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Prova

Seat Leon FR


Avatar Redazionale, il 30/06/06

18 anni fa - GTI in salsa catalana

La Seat rifà la punta alla gamma Leon. In attesa della versione Cupra, tocca alla FR solleticare il palato degli appassionati dal piede pesante con due motori 2.0, un TDI da 170 cv e un TFSI da 200. Arriva in questi giorni sul mercato, con prezzi a partire dai 23.985 euro.

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A RAFFICA Quello che la Seat si appresta a tirare è un uno-due degno del Mike Tyson dei tempi migliori. Dopo aver lasciato per qualche tempo la gamma della Leon un po' spuntata, priva di una versione sportiva di vertice, la Casa di Martorell sforna ora in rapida sequenza due varianti tuttopepe della sua compatta. Per quella top, ovvero la Cupra, dovremo aspettare ancora un po': il suo debutto avverrà tra una ventina di giorni al Salone di Londra. La FR è invece già pronta a mostrarsi dietro le vetrine delle concessionarie.

ARIA DI PISTA Come antipasto, questa Leon è di quelli decisamente ricchi. La Formula Racing (è questo il senso della sigla FR una volta srotolata) ha una personalità decisa, che le fa dichiarare a prima vista la sua sportività senza per questo urlarla ai quattro venti con ali da biplano o muscoli pompati. L'elemento più vistoso è il paraurti anteriore maggiorato, in cui aprono ampie prese d'aria con griglia a nido d'ape. Anche lo scudo posteriore è più paffuto, con una zona posteriore verniciata in nero per fare il verso ai diffusori impiegati nella Supercopa, il trofeo monomarca spagnolo dedicato alla Leon.

ACCORDATA Sotto la coda spuntano minacciosi a mo' di doppietta i due terminali di scarico in acciaio lucido. Sono invece bruniti i cerchi in lega con cinque razze a forma di diapason, offerti di serie da 18" gommati 225/40. Alle loro spalle fanno capolino i dischi dei freni, di dimensioni maggiori rispetto a quelli delle comuni Leon. Quelli anteriori sono autoventilanti da 312 mm, mentre quelli posteriori sono pieni da 286 mm. Anche l'assetto, ribassato di 7 mm, è aggiornato per intonarsi meglio alle prestazioni della FR, con molle anteriori irrigidite del 12%, ammortizzatori tarati ad hoc e barre stabilizzatrici da 23,6 mm davanti e da 21,7 mm dietro.

LAVORO DI FINO Questi interventi sono necessari per gestire al meglio la cavalleria di due tra i motori più in forma del Gruppo Volkswagen. La Seat propone infatti la Leon FR con il turbodiesel 2.0 TDI in configurazione da 170 cv e con il due litri a benzina TFSI da 200 cv. Quanto al primo, abbinato a un cambio manuale a sei marce, la potenza massima viene erogata a 4.200 giri, con un picco di coppia di 350 Nm a 1.800 giri. Sono valori da primato per la categoria, ottenuti grazie a un sapiente lavoro sulla turbina a geometria variabile e a un aumento della portata del sistema di alimentazione, integrato da iniettori piezoelettrici. Per la FR diesel la Seat dichiara una velocità massima di 214 km/h e 8,2 secondi nello scatto da 0 a 100. Lo stesso tempo è necessario per passare da 80 a 120 km/h in quinta mentre in sesta il cronometro si ferma dopo 10,5 secondi. La percorrenza media è di 16,7 km/litro.

C'E' ANCHE DSG Decisamente più assetato è il 2.0 TFSI, che sorseggia un litro di benzina ogni 12,7 km. D'altro canto, a reclamare la loro brava dose di biada ci sono ben 200 cavalli, fissi tra i 5.100 e i 6.000 giri. Anche la curva di coppia si sviluppa in orizzontale, con 280 Nm stabili tra i 1.800 e i 5.000 giri. C'è poco da stupirsi quindi che il passaggio da 80 a 120 km/h avvenga in soli 7 secondi in quinta e in 8,9 secondi in sesta. Per la Leon FR a benzina la velocità di punta è di 229 km/h, con un crono di 7,3 secondi nello 0-100. Questo almeno per la versione con cambio a sei marce, perché quella con il cambio sequenziale a doppia frizione DSG offerto in opzione lima un decimo e stacca un tempo di 7,2. Questa trasmissione assicura un piccolo vantaggio anche sul fronte dei consumi, con la percorrenza media che sale a 12,8 km/litro.

