Che la ricetta a base di versatilità sia di moda lo testimonia il successo della gemella, la Fiat Sedici. Ma anche se la Sx4 non vanta gli stessi numeri, su strada regala molte soddisfazioni. A prezzi concorrenziali.
CHI COPIA CHI? "I giapunèes in semper in bal a cupià. La par la Fiat Sedici!". Traduzione per i non lombardi: "I giapponesi sono sempre intenti a copiare. Sembra la Fiat Sedici!". La frase pronunciata da un tipico vecchietto "da scavo", uno di quelli che potrebbe fare la maturità da geometra da privatista a furia di guardar cantieri, la dice lunga sulla disinformazione che c'è in giro. Non è la Suzuki ad aver copiato la Fiat ma non è vero nemmeno il contrario.
DIAMO I NUMERI Semplicemente le due sono gemelle, frutto di una joint-venture anche se la paternità del progetto è giapponese. Così come dei giapponesi è lo stabilimento in Ungheria in cui le due auto sono prodotte. Sempre in tema di disinformazione resta da capire come mai gli italiani abbiano comprato nel 2006 quasi 11.000 Fiat Sedici e sole 1.665 Suzuki SX4 nonostante la sorella con gli occhi a mandorla, a parità di motore ed equipaggiamento costi meno. Che bastino a spiegare il tutto tempi di consegna un po' più lunghi e una rete meno estesa? Mistero...
CARNE O PESCE? Alla Suzuki sono comunque fiduciosi. Con il nuovo anno, le attese dei clienti si faranno più brevi e l'obiettivo è quello di triplicare almeno gli ordini. D'altro canto la SX4 ha molte armi per far bene. E non è solo per il look country-chic all'ultima moda. Con la sua filosofia questa Suzuki sposa alla lettera l'idea di crossover. Lunga come una compatta ma con un taglio da monovolume e con una meccanica da fuoristrada vera, non vuol saperne di farsi catalogare secondo gli schemi canonici. Qualcosa insomma che gli scettici potrebbero definire né carne né pesce ma che, alla prova dei fatti, riesce invece a risultare credibile in tutti e due i ruoli.
SEDILE CON VISTA In città la SX4 si muove agile e disinvolta. Le dimensioni sono tutto sommato compatte, giusto quel che serve per parcheggiare senza dover per forza fare a spallate. In ogni caso, si può sempre ordinare l'auto con i sensori di parcheggio. La notevole altezza da terra fa invece la gioia dei profeti della "sosta creativa". Rialzato è anche il posto di guida, che offre al pilota una vista panoramica sul traffico e che si adatta bene a ogni pilota nonostante il volante si regoli soltanto in altezza e non in profondità.
EFFETTO BETLEMME I compagni di viaggio hanno ben poco da lamentarsi. La carrozzeria ha un taglio un po' a piramide, più larga alla base e più stretta verso l'alto ma l'abitabilità è buona per quattro adulti, di qualsiasi taglia siano. L'aggiunta del quinto passeggero crea sul divano una sorta di "effetto Betlemme", con i due occupanti esterni a vestire i panni del bue e dell'asinello. La situazione resta comunque sostenibile, a patto che così configurati non si pretenda di fare Milano-Reggio Calabria in un'unica tirata. Il bagagliaio ha un buon volume utile e per sfruttarlo al meglio vale la pena mettere mano al portafoglio e pescare nel menù degli accessori la vasca in materiale plastico con divisori e ripiano supplementare.
MUSICA, MAESTRO Il comfort di marcia è discreto. Le sospensioni sono piuttosto dure, per reggere bene anche nelle eventuali escursioni fuoristrada ma, grazie alla loro buona escursione e alla prima fase di corsa più morbida, non vanno in crisi nemmeno su tombini e pavé. Se le vertebre hanno vita tranquilla, lo stesso non si può dire dei timpani. A fare da accompagnamento ci sono qualche cigolio dalla plancia e freni un po' rumorosi nell'ultima fase della loro azione mentre la voce solista, baritonale, è quella del 1.900 turbodiesel.
RUSPANTE A mettergli la sordina nei viaggi autostradali c'è però una sesta di riposo, che dà una bella sforbiciata ai giri e ai decibel. Tuttavia, per la sua lunghezza, non è molto utilizzabile su strada normale. La quinta fa comunque tutto quel che serve e permette di sfruttare al meglio il gran tiro del DDiS. Questo motore di origini italiane (altro non è che un Multijet sotto mentite spoglie), ha temperamento ruspante e rende la SX4 molto brillante in ogni condizione. Snocciolando le marce in sequenza, ci si ritrova in men che non si dica a viaggiare spediti e negli spunti da fermo la forza è tale da innescare leggere reazioni allo sterzo.
PRONTA A TUTTO Con una coppia così generosa e con uno schema di trasmissione da fare invidia a diversi Suv, la SX4 è pronta a cimentarsi anche nel fuoristrada duro. Un piccolo tastino sotto la leva del freno a mano permette di scegliere se viaggiare con due ruote motrici o con la trazione integrale. Quanto a quest'ultima, in condizioni normali ci si può affidare a una gestione automatica della motricità. In casi estremi, invece, si può bloccare manualmente il differenziale centrale. In questo caso, complici l'elevata luce a terra e gli sbalzi ridotti, si possono superare ostacoli impensabili. Chissamai che un domani tutto questo venga utile anche a scalare le classifiche di vendita...