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Prova su strada

Su strada con la Renault Espace IV


Avatar Redazionale, il 11/10/02

22 anni fa -

Un po' Avantime e un po' Vel Satis, la nuova Renault riprende i cardini tirati fuori dal cilindro a metà anni Ottanta e ci aggiunge qualità, comfort e piacere di guida. Risultato: un'ammiraglia vestita da monovolume con la modularità pressoché infinita, le superfici vetrate da serra, lo spazio interno per sette persone e prestazioni da berlina.

COM'E'  L'Espace raggiunge la maturità (la prima versione è del 1984), diventa adulta, e come tale lascia da parte le spensieratezze giovanili per  assumere un ruolo più adatto alla nuova posizione sociale. Veste ancora con abiti moderni, ma al casual predilige l'eleganza stilistica, la cura dei dettagli, l'ampiezza delle forme e una maggiore attenzione alle comodità. Diventa di gamma alta, come si dice nell'ambiente.

STESSO DNA Davanti, il cofano corto e spiovente viene vivacizzato dai gruppi ottici grandi e sfuggenti, il profilo dei quali prosegue nella scalfatura del passaruota e si dipana su tutta la fiancata, fino alla base dei gruppi ottici posteriori verticali. La calandra sdoppiata è quella tipica di famiglia, con il grosso logo in evidenza al centro e una presa d'aria integrata nel paraurti che si estende in larghezza da un estremo all'altro del frontale.

COME UN TGV La vista laterale ha invece un che di sportivo, tra il TGV e una berlina spallata a dovere, merito delle ruote a filo con pneumatici da diciannove pollici, della barra portapacchi che funge da alettone, del taglio delle superfici vetrate ad andamento circolare, enormi e curve che occupano gran parte della superficie totale della vettura. In questo senso la nuova Espace è qualcosa di inedito nel campo automobilistico.

AUTO DI VETRO Basti un dato: il tetto apribile, il più grande mai realizzato fino a oggi (2,16 metri quadri), che prolunga il parabrezza - dal quale è separato tramite una stretta porzione di carrozzeria - fino all'altezza dell'ultimo cristallo laterale, porta a 7.42 mq la superficie vetrata complessiva. Il posteriore poi si divincola dal ruolo di parte meno nobile dell'auto e gioca il jolly: poche linee ma azzeccate, con i fari verticali che abbracciano il lunotto, il pianale basso ma non sacrificato e armonia di spazi tra vetro e lamiera.

NEW AGE Minimalismo ed eleganza da loft in stile new age, per l'abitacolo. Tutto attorno è pulizia formale, sobrietà e razionalità. Non esistono vani aperti, ma tutto è chiuso da coperchi, ordinato, per evitare anche la minima sensazione di disordine. Due piccoli vani con coperchio si aprono ai fianchi della palpebra della strumentazione, altri due sono al centro del cruscotto per proteggere radio e navigatore satellitare da sguardi indiscreti, mentre altri due, molto più ampi, sono rispettivamente al centro del cruscotto, dove in genere si trova la console, e di fronte alle ginocchia del passeggero anteriore.

BLACK PANEL La strumentazione digitale è a caratteri luminosi blu su fondo nero tipo Black panel, al centro del cruscotto, condivisa da tutti i passeggeri e protetta da una palpebra che ne rende possibile la lettura anche in pieno giorno. Quanto ai comandi, non se ne vedono molti in giro: quelli del navigatore sono sistemati alla base della leva del cambio, mentre tutto ciò che riguarda il condizionatore, l'intensità della ventilazione, sbrinatore del lunotto e altro, si trova in una piccola centralina circolare sistemata sul pannello della portiera del pilota, in corrispondenza della base dello specchietto retrovisore esterno.

PASSEGGERI EDUCATI Per chi fuma c'è un portacenere estraibile da condividere anche con i passeggeri posteriori e da sistemare poi dove capita, anche se la sua collocazione originale è in un vano del portalattine, sempre sul tunnel centrale. Nel caso si sia in due a bere, il portacenere deve trovare alloggiamento in qualche vano chiuso o negli spazi ricavati nelle portiere. Per chi viaggia dietro invece ci sono a disposizione solo le tasche laterali ricavate nelle portiere, ed eventualmente i tavolinetti tipo aereo sugli schienali dei sedili. Quando questi sono chiusi si deve tenere tutto in mano... Auto da famiglia sì, ma da famiglia di gamma alta, ordinata, educata, con ogni cosa al suo posto e niente che "navighi" liberamente nell'abitacolo.

