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Skoda Octavia Wagon


Avatar Redazionale, il 18/11/04

20 anni fa - Familiare di sana e robusta costituzione

Da Cenerentola a principessa: l'evoluzione della Skoda continua con questa nuova Wagon. Una familiare di sana e robusta costituzione, con un aspetto classico e molto gradevole. Arriverà a fine gennaio, con prezzi che si annunciamo molto interessanti.

COM'E' Anno nuovo vita nuova. L'usanza che vuole che a Capodanno si butti via qualcosa di vecchio per far posto a qualcos'altro di nuovo devono conoscerla anche in Repubblica Ceca. Per il 2005 la Skoda ha così deciso che il rinnovamento toccherà l'Octavia Wagon. Non che la serie attuale sia da buttare, ma dopo il cambio della guardia già avvenuto con la berlina, non potevano stare ancora molto con le mani in mano. Lasciata alle spalle la fugace apparizione in quel di Parigi, la familiare Ceca si concederà quindi ancora una passerella, quella del Motorshow di Bologna, prima di arrivare a fine gennaio nelle vetrine delle concessionarie.

MARCHIATA A FUOCO

A confermare l'attaccamento alla trazione del marchio è ancora una volta l'estetica. La Octavia Wagon evolve ma non stravolge i canoni stilistici cui la Skoda ci ha ormai abituati, portando impresso a fuoco sulla pelle il family feeling della Casa. Il frontale, in particolare, ripropone (e non poteva essere diversamente) le forme della berlina.

SCOLLATA

A tenere banco è la classicissima griglia a listelli verticali, con la sua brava cornicetta cromata. Anche se l'aspetto generale è serio e impettito, la linea sa essere anche filante, grazie alla forma spigolosa dei fari e all'ampio scollo a V disegnato dal cofano motore. Ai suoi lati, i parafanghi sono insolitamente estesi verso il vano motore, mentre al centro una nervatura culmina nel blasone bianco-verde della Casa, con la tipica freccia alata stilizzata.

 

ALLA GRANDE

La fiancata ha un'aria importante ma non per questo è massiccia o pesante alla vista. Tutto ha forme pulite e regolari e c'è una corretta proporzione tra lamierati e superfici vetrate: sarà anche un fatto soggettivo ma la linea pare tra le più gradevoli della categoria. Anche in coda l'equilibrio regna sovrano. L'elemento di spicco è il lunotto, più inclinato della norma, con un taglio in stile Classe C. La nuova Octavia Wagon, insomma, porta a spasso con disinvoltura i suoi 457 cm di lunghezza (6 più di quelli della serie precedente). Larghezza e altezza sono invece nell'ordine 177 e 147 cm.

VALORE AGGIUNTO

L'evoluzione della specie Octavia appare evidente anche nell'abitacolo, in cui si ritrovano sostanzialmente intatti i molti pregi e i pochissimi difetti di quello della berlina. La plancia ha un disegno sobrio e razionale, con materiali di ottima qualità e assemblaggi curati. I comandi e le loro grafiche ricordano l'appartenenza alla tribù Volkswagen, anche se in molti aspetti appare evidente lo sforzo dei tecnici cechi di mettere un po' di farina del loro sacco per dare un valore aggiunto al marchio. Come a ribadire che alla Skoda (dotata di un reparto ricerca e sviluppo "tutto suo") il ruolo ultima ruota del carrozzone teutonico va sempre più stretto.

SCHEMA COLLAUDATO

Certo, da qui a dire che la Skoda ha cambiato filosofia ce ne passa. La Casa Ceca continua a badare al sodo e dovrebbe fare ancora una volta del rapporto qualità/prezzo la chiave del suo successo. Il condizionale è purtroppo d'obbligo, visto che i prezzi ufficiali non sono stati ancora comunicati. Indiscrezioni parlano tuttavia per le Wagon di cifre superiori di circa 850 euro rispetto alle Octavia berlina (che vanno da 15.150 a 23.100 euro) con pari equipaggiamento, valori dunque assai competitivi.

CLASSIC

Anche qui gli allestimenti sono tre. Quello base è il Classic, che fa poche concessioni al lusso ma che, nella sua austerità, ha comunque quasi tutto lo stretto indispensabile. Di serie ci sono infatti gli airbag frontali e laterali, l'ABS, il sedile e il volante regolabili, i fendinebbia, gli specchietti elettrici e i mancorrenti sul tetto. Spuntata la lista della spesa, all'appello mancano soltanto i vetri elettrici posteriori e, cosa un po' più grave, il climatizzatore.

AMBIENTE

Così come gli alzavetri, il clima fa invece parte, in versione semiautomatica, dell'allestimento intermedio, chiamato Ambiente. Tra le altre cose, ad arricchirlo ci sono anche il computer di bordo, i vetri fumé e il furbissimo bracciolo centrale Jumbo Box, con tanto di scomparto refrigerato per le bibite.

 

ELEGANCE

Chiude in bellezza la versione Elegance, che a quanto già detto aggiunge i cerchi in lega da 16", l'antifurto, l'impianto lavafari, i sensori pioggia e di parcheggio, il cruise control, il display centrale che integra la strumentazione, il climatizzatore automatico bizona e numerosi gadget utili a sfruttare al meglio la notevole capacità del bagagliaio (che va da 580 a 1620 litri e ha anche una soglia di carico bassa). Ci sono di serie un'apertura nello schienale posteriore per i carichi passanti, un sistema fermabagagli, lo skisack e un piano di carico supplementare.

