Nome: Suzuki Hustler. Genere: “kei car”, dove kei è l'abbreviazione di keijidōsha, una parola giapponese che significa “veicolo leggero”. Ma cosa rende così speciali queste auto? Scopriamolo nella prova condotta in anteprima, quando un esemplare della Hustler è arrivato in Italia per testare il terreno..
- Le kei car in Italia
- Lo stile, dentro e fuori
- Sicurezza: il video dei crash test
- I trucchi per guadagnare spazio
- Impressioni di guida
- La scheda tecnica
- Prezzi e accessori
LE KEI CAR IN ITALIA: UNA SOLUZIONE RIVOLUZIONARIA
Cosa sono le kei car?
Le kei car sono un fenomeno tutto giapponese, dove rappresentano circa il 36% del mercato automobilistico (dato 2022). La loro forza sta in caratteristiche uniche:
Peso ridotto.
Piccola cilindrata (max 660 cc).
Ingombri minimi (lunghezza max 3,4 metri).
Questi veicoli godono di importanti vantaggi fiscali e assicurativi in Giappone, ma le loro peculiarità potrebbero renderle perfette anche per il mercato italiano:
Super-pratiche: ideali per le strade strette delle città italiane.
Economiche: consumi ridotti e bassi costi di produzione.
Sostenibili: minore impatto ambientale - anche in fase di produzione - grazie a dimensioni e peso contenuti.
Suzuki sta valutando la possibilità di portare le kei car in Italia, a partire dalla Hustler Hybrid. Potrebbero essere la risposta ai problemi di traffico, sostenibilità e costi che affrontiamo ogni giorno.
Qui sotto la video-intervista con Massimo Nalli, Presidente e Amministratore Delegato di Suzuki Italia.
DESIGN E INTERNI: DETTAGLI UNICI DELLA HUSTLER
Hustler Hybrid sembra un Hummer in miniatura
La guardi e rimani confuso: la Suzuki Hustler 2024 Hybrid sembra la versione ridotta di un'auto più grande. In particolare c'è una certa somiglianza con la Hummer H2, specie al posteriore, dove la scritta Hustler è incisa in una piastra cromata dalla forma di H.
Economica, ma non certo povera, la Hustler è un vero gioriellino, che ti conquista per una cura del dettaglio sopra la media, in pieno stile giapponese. Belle le cromature che impreziosiscono i fanali; bellissimo l'effetto della verniciatura bicolore, che interessa anche il terzo montante alleggerendo il look della fiancata.
A uno sguardo distratto potrebbe pure sembrare che la Hustler abbia la capote in tela di certe Jeep, anche se sulla Suzukina il tetto è di solida lamiera.
Gli interni della Suzuki Hustler: dotazioni complete e abitabilità top
A bordo, tutte le plastiche sono a nudo, ma di buona qualità e montate con precisione. Interessante la plancia, molto diversa da quelle che si vedono di solito.
Per guadagnare spazio, non c'è nulla di avvolgente, qui, ma un cruscotto dalla linea orizzontale sotto al quale sono incastonati tre elementi di forma circolare, schiacciati sopra e sotto.
Incorniciano la strumentazione, lo schermo a centro plancia per l'infotainment (che sull'esemplare in prova non è montato, perché in giapponese non mi aiuterebbe granché, mi dicono) e una sorta di vaschetta portaoggetti aperta, che si agguinge al consueto cassetto portaguanti ricavato più in basso.
Non mancano le dotazioni che ti aspetti da un'auto contemporanea:
- Climatizzatore automatico
- Sistema keyless
- Strumentazione completa e ben leggibile, con tachimetro analogico affiancato da uno schermo digitale configurabile per contagiri e computer di bordo.
- Freno a mano... a piede: con un pedalino a sinistra e rialzato rispetto a quello del freno, di tipica scuola americana e che mi riporta di nuovo alla mente il famoso Hummer H2.
Il sistema telematico per la chiamata automatica di emergenza? In Giappone sono più pratici e vicino alla portiera del passeggero anteriore hanno messo un razzo di segnalazione tipo Bengala: se hai un incidente lo spari verso l'alto per chiedere soccorso.
LA SICUREZZA DELLA SUZUKI HUSTLER: IL VIDEO DEI CRASH TEST
L'interno della Hustler è concreto e di una razionalità sconvolgente, per i canoni europei: sconvolgente perché ottiene il risultato di lasciare una quantità di spazio che, semplicemente, risulta inconcepibile.
Abituati come siamo ad auto sempre più grandi fuori e sempre più piccole dentro, per via di arredi avvolgenti e lamierati ipertrofici, sedersi a bordo della Hustler fa sorgere più di un dubbio.