INFRAROSSI Bocchette d'aria sono presenti un po' ovunque (se ne contano 14) e ognuno può decidere a piacere a quale temperatura fare uscire aria fredda o calda, utilizzando i comandi sistemati sulle rispettive portiere. Quanto al tetto apribile di cristallo (optional da 1800 euro e solo per le versioni top), lo spessore è di 9 mm garantisce rigidità al corpo vettura e una maggiore insonorizzazione. La speciale colorazione protegge dai raggi infrarossi e un pannello rigido a comando elettrico lo ricopre a piacere evitando l'effetto serra. Nove le posizioni predefinite di apertura del tettuccio.

ANTINQUINAMENTO Sensore di umidità , sensore di esposizione ai raggi solari e sensore di inquinamento completano la dotazione dedicata al comfort termico. Il primo previene l'appannamento dei vetri, il secondo interviene sul condizionatore, il terzo attiva automaticamente il ricircolo dell'aria se l'inquinamento atmosferico supera determinati parametri.

ELASTICA Altro punto di rilievo la sicurezza a bordo. Da tempo le Renault superano a pieni voti i crash test dei vari enti internazionali e anche in questo caso a Parigi non hanno voluto correre rischi. Secondo quanto dichiarato dalla Casa, la scocca è in acciaio ad altissimo limite di elasticità, con una capacità di assorbimento molto superiore rispetto al modello precedente.

SOTTO CONTROLLO Otto gli airbag a protezione dagli urti, di cui due adattivi (a due livelli di gonfiaggio, in funzione del peso del passeggero e dell'intensità dell'impatto), quattro laterali e due a tendina. A questi si aggiunge un lungo elenco di sistemi di controllo elettronici, tra cui i principali sono: l'ESP per il controllo della stabilità con abbinato il controllo del sottosterzo; l'ASR in funzione antipattinamento; ABS; ripartitore frenata EBV; sistema di controllo della pressione dei pneumatici; servosterzo ad assistenza variabile; dischi dei freni sovradimensionati.

C'E' ANCHE LUNGA Due le versioni come d'abitudine: Espace normale e Grand Espace, più lunga di 20 centimetri e più cara di 1500 euro. Ma soprattutto, più spazio in larghezza e altezza rispetto al passato e sedili più comodi, più ampi, più avvolgenti. Tre le file, che a scelta possono diventare due e una. Da uno a sette i posti disponibili e infinite le combinazioni possibili. Inoltre, quattro binari ricavati sul pianale nella parte posteriore, consentono di far scorrere i sedili a piacere avanti e indietro, adattando la nuova Espace a ogni esigenza di seduta. Nel rispetto di una elementare norma di uguaglianza e di ospitalità, tutti i sedili posteriori sono identici fra loro.

A OGNUNO LA SUA Quattro gli allestimenti: Authentique, come livello di ingresso, con climatizzatore manuale e fari fendinebbia di serie; Expression, con volante e pomello cambio in pelle, radio e fendinebbia di serie; Privilege, che in più dispone di serie di climatizzatore automatico con regolazioni separate, cerchi in lega, fari allo xeno e lavaproiettori, radar per parcheggio; Iniziale, il top di gamma, che in più aggiunge tergi automatici, sedili in cuoio, radio Auditorium con lettore di CD, regolatore di velocità, navigatore satellitare Carminat.

MOTORI I propulsori sono sei. I tre a benzina partono dal 2000 cc sedici valvole e arrivano al V6 3500 cc ventiquattro valvole, passando dal 2.0 litri turbo. I common rail sono il sei cilindri 3.0 litri dCi, il 2200 cc dCi sedici valvole e il 1900 dCi. Per tutti, il cambio manuale a sei rapporti o a cinque rapporti con comandi a impulso.

