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Prova su strada

Seat Alhambra


Avatar Redazionale, il 01/08/01

23 anni fa -

Sempre più tedesca, sempre meno latina. La nuova Alhambra è la copia quasi esatta della germanica cugina marchiata Volkswagen. All’interno e all’esterno, le due monovolume sono praticamente identiche, differenziate da alcuni particolari nelle finiture e da pochi dettagli. Dove sono davvero differenti è negli allestimenti e nel prezzo. Come spesso accade per il gruppo VW, è il marketing che fa la differenza.

 

LA NOVITA’

La seconda generazione di questa "Multiple Purpose Vehicle" (da cui MPV) o meglio "Vettura Multiuso", ha componenti completamente ridisegnati e riprogettati, come la plancia, costruita con una nuova tecnica che la rende più gradevole al tatto e più sicura, grazie alla sua consistenza estremamente morbida in grado di assorbire al meglio, quasi come un ulteriore airbag, gli urti. Altre novità sono il frontale, con gruppi ottici più brillanti e protetti da un vetro trasparente, e la parte posteriore caratterizzata dal lunotto maggiorato che offre ora più visibilità e sicurezza, e gruppi ottici di nuovo disegno.

SHALAMBRA

La Alhambra non ha nulla da spartire con il modello precedente, se non alcuni particolari della linea; è invece identica alla sorella di Wolfsburg, la Volkswagen Sharan: le uniche differenze stanno nei fanali posteriori, che nella Volkswagen sono uniti sopra la targa, e nella calandra anteriore, dove domina il marchio della Sociedad Espanola Automobiles de Turismo, meglio conosciuta con il nome di Seat.

CURA DEL DETTAGLIO

Ci pensa poi la cura dei dettagli all’interno dell’abitacolo a rendere ancora più agevole la vita a bordo, come i nuovi sedili sui quali si è lavorato parecchio quanto a contenimento laterale, o al rinnovato sistema di riscaldamento che rende almeno il 10 per cento in più rispetto alla precedente versione. Il marchio Seat è sempre più un dominio tedesco e proprio la qualità dei materiali impiegati e delle finiture lascia pochi dubbi con la parentela strettissima con la Volkswagen Sharan.

ESP e INTEGRALE

Anche negli equipaggiamenti, di serie e a pagamento, la Alhambra non è l’alternativa povera. Così, la nuova Alhambra può essere equipaggiata con il programma elettronico di stabilità ESP che è di serie in tre delle cinque versioni della monovolume spagnola e che migliora la sicurezza attiva. E non è tutto: infatti per le motorizzazioni 1,9 litri TDI da 85 kW (115 Cv) e 2,8 V6 24 valvole da 150 kW (204 Cv) sarà disponibile come optional la trazione integrale 4 con ESP compreso nel prezzo.

DI CHE STELLA SEI

Come da tradizione Seat, si può scegliere tra tre versioni: Stella, Signo e Sport, in cui la gamma degli allestimenti di serie è stata ulteriormente migliorata. Oltre al climatizzatore, la Sharan monta di serie l’ABS, l’ASR, i quattro airbag, gli alzacristalli elettrici e il cambio a sei marce dal carattere estremamente sportivo o in alternativa, a pagamento, l’automatico con funzione Tiptronic (eccetto la TDI da 90 cavalli). Nella versione Signo, invece, in aggiunta alle dotazioni della Stella, ci sono i cerchi in lega maggiorati da 16", l'ESP (solo con trasmissione 4), il regolatore di velocità, gli inserti in radica, il computer di bordo e i sedili anteriori con regolazione lombare e riscaldabili separatamente. Nella versione Sport, Seat ha invece puntato su un assetto caratterizzato da sospensioni più sportive, ESP di serie su tutte le motorizzazioni, sedili ad elevato contenimento e inserti in alluminio.

LA GAMMA

Al momento del lancio sul mercato, la nuova MPV della casa di Barcellona sarà quindi disponibile in tre motorizzazioni a benzina e due diesel a iniettore-pompa. Le prestazioni? Niente male per un’auto votata alle comodità di una famiglia più che a sfiorare i cordoli di un circuito. Le nuove motorizzazioni garantiscono alla Alhambra velocità massime di tutto rispetto, che vanno dai 166 Km/h della 1,9 litri TDI 90 Cv ai 217 Km/h della 2,8 litri V6, passando per i 177 della 2 litri, i 199 della 1,8 litri turbo e i 181 della TDI 1,9 da 115 cavalli.

