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Alla faccia del semplice restyling! La Casa svedese non si accontenta di rifare il trucco alla "piccola" di famiglia e lancia con il model year 2008 due importanti novità: la trazione integrale e un motore turbodiesel a due stadi.
SORPRESA Il fiocco non c'era e l'auto non era nemmeno da scartare ma stavolta quelli della Saab hanno fatto davvero una gradita sorpresa. Quella che all'apparenza sembrava una presentazione normalissima, giustificata più che altro da un lifting al muso della 9-3 si è invece rivelata un'occasione ghiotta per provare due novità che arriveranno nel corso del 2008. Da una parte la nuova versione di punta della gamma a gasolio, la 1.9 TTiD con motore turbo a due stadi da 180 cv, dall'altra la trazione integrale permanente XWD destinata, per ora, solo alla 2.8 V6 turbo da 280 cv.
MISSIS X Entrambe queste novità sono ben nascoste alla vista ma anche le comuni 9-3 del model-year 2008 sanno farsi riconoscere rispetto alle edizioni degli anni precedenti. Le innovazioni più importanti si concentrano nel frontale, che s'ispira in modo evidente alla concept Aero X che la Saab aveva mostrato in anteprima al Salone di Ginevra del 2006. Il piatto forte è rappresentato dalla nuova calandra vagamente trapezoidale, affiancata da due prese d'aria a loro volta dotate di una cornicetta chiara. Nel mezzo troneggia il nuovo cofano, attraversato da un motivo a U, mentre alle estremità del muso ci sono fari molto allungati all'indietro.
ACQUA E SAPONE Altri dettagli di spicco sono i fendinebbia, nella parte bassa dello spoiler. Lungo le fiancate e i paraurti della nuova 9-3 scatta l'operazione "acqua e sapone". Le maniglie sono adesso in tinta sulle versioni d'accesso e non c'è più traccia di alcuna modanatura nera, mentre i fascioni levigati danno un tocco di eleganza mista a sportività. Più misurati sono invece gli interventi sulla coda, che ha comunque luci leggermente riviste.
POCHI NEI Nell'abitacolo il nero regna più che mai sovrano sulla plancia. Il look è tipicamente Saab, con uno sviluppo a 7 del cockpit e le classiche bocchette che si orientano con un nottolino. La strumentazione è oscurabile in parte durante la guida notturna ed è dominata dal tachimetro. Poche le note un po' stonate in un quadro nel complesso molto positivo: il cruscotto è bordato da una cornicetta chiara che crea talvolta un fastidioso riflesso sul parabrezza e alcune plastiche sono un po' croccanti.
ARRIVO A SCAGLIONI La gamma 2008 arriverà sulle nostre strade in settembre composta da sette motori, cinque a benzina (1.8i 122 cv, 1.8t 150 cv, 2.0t 175 cv, 2.0TS 210 cv e 1.8 V6 255 cv) e due a gasolio (1.9 TiD da 120 e 150 cv). Come tradizione i livelli di allestimento previsti sono tre: Linear e Vectoralla base (con nuovi cerchi, rispettivamente da 16" e 17" e con le già citate maniglie in tinta), Aero al top (con ora standard cerchi da 18", sedile di guida elettrico, sensore per la pressione dei pneumatici e chiusura comfort per i vetri). Quanto ai cambi automatici, guadagnano di serie la funzione Sport. I prezzi sono ancora da definire ma stando alle prime indiscrezioni non dovrebbero variare troppo rispetto al listino attuale.
GRANDI E PICCINI Come anticipato sopra, le novità più succose sono attese invece per il 2008. La più interessante per il mercato italiano è senza dubbio il motore diesel 1.9 con sovralimentazione a due stadi. Sviluppato a quattro mani da GM e da Fiat, impiega due turbine che lavorano in serie. In pratica, ai bassi regimi entra in funzione un turbopiù piccolo con girante da 34 mm, dotato di poca inerzia e capace di dare risposte fulminee. Con il salire dei giri, l'apertura di una valvola convoglia i gas di scarico verso una turbina più grande, che spinge con maggior forza. I dati parlano di una potenza massima di 180 cv a 4.000 giri, con un picco di coppia di 400 Nm e una percorrenza media - per ora solo stimata - di 15,6 km/litro.
A BATTESIMO L'altra novità è il sistema di trazione integrale permanente attiva XWD (da leggersi Cross Wheel Drive), che sarà inizialmente lanciato su una versione della 2.8 V6 turbo portata a 280 cv e con ogni probabilità trasferito poi anche su altri motori, diesel compresi. Il sistema sfrutta una frizione Haldex di quarta generazione, che fa il suo debutto assoluto proprio sotto le insegne Saab. Le sue peculiarità sono molteplici. Il controllo è elettronico, con la centralina costantemente in contatto con quella dell'Esp e, di conseguenza, con i sensori sullo sterzo, sui freni, su ogni singola ruota. Un chip vigila inoltre sui valori di accelerazione longitudinale e laterale, per interpretare al meglio la situazione da gestire.
