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Prova

SsangYong Rexton W


Avatar Redazionale, il 12/04/13

11 anni fa - Si rinnova nel look e monta un cuore nuovo. Guarda il video

La SsangYong Rexton W si rinnova nel look e monta un cuore nuovo per tornare a ritagliarsi un posto al sole sul mercato. I prezzi partono da 24.990 euro e tutte le versioni dispongono di sette posti.

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PROVACI ANCORA, REXTON Lasciata definitivamente alle spalle la crisi di qualche anno fa grazie all’intervento e ai capitali, la SsangYong torna a guardare con ottimismo al futuro e, dopo il lancio della recente Korando, rispolvera l’argenteria di famiglia, ovvero la Rexton. Con oltre 300.000 pezzi venduti, questo modello rappresenta lo storico best-seller per la Casa e in Corea sono convinti che possa nuovamente ritagliarsi uno spazio sul mercato, ora che è stato oggetto di numerosi interventi di miglioria.

UN VOLTO NUOVO I primi, quelli più evidenti, riguardano chiaramente l’estetica. Le novità della SsangYong Rexton W (lettera che sta per Work of Art, opera d’arte)  sono soprattutto nel frontale. Qui domina la scena una nuova mascherina multilama che si estende da parte a parte, congiungendo idealmente i due fari, con luci di posizione a Led, la stessa tecnologia usata in parte per le luci di coda e gli indicatori di direzione laterali, ora inseriti negli specchi retrovisori. Per il resto si segnalano il paraurti di foggia più moderna e la scelta del nero per rendere più grintosa la parte bassa della carrozzeria.

UNA TIPA TOSTA A livello dell’abitacolo gli interventi sono più limitati ma, a onor del vero, l’aspetto tradizionale della plancia non stona con su una macchina di taglio abbastanza classico come la SsangYong Rexton W. Cambia giusto qualche finitura superficiale, in un contesto comunque che bada sempre al sodo, con componenti di sana e robusta costituzione.

TRAPIANTO DI CUORE La primizia più importante della SsangYong Rexton W è però nascosta sotto il cofano. Qui viene trapiantato infatti un nuovo motore due litri turbodiesel con nome in codice e-XDi, gemello di quello della Korando e nelle cui vene scorre sangue coreano Doc. La sua potenza massima è di 155 cv a 4.000 giri, mentre la coppia massima è di 360 Nm, stabili tra i 1.500 e i 2.800 giri.

AMPIA SCELTA Per quanto riguarda il reparto trasmissione, il cliente ha ampia possibilità di scelta. Fermo restando il motore, che fa da denominatore comune, la SsangYong Rexton W si può avere con cambio manuale a sei marce e trazione posteriore o integrale, oppure con cambio automatico a cinque rapporti (di origine Mercedes) e trazione integrale. La versione più semplice si accontenta di 7,3 litri ogni 100 km, mentre quella più sofisticata ne sorseggia 7,8. Rispetto al motore 2.7 della vecchia generazione sulla carta c’è un po’ di potenza in meno più che bilanciata da un abbattimento dei costi di gestione. A margine, è’ interessante poi notare come la Rexton W 4WD automatica sia inoltre dotata di una sospensione posteriore multilink più raffinata rispetto a quella delle sorelle manuali.

PREMIO FEDELTA’ Fondamentalmente sono proprio le combinazioni di cambio e trazione a definire le tre versioni nel listino della SsangYong Rexton W. Quella d’accesso è la 2.0 XDi 2WD manuale, che costa 24.990 euro, mentre par la variante 4WD bisogna mettere in preventivo 26.990 euro. Identica la loro dotazione di serie, che prevede di serie, tra le altre cose, la configurazione dell’abitacolo a sette posti (con la terza fila da due ripiegabile), le barre sul tetto, i fendinebbia, il cruise control, i cerchi in lega da 16” e il climatizzatore automatico. La Rexton 4WD automatica guadagna l’appellativo Classy e per 29.990 euro mette sul piatto, oltra a cambio e trazione integrale, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori e i cerchi da 18” con sistema di monitoraggio della pressione. Consapevoli del fatto di avere ancora un folto parco circolante del vecchio modello, in SsangYong puntano molto a fidellizzare chi è già cliente e propongono una supervalutazione di 2.000 euro per la permuta di una Rexton.

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BELVEDERE Sulla SsangYong Rexton Wsi sale nel vero senso della parola: chi è più basso della media deve un po’ inerpicarsi sul sedile ma una volta in quota può godere di una bella vista panoramica sulla strada e sul traffico circostante. La posizione di guida, tra l’altro, non è malaccio, nonostante il fatto che il volante si possa regolare solo in altezza: a mettere una pezza ci pensa il sedile, che offre invece maggiori possibilità di cucirsi su misura la triangolazione con la pedaliera.

SOLLEVAMENTO PESI Anche in seconda fila si sta bene, con molto spazio in tutte le direzioni e non male è nemmeno la sistemazione di cui si gode in ultima fila. Non c’è rischio che la testa arrivi a sfiorare il tetto e anche le rotule sono a qualche centimetro di distanza dal divano. Le uniche cose di cui ci si può lamentare sono il poco spazio per infilare i piedi sotto la seduta di chi occupa la seconda fila e la forte angolazione imposta alle ginocchia, che alla lunga può risultare affaticante. Piuttosto faticoso è poi muovere i vari sedili, tutti pesanti come una poltrona letto. Ultimo ma non meno importante, il bagagliaio, che ha una capacità che va dai 250 litri in sette ai 2.086 litri in due, passando per i 678 litri in cinque.

ERCOLINO Il motore si avvia con voce sommessa e senza grandi vibrazioni e, alla faccia della cilindrata contenuta, , dimostra una sorprendente disinvoltura nel portare a spasso le quasi due tonnellate della SsangYong Rexton W. Tenendo fede a quanto promesso dalla scheda tecnica, la spinta si fa decisa già ben prima dei 2.000 giri e ai medi il turbodiesel coreano spinge con buon vigore. Solo in allungo ha un pochino il fiato corto e fa muro non appena supera i 4.000 giri. Di sicuro non si può usare l’aggettivo sportivo ma ci vuole anche una faccia di bronzo per lamentarsi.

CALMA E GESSO Quanto allo schema di trasmissione, la trazione integrale può essere un bell’aiuto – abbinata alle gomme giuste – per chi cerca un po’ più di motricità sui terreni difficili. I trasferimenti di coppia da un asse all’altro non sono fulminei ma comunque abbastanza efficaci e in condizioni critiche permettono anche di guidare un po’ la macchina con l’acceleratore (anche se in modo macchinoso), oltre che con lo sterzo. I sovrasterzi sono più spettacolari con la trazione posteriore che però finisce con l’andare presto in crisi sui terreni più sconnessi, sui quali, comunque, non ci sono problemi ad assorbire i colpi più duri.

LA MOLLEGGIATA L’assetto rappresenta chiaramente un compromesso, come spesso in questa categoria. Per incassare i colpi duri e gestire eventuali situazioni di pieno carico, le sospensioni hanno un’escursione che lascia spazio a un certo rollio quando si forza il passo su asfalto. La SsangYong Rexton W non ha il fisico della slalomista e se la cava meglio se la si guida senza troppa fretta nelle curve, anche perché i pneumatici non sono di tipo molto ribassato e lo sterzo non è particolarmente diretto e preciso. La taratura di molle e ammortizzatori va invece benone sugli avvallamenti e sullo sconnesso in genere, fecendo dalla Rexton una macchina piuttosto confortevole. 


Pubblicato da Paolo Sardi, 12/04/2013
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