar 2 Single Motor a trazione anteriore mi accompagna fedele e sicura di sé, malgrado gomme invernali tarate per i paesi scandinavi che trovano poco grip alle temperature registrate durante la prova: affondo l'acceleratore al semaforo e il pattinamento è evidente. Gomme più adatte migliorerebbero certo la situazione, ma il test un po' estremo evidenzia la taratura ''diplomatica'' del controllo di trazione, che taglia la potenza in modo molto graduale, per risultare più discreto e non rovinare la sensazione di controllo sull'auto da parte del guidatore. Ottimo il comfort, che oltre alla silenziosità del motore elettrico si giova del buon lavoro delle sospensioni su tombini e pavé e di una scocca molto rigida, che favorisce quindi lo smorzamento delle vibrazioni.
Polestar 2, i sedili vegani
INTERNI E TECNOLOGIE
La sostenibilità è uno dei valori fondanti di Polestar, che anche nella filiera della componentistica richiede ai fornitori tracciabilità e basso impatto, per quanto possibile. Ecco perché a bordo trovo interni in materiali vegani, che secondo Alexander Lutz rappresentano la nuova frontiera del lusso e del premium. La pelle è disponibile a richiesta, ma scoraggiata da un prezzo volutamente alto, che si aggira sui duemila euro. Come mi aspetto da un'auto contemporanea, la plancia è tutta digitale, con il display davanti al conducente che misura 12,3 pollici e quello touch a centro plancia da 11,15 pollici.
OK, C'È GOOGLE! Pochi i tasti fisici, quasi tutti rimpiazzati da comandi vocali e touch, a eccezione della leva della trasmissione monomarcia, dei pulsanti per sbrinare i vetri e di un bel pomello per il volume dell'audio. L'infotainment è basato su Google Automotive, quindi non stupisce trovare le relative funzioni connesse già integrate a bordo: Google Maps, l'app store Google Play e Google Assistant, per comandare a voce anche la climatizzazione. Il vantaggio di Google è evidente, visto che i comandi vocali hanno una comprensione inarrivabile per la maggior parte degli altri sistemi usati sulle auto. Ancora di più se accedete all'auto con il vostro account Google, che le insegnerà quello che già il vostro smartphone sa di voi.
Polestar 2, dettaglio sui comandi
COSA C'È NEL MENU App store, si diceva, che è già pieno di titoli: è un mondo in evoluzione, ma per il momento la maggior parte delle app sembrano dedicate alla musica come Spotify, alle news, ai podcast e alla navigazione. Peccato che la connettività necessaria per usare i servizi di Google sia compresa nel prezzo dell'auto solo per i primi due anni dall'acquisto, poi si paga. Non manca, comunque, la compatibilità con Apple Carplay, per chi preferisse gli smartphone della mela morsicata.
PIATTAFORMA PROMISCUA Bene lo spazio per quattro passeggeri, ma il quinto deve fare i conti con un tunnel della trasmissione (che qui non c'è) molto voluminoso e la seconda fila è ospitale solo per chi non raggiunge il metro e ottanta di statura. D'altra parte la piattaforma su cui la Polestar 2 è allestita è la CMA di Volvo, destinata a veicoli di tutti i tipi: da quelli a motore a scoppio agli ibridi, quindi non ha potuto beneficiare delle ottimizzazioni spinte che consentono le piattaforme esclusive per la mobilità 100% elettrica.
Polestar 2, la console centrale
LITRI A CONFRONTO Risultato: con 4,61 metri da paraurti a paraurti la Polestar 2 è lunga solo due centimetri in meno dell'Alfa Romeo Giulia, ma la capacità di carico dell'elettrica è di 405 litri nel bagagliaio più 41 litri in un vano ricavato sotto il cofano anteriore (il cosiddetto''frunk'', utile per i cavi di ricarica), mentre la Giulia - uno degli ultimi baluardi contro l'elettrificazione - arriva a 480 litri tutti insieme. Il bagagliaio della Polestar, d'altra parte, ha una forma molto più sfruttabile, anche grazie all'ampio portellone che, fin dall'allestimento base, è elettrico e si apre senza mani.
