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Prova su strada

Seat Toledo


Avatar Redazionale, il 01/08/01

23 anni fa -


Nella terra delle corride, dei toreri e dei matador è nata e cresciuta una nuova temibile creatura a quattro ruote: la Seat Toledo. Dopo sette anni trascorsi nelle arene di tutta Europa, infatti, la vecchia Toledo si ritira e passa il testimone all’ultima rinnovata versione.

LA NOVITA' Fedele alla tradizione, la nuova ammiraglia della Casa spagnola continua a chiamarsi Toledo, ma i contenuti sono profondamente diversi, le ambizioni sono cresciute e ci sono tutti gli attributi per sfidare gli avversari più nobili e blasonati. Il pianale è quello collaudatissimo dell’ultima Volkswagen Golf, ma il lavoro fatto dai designer del gruppo Volkswagen in collaborazione con la Italdesign è notevole e la berlina spagnola riesce a differenziarsi da tutte le altre sorelle del gruppo. Il risultato è un look più feroce, un design più aggressivo, e un’immagine più dinamica della precedente versione, ma l’insieme ha guadagnato anche in eleganza ed equilibrio.

STILE SPORTIVO Il frontale si fa subito notare per la mascherina in stile BMW e la pronunciata rastrematura del cofano, mentre i fari anteriori sono più bassi allungati e cattivi. Anche il fascione anteriore con i fendinebbia integrati è ben proporzionato e contribuisce sensibilmente a regalare alla Toledo un aspetto più agile e dinamico. Le fiancate non presentano soluzioni rivoluzionarie e avveniristici esercizi di stile ma conservano una linea essenziale e ascendente che ben si accorda con la nuova coda. Quest’ultima è tondeggiante e piacevole, ma non brilla per originalità: da lontano richiama la più recente produzione Saab, mentre da vicino c’è un po’ troppa somiglianza con certe creature del Sol Levante.

QUALITA' TEDESCA La stessa mancanza di originalità si trova anche negli interni e in particolare nella plancia, ma in questo caso è un bene perché il cruscotto è quello che equipaggia molte sorelle marchiate Volkswagen. Anche la qualità è quella di famiglia: robustezza a prova di martellate, assemblaggio esente da imperfezioni e materiali da ammiraglia di classe superiore. Il design della plancia è semplice e razionale, la strumentazione è completa e la grafica è a prova di miope. Ma il salto di qualità dell’ultima nata di casa Seat si apprezza in tutte le finiture di bordo: gli interni sono luminosi, i sedili sono comodi, i pellami impiegati sono piacevoli al tatto e i rivestimenti in tessuto non sfoggiano azzardati accostamenti cromatici. Ogni dettaglio sembra in grado di sopportare le sollecitazioni più insistenti, i pulsanti hanno la giusta consistenza e tutte le levette fanno un "clic" rassicurante. E le attenzioni per migliorare la vita di bordo non finiscono qui: le portiere dispongono della luce di ingombro, ci sono ben sette punti luce interni, e persino le maniglie poste a livello del padiglione hanno il ritorno ammortizzato.

DOPPIA CUFFIA Il cruscotto prevede un display che indica al guidatore i dati dell’impianto audio e quest’ultimo offre la possibilità di ascoltare lo stereo attraverso le cuffie dai sedili posteriori. Grazie a due sintonie che possono funzionare simultaneamente, questo marchingegno consente di ascoltare un CD in cuffia mentre il pilota e il passeggero ascoltano la radio. Un’ultima nota riguarda il bagagliaio che, per una "tre volumi" lunga 444 centimetri e larga 174 ha una capienza sorprendente: 500 litri. L’accesso non è comodissimo (purtroppo è stata abbandonata la quinta porta che trasformava la vecchia Toledo in una wagon ben mimetizzata), ma l’interno è profondo come una caverna e gli anelli di fissaggio evitano che i bagagli delicati vadano a sbattere dappertutto. Come se non bastasse, i sedili posteriori sono abbassabili separatamente e la capacità di carico aumenta tanto da consentire un piccolo trasloco.

GLI ALLESTIMENTI Anche le dotazioni sono generose, non fanno rimpiangere le berline di classe superiore e sono all’altezza delle aspettative. L’allestimento base, chiamato Stella, prevede già il doppio airbag, il volante regolabile in altezza e profondità, 5 poggiatesta, il sedile del guidatore regolabile in altezza e la chiusura centralizzata con comando a distanza. Le versioni battezzate Sport e Signum, invece, hanno una dotazione di serie capace di accontentare anche i più esigenti, mentre il modello top di gamma, la V5, si concede persino il superfluo: controllo elettronico della velocità, airbag laterali, selleria in pelle e Alcantara, sedili anteriori con memorie, regolazione lombare, bracciolo centrale. In futuro sarà disponibile anche il telefono integrato nel bracciolo e il sistema di navigazione satellitare.