Le porte sono sottili, così come i sedili, e l'altezza notevole, rispetto alla larghezza del veicolo. Non avranno sacrificato la sicurezza?
Niente affatto: le kei car non vanno confuse con i quadricicli e le microcar nostrane. Sono auto vere e proprie che conquistano 4 stelle ai crash test giapponesi, molto vicini a quelli europei (video qui sotto). Anche per merito dei 6 airbag che trovo a bordo e che coprono anche i finestrini posteriori.
I TRUCCHI DELLA HUSTLER PER GUADAGNARE SPAZIO
Sta di fatto che in un'auto più corta di 30 cm e più stretta di 20 cm rispetto alla Fiat Panda, con il sedile lato guida regolato per il mio metro e settantotto, se mi siedo dietro ho uno spazio che va dal buono all'esagerato, grazie ai sedili posteriori scorrevoli, reclinabili e regolabili nell'inclinazione.
Seduto dietro, arrivo ad accavallare o distendere le gambe meglio che su un'ammiraglia come la BMW Serie 5 (qui la prova) e seduto al volante posso contare su un sedile regolabile anche in altezza, come regolabile è anche il piantone dello sterzo.
Il volume del vano bagagli non è dichiarato, ma in base a una stima spannometrica con un giaccone e uno zainetto, alla massima estensione è più che adeguato ai quattro posti dell'auto e non sacrifica troppo lo spazio per i passeggeri.
Reclinando i sedili posteriori si ricava poi un piano perfettamente allineato, a prova di pomeriggio all'IKEA.Tanto spazio si deve ad alcune soluzioni dettate dal buon senso, solo più impegnative per i designer da vestire a dovere.
E più impegnative per gli ingegneri da far funzionare bene tra le curve e sullo sconnesso. Ma come vedremo la Hustler supera la prova su strada non solo a pieni voti, ma addirittura con la lode. Le soluzioni di cui sopra prevedono:
- Fianchi dell'auto verticali, a dare più centimetri all'altezza delle spalle degli occupanti.
- Un passo al limite delle dimensioni del pianale (246 cm), con quattro ruote minuscole - larghe appena 165 mm e calzate su cerchi in lega da soli 15 pollici - agli estremi della carrozzeria.
- Il motore è supercompatto, con il radiatore montato verticalmente invece che in orizzontale, per ottimizzare la larghezza.
- Le sospensioni sono molto semplici e quasi miniaturizzate. Ma come vedremo molto efficaci. Davanti c'è un MacPherson con braccetti in lamiera stampata; al posteriore un prevedibile ponte torcente dai bracci molto corti, con molle minuscole ed esili ammortizzatori telescopici separati.
- I freni anteriori sono a disco, a tamburo i posteriori.
- La meccanica occupa davvero poco spazio, con l'aiuto di una cilindrata di appena 660 cc. Il sottoscocca è molto pulito e ordinato.
- La batteria del sistema mild-hybrid? È sotto il sedile del passeggero, come su altre ibride Suzuki.
ALLA GUIDA DELLA HUSTLER IN ITALIA
Le dimensioni? Lo confesso, prima di provarla pensavo che su un'auto lunga 3,4 metri e larga 1,48 mi sarei sentito stretto ed esposto. Pensavo che le porte sottili mi avrebbero fatto sentire troppo vicino alle ruote dei camion e l'altezza di 1,68 m accoppiata alle carreggiate ridotte si sarebbe tradotta in un senso di instabilità: niente di più sbagliato.
La posizione di guida piuttosto alta e raccolta mi dà una bella visuale dominante sulla strada: accanto agli autoarticolati mi sento meno in soggezione che su una spider, per dire. La larghezza ridotta (18 cm in meno di una Smart Fortwo!) fa sembrare la strada molto più larga e spaziosa, tanto sulle strette stradine di montagna quanto in città.
All'incrocio con altre auto nelle curve cieche so di avere più margine di manovra per evitarle e nel traffico svicolo quasi come su uno scooter. Il raggio di sterzo? Ovviamente è molto contenuto, a tutto vantaggio delle inversioni a U e delle manovre di parcheggio.
Il cambio automatico CVT si comporta come il variatore degli scooter
Il paragone con gli scooter è rafforzato dal cambio automatico CVT, che si comporta proprio come il variatore degli scooter a dare una guida davvero facile, anche se non proprio silenziosissima. Al semaforo premo il gas a tavoletta e il piccolo tre cilindri turbo da 660 cc si imballa al massimo dei giri, e lo stesso accade in piena ripresa nei sorpassi, mentre l'auto accelera con la sua progressione fluida e regolare.
Ai 130 km/h autostradali il fonometro indica 76 db, circa 5 db in più di una BMW Serie 5, per capirci, ma il sound ha un tono piuttosto basso, che non disturba più di tanto. Insomma, anche nei lunghi viaggi non ti fa ''una testa così''.
