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Look sportivo, motori ultramoderni e una dotazione di sicurezza al top. Sul mercato a fine novembre, la nuova Volvo V60 2011 ha l'obiettivo di sfidare l'oligarchia tedesca nel segmento D. Prezzi da 32.000 a 46.000 euro.
IN SCIA Le svedesi, si sa, hanno fama di essere precoci e la nuova Volvo V60 2011 non è da meno. E' appena arrivata sul mercato e già scalpita per mettere su famiglia. In scia alla berlina, per cui è in programma un porte aperte nel weekend del 25 e 26 settembre, ecco arrivare la station wagon V60, attesa invece nelle vetrine delle concessionarie alla fine di novembre.
STATION A CHI? A voler essere precisi, la definizione esatta data dalla Casa è quella di Sports Wagon e il colpo d'occhio conferma che al quartier generale hanno i loro bravi motivi per mettere i puntini sulle... V. Da tempo i righelli prendono polvere al Centro Stile della Volvo, le cui giardinette scatoliformi sono ormai un ricordo. Questa nuova V60 porta però alle estreme conseguenze l'evoluzione dello stile scandinavo.
LATO B Guardandola, gli occhi cadono automaticamente sul lato B. Il tre quarti posteriore è reso grintoso soprattutto dalla forma dei finestrini laterali, che si assottigliano e lasciano sempre più spazio alle lamiere man mano che ci si avvicina al portellone. Quest'ultimo è molto esteso e porta verso il basso la soglia per facilitare le operazioni di carico e scarico.
QUANTO BASTA La V60 non è pensata per i trasporti eccezionali, con una capacità base di 430 litri.Tuttavia la praticità è salva, grazie allo schienale posteriore ribaltabile secondo lo schema 40-20-40, che fa salire il volume utile a 1.241 litri, e al sedile anteriore, che si può eventualmente reclinare in avanti. Per il resto l'abitacolo è da Volvo Doc, senza troppi grilli per la testa, solido e ben curato, in cui spicca l'ormai classica consolle sospesa. Tornando alla carrozzeria, la parte anteriore sembra frutto di un copia e incolla dai disegni della S60. Straconfermati, dunque, la piega che solca la fiancata, i passaruota in carne e il frontale spiovente.
FIUTA I GUAI Il fatto che il muso sembri acquattarsi sull'asfalto come se volesse annusarlo è ben più di una metafora. Così come la S60, la V60 monta infatti gadget elettronici che “fiutano” i pericoli, permettendo di evitare gli incidenti o limitandone le conseguenze. Tutti gli esemplari sono per esempio equipaggiati del City Safety, un sistema che, sotto i 30 km/h, rileva eventuali ostacoli di fronte alla macchina e impedisce di tamponarli, frenando anche se il pilota non lo fa.
IL CHIP VIGILA Ancor meglio fa il dispositivo Pedestrian Detection, che riconosce le sagome dei pedoni e spesso ne evita l'investimento a meno che questi non si lancino all'ultimo momento con intenzioni suicide o che non sia viaggi a più di 35 km/h. In ogni caso, se l'urto è inevitabile, le sue conseguenze sono ridotte e ciò comunque non è poco. A completare il quadro del pacchetto Driver Alert Support (offerto a richiesta a circa 2.000 euro) c'è poi il Collision Warning System, che richiama l'attenzione del guidatore se distrattamente lascia ridurre troppo la distanza di sicurezza da chi lo precede. E non è tutto: se non vede reazioni, prende in mano la situazione e inchioda di testa sua, salvando il salvabile.
IN CRESCENDO La V60 non è però solo sicurezza, materia nella quale eccelle, in virtù anche dalla disponibilità di ulteriori dispositivi che vigilano sui salti involontari di corsia (Lane Departure Warning) o che guardano le spalle, monitorando il cosiddetto angolo morto (BLIS). La sua dotazione di serie è completa sin dall'allestimento base, chiamato Kinetic. Standard sono infatti il climatizzatore automatico, i cerchi in lega da 16”, lo stereo con lettore Mp3 e comandi audio al volante.Sulla versione Momentum spiccano invece i sensori di parcheggio, i cerchi che diventano da 17” e un impianto audio più raffinato, con attacco per iPod e presa USB. Per gli incontentabili c'è infine la versione Summum, con standard anche i sedili rivestiti in pelle e regolabili elettricamente, oltre ai fari bixeno attivi.