CINQUE MOTORI. I più attenti all’economia d’esercizio sceglieranno il parsimonioso 1.600 cc da 100cv; le prestazioni non tolgono il fiato (188km/h e da 0 a 100km/h in 11,5 secondi), ma i consumi dovrebbero garantire un’autonomia europea. Anche la conosciuta motorizzazione 1.900cc turbodiesel da 90cv garantisce ottime percorrenze, ma la massa della Toledo si fa sentire e le prestazioni rimangono piuttosto fiacche, mentre il 1.900cc Tdi da 110cv è perfettamente a proprio agio anche nel cofano della berlinetta spagnola. Chi invece non si lascia tentare dall’economicità del gasolio, può scegliere l’interessante motorizzazione da 1.800 20V e 125cv disponibile con il cambio automatico in opzione, mentre chi non accetta compromessi, può lasciarsi sedurre dall’ottimo ed elastico V5 da 2300cc e 150 cavalli. Quest’ultima versione sfoggia un allestimento da prima della classe ed è equipaggiata con il propulsore più interessante del gruppo.

AL VOLANTE Salire a bordo della nuova Toledo è un gioco da ragazzi: le portiere si spalancano facilmente, l’apertura è generosa e la consistenza è piacevolmente rassicurante. Anche trovare una corretta posizione di guida non è difficile, il volante regolabile in altezza e profondità accontenta tutti e il sedile guida si lascia posizionare e manipolare a piacimento. Tutti i comandi sono facilmente individuabili e bastano pochi minuti per sentirsi perfettamente a proprio agio. La climatizzazione è efficace, raggiunge rapidamente la temperatura impostata e la mantiene senza difficoltà, ma la ventola è un po’ troppo rumorosa e disturba la quiete di bordo.

IL 1.8 20V è il classico motore più coppia che prestazioni: rotondo, pastoso e piacevole offre una impressione di potenza più di quanta ne offra in effetti. È inutile però strapazzarlo e le cambiate ai bassi regimi sono apprezzate e le più efficaci per accelerare rapidamente. È la versione pensata per chi ama la guida tranquilla e stress-free, anche veloce ma senza strappi al motore. La erogazione di coppia fluida del 1.8 è esaltata dalla trasmissione automatica a 4 rapporti.

IL 1.9 Tdi è il solito gioiello già apprezzato su tutti i modelli del gruppo VW. Potente, pronto, veloce, silenzioso e quasi astemio nei confronti del gasolio, muove i quasi 13 quintali della Toledo con grazia e, volendo, anche con una vena aggressiva. Una grinta che contrasta però con l'assetto votato al comfort delle versioni classiche e non alle prestazioni sportive. Non che l'assetto morbido porti a situazioni di pericolo, ma va consigliato l'allestimento Sport, con un assetto più sportivo, che rende la guida più facile e precisa.

IL 2.3 V5 Motori già collaudati e provati su tutta la gamma del gruppo VW e, se il prezzo anticipato sarà poi confermato a febbraio, la motorizzazione più interessante sarà quella top. Il propulsore 2.3 V5, infatti, è molto silenzioso, non alza quasi mai la voce e consente di viaggiare in autostrada ascoltando Chopin. Anche la rumorosità aerodinamica è sufficientemente contenuta, non ci sono fastidiosi fruscii e bisogna alzare la voce soltanto quando si oltrepassano i 150 km/h. Ma è mettendo alla frusta i 150 cavalli del 2.300cc che si scopre l’anima più sportiva della Toledo. Con l’acceleratore a fondo corsa si toccano i 216 km/h e i 100 km/h con partenza da fermo vengono coperti in 9,2 secondi, ma i veri punti di forza del nuovo propulsore rimangono la rotondità di funzionamento e la generosa coppia motrice. Sfruttando i 205Nm a 3.200 giri, infatti, non si diventa isterici con l’uso del cambio e si riesce a riprendere con regolarità già a partire dai 1.500 giri. L’erogazione della potenza rimane piacevolmente fluida lungo tutto l’arco di utilizzo, ma oltre i 4.000 giri le vibrazioni aumentano e il motore alza sensibilmente la voce.

COMODA E SICURA In ogni caso, il comfort di marcia rimane piuttosto elevato e le sospensioni assicurano sempre un’ottima capacità di assorbimento. Gli ammortizzatori di tipo sportivo, i cerchi da 16 pollici con pneumatici da 205/55 e la barra stabilizzatrice posteriore maggiorata che fanno parte della motorizzazione V5 garantiscono un comportamento neutro, reazioni prevedibili e una stabilità a prova d’alce. Lo sterzo è rapido e preciso, gli inserimenti in curva sono chirurgici, il sottosterzo è facilmente controllabile e la coda non fa mai i capricci. Anche in frenata, la nuova Toledo non tende a scomporsi e rimane docile ai comandi, ma il pedale del freno è difficilmente modulabile. Per ogni evenienza, ad aiutare il pilota ci sono i più sofisticati congegni elettronici: l’EDS evita le perdite di trazione alle basse velocità, l’ESP garantisce sempre una stabilità esemplare e non mancano il Traction Control e l’ABS. La sicurezza degli occupanti, invece, è garantita dal doppio airbag, dagli airbag laterali, dalle cinture con pretensionatore e da tanti altri piccoli accorgimenti. La dotazione di serie della V5 comprende anche gli specchietti laterali riscaldati e ripiegabili elettricamente, mentre quello di destra si orienta verso il basso quando si inserisce la retromarcia e si accosta al marciapiede. Più coccolati di così.

di Chris Winters
Sitges, 27 ottobre 1998


Pubblicato da Redazione, 01/08/2001
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