Le prestazioni e i consumi della kei car Hustler misurati durante la prova
L'abbinamento tra il motore e il cambio è molto virtuoso dal punto di vista dei consumi. Con la Hustler ho superato facilmente i 17 km/l, concedendomi anche qualche chilometro di guida aggressiva su per le montagne piemontesi. Il dato di 22 km/l dichiarato sembra realistico, adottando uno stile risparmioso: in unità di misura europee siamo tra i 4,5 e i 5,9 l/100 km.
Abituati alle auto occidentali, i 64 CV e 98 Nm di coppia possono sembrare pochi, ma con un peso di appena 830 kg e una superficie frontale ridotta, che avvantaggia l'aerodinamica, la Hustler si muove con buona disinvoltura anche in salita (la prova è stata svolta con due persone a bordo e bagaglio leggero).
Non ti incolla al sedile, ma i 140 km/h della velocità massima - limitata elettronicamente - si raggiungono in un tempo ragionevole e i sorpassi non sono troppo difficoltosi: anche i lunghi viaggi sono ampiamente alla sua portata. E più di tutto sorprende il buon lavoro delle sospensioni, tanto tra le curve, quanto su dossi, tombini e pavé.
La Hustler è comoda, composta e stabile oltre ogni aspettativa. E persino divertente da guidare, per uno sterzo non troppo diretto (circa 3,7 giri da un estremo all'altro), ma preciso, e per il cambio che si può comandare anche come un manuale-sequenziale a 7 marce attraverso le palette dietro al volante: un bell'aiuto per regolare la velocità nelle lunghe discese senza rischiare di affaticare i freni. Più la guidi e più la Hustler si impegna per conquistare la tua fiducia, cogliendo facilmente il risultato.
SCHEDA TECNICA
Motore | 660 cc, 3 cilindri, turbo, benzina, mild hybrid |
Potenza massima di sistema | 64 CV a 6.000 giri |
Coppia massima di sistema | 98 Nm |
Velocità | 140 km/h |
0-100 km/h | n.d. |
Consumo dichiarato | 4,5 l/100 km |
Cambio | Automatico CVT |
Trazione | Anteriore |
Dimensioni | 3,40 x 1,48 x 1,68 m |
Bagagliaio | n.d. |
Peso | 830 kg |
Prezzo in Giappone | secondo il cambio euro-yen da 10.000 a 15.000 euro |
PREZZI E DOTAZIONI
Come detto all'inizio, Suzuki non ha ancora deciso se importare o meno in Italia la sua Hustler, insieme ad altre kei car. Nel caso lo facesse, dovrebbe certamente ridisegnare la plancia e tutti i componenti necessari per consentire la guida a sinistra (quante volte ho azionato per sbaglio il tergicristallo invece delle frecce, ché sull'auto giapponese i comandi sono invertiti!).
Prezzi e arrivo sul mercato non sono al momento prevedibili, ma a puro titolo indicativo possiamo dire che in Giappone una Hustler come quella provata vale tra 10.000 e 15.000 euro, secondo le fluttuazioni del tasso di cambio tra euro e yen. Consigli per gli acquisti? Se Suzuki dovesse importarla, prenderei in seria considerazione la versione a trazione integrale, per presentarmi a un raduno di Hummeristi e vedere che faccia fanno...
Aiuti alla guida: la dotazione è completa!
Per quella cifra troviamo a bordo anche una suite di aiuti alla guida insospettabile, che comprende:
- Frenata automatica di emergenza.
- Assistente al mantenimento di corsia.
- Riconoscimento dei segnali stradali.
- Monitoraggio dell'attenzione del conducente.
- Abbaglianti automatici.
- Cruise control adattivo con funzione stop&go.
A un prezzo del genere e con le doti che ha, la Hustler sarebbe un'auto rivoluzionaria nel nostro Paese, in grado di soddisfare a meraviglia le esigenze di mobilità di moltissimi italiani: molto più di qualunque auto elettrica, a voler ben vedere.
E visto che produrla richiede grossomodo la metà delle materie prime e un costo energetico ridotto rispetto a un'auto normale, che in questa fase già produce emissioni molto inferiori alle elettriche, anche l'impatto ambientale delle kei car sarebbe da soppesare con grande interesse. Green NCAP, se ci sei, batti un colpo!
Attenzione, aggiornamento! Da quando ho scritto questa prova, qualcosa si è mosso e dal Giappone è venuto un gruppo di dirigenti per parlare del futuro delle kei car nel nostro Paese: leggi qui per scoprire le informazioni aggiornate sui piani di Suzuki per l’introduzione della Hustler in Italia.