QUANTO AI PREZZI,

la versione d'accesso, che è la 2.0 Stella, si può acquistare sborsando 43,9 milioni di lire; la 1,9 TDI Stella 90 cv con 46,7 milioni; la 1,9 TDI Stella 115 Cv con 48,9 milioni; la 1.8 20v T Signo con 52,1 milioni; la 1,9 TDI Sgno 115 Cv con 53,4 milioni; la 1.9 TDI Sport 115 Cv con 55,4 milioni; la 2.8 V6 Sport 4 con 63,4 milioni. La trasmissione automatica Tiptronic e la trazione integrale 4, sono naturalmente optional e costano rispettivamente 4,2 e 5 milioni di lire.

AL VOLANTE

Il volante e il sedile sono regolabili in altezza e profondità, mentre la seduta ora ha una impostazione molto più sportiva, potendo contare su un migliorato contenimento laterale. La posizione di guida risulta quindi ottimale e si domina la strada dall’alto infondendo così grande sicurezza al conducente in manovra e nelle condizioni meno agevoli.

PRECISA IN CURVA

Anche la tenuta di strada è stata migliorata grazie alle nuove sospensioni e a un assetto, specie nella versione Sport, più rigido. In curva non perde mai un colpo e anche quando la strada non è liscia come un biliardo la Alhambra tiene le ruote ben incollate al terreno. L’altezza della carrozzeria e quindi del baricentro sono tenuti sotto controllo dal buon assetto e impostare le curve non crea imbarazzo rendendo il pilota sicuro delle proprie azioni.

SALOTTO SILENZIOSO

C’è abbastanza posto per sette persone e bagagli, ma se si è in meno, si possono anche far ruotare i sedili e creare un ufficio o un salotto dove poter discutere di lavoro o chiacchierare in assoluto riposo. Sì, perché la silenziosità è una delle peculiarità della Alhambra in versione terzo millennio. Che sotto il cofano ronzino il V6 di 2,8 litri da 204 cavalli o il 1,9 litri Tdi da 115 cavalli, diventa difficile coglierne la differenza dei suoni: solo le prestazioni rendono riconoscibile il diesel, anche se per la verità limitatamente alla velocità massima.

1.9 TDI 90

(66kW) E' un diesel instancabile. Percorre, ormai da anni, centinaia di migliaia di chilometri, e in Germania non pensano minimamente a farlo uscire di produzione. Silenzioso e parco nei consumi, offre tutta la sua potenza, 90 cavalli, fin dai regimi più bassi, con solo qualche limite velocistico.

1,9 TDI 115

(85kW) Il nuovo turbo diesel a pompa iniettore da 115 cavalli è una vera forza della natura quanto a coppia e prestazioni. A partire da regimi bassissimi si ha a disposizione una dose generosa di potenza, che garantisce all’Alhambra eccezionali spunti in accelerazione ma soprattutto in ripresa, e permette di effettuare sorpassi autostradali direttamente in quinta marcia senza particolari patemi d’animo. Un ottimo compromesso tra buone prestazioni e consumi contenuti.

2.0 115

(85kW)Il classico 2 litri aspirato Volkswagen, che ha equipaggiato quasi tutte le vetture del gruppo di Volfsburg, non è certo un fulmine di guerra, la coppia a disposizione non è molta, ma permette di mantenere buone medie in autostrada. Costringe a utilizzare molto il cambio, e ciò causa inevitabili impennate dei consumi di carburante e stress di guida.

1.8 T 20v

(110kW) E' una valida alternativa al 2.8 V6, entro certi limiti. I 150 cavalli ci sono e si sentono scalpitare proprio tutti. La distribuzione a cinque valvole, inoltre, rende questo propulsore molto elastico, consentendo ottime riprese in quinta marcia e velocità di punta piuttosto elevate, 199 all'ora per l'esattezza. Niente male.

2,8 V6 24v

(150kW) Un motorone sotto tutti i punti di vista. Il 2,8 litri V6 a 24 valvole da 204 cavalli è lo stesso che equipaggia la sorella tedesca Sharan, e accredita l’Alhambra del titolo di monovolume più potente al mondo, con la gemella Volkswagen chiaramente. Con il cambio a sei marce ci si diverte molto, e al contrario di quanto si possa immaginare, la sesta non è di riposo ma di potenza pura. Ma anche con il cambio Tiptronic a 5 marce non si perde molto, pur non riuscendo a tirare fuori il cento per cento dal 2,8 litri a causa della cambiata alla marcia superiore, obbligata dalla trasmissione automatica. La velocità massima dichiarata dalla casa è di 217 all’ora, e l’accelerazione, pur se non bruciante, è degna di una berlina di classe superiore: 9.5 secondi da 0 a 100 all’ora.

di Augusto Capitanucci
12 luglio 2000


Pubblicato da Redazione, 01/08/2001
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