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Seat Exeo ST


Avatar Redazionale, il 10/06/09

15 anni fa - Dopo la berlina, la Casa di Martorell presenta anche la variante familiare della sua ammiraglia. Arriverà nelle concessionarie italiane a settembre, con due motori diesel e due a benzina e con prezzi a partire da circa 22.000 euro. Una cifra competitiva p

Dopo la berlina, la Casa di Martorell presenta anche la variante familiare della sua ammiraglia. Arriverà nelle concessionarie italiane a settembre, con due motori diesel e due a benzina e con prezzi a partire da circa 22.000 euro. Una cifra competitiva per un'auto che in fondo è un'Audi sotto mentite spoglie.


RITORNO AL FUTURO Dopo aver sfornato a ripetizione negli ultimi anni soprattutto auto dalla carrozzeria fuori dagli schemi, con l'Altea che vale da esempio per tutte, la Seat sembra tornare ad apprezzare anche le classiche station wagon. E' recente infatti l'annuncio di una futura versione familiare della Ibiza. Tuttavia, prima che venga l'epoca del suo lancio, i riflettori indugiano ancora sulla Exeo ST, variante station wagon della macchina che permette al marchio spagnolo di affacciarsi per la prima volta nel segmento D.

ANCORA TU Così come sua sorella a tre volumi, la Exeo ST non fa grande mistero della sua strettissima parentela con la penultima generazione dell'Audi A4, anche se nel suo caso, ovviamente, il legame è con la Avant piuttosto che con la berlina. Tanto vale togliersi subito il sassolino dalla scarpa: l'impressione di trovarsi davanti a una novità abbastanza "relativa" c'è, con la carrozzeria che si rinfresca ma che ma mantiene un taglio ben noto. Facendo finta di restare vittime di un'amnesia, non si può però negare che queste forme abbiano ancora il loro perché.

SCOLLO A V La sagoma è elegante, con proporzioni azzeccate e un notevole equilibrio tra i volumi. Sull'ossatura Audi, tra l'altro, le modifiche Seat non stanno affatto male e valgono come un buon trucco per una signora ancora attraente. Nel frontale spunta lo scollo a V che va per la maggiore nell'ultima collezione di Martorell, con i fari che danno il loro contributo a creare una forma a freccia e a dare un senso alla definizione di "arrow design". Quanto alla coda, gli occhi indugiano soprattutto sulla diversa organizzazione interna alle luci, che creano un riuscito motivo a onda. Passa invece quasi inosservato il nuovo paraurti posteriore, che è l'artefice dell'aumento della lunghezza complessiva, che tocca ora quota 4.666 mm. Ben più evidenti sono di sicuro le barre longitudinali sul tetto, che sono di serie su tutta la gamma ST.


FA LA SUA FIGURA Se l'esterno appaga la vista, l'abitacolo non è da meno e soddisfa pure il tatto. Le plastiche restano nel complesso di ottima qualità e la componentistica di origine tedescasoddisfa anche i palati più esigenti. Anche qui rimane un po' il sapore di déja-vu ma la cosa non dà alcun fastidio, visto che la plancia ha un taglio comunque moderno, con una parte centrale molta importante. Novità rispetto alla berlina non se ne segnalano, salvo, scontata, la diversa capacità di carico, che va da un minimo di 442 litri a un massimo di 1.354 litri. Si tratta di valori leggermente sotto la media della concorrenza ma comunque discreti in senso assoluto.

A SETTEMBRE Per confezionare questa Exeo la Seat attinge alla sconfinata banca organi anche a livello di telaio e di motori. In materia di sospensioni spicca la scelta di un avantreno a quattro bracci e di un retrotreno a bracci trapezoidali, entrambi schemi piuttosto raffinati che promettono grandi cose tanto sul fronte della tenuta quanto su quello del comfort in ogni condizione. Sotto il cofano della gamma italiana della ST, che arriverà nelle concessionarie a settembre, ci saranno inizialmente quattro motori, tutti ben conosciuti dai conoscitori dei listini del gruppo di Wolfsburg.

SEMPREVERDE Sul fronte a benzina, apre le danze l'intramontabile 1.600 aspirato da 102 cv e 148 Nm che ha come dati salienti uno scatto 0-100 in 13,1 secondi, una velocità massima di 186 km/h e una percorrenza media di 13 km/litro. Ben più raffinato e moderno è il due litri turbo a iniezione diretta TSI da 200 cv e 280 Nm, che sorseggia sulla carta un litro di verde ogni 12,7 km pur permettendo alla wagon catalana di passare da 0 a 100 in 7,6 secondi e di raggiungere i 235 km/h.

