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Su pista e in strada con la Leon Cupra, la Seat di serie più potente di sempre. Disponibile da giugno, ha prezzi che partono da 32.200 euro
INCASSO DIVIDENDI Nel corso degli ultimi anni la Seat hainvestito moltoper rafforzare la sua immagine di marchio sportivo. Ora però a Martorell vogliono anche incassare i dividendi del capitale speso, ritagliandosi una bella fetta del mercato delle compatte da sparo con la nuova Seat Leon Cupra, che ammicca al mondo delle corse con un look grintoso ma senza particolari eccessi, anche nella variante più cattiva.
DOPPIA PERSONALITA’ Già, perché si fa presto a dire Cupra. In effetti la più pepata delle Seat soffre di una innocua forma di schizofrenia, essendo proposta con una relativamente sobria carrozzeria a cinque porte o con una più compatta e grintosa a tre porte, chiamata SportCoupé o SC per gli amici.
QUESTIONE DI DETTAGLI Riconoscere la Seat Leon Cupra da una Leon vulgaris è questione di dettagli: uno spoiler sopra il lunotto e cerchi da 19 pollici color titanio sono i primi indizi, assieme alle scritte Cupra sulle pinze dei freni rosse. Il resto lo fanno fari completamente a Led, fascione anteriore con prese d'aria spalancate e simil-estrattore posteriore che incornicia due terminali di scarico ovali. Quel che serve, insomma, per distinguersi dalla massa senza passare per il tamarro del villaggio. L'interno è sulla stessa lunghezza d'onda: strumenti e volante sportivi, pedaliera e battitacco in alluminio si contendono la scena con gli eventuali sedili avvolgenti con poggiatesta integrato e trasformano la berlina da famiglia acqua e sapone in un tipetto dall'aria ben più brillante.
MR MUSCOLO Quanto al motore, la Seat Leon Cupra arriverà in Italia a giugno nella sola variante da 280 cv, nonostante su altri mercati ne esista anche una da 265. Per arrivare a simili livelli di potenza e a erogare una coppia massima di 350 Nm stabili tra i 1.750 e i 5.300 giri, il motore due litri TSI utilizza la doppia iniezione e la fasatura variabile delle valvole e fa tutto il possibile per contenere gli attriti interni. Oltre al banco dinamometrico, anche la strada premia gli sforzi dei tecnici. Il crono nello 0-100 oscilla tra i 5,7 secondi della Cupra SC con cambio robotizzato a doppia frizione DSG (optional a 1.500 euro) e i 5,9 secondi della Cupra 5p con trasmissione manuale standard, tempi comunque di tutto rispetto e degni di sportive di rango. Insistendo si superano i 200 km/h prima che siano trascorsi 20 secondi dallo scatto e solo l'intervento della centralina impedisce di superare i 250 orari. I consumi si attestano invece tra i 6,4 e i 6,6 litri/100 km.
CHIP AL POTERE Al di là dei numeri, la Seat Leon Cupra ammicca a chi ha il piede pesante anche con un assetto raffinato, ribassato di 25 mm rispetto alle sorelle più tranquille e dotato della regolazione attiva DCC. Un altro dispositivo che permette di cucirsi addosso la macchina è il Cupra Drive Select, che permette di regolare in un colpo solo e in quattro modalità, più o meno sportive, tutta l'elettronica di bordo, dalla risposta del motore a quella dell'eventuale cambio DSG passando per lo sterzo progressivo. Completano il quadro il differenziale autobloccante e i controlli elettronici della trazione e della stabilità, entrambi escludibili. Oltre a quanto già detto, la Seat Leon Cupra dispone di serie anche di stereo con dieci altoparlanti e di navigatore. Il tutto per un listino che parte dai 32.200 euro della Cupra SC e con un sovrapprezzo di 350 euro per la 5 porte.
ESTENSIONE VOCALE Quando ci si mette al volante della Seat Leon Cupra il motore reclama subito il centro della scena, per diventare in men che non si dica assoluto protagonista. Docile se si usa il piede felpato sull'acceleratore e se si è impostata la modalità Comfort del Drive Select, la Leon tira fuori gli artigli se viene stuzzicata e ruggisce di brutto se invece si seleziona la funzione Cupra, che modifica anche la sonorità dello scarico. Anche in questa sua ennesima declinazione il 2.0 TSI si conferma uno tra i motori più in forma in circolazione. Fluido e regolare ai bassi, allunga il passo in modo imperioso, con una progressione senza buchi o esitazioni che gli permette di essere a suo agio in qualsiasi situazione, che ci sia da pazientare in coda nel traffico o da divorare un rettilineo tra una curva e un'altra.
GIOCO DI SQUADRA La spalla ideale per un motore del genere è, neanche a dirlo, il cambio DSG, che vale tutti i soldi che costa, dal primo all'ultimo euro. Delicato nelle cambiate fatte a basso numero di giri, quando il passaggio di rapporto è quasi inavvertibile, si trasforma nella guida sportiva, con innesti fulminei e senza la minima inerzia, specie in modalità sequenziale. L'unico piccolo neo viene fuori talvolta proprio nella guida più arrembante, quando si tira il collo a una marcia e l'elettronica inserisce in automatico la marcia superiore una frazione di secondo prima che faccia la stessa cosa il pilota. Chi guida si ritrova così con una marcia in più del dovuto, quando invece sarebbe meglio inibire il funzionamento dei comandi manuali subito dopo l'intervento della centralina o, meglio ancora, prevedere una modalità manuale vera, senza ingerenze dei chip.
SI FERMI CHI PUO’ Una trasmissione del genere non dà solo benefici sul fronte dei consumi e delle prestazioni in genere ma garantisce a chi guida un minor impegno psico-fisico nella guida, che si traduce in un maggior relax nel traffico e in una più elevata concentrazione in pista. Di norma, tra l’altro, i circuiti sono giudici molto severi per le auto stradali ma la Seat Leon Cupra si dimostra sorprendentemente a suo agio tra i cordoli. A farle fare bella figura è in primis il differenziale autobloccante, che consente di scaricare a terra la potenza senza che il muso parta per la tangente e garantisce quindi una buona direzionalità. Bene si comportano poi anche lo sterzo, sufficientemente preciso e privo di reazioni anomale in accelerazione, e l’assetto, piatto e ben controllato anche nelle staccate decise. Proprio dai freni arriva invece una piccola stonatura: pensati soprattutto per un impiego stradale, alla lunga mostrano segni di affaticamento in pista anche se – onor del vero - dopo lunghi strapazzi da parte di colleghi stranieri.
BUONA PER TUTTO Uscita a testa alta dai saliscendi della pista di Castelloli, la Seat Leon Cupra non fa un plissè su strada aperta al traffico. Certo, se l’asfalto è pieno di buche è meglio regolare le sospensioni sul morbido, per non ritrovarsi gli organi interni in disordine. Tuttavia, nel complesso, non bisogna pensare a questa hot hatch come a una macchina buona solo per i track day, visto che non sfigura nemmeno nel casa-ufficio o nei tratti da-casello-a-casello.