ELETRONICA AL POTERE Grazie a questa intelligenza artificiale e a un software molto raffinato, la trazione XWD riesce a giocare d'anticipo. La centralina riesce a distribuire la coppia motrice là dove serve anche prima che le ruote inizino a pattinare o che si verifichi un problema di stabilità, limitando così la necessità di ricorrere ai freni per riportare la 9-3 sulla retta via e rendendo la guida più appagante e sportiva. Il tutto è possibile grazie a un circuito mantenuto sempre sotto pressione e comandato appunto dalla centralina per rendere solido il collegamento dell'albero di trasmissione con l'asse posteriore. La medesima tecnologia è applicata al differenziale posteriore elettronico eLSD (che sarà optional) capace di bloccarsi come di garantire una diversa ripartizione della forza motrice tra le due ruote.
ARIA DI CASA Chi è abituato a guidare Saab è destinato a sentirsi a casa a bordo della 9-3 2008. A creare il clima di sempre sono le solite particolarità, come la chiave di avviamento sul tunnel centrale e la plancia che con il suo disegno mette il pilota il condizione ideale per avere tutto sott'occhio e sotto mano. Ma anche una volta in movimento non ci sono grandi sorprese per le versioni già note, con un comportamento piacevole e sicuro, che non trascura il comfort. Meglio quindi concentrarsi sulle succose novità in arrivo, a partire dal motore a gasolio Twin Stage, atteso per gennaio 2008.
VEDO ROSSO Questo biturbodiesel si avvia lesto e al minimo nulla lascia intuire che sotto il cofano pulsi qualcosa di diverso dal "solito" TiD. Che la sigla TTiD (con la doppia T rossa) non sia messa lì per caso appare invece evidente la prima volta che la lancetta del contagiri supera quota 1.500 giri. Da qui in poi la presenza di due turbine si fa sentire, eccome. Sotto tale soglia la turbina piccola funziona da sola, mentre oltre questo regime inizia a tirare la volata alla sorella maggiore come un fedele gregario al Petacchi della situazione.
GIOCO DI SQUADRA Già prima dei 2.000 giri si sente un cambio di passo evidente anche se non si tratta di qualcosa di brusco o fastidioso. Il gioco di squadra funziona a meraviglia, anche quando si superano i 3.000 giri e la "turbona" si mette a fare la primadonna. La spinta è sempre consistente, e non si deve affatto pensare che gli sforzi Saab abbiano portato a un'erogazione sportiva e appuntita. Tutt'altro: il pezzo forte del TTiD è proprio la regolarità della curva d'erogazione piuttosto che il temperamento ai regimi più elevati. Insistendo con l'acceleratore, si può arrivare comunque ai 5.000 giri indicati, regime di tutto rispetto. Si tratta dunque di un motore in grado di non sfigurare davanti a unità di maggior cilindrata, e che fa fare un bel salto di qualità alla gamma 9-3.
PRIMO ASSAGGIO Commercialmente meno importante ma altrettanto interessante dal punto di vista tecnico è invece la seconda novità, ovvero il sistema di trazione integrale permanente attiva XWD. Provato in un'area chiusa appositamente allestita su esemplari di SportHatch 2.8 V6 da 280 cv di pre-serie, ha messo in mostra qualità davvero notevoli nelle situazioni più critiche e delicate. Nell'occasione il sistema Haldex di quarta generazione aveva come ottima spalla il differenziale multi-disco a scorrimento limitato dotato di gestione elettronica eLSD.
BELLA SVEGLIA L'accoppiata risponde agli ordini di una centralina che ha come pregio principale la capacità di capire al volo qual è il problema da gestire. C'è da fare una partenza vivace? La coppia viene indirizzata più all'asse posteriore e poco conta che lo scatto sia da fare su ghiaia e magari pure con le ruote sterzate. Motricità e direzionalità non vengono mai meno. Quando si trova una pozza o c'è da completare un cambio di corsia veloce le ruote destra e sinistra si palleggiano la forza motriceper fiondare la 9-3 in avanti senza incertezze, mentre sul dritto in condizioni normali a tirare il carro sono le ruote davanti.
SLALOM CHE PASSIONE Il giochino funziona a meraviglia e non solo sulla carta. Impegnata in prove di slalom, la Saab XWD esce dai paletti che nemmeno Alberto Tomba dei tempi migliori e si fionda fuori dalle curve in appoggio come se tirata da un elastico invisibile. Se sembra di viaggiare fortissimo è anche per l'eLSD, ma non nel senso che si è sotto l'effetto di un allucinogeno: la "e", quella che dice che a governare tutto c'è l'elettronica, fa davvero la differenza. La pulizia con cui vengono disegnate le curve è sorprendente e bisogna combinarla davvero grossa perché l'elettronica debba intervenire bruscamente a tagliare i viveri al motore e a frenare per riportare la 9-3 in traiettoria. Una bella mano alla precisione di guida la danno anche il nuovo semitelaio che sostiene gli organi della trasmissione e la nuova geometria del retrotreno.