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Prova su strada

Nissan Micra vs Nissan Micra: generazioni a confronto


Avatar Redazionale, il 26/03/16

8 anni fa - Ecco come è cambiata la Micra dalla 3° alla 4° generazione

Ecco come è cambiata la Micra dalla 3° alla 4° generazione

ESPERIENZA VISSUTA La prima auto non si scorda mai. Nemmeno quando cade a pezzi e puzza di muschio, perché è il nostro lasciapassare per il mondo degli adulti. La mia prima macchina è stata una Nissan Micra 3^ generazione (versione 1.5d da 86 cv, 3 porte, in allestimento Jive) e salvo interventi divini sarà lei a continuare a portarmi in giro ogni giorno per ancora qualche anno. Ultimamente ho però avuto la possibilità di mettere alla prova la sua erede, nella versione N-Tec 1.2 DIG-S da 98 cv, e di capire quali miglioramenti abbia portato con sé la quarta generazione di questa utilitaria dalla storia oramai ultratrentennale.

3^ VS. 4^ GENERAZIONE A guardare l’evoluzione del modello dagli anni ’80 fino a oggi, forse è proprio la mia Micra anno 2006 la pecora nera del gregge. Per intenderci: in quanto a design la terza generazione è stata, nel bene o nel male, la più distante dai modelli che l’hanno preceduta e seguita, ed è per questo che nei suoi confronti il pubblico si divide nettamente fra chi la ama e chi la odia, senza mezze misure. Personalmente le sue forme da Buondì Motta mi piacevano molto, la distinguevano dalla massa di citycar tutte uguali; inoltre non condivido molto la politica della sportività e dei tagli netti a tutti i costi, specialmente su macchine come le utilitarie che dovrebbero portare con sé il concetto di “auto senza pretesa”. Mi sembra che con il design la quarta generazione abbia invece fatto un po’ un passo indietro, cercando di stemperare l’eccessiva morbidezza senza però trovare una linea davvero sua, rimanendo insomma un ibrido né carne né pesce. Un po’ impersonale, anche se – dicono in molti – il passaggio dovrebbe servire a raggiungere più acquirenti di sesso maschile. Boh.

TRUCCO E PARRUCCO Fermo restando quanto appena detto, l’allestimento N-Tec che ho provato è quello che riesce più di tutti a caratterizzare l'ultima Micra. Ci riesce attraverso vari accorgimenti estetici esterni, fra cui gli specchietti e le maniglie in color argento satinato, i cerchi in lega diamantati da 16”, le cromature sui fendinebbia anteriori e i finestrini posteriori oscurati. La palette per la carrozzeria non aggiunge altri colori rispetto all’allestimento Acenta - in tutto dieci, basati soprattutto sulla scala dei grigi e dei blu.

FULL OPTIONAL ULTRATECNOLOGICO È però soprattutto l’equipaggiamento tecnologico che rende la Nissan Micra N-Tec più appetibile, offrendo dotazioni che strizzano l’occhio alla categoria superiore. Un vero full optional che giustifica la forbice di quasi 5.000 € che separa l’allestimento N-Tec dalla versione base della Micra: oltre al navigatore NissanConnect con Google Search e TripAdvisor integrati, le altre peculiarità sono i tergicristalli con sensore di pioggia, i fari ad accensione automatica con sensore crepuscolare, il climatizzatore automatico e i sensori di parcheggio posteriori.

A BORDO Anche in virtù dell’armamentario tecnologico, gli interni sono apprezzabili. La plancia è ordinata e pulita, forse un po’ vittima della filosofia degli inserti in plastica lucida inaugurata sulla Juke, ma comunque esteticamente gradevole per un’auto di questo segmento. La disposizione a raggiera dei pulsanti del condizionatore è intuitiva e le informazioni nel piccolo schermo centrale risultano ben leggibili. I comandi al volante sono facili da usare anche quando si indossano guanti spessi, perché i tasti sono bene in rilievo e sensibili. È vero, l’aspetto è un po’ cheap, un po’ da camper delle Barbie, come del resto nella media della concorrenza. Spicca invece, in positivo, il volante sportivo, rivestito in pelle con cuciture blu a vista, che fa pendant con i sedili.

