Le normali station wagon non bastano più a soddisfare certe voglie di esibizionismo dei genitori 2.0. Così si spiegano le quattro sfumature della Seat Leon ST: la parca TGI a metano, la 4Drive per chi abita in montagna, la X-Perience per gli aperitivi montani e, last but not least, la demoniaca Cupra da 280 cv
GENITORI 2.0 Le esigenze di noi papà - anche se non ve ne siete accorti - devono essere cambiate. D'altronde le normali station wagon, buone per caricare la qualunque e viaggiare sereni, non bastano più a soddisfare certe voglie di esibizionismo dei genitori 2.0. Così si spiegano le quattro sfumature della Seat Leon ST: la parca TGI a metano, la 4Drive per chi abita in montagna, la X-Perience per gli aperitivi in amene località di villeggiatura e, last but not least, la demoniaca Cupra da 280 cv.
INTEGRALI La Seat Leon ST 4Drive e la Leon ST X-Perience hanno la stessa indole. Quel che cambia è il guscio, la confezione: liscia la prima, da happy hour mondano, con paraurti gonfiati e particolari cromati, la seconda. Entrambe puntano però sulla trazione integrale di tipo Haldex di quinta generazione, che trasferisce la coppia sulle ruote posteriori quando c'è bisogno. Il metano? Guai, qui ci vuole il gasolio.
EURO-GRADINI SOCIALI Quasi a voler ribadire il fatto di occupare un gradino (sociale) più alto della 4Drive, la X-Perience è l'unica integrale a poter montare il 2 litri TDI più potente, quello da 184 cv, insieme al cambio DSG. C'è di più: l'1.6 TDI, sotto le protuberanze della “X”, raggiunge quota 110 cv (105 se si sceglie la 4Drive) per consumi comunque mai sopra i 5 l/100 km.
TGI Ragionevolmente, se non avete casa a “Courma” o a Cortina e vostra moglie v'ha promesso di farvi trascorrere una notte all'addiaccio qualora tentaste anche solo di entrare in un circuito per un trackday, la Seat Leon ST TGI potrebbe fare al caso vostro. Il primo dato da sapere riguarda il bagagliaio: a causa dei serbatoi del metano (della capacità di 15 kg totali)nascosti sotto il pianale, il vano scende a 482/1.365 litri, dai 587/1.470 litri delle sorelle. Una differenza difficilmente avvertibile, a meno che non abbiate una famiglia stile Robinson.
110 E VIA ANDARE Sotto il cofano della Seat Leon ST TGI batte un 1.4 con due sistemi di iniezione separati, in grado di erogare 110 cv e una coppia pari a 200 Nm già disponibili a 1.500 giri. Ben più interessanti sono i dati di consumo omologati: secondo Seat, in un percorso ideale, la Leon TGI dovrebbe riuscire a percorrere circa 400 km con un pieno di metano e 900 con quello di benzina, per un totale di ben 1.300 km. In soldoni, il consumo dichiarato a metano è pari a 3,5 kg/100 km.
WELCOME TO HELL Invece del classico corredino avete regalato al vostro bebè un completino con tutina ignifuga, collarino Hans e calzine antiscivolo da guida? Bene, siete tagliati su misura per la Seat Leon ST Cupra, familiare da corsa con 280 cv. Il look è cattivo ma non eccessivo, a meno che non scegliate il Performance pack, con cerchi in lega da 19”, grippanti pneumatici Michelin Pilot Sport Cup 2 e freni maggiorati Brembo, da 370 mm (30 in più rispetto alla Cupra base) con pinze a quattro pistoncini. Il crono da 0 a 100 km/h è, con il cambio DSG, di 6 secondi netti. E il consumo dichiarato intorno ai 6,6 l/100 km.
QUI PREZZI La Seat Leon ST TGI ha un ventaglio prezzi compreso tra 22.210 e 25.460 euro mentre, per una Leon ST X-Perience 1.6 TDI vanno messi in conto almeno 28.000 euro, che diventano 32.300 se si sceglie il 2 litri da 184 con il DSG. La Leon 4Drive, invece, parte dai 25.210 della Style (la base) per arrivare fino ai 27.760 della 2.0 TDI 150 cv dell'allestimento Business High, il top. Infine c'è la Cupra, che veleggia intorno ai 33.000 euro abbondanti.
