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Seat Ibiza 2012


Avatar Redazionale, il 27/03/12

12 anni fa - La Seat Ibiza 2012 si aggiorna nel look

La Seat Ibiza 2012 si aggiorna nel look e rilancia nella mischia del Segmento B forte di un buon rapporto qualità/prezzo. Proposta con tre carrozzerie, a tre e cinque porte, oltre che station wagon, ha motori e componenti provenienti banca organi del gruppo VW.

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SEMPREVERDE Ci sono macchine che arrivano a metà del loro ciclo di vita dimostrando tutti i loro anni e altre che invece, dopo i fatidici tre/quattro anni sul mercato, sembrano ancora in grado di reggere bene il confronto con le rivali più giovani. A questo gruppo di sempreverdi appartiene di sicuro la Seat Ibiza che, lanciata nel 2008, con il model year 2012 si rifà il trucco concedendosi giusto un piccolo restyling.

INCROCIO MAGICO Il nuovo corso stilistico non rinnega affatto il cosiddettoArrow Design voluto con lungimiranza da Luc Donckerwolke & Co., evolvendo semplicemente le forme del passato. E, come quasi sempre accade in questi casi, gli interventi si concentrano soprattutto nel frontale. La Seat Ibiza 2012 perde quella faccia da gattone che ha avuto sinora, rinunciando a quella piegolina che partiva nella parte bassa per salire poi ai lati del muso. Ora ha un’aria più accigliata, con una mascherina più sottile e un paraurti più squadrato in cui la presa d’aria trapezoidale, schermata da una griglia a nido d’ape, può essere affiancata da fendinebbia con funzione adattativa cornering. Di notevole impatto è anche il cofano, ora pettinato con la riga in mezzo.  Lungo la fiancata è straconfermato il noto incrocio di nervature che, neanche fosse ispirato al magico reggiseno CrissCross di antica memoria, fa fare bella figura ai lamierati, dando loro un’aria atletica.

COLPO DI CODA Se questo discorso vale indistintamente per le tre varianti di carrozzeria della Seat Ibiza 2012, la cinque porte, la tre porte SC (o SportCoupé che dir si voglia) e la familiare ST, per la coda emerge qualche differenza. Le versioni a due volumi vantano infatti un taglio più spigoloso per la nicchia in cui è inserita la targa e una diversa organizzazione interna delle luci, mentre la giardinetta, che è la più recente del lotto, non cambia di una virgola rispetto all’edizione uscente.

IN PUNTA DI MATITA A fare da denominatore comune alle tre versioni è anche la plancia, che si rinnova in punta di matita per risultare nel contempo un po’ più chic e funzionale. A cambiare sono per esempio la strumentazione e dettagli del climatizzatore Climatronic, anche se ai più farà piacere sapere che raddoppia la capacità del cassetto portaoggetti, che è ora di 10,7 litri. Con la carrozzeria che ha dimensioni praticamente invariate, anche l’abitabilità resta quella di sempre, assieme al volume utile del bagagliaio, che è di base è di 284 litri per la SC, di 292 litri per la 5 porte e di 430 litri per la ST, che possono diventare 1.164 rinunciando ai posti posteriori.

LA CREMA La Seat Ibiza 2012 non introduce novità di rilievo sul fronte meccanico ma questa non può certo essere considerata una lacuna, visto che a comporre la sua gamma c’è già la crema dei piccoli motori del gruppo Volkswagen. Sul fronte a benzina apre le danze il piccolo 1.200 da 60 cv  e da 70 cv, seguito dal 1.400 da 85 cv, dal 1.200 TSI da 105 cv e dal 1.400 TSI da 150 cv. Per questi ultimi due è disponibile (nell’ordine a richiesta e di serie) il cambio a doppia frizione DSG. Si abbeverano invece alla pompa nera il 1.200 TDI da 75 cv, il 1.600 TDI in configurazione da 90 e 105 cv e il 2.0 TDI da 143 cv. Il turbodiesel più potente è riservato alla sola sportiva di famiglia, la Ibiza SC, mentre sulla sola cinque porte si può avere anche un 1.600 bifuel (benzina e Gpl) da 82 cv.

RICOMINCIO DA TRE In attesa della Ibiza tuttopepe battezzata Cupra, che arriverà verso la fine dell’anno, gli allestimenti sono tre. Così come vuole la tradizione, quello base si chiama Reference e offre di serie, tra le altre cose, l’Esp, la chiusura centralizzata, i vetri elettrici anteriori e la radio con lettore CD-Mp3. La versione più equilibrata è la Style, che ha in più di serie il climatizzatore semiautomatico, i fendinebbia con funzione di luci di svolta, gli specchietti elettrici e i cerchi in lega. Al top c’è infine la FR, con standard anche le luci di coda  a Led, il cruise control, i sedili sportivi, il volante e il pomello del cambio rivestiti in pelle, i cerchi in lega da 16” e il climatizzatore automatico Climatronic. Questa versione dispone anche di un assetto sportivo più rigido, di una barra stabilizzatrice di maggior diametro e, sulle versioni sopra i 100 cv, del dispositivo XDS che simula elettronicamente il bloccaggio del differenziale, frenando la ruota che pattina in accelerazione.