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I DETTAGLI Vale la pena anche soffermarsi su alcuni dettagli. Una delle cose che mi è piaciuta di più sono state le leve delle luci e dei tergicristalli: morbidissime, sensibili e scanalate alle estremità per adattarsi ergonomicamente alla forma delle dita. Il sottile portaoggetti sopra al cassetto principale del cruscotto è poi perfetto per appoggiare lo smartphone mentre questo è in ricarica (la presa USB è proprio lì accanto). Un altro plus è la qualità delle portiere: chiudendole non si sentono clangori da lamiere spezzate, ma un bel tonfo ovattato. La vera pecca degli interni della Micra è il posizionamento del navigatore, un po' troppo in basso e troppo esposto: ciò non aiuta a tenere sempre gli occhi sulla strada e, se la giornata è di sole pieno, dovete chinarvi sopra allo schermo per riuscire a vedere qualcosa. Mi ha soddisfatto invece il funzionamento del condizionatore, davvero molto rapido nel raggiungere la temperatura impostata. A differenza della Micra di 3^ generazione, che per spannare il vetro, d’inverno, richiede qualche minuto di troppo. Ma vediamo adesso come viaggia questa Micra N-Tec DIG-S da 98 cv (scorri in giù la pagina).

PIÙ DOCILE La raddrizzata di schiena subita dalla 4^ generazione è subito evidente: alla curva discendente del posteriore della Micra di 3^ generazione è stato sostituito un finale dritto con spoiler. In questo modo è stato possibile ottenere due risultati principali: più spazio sopra la testa per i passeggeri e un migliore comportamento stradale. In effetti, in quanto a stabilità, il miglioramento rispetto al modello precedente è palese. 

FLY DOWN Il comportamento dello sterzo è invece rimasto sostanzialmente invariato rispetto alla precedente generazione, un po' lento nel ritorno. Le sospensioni mediamente dure, invece, permettono, rispetto ad altre citycar, di affrontare i dossi in città con una certa dignità e di girare intorno a una rotonda senza sentirsi troppo sulle giostre: siamo anni luce avanti anche rispetto agli ammortizzatori in puro marmo della mia Micra del 2006, ma meglio non passare sui dissuasori con troppa baldanza.

CI MANCHI, GASOLIO Quando poi gli orizzonti si ampliano, un plauso va all’insonorizzazione. Certo, la Micra non sarà la macchina più adatta per affrontare viaggi da 300 km nel massimo relax, ma il rischio di stressare i timpani non c'è. Il motore 1.2 benzina, pur senza particolari guizzi, sfodera una bella ripresa; la N-Tec da 98 cv con turbocompressore che ho provato (ma esiste anche una configurazione da 80 cv) è la versione più veloce e allo stesso tempo più parca nei consumi della Nissan Micra, soprattutto guidando entro i confini urbani. In tangenziale, invece, il computer di bordo dichiara circa 10 km/l: se non si sta attenti a tenerlo sotto i 3.000 giri, fuori dal suo habitat naturale il 1.2 inizia ad alzare un po' il gomito. Comunque, qui lo dico e qui lo nego, un’opzione diesel non guasterebbe

STRADA SOTTO CONTROLLO La posizione di guida elevata consente di avere un’ottima visibilità della strada, grazie anche all’ampia vetratura anteriore. Qualcosa di meglio si sarebbe potuto fare posteriormente, ma comunque i sensori di parcheggio compensano a dovere le dimensioni ridotte (rispetto al passato) del lunotto. I passeggeri sul divanetto posteriore non risultano eccessivamente sacrificati nei movimenti e i poggiatesta offrono loro un buon comfort. Il posizionamento delle ruote in corrispondenza dei quattro angoli paga bene: il bagagliaio non sarà amplissimo ma sfrutta bene gli spazi e i suoi 265 litri di capienza sono più che sufficienti per esigenze cittadine. Dentro, ci stanno tranquillamente anche un paio di trolley di piccole dimensioni. Il portellone, invece, è poco rallentato nell'apertura.

PER LA CITTÀ Tutto considerato, anche nella sua supertecnologica versione N-Tec la Micra rimane quello che è sempre stata: un’ottima macchina per cominciare a guidare o un buon mezzo di servizio per chi non bada tanto al divertimento nella guida (difficile da pretendere su un'utilitaria), quanto alla funzionalità. È leggera, davvero perfetta per la città grazie alle dimensioni ultracompatte, all’ottima visibilità di cui si gode a bordo e alla guida semplice, priva di asperità. Niente male il bilancio prezzo-dotazione della N-Tec: 13.850 € di base per la configurazione 80 cv, 15.600 € per la DIG-S da 98 cv e un plus di 300€ per il cambio automatico. Un allestimento full optional decisamente conveniente che permette di aggiungere un po’ di brio a un’utilitaria altrimenti piuttosto “timida”.


Pubblicato da Francesca Mondani, 26/03/2016
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