LISTINO Prezzi a partire da 27.000 euro (Authentique 2.0) fino ai 46.000 della Grand Espace Iniziale 3.0 dV6 con cambio automatico. La nuova espace sarà dai concessionari dai primi giorni di novembre in tutte le motorizzazioni tranne la 3.5 V6 benzina che arriverà ai primi di dicembre.

COME VANiente chiavi per aprire/chiudere, né per avviare/spegnere il motore: pensa a tutto la solita card di plastica ormai d'uso su tutte le nuove Renault. Per partire basta inserirla nell'apposita fessura in basso a destra sulla consolle e premere il pulsante sistemato proprio lì di fianco. Un leggero tocco e il motore prende vita. Quest'ultima card è ancora più evoluta e integra la nuova funzione "remote light" che attiva le luci e consente al pilota di avviare il motore anche senza inserire la card nel lettore, riconoscendo il padrone appena questi si avvicina alla vettura.

SENZA FRENO Per evitare che anche i bambini si divertano a inserire la tesserina e giocare con i pulsanti, l'avviamento avviene solo se si azionano simultaneamente freno e pulsante di accensione. L'elettronica è così evoluta che non c'è nemmeno il freno a mano: un accenno di pressione sull'acceleratore e l'Espace si muove staccando automaticamente il freno. Idem per spegnerla: un tocco al pulsante e la vettura si spegne. Se è in pendenza si blocca da sola. Inizialmente, l'uso del freno di stazionamento automatico richiede un po' di esercizio, più per vincere il timore che non funzioni, che per altri motivi, ma poi ci si abitua e tutto avviene con naturalezza. Il problema nascerà poi quando si dovrà cambiare auto.

COSCIA LUNGA La posizione di guida è da monovolume, ma molto più attenuata che in passato, ormai vicina a quella di una berlina. I sedili sono più ampi e avvolgenti, con lo schienale più alto e una profondità di seduta adeguata anche per i più alti di statura. Ampia la possibilità di regolazione, compreso il volante regolabile in altezza e in profondità.

EFFETTO SERRA Una volta in marcia è il comfort e il piacere di guida a colpire l'attenzione. La luminosità dell'abitacolo per esempio è ai massimi livelli, il che consente un'ottima cognizione degli ingombri, sia avanti che dietro. L'enorme parabrezza offre una visione perfetta a 180 gradi, senza soluzione di continuità, grazie soprattutto a due finissimi montanti che non infastidiscono mai la visuale.

PROACTIVE Un ruolo importante lo ricopre anche il cambio automatico Proactive (nelle versioni in cui è previsto) davvero pronto, efficace, veloce nelle cambiate e quasi senza vuoti o incertezze tra un rapporto e l'altro. Una qualità utile nei momenti di maggiore "bisogno", quando si affonda sul pedale per un sorpasso azzardato e si richiede la massima prontezza nella risposta. Al punto che diventa quasi inutile la funzione "manuale" tanto è precisa e puntuale quella automatica.

SILENZIO SI GIRA Altro elemento di piacere è il ridotto livello di rumorosità, che consente anche a velocità sostenute di parlare con gli altri passeggeri senza dover urlare. Sembra che tutto ciò sia dovuto a un brevetto Renault chiamato "lamina smorzante", un elemento a strati multipli che fissato alla scocca a livello del longherone assorbe le vibrazioni provenienti dal motore e da altri "rinforzi" insonorizzanti a base di schiuma poliuretanica compressa disposta in punti strategici. Le porte montano una doppia guarnizione, il parabrezza è anche lui a lamine con forte potere assorbente e perfino l'impianto di scarico è costruito in modo da ridurre la rumorosità. Di fatto il comfort acustico è molto vicino a quello di una berlina di gamma alta.

MORBIDOSA Ma un grande merito va anche alle sospensioni che oltre a limitare le vibrazioni offrono una stabilità insolita per una monovolume. Ci si dimentica facilmente di essere alla guida di una vettura con baricentro più alto e anche se si ha fretta di tornare a casa alla fine del week end, le stradine tutte curve e saliscendi che si incontrano non sono un problema: l'Espace fila via in scioltezza, senza scomporsi più di tanto. L'assetto è da famiglia, tarato più sul morbido, ma senza esagerare. Il caricamento è contenuto e con le motorizzazioni più brillanti la tentazione a "spingere" più del dovuto è forte.