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TERZO IN ARRIVO Completano il quadro due turbodiesel common rail TDI da due litri. Il primo dispone di 143 cv e 320 Nm, cui corrispondono un crono di 9,6 secondi nello 0-100, una punta di 206 km/h e una percorrenza media di 17,5 km/litro. Il secondo ha 170 cv e 350 Nm ma non fa molto peggio in fatto di consumi, con 16,9 km/litro, pur vantando prestazioni molto più vivaci. Nel suo caso lo 0-100 avviene in 8,6 secondi mentre insistendo sull'acceleratore si possono raggiungere i 224 km/h. Tutti e quattro i motori sono per ora abbinati a cambi manuali a sei marce ma entro la fine dell'anno il duemila TSI sarà proposto anche con cambio automatico Multitronic. Nello stesso periodo arriverà anche una terza variante sul tema TDI, con una versione da 120 cv.

UNA E TRINA Gli allestimenti previsti sono tre. Quello d'accesso si chiama Reference e ha un allestimento giù piuttosto completo. Di serie sono per esempio sette airbag, il climatizzatore bizona, lo stereo, i fendinebbia e il computer di bordo. Lo step successivo è lo Style, che dispone in aggiunta di cerchi in lega, cruise control, volante in pelle multifunzione, antifurto, sensori pioggia, crepuscolare e di parcheggio posteriori. Per chi ama un'immagine dinamica c'è l'allestimento Sport, nel cui equipaggiamento spiccano assetto e sedili sportivi. Prima di passare al "come va" due indicazioni sui prezzi, molto competitivi, che partono dai 22.045 euro della 1.6 Reference per arrivare ai 29.330 euro della 2.0 TDI 170 cv Style.


TAGLIA UNICA Così come già avveniva a suo tempo per l'Audi, il posto di guida si adatta a vestire bene i piloti di qualsiasi taglia, che siano watussi o pigmei. Il sedile scorre con un'escursione molto ampia e il volante lo segue fedele come un cagnolino al guinzaglio, andando su e giù, avanti e indietro, per consentire a ciascuno di assumere la posizione che preferisce. Chi siede dietro non ha di che lamentarsi. Al limite potrà provare giusto un po' d'invidia per i suoi pari che viaggiano su concorrenti più spaziose ma i centimetri per le gambe, le spalle e la testa non sono pochi e per storcere il naso ci vuole davvero un bel coraggio.

SILENZIO, SI VIAGGIA Una volta in movimento, la Exeo trasmette subito una notevole sensazione di solidità. Tutti i comandi hanno una bella consistenza, da auto di rango, con sedili ben profilati e imbottiti come si deve. La silenziosità è buona, con il vano motore che è isolato con cura e con i pneumatici che non provocano un rumore di rotolamento fastidioso. A voler cercare il proverbiale pelo nell'uovo si può parlare di qualche lieve sibilo aerodinamico in velocità ma nulla turba davvero la quei dei passeggeri e dei loro timpani.

DOUBLE FACE Passando alle terga, la Exeo è declinata in due varianti d'assetto, una più confortevole per gli allestimenti Reference e Style e una più duretta per la Sport. In quest'ultimo caso la ST si abbassa di 20 mm, le molle anteriori sono più dure del 30 % e quelle posteriori del 25%. Gli ammortizzatori oppongono un 20% di resistenza in più e le barre antirollio diventano di maggior diametro, irrobustendosi del 50%. Il risultato sono ingressi in curva più rapidi, una minor tendenza a coricarsi sulle ruote esterne e una maggiore fluidità nella fase di percorrenza delle curve. Lo scotto da pagare è chiaramente una risposta più brusca sullo sconnesso. Messi pro e contro sulla bilancia, la sensazione è che per la maggioranza della gente la scelta più azzeccata sia la taratura più soft, con la quale il comportamento stradale resta comunque piacevole e godibilissimo.


CHI SI ACCONTENTA… L'esperienza maturata con la berlina insegna che l'abbinamento ideale è con il turbodiesel dal 143 cv, il giusto compromesso tra le esigenze di spunto ai bassi, di vivacità e di contenimento dei costi. Questo TDI ha un'erogazione piena a ogni regime, si dimostra brillante già prima dei 2.000 giri e sfoggia ai medi un tiro corposo. Volendo, sa tirare fuori anche un'indole sportiva e sa spingersi ben sopra i 4.000 giri, arrivando a toccare anche quota 5.000. Man mano che ci si avvicina a questa soglia, però, si perde un po' di smalto e seviziare così il motore è davvero poco redditizio. Certi regimi sono più nelle corde della versione da 170 cv, che sale di giri con maggior rapidità , grazie anche a una rapportatura più corta del cambio. La sua maggior esuberanza è una benedizione quando c'è magari da completare un sorpasso in tempi rapidi ma causa anche leggere reazioni allo sterzo quando si accelera bruscamente in uscita di curva e con le ruote girate in genere.

Pubblicato da Paolo Sardi, 10/06/2009
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