4X4

Un allestimento ad hoc è dedicato invece alle Wagon 4x4, che si avvalgono di un sistema di trazione integrale permanente con frizione Haldex già visto su altri modelli del Gruppo VW. In questo caso i cerchi in lega da 15", il climatizzatore bizona, il computer di bordo, il Jumbo Box e i quattro airbag sono standard, come pure il controllo elettronico della stabilità Esp. Quest'ultimo è invece solo optional per il resto della famiglia, insieme ai fari allo xeno, agli appoggiatesta attivi, al tetto apribile e agli airbag per la testa.

INCOMINCIA DA CINQUE

Al lancio la Octavia Wagon sarà offerta con una gamma di motori e trasmissioni ridotta a cinque sole alternative e che si completerà poi in un secondo tempo. Al via le versioni a benzina saranno due, entrambe millesei. Alla base ci sarà il classicissimo 1.6 da 102 CV e 148 Nm, capace di portare la Wagon a 188 km/h dopo essere transitata ai 100 km/h in 12,4 secondi. Al suo fianco, l'FSI a iniezione diretta con 115 CV e 155 Nm che fa salire la velocità a 198 km/h e abbassa di un secondo netto il tempo in accelerazione. I consumi medi dichiarati sono rispettivamente di 7,2 e 6,6 litri per 100 km.

 

BEST-SELLER

Sul fronte diesel, che secondo la Skoda raccoglierà circa l'85% degli ordini, apre le danze il 1900 TDI da 105 CV e 250 Nm, disponibile con trazione anteriore e cambio a cinque marce oppure con trazione integrale e sei rapporti. La seconda soluzione è chiaramente quella più versatile ma i numeri la penalizzano un pochino. Le velocità massima è di 181 km/h contro 189 e nello 0-100 il tempo impiegato è di 12,9 secondi contro 12,3. Va meglio invece in tema di consumi, con una richiesta media quasi uguale, 5,9 litri ogni 100 km anziché 5,8.

DIESEL UBER ALLES

Punta di diamante della gamma è infine il TDI 2.0 da 140 CV e 320 Nm, abbinato a un cambio a sei marce. Con un cuore così generoso, l'Octavia Wagon impiega soltanto 9,7 secondi per toccare i 100 km/h e, spremendo a dovere il pedale dell'acceleratore, arriva a 207 km/h. Prestazioni quasi da tigre e ma con una sete da topolino: il fabbisogno dichiarato è di 5,5 litri di gasolio ogni 100 km.

MEGLIO TARDI CHE MAI

Nel primo semestre del 2005 è poi atteso l'arrivo scaglionato di altre cinque Octavia Wagon. Alla base della gamma apparirà la 1.4 a benzina da 75 CV, mentre le altre novità saranno al vertice, con le 2.0 FSI da 150 CV a trazione anteriore o integrale e le versioni con cambio robotizzato DSG delle TDI 1.9 e 2.0.

COME VA

Il posto di guida della Octavia è la classica piazza d'armi. Il volante e il sedile hanno escursioni molto ampie e consentono di trovare in men che non si dica una posizione soddisfacente. Anche chi viaggia nelle retrovie ha poco di che lamentarsi, con lo spazio che abbonda in ogni direzione e le portiere che consentono un agevole eccesso al divano. L'allungamento del passo di 66 mm dà insomma i suoi frutti.

 

FA LA SOSTENUTA

Lo spazio disponibile non è però l'unica cosa che fa della Octavia una piacevole compagna di viaggio. Una parte del merito va pure alle sospensioni che hanno una taratura indovinata. Forse non sono morbide come un cuscino di piume ma basta qualche chilometro per concludere che alla fine dei conti è meglio così. Quando la strada comincia ad annodarsi su se stessa e la voglia di tirare su il piede scarseggia, la Wagon segue diligente le traiettorie impostate senza ciondolare da una parte all'altra, alla faccia di quel che dice la bilancia.

CERTOSINA

Con una pazienza da frate certosino, la Octavia non reagisce bruscamente neppure se provocata con malizia. Rilasci inopinati dell'acceleratore o frenate d'emergenza hanno come massimo effetto un ancheggio graduale, facile da correggereanche se lo sterzo non ha la precisione di un bisturi. Promossi anche i freni, ben modulabili e discretamente potenti.

PUROSANGUE DA SOMA

Sulla berlina il motore più equilibrato può essere il TDI 1.9 ma sulla Wagon, vista l'attitudine ai lavori pesanti, la scelta ideale è il turbodiesel 2.0 da 140 CV. Si tratta tra l'altro di cavalli di ottima razza, sempre pronti ad allungare il passo e a galoppare veloci ma capaci anche di trainare il carretto quando è a pieno carico. Grazie alle sei marce ben scalate, è facile tenere questo due litri sempre al regime ottimale e viaggiare spediti in gran scioltezza.

SENZA RIMPIANTI

Se il conto in banca è un po' denutrito e non permette l'ultimo sforzo o semplicemente si vuole risparmiare qualche euro, la 1.9 TDI rappresenta comunque una scelta validissima e non è certo da considerare un ripiego. Potenza e coppia sono più che sufficienti praticamente in ogni condizione. Solo quando si insiste troppo con l'acceleratore bisogna fare i conti con una certa ruvidità e con una voce un po' tonante. Una situazione, questa, cui si potrebbe forse ovviare se si disponesse di un cambio a sei marce come quello adottato dalla TDI 4x4.

BACIO ACCADEMICO

Una citazione finale va proprio alla Wagon integrale, capace di uscirea testa altissima da uno sterrato ricco di pietre, foglie umide e fanghiglia affrontato lancia in resta. La maggiore altezza da terra (164 mm) e la taratura ad hoc delle sospensioni ne fanno un'incassatrice perfetta, in grado di digerire senza problemi anche i colpi più duri. La direzionalità e la motricità restano buone anche quando l'aderenza è quella di un pavimento incerato di fresco.

Pubblicato da Paolo Sardi, 18/11/2004
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