Con la Mini Aceman si completa il rinnovo della famiglia Mini. La Aceman ha grandi propositi nel nome, e per dimensioni potrebbe essere la battuta vincente alla Sinner. Sarà davvero l’asso pigliatutto? C’è un però…
Nuova Mini Aceman S, 3/4 anteriore
STILE E INTERNI
Se la nuova Countryman è forse diventata troppo grande per chi apprezzava le dimensioni da Minona della generazione precedente, la Mini Aceman va a colmare lo spazio tra le Mini a tre e cinque porte e la Countryman. È lunga 407 centimetri, 13 in meno rispetto alla precedente Countryman, ma l’abitacolo spostato più avanti libera più spazio all’interno. I fari tondi rimangono appannaggio delle Mini più mini, e la Aceman si ispira per il frontale alla sorella maggiore, con fari squadrati decisamente meno simpatici di quelli tondi, posti ai lati di una grande bocca disegnata da un profilo che riprende il disegno della Mini di Issigonis, bocca imbavagliata da una fascia in tinta con la carrozzeria.
GIOCO DI CONTRASTI I fari puntuti sono però coerenti con le forme squadrate delle bombature dei parafanghi, come muscoli robotici. Tutta la parte bassa della Mini Aceman sembra protetta da un guscio in plastica nera ben modellato. La fascia bassa anteriore include al centro la vera bocca di ventilazione e la posteriore incorpora uno scivolo ispirato all’offroad. Per entrambe, pinnette pronunciate proteggono gli angoli e nascondono i sensori di posteggio. Sui fianchi, la protezione nera sui parafanghi segue il profilo tondo del passaruota nella parte anteriore e si protende all’indietro fino a formare uno spigolo squadrato, originale e ben raccordato allo spigolo della carrozzeria. Nella parte bassa delle portiere la fascia segue le forme della scalfatura che, rientrante, alleggerisce e rende originali le fiancate.
Nuova Mini Aceman S, 3/4 posteriore
TROPPI SPIGOLI La Mini Aceman è morbidamente spigolosa, o modernamente morbida, con una coda alta e compatta che non lascia dubbi sul nome, con la scritta ACEMAN larga quanto la targa che compare a chiare lettere sul portellone sotto al logo Mini. Ha forme compatte ma importanti, con la parte sopra la linea di cintura all black che si assottiglia verso la coda e termina con uno spoiler pronunciato sopra al lunotto. Un bel disegno, fari squadrati a parte, che possono avere tre differenti firme luminose. Ma io sono un nostalgico, la Mini per me deve avere gli occhi tondi o moderatamente spigolosi come la precedente Countryman.
LA CLASSE È NEI DETTAGLI All’interno lo stile è quello della nuova famiglia Mini, minimalista ed essenziale come la prima Mini. Una plancia lineare su cui spicca il bel display OLED tondo da 24 centimetri di diametro, rivestita da un tessuto realizzato con materiali riciclati, un poco duro al tatto e che probabilmente sarà amico della polvere nella sua trama larga. È interrotta da parte a parte da una fascia nera che include tre bocchette di ventilazione e, per mantenere lo stile pulito e minimal, la quarta bocchetta centrale è quasi invisibile, ricavata sopra la piccola consolle al centro da vera Mini che include il pomellino a chiavetta di accensione, quello per il volume, il pulsante per il freno a mano e le levette per selezionare le marce e le Experience, ovvero le otto differenti modalità di visualizzazione per lo schermo, le luci ambient e il Mini Driving Sound.
Nuova Mini Aceman S, volante e strumentazione
UN LOOK TUTTO SUO Sotto al piccolo cruscottino di comando trovo uno spazio in cui posso ricaricare wireless anche uno smartphone taglia XXL, parte di una lunga vaschetta che corre tra i sedili anteriori, minimal, apparentemente vuota ma in realtà attrezzata: è sufficiente una cornice ovale appoggiata sui bordi della vaschetta per creare due portabottiglie o, comunque, un appoggio per piccoli oggetti. Mi piace come l’interno della Mini Aceman sia stato disegnato all’insegna della essenzialità, ma con stile. Come i pannelli delle portiere, con la maniglia appoggiata semplicemente sul bracciolo, come una leva da impugnare. Anche la illuminazione ambient sulle portiere è originale, non il solito filo luminoso ma due fasci di luce che escono da altrettanti fori nel pannello.