VERSIONI E (CONSIDERAZIONI SUI) PREZZI
Tre le versioni di Polestar 2: a motore singolo con autonomia standard, a motore singolo con autonomia estesa, a motore doppio. La versione base attacca a 52.200 euro e mette sul piatto trazione anteriore e 474 km di autonomia. La Polestar 2 con autonomia estesa da 54.400 euro aumenta la distanza tra le ricariche fino a 542 km. La top di gamma Dual Motor sacrifica la massima autonomia (482 km) per prestazioni più elevate: la velocità massima passa da 160 a 205 km/h e lo 0-100 km/h scende da 7,4 a 4,7 secondi, con l'aiuto della trazione integrale. E costa 57.900 euro. Non mancano pacchetti per innalzare ulteriormente il livello delle finiture, delle funzionalità e della dinamica di guida. Il listino è molto snello, va detto, e al di fuori di questi tre pacchetti le personalizzazioni si limitano a cerchi, interni in pelle, vernice metallizzata e gancio di traino.
Polestar 2, i sedili posteriori in pelle
COSA COMPRENDONO I PACCHETTI Più interessanti i pacchetti di cui sopra, che sono tre. Il primo, chiamato Plus, è più indicato a chi vive in località molto fredde. Per 4.500 euro aggiunge l'impianto di climatizzazione a pompa di calore (che consuma meno le batterie di un clima tradizionale); sedili, volante e spazzole tergicristallo riscaldate; impianto audio Harman Kardon a 13 altoparlanti per 600W di potenza; ricarica wireless per lo smartphone e tetto panoramico: solo per citare le dotazioni più interessanti. Il pacchetto Pilot Lite da 3.000 euro porta in dote la guida assistita di livello 2 con tutti i sensori del caso e telecamere di manovra a 360 gradi (mentre i sensori e la retrocamera sono di serie su tutte le versioni. La Polestar 2 Dual Motor può poi montare il pacchetto Performance, che per 6.500 euro aggiunge ammortizzatori Ohlins a regolazione manuale e freni con dischi e pinze anteriori Brembo. Oltre a un aggiornamento software che sprigiona dal motore 476 CV e 680 Nm.
GUIDA ALLA SCELTA DEGLI OPTIONAL Sappiamo tutti che auto elettriche come la Polestar 2 si rivolgono a persone mature, facoltose e amanti delle novità, che difficilmente rinunciano al fascino del full-optional. Una scelta che in linea di massima garantisce anche una migliore rivendibilità. La mia scelta sarebbe però controcorrente e punterei probabilmente all'allestimento base, magari concedendomi gli interni in pelle che sono bellissimi. Le dotazioni di serie soddisfano già le esigenze, con i sistemi di assistenza alla guida ADAS essenziali e anche qualche coccola, come il portellone posteriore elettrico con apertura senza mani e un impianto audio con 8 altoparlanti. Oltre al cruise control non adattivo. Pensateci!
LA SCHEDA TECNICA POLESTAR 2 STANDARD RANGE
Motore | Elettrico |
Potenza e coppia | 231 CV; 330 Nm |
Autonomia | fino a 474 km |
Ricarica | 7 ore da presa dedicata in corrente trifase |
Capacità batteria | 69 kWh lordi (67 kWh effettivi) |
Velocità massima | 160 km/h |
0-100 km/h | 7,4 secondi |
Cambio | Monomarcia |
Trazione | Anteriore |
Dimensioni | 4,61 x 1,80 x 1,48 m |
Bagagliaio | Da 405 a 1.095 litri + 41 litri nel vano frontale |
Peso | 1.940 kg |
Prezzo | Da 52.200 euro |
Allestimento | CV / Kw | Prezzo |
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2 Standard Range Single Motor RWD 69 kWh 272 CV | - / - | 54.547 € |
2 Long Range Single Motor RWD 82 kWh 299 CV | - / - | 58.047 € |
2 Long Range Dual Motor 82 kWh 421 CV | - / - | 62.047 € |
2 Long Range Dual Motor 82 kWh 476 CV Performance | - / - | 68.547 € |
Per ulteriori informazioni su listino prezzi, caratteristiche e dotazioni della Polestar 2 visita la pagina della scheda di listino.
Scheda, prezzi e dotazioni Polestar 2