UN BEL METANO Non dovete pensare che TGI faccia rima con noia: su strada, la Leon ST a metano è brillante quanto basta, agile, quasi scattante. Insomma, non diresti di viaggiare a gas. Fino a quando non finisce, perché poi entrano in gioco i 50 litri del serbatoio della benzina. Nessuna vibrazione strana, irregolarità di erogazione zero, neppure all'avviamento. Sembra una Leon TSI qualunque, con la differenza che qui c'è del gran risparmio. Fossero tutte così, le bi-fuel... La coda familiare si porta appresso qualche kg ma, fra le curve, è proprio difficile accorgersene, perché il telaio è sempre ben accordato. Anche dove l'asfalto ha visto tempi migliori, con una risposta delle sospensioni che non impensierisce le vertebre dei compagni di viaggio.
INTEGRALI INDIPENDENTI Non appena faccio due curve sulla Leon ST X-Perience e capisco che il retrotreno risponde meglio, segue in modo ancora più solerte gli input dello sterzo (dal canto suo piuttosto preciso e pronto), mi sembra più agile. Il motivo? Le versioni X-Perience (come quelle mosse dal 2 litri TDI più potente) hanno sospensioni posteriori Multilink, in luogo del meno nobile schema a ruote interconnesse delle versioni più plebee. E la guida, inutile nasconderlo, ne guadagna. Per il resto, la X-Perience è una comoda e facile Leon station, che non soffre troppo l'aumento d'altezza e lo fa invece pesare sulle rivali quando si parcheggia in città sul marciapiede, per esempio. O quando si affrontano leggeri “sterri” per arrivare alla spiaggetta dei sogni. A tal proposito, non v'è traccia di modalità offroad, come invece accade sulla Golf Variant Alltrack.
CUPRA FOLLIA Una Seat Leon ST Cupra è un po' follia e allora, se follia deve essere, che lo sia fino in fondo e, per stavolta, solo fra i cordoli: per i primi giri sul circuito di San Martino del Lago scelgo l'unico esemplare presente con il Performance Pack, cerchi da 19”, freni Brembo e pneumatici semi-slick. Inserisco la modalità Cupra, con un pulsante contrassegnato da una bandierina a scacchi che lascia poco spazio all'immaginazione: sterzo e ammortizzatori si calibrano per la massima prestazione, così come la risposta dell'acceleratore. L'auto “lepre”, davanti a me, comincia a tirare e devo ammettere che la Cupra va veramente forte, il 2 litri TSI spalma bene i 280 cv lungo tutto l'arco del contagiri e, con l'incerdibile grip offerto dalle Pilot Sport Cup 2, sono attaccato all'asfalto come se ci avessero versato litri e litri di Attack. Avrei preferito lo sterzo un po' più sostanzioso fra le dita ma, in fin dei conti, prontezza e progressione son quelle che ci si aspettano.
DESTRA LUNGA, CHE GRIP! C'è un bel curvone verso destra, a San Martino, da affrontare in pieno. Capace di mettere in crisi perfino la più piccola magagna dell'assetto. Con la Leon, invece, ho grip e tenuta da vendere: la Cupra s'acquatta sulle ruotone esterne e fila via piuttosto precisa, con poco rollio e un minimo accenno di sottosterzo. Nello stretto, viceversa, la coda ti lascia una minima possibilità di sfruttare i trasferimenti di carico, per inserirti veloce nella curva successiva. E, quando torno sul gas, apprezzo il lavoro del differenziale autobloccante, che mette giù come farebbe una sportiva purosangue. Vogliam parlare dei freni? Nelle staccate più violente si rischia di vanificare il lavoro del dentista. E al DSG bisogna solo battere le mani. Il sound, invece, mi sembra fin troppo educato. Poi ho capito: quando il pupo dorme, in effetti, c'è bisogno di un po' di silenzio.