LA QUESTIONE SPAZIO È più corta di quanto il suo stile tosto lasci pensare. Con 407 centimetri non si fanno miracoli all’interno e, se chi è al volante è molto alto e guida lungo, dietro non rimane molto spazio per le gambe. Quattro adulti di altezza medio alta trovano, invece, posto comodamente anche in altezza. Il bagagliaio però non è mini e sembra anche più capace dei 300 litri dichiarati, ampliabili fino a 1.005 litri abbassando i due schienali posteriori divisi 60:40. La soglia di carico è alta a causa del portellone compatto e dell’altezza del vano di carico che consente due strati di borse.
Nuova Mini Aceman S, la massima capacità di carico
AL VOLANTE
Siamo arrivati al però: la Mini Aceman è disponibile ora soltanto full electric, quindi adatta a chi è compatibile con l’utilizzo di un’auto elettrica per possibilità di ricarica e mobilità, e si presenta con motori prestanti. Mini Aceman E può contare su 184 CV e 290 Nm di coppia per 160 km/h di velocità massima e 7,9 secondi per lo 0-100 km/h. Mini Aceman SE, con 218 CV e 330 Nm è più brillante: 170 km/h e 7,1 secondi. Mini Aceman JCW tiene fede al nome John Cooper Works, con 258 cavalli e 350 Nm, per 200 km/h e 6,4”. La batteria da 42,5 kWh di Aceman E consente nel ciclo WLTP 310 km di autonomia, mentre la batteria da 54,2 kWh di Aceman SE e JCW consente rispettivamente 406 e 355 km di autonomia. Si ricaricano fino a 11 kW in alternata in poco più di 4 ore o poco meno di 6 da 0 a 100%, mentre in corrente continua la ricarica veloce è possibile fino a 75 kW per Aceman E e fino a 95kW per le altre. Il Mini Navigation attivo provvede a preparare la batteria con la temperatura ideale di ricarica per consentire di passare dal 10% all’80% in 30 minuti alle colonnine veloci.
IMPRESSIONI DI GUIDA Mi trovo bene al posto di comando della Mini Aceman anche se, con i sedili a regolazione manuale lo schienale si regola a scatti e grazie a un laccetto che esce dallo schienale, dettaglio forse anche troppo minimal. Posso regolare il volante bello basso, come piace a me, senza correre il rischio di coprire gli strumenti, tutti raccolti nel display tondo centrale. E, volendo, posso affidarmi alle informazioni complete dell’head-up display disponibile tra gli optional. La Mini Aceman è agile e brillante, silenziosa anche in velocità e non tradisce le origini nella reattività del telaio: pur essendo confortevole e ben ammortizzata anche nella versione JCW, è sempre stabile e precisa, anche quando scateno tutta la coppia del suo motore elettrico in piena curva. I consumi dichiarati si attestano nell’ordine dei 14/15 kWh per 100 km, nella mia breve prova su un percorso misto tra città, autostrada e statale ho rilevato un consumo medio di 17/18 kWh/100km.
Nuova Mini Aceman S, vista laterale
PREZZI E DOTAZIONI
La sua essenza soltanto elettrica non raccoglierà i favori di chi non può o non vuole passare all’auto alla spina, ma Mini Aceman si propone a prezzi interessanti per un’auto BEV. Il prezzo di attacco per una Mini Aceman E è di 32.150 euro, si passa a 35.505 euro per una Mini Aceman SE fino ai 44.505 euro di una Aceman JCW che è, ovviamente disponibile nel solo allestimento John Cooper Works. I prezzi sono calcolati tenendo presente l’ecobonus Mini pari a 3.000 euro. Per Aceman E ed SE gli allestimenti sono quattro: Essential, Classic, Favoured e John Cooper Works con differenze soprattutto estetiche tra di loro, e nelle possibilità di personalizzazione. Per esempio, da Essential a Classic il passo è breve, poco più di 1.000 euro, ma posso scegliere il tetto nero (a pari prezzo) e avere accesso a più pacchetti di personalizzazione, come il Pacchetto M che, per 2.580 euro, aggiunge 12 optional tra cui fari LED adattivi, sedili riscaldabili, head-up display, Comfort Access System (keyless e con la possibilità di utilizzare lo smartphone come chiave), specchio interno auto anabbagliante, tetto panoramico in vetro e vetri posteriori oscurati. In pratica, per una Mini Aceman E Classic, con colore metallizzato (600 euro) e cerchi da 18” (1.010 euro) e Pacchetto M si spendono 40.285 euro.