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Prova su strada

SsangYong Kyron


Avatar di Mario Cornicchia, il 21/11/05

18 anni fa - Molta sostanza in cambio di pochi talleri.

Forse volevano chiamarla Excalibur, ma qualcuno aveva già registrato il nome Con il suo stile medioevaleggiante è una vera fuoristrada che offre molta sostanza in cambio di pochi talleri.

COM'E' Dev'essere stato influenzato da un viaggio sulle orme dei suoi avi Ken Greenly, designer britannico di SsangYong, quando si è seduto a una Tavola Rotonda per disegnare il primo bozzetto della Kyron. Tra Camelot, Re Artù, Guglielmo il Conquistatore e qualche crociata, il buon Ken è partito da un elmo medioevale per il frontale fino a inserire luci a scudo in coda, passando all'elsa del freno a mano. Forse sarebbe stata meglio una vacanza a Porquerolles e avrebbe evitato dettagli che appesantiscono una linea originale e una formula interessante: motore piccolo ma potente, prezzo altrettanto piccolo e dimensioni da grande fuoristrada.

DUE PEZZI

La forma della carrozzeria di Kyron è originale, con la parte superiore dell'abitacolo che sembra applicata in un secondo tempo su un taglio a fetta di salame. L'effetto cuneo sulle fiancate è molto gradevole, anche se al prezzo di una coda alta con la parte "applicata" che finisce puntuta come il dorso di un ape. Un lunotto più grande e basso avrebbe alleggerito la coda e la chicca delle luci a forma di scudo medioevale il bravo Ken avrebbe anche potuto evitarsela. Personaggio strano e discontinuo Greenly, autore di begli esempi di stile come la Korando, di oggetti senza forma come la Musso e di automobili stravaganti come la Rodius. Chissà cosa ne pensano i suoi allievi del Royal College of Art, in quel di Londinium.

CELATA SCURA

Il frontale è aggressivo, con due grandi bocche di ventilazione, una nella parte bassa del paraurti e una tra i fari, oltre a una grigliatura da climatizzatore domestico che divide in due tutto il frontale. Nei colori scuri, e c'è anche un gran bel grigio scuro, la Kyron è decisamente più pulita ed elegante, con tutti i tagli del frontale ben mimetizzati e la forma sportiva del muso e dei parafanghi anteriori valorizzata. Il colore scuro mette anche in evidenza la fascia color alluminio che divide in due la coda, contribuendo ad alleggerirne le proporzioni.

CANTERBURY

Poteva il buon Ken perdersi l'occasione di dare un taglio originale anche all'abitacolo? Giammai, ma in questo caso il suo tocco di originalità non dispiace e contribuisce anche alla praticità d'uso. Lo stile è squadrato, fatto col righello, dalla forma del cassettino portaoggetti alla consolle centrale, tagliata diritta in verticale come le pareti della Cattedrale di Canterbury. La suddivisione degli spazi all'interno della consolle, invece, punta alla moda del destrutturato, con linee oblique a formare un gioco di losanghe che orientano i comandi verso il pilota. Originali, in questo tutto fatto di linee diritte, i due tondi ai lati del volante che racchiudono tutti i comandi secondari, dalla chiusura degli specchi all'azzeramento del contachilometri. Tonda è anche l'area che racchiude la leva del cambio, spalmata sul lato sinistro del tunnel centrale.

CAMPO DI BATTAGLIA Nel bagagliaio ci si può riunire un intero ordine di templari

: lo spazio a disposizione è davvero notevole, da monovolume, con 625 litri a disposizione e un volume regolare e ben sfruttabile. Con poche mosse si dà scacco matto ai sedili posteriori divisi 60:40 e lo spazio a disposizione si allarga fino a 1222 litri, con il piano di carico piatto dalla soglia del portellone fino ai sedili anteriori.

HA L'ARMATURA

Le frivolezze stilistiche non devono ingannare: come la Rexton, anche la Kyron è una vera fuoristrada, con tanto di telaio a longheroni e traverse in acciaio a triplo spessore, marce ridotte e ponte rigido al posteriore. La trazione è al posteriore, con un pulsante sulla plancia che consente di inviare potenza anche alle ruote anteriori (fino a una velocità di 70 km/h) e ripartirla sulle quattro ruote grazie a un differenziale centrale, oltre che di inserire le marce ridotte. In discesa c'è anche l'aiutino elettronico Hill Descent Control che tiene costante la velocità automaticamente senza intervento del pilota. Non ha le balestre, peccato: avrebbero fatto tanto medioevale...