MANO AL PORTAFOGLI Quanto ai prezzi, la Leon FR 2.0 TFSI costa 23.985 euro mentre la 2.0 TDI con filtro DPF viene 24.395. Le due varianti hanno in comune la dotazione di serie, con l'eccezione dell'ESP, standard solo sulla versione a benzina. Per il resto, tra le altre cose rispondono: "Presente!" all'appello il climatronic a due zone, il sinto-lettore CD, l'immancabile stuolo di airbag, la strumentazione a fondo chiaro e due sedili sportivi che ostentano fieri il logo FR ricamato sugli schienali.

FA SCENA La seduta e lo schienale hanno un'imbottitura consistente al punto giusto, con i bordi ben sagomati per contenere meglio il corpo nelle curve. Anche il volante e il pomello del cambio hanno forme molto elaborate, anche se un po' fine a loro stesse. Il primo ha la parte esterna della corona piallata all'altezza delle due impugnature mentre il secondo ha un taglio trapezoidale e piccole sciancrature che fanno più che altro scena, senza favorire più di tanto la presa. Nel complesso il posto di guida è comunque ben impostato, con tutti i comandi al posto giusto e solo un lieve disassamento a destra della pedaliera.

LISCIA COME L'OLIO In ogni caso le modifiche all'assetto, per quanto sembri lievi sulla carta, si fanno sentire sull'asfalto. Al prezzo di qualche colpetto in più sulle buche secche, la Leon FR si rivela più rapida nel rispondere ai comandi ed entra in curva con maggior decisione rispetto alle sorelle più tranquille. Una volta in traiettoria, poi, si appoggia saldamente sulle gomme 225/40 e sfoggia un'ottima scorrevolezza, che non viene meno neanche quando si guida sporchi o ci si trova a correggere la traiettoria. La tendenza naturale ad allargare la linea con il muso è limitata e le eventuali reazioni della coda in rilascio sono graduali. In ogni caso, l'elettronica offre un paracadute ai meno smaliziati, senza risultare comunque troppo invasiva.

SESTA DA... SIESTA Tra i due motori, quelli della Seat si aspettano di vendere soprattutto quello a gasolio e vista la ridotta differenza di prezzo è facile che la previsione si avveri. Dimenticandosi per un attimo del vil denaro, scegliere l'una o l'altra Leon FR è una questione di gusti e di stile di guida. La TDI in versione da 170 cv parte un po' in sordina, inizia a spingere di buona lena poco prima dei 2.000 giri e poi si produce in un crescendo notevole fino ai 4.500. Qui il motore tira i remi in barca e, nonostante la lancetta possa arrivare fino ai 5.000, conviene passare al rapporto successivo. La spinta ai regimi intermedi nelle marce basse è impressionante e non mancano le reazioni allo sterzo quando si accelera a fondo a ruote girate. Il cambio è ben rapportato e solo le ultime marce si dimostrano un po' lunghette.

CI VUOLE ORECCHIO La FR a benzina conferma invece su tutto il fronte le ben note caratteristiche del TFSI da 200 cv. Il suo tiro è generoso sin dai regimi più bassi e la progressione è costante, con un rush che porta d'un fiato fino alla zona rossa del contagiri. La scalatura dei rapporti è qui più favorevole e consente rilanci un po' più vivaci in quinta e in sesta mentre nelle marce più basse la maggior coppia disponibile avvantaggia a orecchio il turbodiesel E a proposito di orecchio, spiace notare che nonostante gli sforzi per accordare al meglio lo scarico, sulla Leon FR il TFSI non abbia lo stesso sound gasante che si avverte per esempio sulla Volkswagen Golf e sulla TT.


Pubblicato da Paolo Sardi, 30/06/2006
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Engine of the year 2008: da 1.8 a 2.0 litri