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Prova

Skoda Fabia Wagon 2008


Avatar Redazionale, il 26/11/07

17 anni fa - Cresce lo spazio, non le dimensioni.

Crescono l'abitabilità e la capacità di carico, non le dimensioni esterne di una carrozzeria che si fa anche molto più moderna. La wagon ceca ha le carte in regola per far bene, complice anche un rapporto qualità/prezzo molto interessante.

ARRIVANO I RINFORZI Carta canta: che alla Skoda siano da tempo sulla buona strada lo dicono i numeri. Produzione equote di mercato lievitano come il panettone di Natale. Giusto per fare un paio di esempi, le vendite nei primi dieci mesi dell'anno sono salite del 13% circa rispetto al 2006, mentre la crescita in Italia ammonta al 27% abbondante. In attesa della nuova generazione della Superb, prima novità di prossima uscita, adar man forte a una gamma già ben assortita arriva ora la nuova Fabia Wagon, attesa a giorni nelle concessionarie e, quasi in contemporanea, sulla passerella del Motorshow di Bologna.

IL VENTAGLIO Dal vivo la Fabia Wagon si era già vista a Francoforte. Per il muso fa "cut & paste" e riprende pari pari le forme della nuova generazione della berlina che ha debuttato all'inizio dell'anno. A fare da traitd'union con il passato c'è l'immancabile mascherina a listelli verticali, che mette in primo piano lo stemma della Casa. Da qui e dai nuovi fari a mandorla, che si estendono in parte sul cofano, prende le mosse un ventaglio di nervature. Un'altra piega segna invece a 360° l'intero girovita di questa Skoda.

A TUTTO VOLUME La fiancata ha un aspetto massiccio, con i lamierati che dominano sulle superfici vetrate, dotate di montanti neri che alleggeriscono un po' il colpo d'occhio. La coda ha disegno più liscio e pulito, come se gonfiasse un po' i lamierati per aumentare al massimo la capacità di carico. Il risultato in tal senso è a dir poco lusinghiero. Il volume utile va dai 480 litri della configurazione a cinque posti ai 1.460 di quando si viaggia in due. Rispetto al vecchio modello, il vantaggio è quindi rispettivamente di 54 e 235 litri.

STESSA MISURA Per facilitare lo sfruttamento del vano e le operazioni di carico, il portellone ha il bordo inferiore che si spinge molto in basso. Anche lo spazio per chi siede nella zona posteriore aumenta ma il bello sta nel fatto che gli ingegneri Skoda sono riusciti nel mezzo miracolo di ottenere il tutto senza far crescere le dimensioni esterne. La lunghezza aumenta infatti di appena 7 mm per un totale di 4.239 mm. L'altezza tocca invece 1.498 mm (+46 mm), mentre la larghezza è di 1.642 mm.

NON E' CROCCANTE Tornando all'abitacolo, il ponte di comando ripropone a sua volta fedelmente quello della berlina, che per qualità percepita non è lontana dai vertici della categoria. Le finiture sono curate e la qualità dei materiali è ottima. La parte superiore della plancia è morbida, in schiumato, ma anche le plastiche rigide che completano il quadro hanno un'aria grassa e robusta; niente insomma di gracile e croccante che tintinni sotto le unghie.

SETTEBELLO A livello di comandi non serve essere grandi fisionomisti per riconoscere componenti della banca organi del Gruppo Volkswagen ed è da lì che vengono anche i sette motori chiamati a comporre la gamma italiana. Quattro sono a benzina e tre sono invece a gasolio. Quanto ai primi, si va dal 1.200 da 60 cv (156 km/h, 0-100 in 16,8 secondi e 16,9 km/litro) alla variante da 70 cv (164 km/h, 15,1 secondi e 16,9 km/litro) fino al 1.600 da 105 cv (192 km/h, 10,4 secondi e 14,5 km/litro), passando per il 1.400 da 86 cv (175 km/h, 12,7 secondi e 15,4 km/litro). Il 1.600 è l'unico ordinabile anche con cambio automatico e a non essere disponibile eventualmente con doppia alimentazione benzina-GPL. Sul fronte diesel ci sono invece i due TDI 1.4 da 70 cv (164 km/h, 15,4 secondi e 20,8 km/litro) e da 80 cv (173 km/h, 13,7 secondi e 21,7 km/litro) a fare da spalla alla punta di diamante del listino, il TDI 1.9 da 105 cv (191 km/h, 11 secondi e 20,4 km/litro).