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UNA GIUNGLA Incrociando tra loro motori, allestimenti e carrozzerie, il listino della Seat Ibiza 2012 comprende la bellezza di 35 voci e non è quindi il caso di addentrarsi troppo in questa sede in una simile giungla. Per dare un’idea di massima si può comunque dire che per la SC i prezzi vanno da 11.450 euro (1.2 60 cv Reference) a 18.800 euro (2.0 TDI 143 cv FR); per la cinque porte l’assegno da staccare va da 12.100 euro ( 1.2 60 cv Reference) a 18.300 euro (1.6 TDI 105 cv FR); per la ST il costo varia invece tra i 12.750 euro ( 1.2 60 cv Reference) e i 18.950 euro (1.6 TDI 105 cv FR). Per passare dalla SC alla 5 porte sono necessari 650 euro, gli stessi che servono poi per passare dalla 5 porte alla ST. In definitiva, la Seat Ibiza 2012, con le modifiche introdotte e con la nuova organizzazione del listino, punta a un pubblico un po’ più trasversale che in passato. Non più dunque solo giovani con frequenti pruriti al piede destro ma una clientela variegata, composta anche dal gentil sesso e dalle famiglie, attente al rapporto qualità/prezzo e alla cura delle finiture.

TALE E QUALE Sedendosi a occhi chiusi al posto di guida è assolutamente impossibile capire se si è a bordo di una Seat Ibiza 2012 o di un esemplare del 2008: tutto è identico dal punto di vista della posizione e dei vari comandi. D’altro canto non c’era motivo per intervenire: il sedile e il volante hanno un’escursione abbondante e permettono a chiunque di trovare una sistemazione soddisfacente, quali che siano la taglia o la postura preferita. I sedili, tra l’altro, si fanno apprezzare anche per le dimensioni generose e l’imbottitura non troppo cedevole, mentre la pedaliera è leggermente disassata sulla destra senza comunque creare grandi problemi a chi guida. Nemmeno i passeggeri posteriori hanno di che lamentarsi: alcune concorrenti sono più spaziose ma a bordo della Ibiza anche chi ha un’altezza nella media trova centimetri a sufficienza.

ALLE STRETTE Nei primi metri, quando ci si trova a manovrare negli spazi stretti, la Seat Ibiza 2012 non crea grosse difficoltà anche a chi dà del lei alle retromarce. Gli unici grattacapi li dà il montante posteriore, che con la sua forma limita un po’ la visuale di tre quarti. A mettere una pezza provvedono comunque il raggio di sterzata contenuto e il taglio dei lamierati, che permette di capire in fretta quali siano i reali ingombri in manovra.

LAVORO OSCURO A distanza di qualche anno dal lancio della quarta generazione della Ibiza, questo suo restyling si conferma ancora una volta su strada tra le proposte più gradevoli della categoria. Le carreggiate larghe, il passo lungo il giusto e un assetto indovinato anche sulle versioni tranquille rendono la Seat Ibiza 2012 all’altezza del nome Agile Chassis che i tecnici avevano dato a suo tempo al telaio. Ora nessuno lo menziona più nei vari discorsi ma lui continua a fare il suo lavoro anche lontano dai riflettori, assicurando risposte rapide e precise ai comandi di uno sterzo piacevolmente diretto.

COMPROMESSO STORICO La Seat Ibiza 2012 entra in curva senza esitazioni e, una volta in traiettoria, percorre la linea ideale senza sbavature mantenendo un assetto piuttosto piatto e neutro. In qualsiasi momento si ha un buon margine per fare correzioni sotto l’occhio vigile dell’elettronica, che entra in causa soltanto in casi estremi, quando la si combina davvero grossa. Di norma, invece, le reazioni sono sempre misurate e controllabili in modo istintivo, a prova di neofita. La ST, che ha un posteriore più pesante, ha una coda un po’ più sensibile e con movimenti più accentuati ma si tratta davvero di una differenza da poco. Le sospensioni se la cavano egregiamente anche quando si trovano a gestire buche e rattoppi nell’asfalto, almeno nel caso delle versioni Reference e Style. La FR è appena più rigida e fa pagare il fatto di offrire ingressi in curva più veloci e una maggior guidabilità nel misto con qualche contraccolpo in più sullo sconnesso.

TANTO CON POCOQuanto ai motori, c’è da avere solo l’imbarazzo della scelta. Il probabile best-seller è il 1.200 TDI 75 cv, specie in abbinamento alla carrozzeria a cinque porte. Questo tre cilindri che sa unire una buona disponibilità di coppia (180 Nm) e prestazioni discrete a consumi molto ridotti, sotto i 4 l/100 km per le versioni “normali” e addirittura sotto i 3,5 per quelle E-Ecomotive, con aerodinamica ottimizzata, sistema start & stop e recupero dell’energia cinetica in frenata.

OUTSIDER I vertici Seat si aspettano molto anche dal 1.200 a benzina da 70 cv e e 112 Nm, un motore ottimo specialmente per chi fa un uso prevalentemente urbano della macchina, a prescindere dal tipo di carrozzeria. Chiaramente chi pensa di acquistare la familiare ST e di usarla spesso a pieno carico farebbe bene a orientarsi verso il 1.600 TDI da 90 cv, che con i suoi 230 Nm di coppia costanti tra i 1.500 e i 2.500 giri assicura un buon tiro in ogni condizione. In abbinamento alla carrozzeria a tre porte, invece, può valere invece la pena di considerare anche i 1.400 a benzina: quello aspirato da 85 cv va bene per tenere bassi i costi di gestione mentre il TSI da 150 cv, abbinato all’ottimo cambio DSG, permette di togliersi belle soddisfazioni nella guida brillante.


Pubblicato da Paolo Sardi, 27/03/2012
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