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Prova

Suzuki Swift 4x4 DualJet


Avatar di Luca Cereda, il 21/10/14

10 anni fa - Lavori di fino per un motore più green

Col motore più green non cambia il piacere di guidare la Swift integrale. La Suzuki Swift 4x4 DualJet parte da 16.500 euro

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NUMERI “VERDI” Tanto vale chiarirci subito: spingere al limite la lente d’ingrandimento per cercare, foto dopo foto, qualcosa di nuovo nel look della Swift – che peraltro continua a invecchiare un gran bene – non vi servirà a nulla. La Suzuki Swift 4x4 DualJet, le sue novità, le custodisce gelosamente sotto le lamiere, ben nascoste alla vista. La dicitura DualJet sintetizza infatti tutta una serie di modifiche - a partire, come dice il nome, da un sistema di alimentazione con due iniettori per cilindro- portate dagli ingegneri di Suzuki al 1.200 aspirato della loro compattina, ora più efficiente e pulito. E se le prestazioni in senso stretto non cambiano di molto, almeno per quanto è stato possibile constatare in questo rapido test in occasione del 4x4Fest, tanto è bastato per stabilire un piccolo record. Con i suoi 111 g/km di CO2, la Suzuki Swift 4x4 DualJet è la quattro-per-quattro più green sul mercato.

PERFEZIONISTI Nel milledue in versione DualJet, esclusiva della Swift integrale, cambia anche il rapporto di compressione (da 11,0:1 sale a 12,0:1) per via di un abbassamento delle camere di combustione; c’è una valvola EGR di nuova generazione con sistema di raffreddamento a liquido e la distribuzione è stata rivista (camme e valvole) per aumentare la velocità di flusso. Ritocchi di fino hanno interessato anche i pistoni, per ridurre gli attriti, la pompa dell’olio e le candele. E ovviamente la trasmissione a 5 marce, lievemente rivisitata alla luce di tutti questi piccoli interventi sul motore della Suzuki Swift 4x4 DualJet.

FACCIAMO I CONTI Tradotto in numeri, il piccolo aspirato della Suzuki Swift 4x4 DualJet perde 4 cavalli di potenza massima (da 94 si scende a 90 cv), aumenta di un’inezia la coppia (da 118 a 120 Nm), che oltretutto raggiunge il picco un po’ prima (4.400 giri/min anziché 4.800 giri/min) e ferma le emissioni a 111 g/km. I consumi dichiarati sono invece di 4,8 litri/100 km nel misto, 4,4 litri nell’extraurbano e 5,5 litri in città.

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(QUASI) ALL INCLUSIVE Suzuki Swift 4x4 DualJet costa 16.500 euro nell’allestimento B-Cool e 18.100 euro nella versione più accessoriata, la B-Top. Quest'ultima aggiunge alla dotazione di serie (Start&Stop, i cerchi in lega da 16”, fendinebbia, vetri oscurati, le luci diurne DRL a Led, cruise control con comandi al volante, impianto audio con lettore CD/mp3 e presa USB, il volante e leva del cambio in pelle) anche clima automatico, navigatore, Bluetooth, keyless, volante regolabile in altezza e profondità e sensori crepuscolari. Da pagare “extra” rimangono però la vernice metallizzata (410 euro) e bicolour (900 euro).

COME VA Difficile sentire alla guida i 4 cavalli in meno del 1.2 DualJet, i 2 Nm in più o il picco di coppia che si presenta più in basso. Ma bastano pochi chilometri per riscoprire un certo piacere nel guidare, anche con questo motore, la Swift 4x4, compatta senza troppi fronzoli ma tutt’altro che noiosa. La ricetta unisce dimensioni ridotte a un assetto difficile da mettere in crisi, anche grazie alla trazione integrale permanente (con giunto viscoso centrale) che tiene la Swift aggrappata alla strada e incanalata nelle traiettorie come un treno sul binario, aumentandone la direzionalità.

LEGGERA Anche lo sterzo, abbastanza diretto e preciso, aggiunge un pizzico di divertimento nel pennellare le curve con la Suzuki Swift 4x4 DualJet, sempre neutrale nelle uscite anche quando si prova, senza esagerare, a sporcare un po’ la guida. Parlare di piglio sportivo sarebbe troppo: il divertimento sta nel guidare senza troppi pensieri e col sorriso sulle labbra un’auto prevedibile ma comunicativa.

A VOCE BASSA Dal canto suo, il motore non consente slanci corsaioli. Dovessi dar retta all’indicatore di cambiata (sempre orientato al risparmio di carburante) sulle pendici delle Alpi Apuane arrancherei come un ciclista in calo di zuccheri ma mi basta scalare la marcia e far girare un po’ più alto il milledue per togliermi dall’impasse e scollinare “sui pedali”. Di contro, quando l’asfalto si appiattisce e le case si infittiscono, il 1.2 DualJet diventa più godibile, costante nell’incrementare la spinta e soprattutto molto silenzioso. Sempre ottimo, infine, il feeling col cambio manuale a 5 marce, dai rapporti corti e poco contrastati.   


Pubblicato da Luca Cereda, 21/10/2014
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