SI FA IN QUATTRO Gli allestimenti previsti sono invece quattro. In ordine crescente di ricchezza ci sono la Wagon "base", Style, Sport e Comfort. A fare da comun denominatore ci sono i mancorrenti neri sul tetto e, cosa ben più importante, l'Esp di serie su tutte le versioni. Il climatizzatore è standard a partire dalla Style, come anche il sedile posteriore sdoppiabile, quello di guida regolabile in altezza e il computer di bordo. Quanto infine ai prezzi, vanno dai 10.610 euro della 1.200 60 cv base ai 18.520 euro della 1.9 TDI Comfort Fap, passando per esempio dai 13.540 euro della 1.4 Style e i 15.440 della 1.4 TDI Style, attese best-seller della famiglia. Il che significa, cambiando un po' prospettiva, un listino maggiorato di 630 euro rispetto a quello della berlina 5 porte con pari motore ed equipaggiamento.

CARTA CARBONE La Fabia Wagon si arma di carta carbone e ricalca al millimetro l'ottimo posto di guida della berlina. Notevole è soprattutto la sua capacità di adattarsi a tutte le taglie, da quella della ginnasta a quella del cestista, con un'escursione lunghissima tanto del sedile quanto del volante. In generale, il piano di seduta è abbastanza alto e dà una bella mano a far sì che l'altezza della linea di cintura e la forma un po' bombata della coda non creino troppi problemi in manovra. In ogni caso, per chi vive in zone in cui il parcheggio è una sorta di Tetris su quattro ruote, ci sono anche i sensori di parcheggio in opzione. Gira e rigira, la Fabia Wagon si muove benone in città. Gl'ingombri non sono affatto eccessivi e il diametro di sterzata contenuto consente d'invertire la rotta anche in spazio angusti senza troppa fatica.

VIA DI MEZZO La vita a bordo di questa Skoda è comoda anche per merito del molleggio. La taratura delle sospensioni rappresenta una soluzione di compromesso tra le esigenze di chi viaggia da solo in autostrada e quelle di chi si dà invece ai trasporti eccezionali sullo sconnesso. I colpi vengono incassati con una certa disinvoltura; il che non significa però che la carrozzeria balli il twist una volta imboccato allegramente il misto stretto.

NON TRADISCE La Fabia Wagon si comporta in modo sincero, facendo esattamente quel che ci si aspetta che faccia. Se si entra in curva con eccessiva irruenza il muso prende le traiettorie un po' alla larga, mentre rilasciando bruscamente è la coda a lasciare la retta via. La presenza dell'Esp nella dotazione di serie è comunque un bel motivo di tranquillità, anche se nella guida senza grilli per la testa l'elettronica può vivere in letargo per tutta la vita. Lo sterzo offre sempre un buon feeling, consistente e leggero al punto giusto, tanto in curva quanto a velocità di crociera autostradali.

CUORE GENEROSO Forse non detterà legge come nel listino della sorella maggiore, la Octavia, ma anche nel caso della Fabia Wagon il gasolio è chiamato a giocare un ruolo da protagonista nelle vendite. Uno tra i candidati a raccogliere il maggior numero di ordini è infatti il TDI 1.4 da 80 cv. Complice l'atipico schema a tre cilindri, questo turbodiesel ha una voce un po' ruvida, specialmente a freddo. Il tono burbero non deve però trarre in inganno: in fondo ha un temperamento molto generoso. Alla faccia della cilindrata ridotta, spinge con forza già ai bassi. Non serve superare nemmeno quota 2.000 giri perché l'erogazione si faccia più vivace. E' proprio ai regimi intermedi che viene fuori il meglio, mentre l'allungo non è il cavallo di battaglia del piccolo turbodiesel. Per lamentarsi ci vorrebbe però davvero una bella faccia tosta.

SEMPREVERDE E' proprio il 1.400 TDI che si gioca la palma di scelta più azzeccata della gamma con il pari cilindrata a benzina, non provato in questa occasione ma che aveva lasciato un ottimo ricordo ai tempi della prova della berlina, dotato com'è di progressione lineare e pulita. Per chi invece pensa disfruttare appieno la capacità di carico e di macinare chilometri su chilometri, può valere la pena di rompere il salvadanaio e di spendere qualcosina in più per il sempreverde 1.900 TDI da 105 cv. Con la sua coppia generosa, si conferma ancora una volta in gran forma.


Pubblicato da Paolo Sardi, 26/11/2007
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