LA SPADA NELLA ROCCIA

Il motore è piccolo nella cilindrata ma dotato di buoni muscoli. Il due litri quattro cilindri a gasolio 200XDI nasce dal progetto di motore modulare da cui deriva anche il cinque cilindri 2.7 della Rexton. E come la Rexton anche la Kyron ha un generoso cuore 16 valvole common rail di terza generazione (1600 bar di pressione), con 141 cavalli a 4000 giri e 310Nm di coppia massima tra 1800 e 2750 giri. Date le proporzioni (466x188cm e 175 in altezza) e la massa da roccia, due tonnellate a secco, la Kyron non può essere veloce come una spada ma si difende bene, con 167 km/h di velocità massima. Per il 2005 è omologato Euro 3, Euro 4 dal 2006, e può essere abbinato a un cambio automatico a cinque marce Mercedes con comando sequenziale e programma Winter per fondi scivolosi.

PLUS E PREMIUM

Due allestimenti per la nuova creatura di SsangYong che nasce già ben dotata. L'allestimento Plus, venduto a 26.500 euro, di serie offre, tra l'altro, airbag frontali, climatizzatore manuale, cerchi in lega da 16 pollici, radio con Cd, barre sul tetto, vetri scuri, fendinebbia, Abs con Esp e Bas, sistema Arp antiribaltamento, specchi regolabili e riscaldabili elettricamente, rete fermaoggetti e rete di separazione per il bagagliaio. La Premium per 29.500 euro offre anche gli airbag a tendina, i rivestimenti in pelle, i cerchi in lega da 18 pollici, i sensori di posteggio posteriori, il climatizzatore automatico e gli specchi ripiegabili.

COME VA

Frivolezze medioevali a parte, la Kyron ha un piacevole impatto sportivo malgrado le dimensioni che invoglia a salire a bordo, corroborato da un'altrettanto gradevole sensazione di buona qualità costruttiva e di solidità. Il posto di comando è alto e anche un piccoletto come Re Artù si sarebbe sentito gratificato e la qualità delle finiture non avrebbe fatto storcere il naso nemmeno a Ginevra. A bordo si trova poi un posto per tutto, tra vani, scomparti chiusi, portalattine e portaocchiali. Lo spazio a disposizione non è invece regale come le dimensioni esterne lascerebbero supporre e chi siede dietro deve stare un po' obliquo se ha le gambe troppo lunghe.

COMFORT Il rumore del motore è ben filtrato

all'interno e al posto guida vengono trasmesse ben poche vibrazioni, contribuendo a creare un ambiente confortevole dove trascorrere ore al volante. Anche in velocità il comfort è elevato, con pochi rumori aerodinamici e di rotolamento che si aggiungono ai già modesti rumori meccanici, consentendo di intavolare conversazioni tra le due file di sedili senza lacerarsi le corde vocali.

A CACCIA DEL GRAAL

La ricerca del Sacro Graal è lunga e sembra non aver mai fine. Kyron mette a disposizione un serbatoio da 75 litri di gasolio che, con un consumo dichiarato di circa 13 km/litro consente una autonomia di quasi mille chilometri. Una ricerca che non conosce ostacoli, data la dotazione fuoristradistica di Lord Kyron e sufficientemente veloce. Il motore nasconde bene la fatica necessaria a spostare la massa e smuove la Kyron con l'aplomb di un maggiordomo inglese, senza gemere mai e trasformando il furgoncino coreano in un mezzo piuttosto agile. Il cambio automatico, dai passaggi veloci e quasi impercettibili, rende la guida ancora più facile, ma anche il cambio manuale consente cambiate facili e veloci per una fuoristrada.

QUESTIONE DI GOMMA

Pesante, alta e con ponte rigido al posteriore. Caratteristiche per cui non ci si deve aspettare una guida da berlina sportiva, ma per cui è necessario prestare attenzione. La differenza più importante tra i due allestimenti sta nelle ruote, con cerchi da 18 per la Premium e cerchi da 16 per la Plus. Il comportamento tra le due Kyron è molto differente su strada, con la Plus calzata 16 pollici che tende a scivolare di più sulla strada, sia nell'inserimento in curva, con una tendenza ad allargare la curva più decisa, sia nelle reazioni della coda quando si solleva bruscamente il pedale dal gas in piena curva. La Premium con i 18 pollici non aggiunge al rollio naturale da fuoristrada anche l'elasticità della deriva di una gomma dal fianco alto, con reazioni più immediate e dirette.

Pubblicato da M.A. Corniche, 21/11/2005
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