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Sulla neve di Sestriere abbiamo messo alla prova la trazione 4X4 della Skoda Yeti Outdoor scoprendo che si comporta bene anche in una discesa di slalom gigante.
ORMAI LO SANNO TUTTI Facciamo la spunta sul taccuino: facelift 2014? C'è, ne abbiamo già parlato. Che la nuova Skoda Yeti sia stata ritoccata anche al posteriore? Lo stesso. E che c'è la nuova telecamera per la retromarcia? Detto anche quello. Del fatto che ora sia prodotta in due varianti di allestimento Urban e Outdoor? Beh, abbiamo raccontato anche di quello. Test su strada? Fatto. Ma allora di cosa parliamo? Questa volta abbiamo lasciato il nastro d’asfalto per affondare le ruote nella neve e capire dove possa arrivare la Skoda Yeti Outdoor 4x4.
SEMPRE LEI E’ vero, avevo detto che ne avevamo già parlato ma al nuovo muso bisogna proprio farci l’occhio. Che piaccia o meno, ora è questa la faccia della Skoda Yeti 2014. Alzi la mano chi la preferiva prima? Io mi metto timidamente tra quelli che ha tirato sù il braccio. Non dispiace neanche così, sia chiaro, ma quei caratteristici fari fendinebbia piazzati a ridosso della mascherina facevano proprio simpatia. In compenso con l'anno nuovo sono arrivati i Led, sia davanti, sia dietro (ma non per tutte le versioni), e un look più vicino al nuovo family feeling della Casa ceca. Dentro, invece, nulla è cambiato e lo spazio abbonda come sempre, in ogni direzione volgiate lo sguardo.
COSI' ALTA, EPPURE... Ci siamo messi al volante di quella che forse è la versione più desiderata dal pubblico italiano, in cerca di prestazioni ed economicità di gestione. Non è una novità, anzi, ma il 2.0 TDI da 140 cv è sempre un punto fermo su cui poter contare. Pronto, rotondo nel salire di giri si lascia guidare con grande soddisfazione. Nel tratto di strada asciutta, poco prima di arrivare sul manto bianco e freddo, salta fuori a sorpresa quel lato del carattere che proprio non ti aspetteresti da una familiare con un baricentro così alto come la Yeti. Tra le curve è sorprendentemente agile e la facilità con cui digerisce i destra/sinistra a ritmo sostenuto ti lascia stupito. Sembra quasi di guidare una Golf, giusto per fare un paragone tra cugine. Se a tutto ciò aggiungiamo un coricamento laterale, o rollio che dir si voglia, abbondantemente sotto la media delle comuni station wagon, allora c’è di che esser veramente soddisfatti.
PIU' DEL DOVUTO Potevamo accontentarci di provare la Yeti in un normale tratto di strada innevata o in un circuito dedicato come spesso accade in questi casi e invece no. Ci siamo buttati giù a uovo per una discesa che normalmente viene fatta da chi ha gli sci ai piedi, scoprendo che questa Skoda se la cavicchia anche benino pur in un habitat così inusuale. Prima di provare a scendere, però, bisognava anche salire, senza l'aiuto dello skilift ma con la trazione integrale 4X4 della Yeti Outdoor. Il cambio DSG (di cui era dotata la Yeti di turno) di sicuro dà una grossa mano nel gestire lo slittamento in partenza, permettendo spunti senza incertezze. Pendenza che aumenta, Yeti che avanza. La trazione è buona e anche senza beneficiare degli aiuti elettronici dati dal tasto Off Road, che lavora a braccetto con l’ESP, non c'è nulla da temere. Il limite, al massimo, viene da pneumatici non sono chiodati e dall'altezza da terra della Yeti che, anche se in verisione Outdoor, non è fatta per superare ostacoli troppo insidiosi. Ad ogni modo la trazione integrale Haldex di quinta generazione lavoro molto bene.
SLALOM GIGANTE E' tra due bandierine, proprio come uno sciatore alle Olimpiadi di Sochi, che mi fiondo in discesa, con tanto di porte da aggirare. In questo caso torna utile la funzione Off Road e non c'è da rallentare troppo. La trazione integrale risponde bene ma soprattutto lo fa con la dovuta velocità, a tutto vantaggio di una guida neutrale e poco impegantiva. Sinistra, destra e poi di nuovo fino a valle senza lesinare con l'acceleratore, generando scodate sempre gestibili. Un giorno porti i bimbi a scuola e l'altro vai a sciare con la Yeti, nel vero senso del termine.