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Prova su strada

Smart fortwo 70 twinamic


Avatar di Luca Cereda, il 23/03/15

9 anni fa - Con il cambio a doppia frizione, l'effetto anti-stress è totale

La nuova Smart ora cambia da sola, con un nuovo doppia frizione sviluppato da Getrag. Anti-stress urbano ideale, la Smart fortwo 70 twinamic non è più la Smart automatica di una volta

QUELLI CHE… ogni giorno il parcheggio è una partita a Tetris, lo sanno bene: ci sono incastri in cui si infila solo una Smart fortwo. 269 cm di lunghezza significa ancora essere la citycar più corta in commercio ma per candidarsi a perfetto antistress urbano serve qualcos’altro. E allora ecco la Smart fortwo twinamic, quella con il cambio robotizzato doppia frizione a 6 marce tutto nuovo, sviluppato apposta da Getrag per Smart, pronto a far dimenticare gli spasmi del vecchio automatico 5 marce montato sulle precedenti generazioni. Dal 28 marzo prossimo la nuova fortwo automatica sarà nelle concessionarie con un listino che apre a 13.780 euro. In moneta sonante, la twinamic costa 1.030 euro in più della corrispondente versione manuale.

UNA PER TUTTI, PER ORA A proposito, la dicitura corretta sarebbe Smart fortwo 70 twinamic perché, per adesso, la smartina automatica si può avere solo con il mille tricilindrico aspirato da 71 cv. Accelera da 0 a 100 km/h in 15,1 secondi, due decimi più lenta della manuale, ma non è questo il punto. Con il piede sinistro a riposo si hanno gli stessi consumi dichiarati (4,1 l/100 km nel ciclo misto) a fronte di una guida decisamente più zen nel traffico, grazie al doppia frizione. Che, per chi va di fretta, verso la fine dell’estate si abbinerà anche al turbo da 90 cv.   

PADDLES Sulla Smart fortwo 70 twinamic si può decidere lasciar fare tutto alla macchina o metterci del proprio. Nel primo caso, mettete la leva in “D” (drive) e toglietevi il pensiero, a regolare le cambiate ci pensa la centralina. In alternativa, spostate la leva a sinistra per selezionare la modalità sequenziale manuale, quella in cui siete voi a dettare la cambiata. In questo caso, anziché la classica leva con una specie di mini palla da baseball nera per cloche si possono utilizzare i comandi al volante, di serie nelle versioni sport edition #1 (14.990 euro) e proxy (16.080 euro). Nella zona del cambio c’è anche un pulsante che permette di impostare un setting di guida Eco (più risparmioso) o Sport (più grintoso).

RICCA, MA IL PIANTONE… Non esiste alcun elemento estetico che differenzi la fortwo twinamic dalla manuale. Anche le versioni sono le stesse (youngster, sport edition #1, passion (14.690 euro), proxy e prime (16.080 euro)), con una dotazione già ricca nell’equipaggiamento di serie. Una smart fortwo twinamic youngster ha 4 airbag più l’airbag alle ginocchia, il crosswind assist (che stabilizza l’auto in caso di forte vento laterale), il clima automatico, il cruise control, lo start/stop, lo smart Audio System e il volante multifunzione. In compenso fa un po’ specie scoprire che manca la regolazione in altezza e profondità del volante, da pagare a parte in un pacchetto Comfort da 270 euro che comprende anche la regolazione del sedile (in altezza) e dei retrovisori termici.

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IL TUO O IL SUO Per l’infotainment, infine, due soluzioni. La più economica propone di applicare allo smart Audio System (che ha tutti i canali di connettività, Bluetooth compreso) un supporto optional per integrare al dispositivo il proprio smartphone e da lì gestire alcune funzioni dell’auto grazie all’app di Smart gratuita scaricabile sul telefonino, che quando è connesso via USB si ricarica. Seconda opzione: lo Smart Media System con display touch da 7’’ e comandi vocali.

CAMBIO DI PASSO Un doppia frizione su una citycar è di per sé un lusso, figuratevi per chi cambia Smart e passa dai meccanismi del vecchio automatico, quantomeno incerto nello scalare e poco lineare, a quelli questa Twinamic. Stessa comodità di “parcheggiare” il piede sinistro finché si è al volante ma le sinapsi sotto la scocca sono di altro tipo: il nuovo cambio è molto più discreto e rapido negli innesti, si sente soprattutto quando lo si utilizza come un sequenziale. Anche in “D” le marce entrano una dopo l’altra con fluidità e le processioni scandite dai semafori diventano una pacchia. Tuttavia, quando si forza un po’ l’andatura ci vuole del tempo prima di mettere d’accordo il piede destro e la centralina.

SE…TTANTA MI DA’ TANTO Va detto però che correre non è il mestiere di una Smart e, anche per questo, i 71 cavalli della Smart fortwo 70 twinamic possono bastare nell’ottica di uno smartista medio. Il tricilindrico aspirato non sarà un portento ma ha un tiro lineare, ampiamente sufficiente per quotidiane sessioni di circonvallazione e tangenziale. Se cercate un po’ più di brio, aspettate il turbo da 90 cv (fine estate, grossomodo). Col 71 cv al massimo potete tirare un po’ di più le marce selezionando la modalità “sport” in alternativa a quella “eco”, più votata al risparmio (premendo il fatidico bottone, la differenza è tutta qui).

PIU’ MORBIDA Automatica o manuale che sia, la nuova smart fortwo si conferma più “macchina” di prima, e non solo per i 10 centimetri aggiunti in larghezza, che rendono la convivenza dei due passeggeri più facile. Le sospensioni (McPherson all’avantreno, a ponte De Dion al posteriore) hanno beneficiato di un upgrade e su buche, dossi e i tombini il passo avanti si sente. Ma la comodità passa anche da interni di qualità, fatti bene oltre che originali, da vera micro Mercedes, e soluzioni furbe, come il cassetto portaoggetti ai piedi della consolle centrale, che si sfila tirandolo a destra.

GIROTONDO Nel “pacchetto” rinnovato metteteci anche una maggiore impronta a terra, grazie alle carreggiate allargate, e uno sterzo più diretto, che rendono la Smart fortwo 70 twinamic un po’più godibile tra le curve. Tra uno stop e l’altro, invece, abituatevi ai sussulti tellurici dello start&stop, non uno dei più discreti nel riavvio. Il resto sono pregi e difetti della Smart noti da tempo. Ha un bagagliaio da single (per quanto cresciuto di 10 litri, max 350 al tetto) ma resta imbattibile nelle gimkane, forte di un diametro di sterzata tra i marciapiedi di soli 6,95. Se la missione è sopravvivere alla giungla urbana, come lei non ce n’è.


Pubblicato da Luca Cereda, 23/03/2015
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