Dalle nostre parte le berline compatte non sfondano? La Skoda Rapid fa spallucce e guarda soprattutto ai mercati stranieri, anche se le sue doti, a partire da una gran versatilità, potrebbero alla lunga convincere anche i clienti italiani.
LA SETTIMA SORELLA Arrivare a produrre un milione e mezzo di macchine entro il 2018: è questo l'ambizioso obiettivo che di sono dati i vertici della Skoda. E per raggiungerlo a Mlada Boleslav hanno iniziato a rimboccarsi le maniche e a sfornare nuovi modelli con un ritmo degno di Chaplin in “Tempi moderni”. A breve distanza dalla tascabile Citigo debutta così ora la Skoda Rapid, berlina compatta che va piazzarsi in listino tra la piccola Fabia e la Octavia, rappresentando la settima sorella della famiglia ceca.
MODELLO ESPORTAZIONE Il suo genere a tre volumi, tanto apprezzato all'estero e atteso in ulteriore crescita nei prossimi anni, è di quelli che dalle nostre parti non va per la maggiore. Tuttavia, la Skoda Rapid ha un look moderno e proporzioni indovinate, che la rendono più dinamica e giovanile di molte rivali. Il muso apre la strada al nuovo stile geometrico Skoda e i suoi tratti faranno da ritornello sui modelli prossimi venturi: la Freccia Alata tornerà dunque a sovrastare una mascherina squadrata a listelli verticali, affiancata da fari dal taglio pulito e sottolineata da un motivo nero che attraversa tutta la parte bassa del frontale. Con una fiancata acqua e sapone, nella linea della Skoda Rapid è però il lato B ad avere addosso buona parte degli sguardi. Anche qui molti elementi sono disegnati a colpi di righello e le luci che disegnano due C creano un chiaro legame con il resto della gamma ceca.
A TUTTO VOLUME Se l'accenno di coda da un lato può far storcere il naso agli esteti nostrani, dall'altro regala alla Skoda Rapid una versatilità fuori dal comune. La capacità del bagagliaio va infatti da 550 a 1.490 litri, valori degni di una familiare. A rendere pratica la Rapid ci sono poi diverse furbate, che danno un senso concreto a quel Simply Clever che è il motto della Casa. Ce nè per tutti i gusti, dalle tasche a rete sui fianchi dei sedili, al rivestimento double face (moquette e gomma) per il piano di carico, fino al raschietto per il ghiaccio piazzato nello sportello per il rifornimento.
BADA AL SODO La plancia è sobria ed elegante, con un look senza grilli per la testa. Dal punto di vista della cura costruttiva la Skoda Rapid bada soprattutto al sodo ma senza cadute di stile. Ok, la parte superiore della plancia non è in morbido schiumato ma le plastiche hanno comunque un'aria solida e spessa. Qua e là su riconoscono poi leve, pulsanti e comandi vari presi dalla banca organi del Gruppo Volkswagen, che contribuiscono a dare una sensazione di buona qualità.
TRAPIANTO DI CUORE Anche i motori hanno là stessa provenienza, tanto quelli a benzina, quanto quelli a gasolio. Partendo dai primi, apre le danze il piccolo tre cilindri 1.2 MPI da 75 cv, seguito dal pari cilindrata TSI quattro cilindri turbo, nelle due varianti da 86 e 105 cv. Punta di diamante della famiglia è poi il 1.400 TSI da 122 cv, che può essere ordinato anche con cambio robotizzato a doppia frizione DSG. Questo tipo di trasmissione si potrà avere in alternativa al classico cambio manuale anche con il turbodiesel 1.600 TDI da 90 cv, che arriverà nella seconda metà del 2013. Fino ad allora gli aficionados della pompa nera avranno a disposizione la sola versione da 105 cv dello stesso motore.
MINIMO SINDACALE La Skoda Rapid è attesa nelle concessionarie verso la fine dell'anno in tre allestimenti, Active, Ambition ed Elegance. La prima rappresenta la base ed è obiettivamente un po’ scarna: è positivo il fatto che offra di serie il controllo elettronico della stabilità e il climatizzatore ma all’appello mancano la chiusura centralizzata con telecomando e la radio. Il minimo sindacale è invece garantito dalla Ambition, che aggiunge tra le altre cose i fendinebbia, qualche dettaglio in pelle e e gli specchietti elettrici e riscaldabili. Al top c’è infine la Elegance, con standard anche i cerchi in lega da 16”, il volante multifunzione, i sensori di parcheggio posteriori, e gli alzacristalli posteriori. Per tutte le Rapid i prezzi sono ancora da definire.
PRIMA CLASSE Il fatto che i tecnici della Casa ceca abbiano lasciato tanto spazio ai bagagli non deve preoccupare. Anche i passeggeri hanno centimetri da vendere e il giudizio è ancor più positivo se si pensa che la carrozzeria è lunga meno di quattro metri e mezzo. La cartella stampa annuncia fiera che la Skoda Rapid è la macchina più accogliente della sua categoria ma, lasciando perdere i confronti, non facili da fare a memoria, resta il fatto che chi siede dietro ha davvero le ginocchia ben lontane dagli schienali anteriori. A voler cercare il pelo nell’uovo si potrebbe dire che in larghezza la situazione è un po’ meno rosea ma per lamentarsi seriamente ci vuole un bel coraggio.
GIROTONDO Il posto di guida è promosso a sua volta a pieni voti, con tutte le cosine al posto giusto: sedile e volante ben regolabili, pedaliera non troppo disassata e mobiletto centrale che non disturba, con i comandi disposti come si deve. La visibilità anteriore è buona, mentre dietro l’ingombro della coda impone un minimo di apprendistato per non fare parcheggi Tuca Tuca. Per fortuna negli spazi stretti si può contare anche su un diametro di sterzata molto contenuto, che permetter di fare inversioni a U spesso in un colpo solo.
MANEGGIARE CON CURA In generale, pur avendo dimensioni abbastanza importanti, la Skoda Rapid è molto docile e maneggevole, pronta a rispondere ai comandi di uno sterzo che, pur senza essere sportivo, fa onestamente il suo lavoro. Provata con i cerchi più grandi disponibili a catalogo, la Rapid si dimostra una berlina facile e sincera. Silenziosa e non troppo rigida sullo sconnesso, si lascia guidare con disinvoltura anche quando le curve incalzano una dopo l’altra. Chiaramente lo stile che predilige è quello preciso: se guidata senza sbavature, disegna le linee con precisione, mentre non gradisce l’eccessiva irruenza allargando gradualmente. Il comportamento è sempre prevedibile e basta sotterrare l’ascia di guerra per riportare le ruote sulla traiettoria ideale.
SCELTA LIBERA Con simili caratteristiche, la Skoda Rapid veste a meraviglia i panni della macchina da famiglia e non ci vuole l'acume di Jessica Fletcher per capire come possa esprimersi bene con diversi motori. Il candidato numero uno al ruolo di best-seller è il 1.200 TSI da 86 cv, che, grazie all’effetto dopante del turbo, dispone di 160 Nm di coppia già a 1.500 giri. La sua elasticità e la fluidità della progressione permettono di ridurre al minimo l’uso del cambio, che ha anche una spaziatura delle marce indovinata. Questo motore soddisfa le esigenze più disparate ma chi macina chilometri su chilometri, magari anche a pieno carico, può trovare di meglio nel catalogo. In questo caso diventa infatti preferibile convertirsi al turbodiesel, che ha alla lunga costi di gestione più bassi, oltre a un tiro più robusto nella prima parte della curva d’erogazione.