COMPROMESSO STORICO Derivato dalla Vel Satis, l'avantreno è di tipo McPherson adattato per una monovolume, in sostanza irrigidito per far fronte alle sollecitazioni laterali. Dietro invece una evoluzione del retrotreno Phanard riduce le vibrazioni da rotolamento e sopporta i carichi pesanti tipici di queste vetture. Due collegamenti idroelastici aiutano a migliorare il comfort dei passeggeri assorbendo le vibrazioni del retrotreno. Ammortizzatori a duplice modalità e taratura idraulica variabile in funzione del carico consentono un giusto compromesso nelle condizioni di viaggio a carico ridotto o elevato. In pratica il rollio è ridotto del 25% rispetto alla precedente versione.

BIG DISC Ottima la frenata, puntuale e tempestiva, grazie all'adozione di dischi anteriori e posteriori di dimensioni maxi (324 mm all'anteriore e 300 al posteriore), oltre ovviamente a tutti i vari sistemi elettronici di assistenza alla guida. Quanto ai motori, la scelta è forse la più ampia della categoria. Ne abbiamo testati tre: il 3.5 V6 che arriverà a dicembre, il 3.0 diesel sempre V6 e il 2.2 diesel a quattro cilindri.

3.5 V6 24V Con i suoi 245 cv e una coppia massima di 330 Nm a 3.600 giri, di cui l'85% già disponibile a 1200 giri, si propone come il più potente della categoria monovolume. I 100 km/h si raggiungono in 8,1 secondi mentre la velocità massima è di 225 km/h. Si viaggia in completo relax, con una silenziosità sorprendente a qualsiasi regime. In coda nel traffico, basta un tocco più pesante sull'acceleratore per far schizzare l'Espace a velocità proibite. Nessun problema nei sorpassi, anche su stradine tortuose dove è importante disporre di una forte accelerazione per superare senza problemi veicoli lenti o ingombranti. E' il motore per chi vuole il top, per chi non bada ai consumi pur di avere il massimo piacere di guida. L'ideale per i lunghi viaggi da coprire a velocità di crociera sostenute.

3.0 dCi E' il top tra i motori diesel Renault, il più potente a disposizione nel segmento delle monovolume: un sei cilindri da 180 cv con una coppia di 350 Nm a soli 1800 giri che ben si accoppia con le esigenze di una vettura spaziosa e non proprio leggera (poco più di due tonnellate) che quando viaggia a pieno carico raggiunge un peso ragguardevole. Sorprendente per elasticità e prontezza, deve gran parte delle sue qualità al turbo a geometria variabile che offre vivacità a tutti i regimi ed è sempre pronto allo scatto. Copre i 0-100 in 10,9 secondi e porta l'Espace fino a 205 km/h di velocità massima. Silenzioso quasi come un motore a benzina, è ottimo anche sul misto. E' comunque l'autostrada il suo terreno ideale, dove a tremila giri è già abbondantemente oltre i limiti imposti dal codice. Un motore adatto a chi l'Espace la usa prevalentemente per viaggiare, ma per forza di cose deve tenere d'occhio anche i consumi. Nel ciclo misto, secondo i dati forniti dalla Renault, sono 10,5 in media i km percorsi con un litro.

2.2 dCi E' la motorizzazione preferita fino ad oggi dalla maggior parte dei clienti Espace, la più equilibrata del gruppo. Brillante, scattante e prestazionale quanto basta, non fa invidiare il comfort e le qualità dei due motori precedenti. Rispetto ai precedenti guadagna in brillantezza, ma è più in affanno sui dislivelli e nei trasferimenti veloci (arriva fino a 188 km/h). I suoi 150 cv a 4000 giri sono comunque sufficienti a promuoverla a pieni voti nel traffico cittadino dove, coadiuvata dal turbo a geometria variabile, esalta le sue doti di scattista. Si perde qualcosa nel comfort acustico, ma quei pochi decibel in più sono compensati da consumi ridotti. L'ideale per la famiglia con la casa in campagna che usa l'Espace come vettura per tutti i giorni.


Pubblicato da Gilberto Milano, 11/10/2002
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