OTTO VOLANTE Quanto invece ai motori, la gamma si annuncia molto articolata, con ben cinque proposte a benzina e tre a gasolio. Le prime vanno dal 1.600 sovralimentato T3 da 150 e T4 da 180 cv fino al 3.0 T6 da 304 cv, abbinato alla trazione integrale Awd, passando per i due litri turbo 2.0 T da 203 cv con cambio robotizzato a doppia frizione Powershift e T5 da 240 cv. I secondi hanno invece la punta di diamante nel 2.4 D5 da 205 cv, mentre la motorizzazione d'accesso è il 1.600 DRIVe da 115 cv, che arriverà su strada nel 2011. Il best seller del gruppo sarà però sempre il nuovo turbodiesel 2.0 D3 da 163 cv.
FACCIAMO I CONTI Per il momento non è stato ancora diffuso il listino ufficiale completo. Tre prezzi aiutano comunque a collocare la V60 sul mercato. Il primo prezzo è di circa 32000 euro e riguarda la T3 Kinetic, mentre il top della famiglia V60 è rappresentato dalla T6 AWD Summum, per la quale bisogna staccare un assegno nell'ordine dei 46.000 euro. Il cuore della gamma si può identificare nella D3 Kinetic, annunciata a 34.100 euro.
ONE SIZE FITS ALL Le Volvo sono tradizionalmente tra le macchine che meglio si adattano a vestire i piloti di tutte le taglie e la Volvo V60 2011 non è certo un'eccezione. Sedile e volante hanno regolazioni chilometriche e consentono a fantini e cestisti di trovarsi ugualmente bene alla guida, avendo sempre a portata di mano i vari comandi secondari. Questi ultimi sono concentrati in quattro pomelli a tema, che dopo poco si azionano senza distogliere l'attenzione dalla strada. Anche i passeggeri posteriori hanno di che sorridere. Grazie al passo di 278 cm e al ridotto spessore degli schienali anteriori (comunque comodi e ben conformati), lo spazio per le gambe abbonda anche nelle retrovie, mentre in altezza si potrebbe tranquillamente viaggiare indossando un elmo vichingo senza toccare nel padiglione.
UN TIPO TOSTO Muovendo i primi passi, la V60 conferma un'altra specialità della Casa, quella di confezionare auto “consistenti”, capaci di trasmette un'immediata sensazione di solidità e docilità ai comandi. Ce n'è abbastanza per far aprire un sorriso e per fare chiudere un occhio su una visibilità discreta e nulla più. Lo sterzo ha la giusta pesantezza e contribuisce a regalare una buona prima impressione, risultando più diretto rispetto agli standard Volvo, anche se non lo si può definire davvero sportivo.
PER TUTTI I GUSTI D'altro canto, etichette a parte, la V60 punta a fare il record nel percorso casa-scuola-ufficio.La sua clientela ideale, dicono in Volvo, sono le giovani famiglie e certo non le mancano le doti per piacere anche a mammine e paparini dal piede pesante. Chi amasse la guida arrembante a ogni costo trova nella lista degli optional l'ottimo assetto adattivo Four-C mentre per placare gli occasionali pruriti al piede destro va benone il telaio Dynamic fornito di serie in Europa (la V60 per l'America è in configurazione Touring, più soffice).
GIROTONDO I tecnici dicono che la V60 sia la wagon Volvo più guidabile di sempre e il compromesso che trova tra sportività e comfort è ottimo. Il passo lungo rende le reazioni omogenee, con una naturale tendenza ad allargare le traiettorie quando si sta iniziando a esagerare. Prima che suoni questo campanello d'allarme, però, c'è modo però di divertirsi a pennellare le curve e le controcurve con scioltezza e disinvoltura. La macchina si corica appena sulle ruote esterne e poi gira sicura e rigorosa.
LA MOLLEGGIATASullo sconnesso, le molle, pur essendo presentate dagli ingegneri come particolarmente corte, fanno il loro lavoro bene, assieme agli ammortizzatori. Le buche sono filtrate senza problemi e anche l'asfalto butterato non arriva a scuotere le vertebre come la coda di un serpente a sonagli. In materia di comodità, qualche cosina in più si potrebbe chiedere sul fronte dell'isolamento acustico ma non ci si può nemmeno lamentare troppo.
IL PREDESTINATO Quanto ai motori, non c'è da stupirsi che i vertici della Volvo indichino come campione di vendite il nuovo D3. Questo due litri turbodiesel si dimostra in gran forma e asseconda bene ogni stile di guida. Se si viaggia con piede felpato, sopporta i regimi più bassi senza strappi o ruvidità, sempre pronto a rispondere in modo vivace e brillante. La sua spinta è addirittura esuberante quando entra in coppia e con il salire dei giri non perde smalto, pronto ad allungare un po' oltre i 4.000 giri indica