La nuova Renault Scenic da monovolume diventa crossover: combina originalità e tecnologia con comfort e praticità
NON CHIAMATELA MONOVOLUME Più crossover e meno monovolume: la nuova Renault Megane Scenic si rifà il trucco, spingendo l'acceleratore su soluzioni stilistiche quasi estreme, ma senza perdere di vista la praticità che oggi si pretende da una compatta da famiglia (la Scenic appartiene al segmento C).
CHE RUOTE GRANDI CHE HAI! Lo sguardo cade subito sugli enormi cerchi da 20 pollici, calzati da pneumatici ribassati: una soluzione di grande impatto scenico di serie per tutte le versioni. Renault assicura che queste ruote comportano costi analoghi a quelle più tradizionali da 17 pollici: sia al cambio gomme sia nel caso di sostituzione del cerchio.
A TUTTO TOUCH A bordo spicca il quadro strumenti completamente digitale, accoppiato a un head up display molto luminoso. Nelle versioni top, come la nostra, c'è poi l'impianto di infotainment R-Link 2, che accorpa navigatore, impianto audio e regolazioni varie in un ampio e ben leggibile display sensibile al tocco da 8,7 pollici, che per di più ha menu particolarmente intuitivi.
TANTA TECNOLOGIA Accanto al display ci sono tre tasti a sfioramento dedicati per richiamare più alla svelta la schermata principale (quella con le finestre per navigazione, allerta autovelox e rallentamenti, riproduzione audio e clima); le regolazioni degli aiuti elettronici alla guida (in gergo si chiamano sistemi ADAS) e le impostazioni di visualizzazione dei vari display di bordo, compreso lo head Up Display.
FRENA DA SOLA Quanto a dispositivi di assistenza elettronica alla guida, dice Renault, la Scenic è la prima monovolume compatta (ma come, non era una crossover?) a poter vantare la frenata di emergenza attiva con riconoscimento dei pedoni, operativa tra 7 e 60 chilometri l'ora. Completano le dotazioni ADAS il sistema per il mantenimento di corsia, il rilevatore di stanchezza e il regolatore di velocità adattivo, che tiene l'andatura costante rispettando, contemporaneamente, la distanza di sicurezza dal veicolo che precede.
SOLUZIONI SALVASPAZIO L'allestimento dell'abitacolo è moderno, con dettagli dal tono sportivo quali le cuciture a contrasto dei sedili in pelle (nell'esemplare in prova) e la sagomatura profonda dei poggiatesta, che richiamano quelli degli aerei. Ed è persino divertente andare a caccia di tutti i vani portaoggetti disseminati un po' ovunque, per una capacità totale di 63 litri.
SOLO LEI COSÌ Il vano portaguanti davanti al passeggero è in realtà un cassetto molto profondo che si spalanca da solo sfiorando un pulsante: comodo, ma attenti alle ginocchia perché in apertura ruba molto spazio nell'abitacolo. Anche il mobiletto tra i sedili nasconde un vano abbastanza capiente e ha la particolarità di poter scorrere in avanti o indietro a seconda che si vogliano rendere più ariosi i sedili davanti oppure liberare spazio per le gambe del passeggero che siede al centro del divanetto posteriore.
USB PER TUTTI Dietro, in ogni caso, lo spazio non manca e per i passeggeri ci sono tavolinetti a scomparsa ancorati agli schienali dei sedili anteriori, che di nuovo richiamano gli arredi degli aerei. E sempre per chi siede dietro ci sono due utili prese USB per ricaricare il cellulare.
LUMINOSA SOPRATTUTTO Della Scenic ci piace in particolare la luminosità dell'abitacolo, data dalle ampie vetrature e dal tetto panoramico, anche lui in cristallo, che offre una vista del cielo davvero ampia e si può oscurare, all'occorrenza, con una comoda tendina motorizzata.
Allestimenti e prezzi sono esposti in dettaglio nel servizio /auto/magazine/auto-novita/renault-scenic-prezzi-allestimenti-e-dotazioni-in-dettaglio.
SI PARTE Inizio le prove con la Scenic, che qui è dotata di motore a benzina turbo da 1,2 litri e 130 cavalli, che troviamo sulle versioni a partire da 24.800 euro (proverò il diesel in seguito sulla Grand Scenic). Uscendo dall'aeroporto di Bordeaux noto che lo sprint nelle marce basse è discreto e la guida fluida.
NON TEME I DOSSI Il parabrezza molto avanzato e inclinato, rispetto alla posizione di guida, inganna un po' nella percezione degli ingombri, soprattutto a destra, ma ci faccio presto l'abitudine. Mi preme verificare subito il comfort di marcia, perché i cerchi da 20 pollici e le gomme ribassate potrebbero facilmente restituire qualche scossone di troppo sull'asfalto imperfetto. Invece Renault ha lavorato bene sulle sospensioni, che filtrano a dovere i dossi di rallentamento affrontati in scioltezza.
IN CURVA SI INCLINA POCO Qualche curva e scopro un assetto che, pur confortevole, resiste molto bene al rollio e rende la guida divertente. Peccato solo che lo sterzo non trasmetta alcuna informazione sul lavoro delle gomme sull'asfalto, ma la Scenic non vuole essere una sportiva, dopotutto.
SOLO IL RUMORE DEL VENTO La strada si fa più ampia e le riprese con le marce lunghe non sono brillantissime: la cilindrata ridotta non può fare miracoli su una macchina di queste dimensioni. In compenso spicca la buona insonorizzazione: fino alle velocità consentite in autostrada si sente solo qualche fruscio aerodinamico, mentre il motore e il rotolamento dei pneumatici si sentono appena.
TI FA I MASSAGGI Pasticcio un po' coi menu e scopro che cambiando le modalità di guida: da sport a eco, per esempio, cambia anche il colore di un profilo luminoso alla base della plancia: in tinta con le scritte sul display. E con la modalità Comfort il sedile robotizzato comincia a massaggiarmi la schiena: un dispositivo per nulla frequente tra le auto di questa categoria.
L'ORA DELL'IBRIDA Passo alla guida della Scenic Hybrid Assist (prezzi ancora da definire), che ha un motorino elettrico da 10 kW collegato tramite una cinghia al diesel da 1,5 litri per ridurre consumi ed emissioni. Non nasce per permettere la marcia in solo elettrico, ma per rendere più corposa e regolare la spinta ai regimi più bassi: quelli dove il turbo non è ancora in grado di spingere bene, così da stimolare una guida più rilassata e quindi ecologica.
PIACEVOLISSIMA L'effetto è immediatamente percepibile: con l'ibrida mi trovo a guidare sempre con una marcia in più, godendomi la regolarità e la prontezza in ripresa fin da poco oltre i mille giri. Non ricordo altri diesel che rendano così naturale un simile stile di guida.
QUALCHE DATO Le prestazioni, sia chiaro, non sono da Formula 1: con questa elettrificazione leggera, la Scenic guadagna 15 Nm e 5 cavalli, per un totale di 275 Nm e 115 cavalli. Tuttavia per un'auto da famiglia da usare tutti i giorni non sento davvero il bisogno di qualcosa in più.
PARLIAMO DEL DIESEL Per ultima provo la Grand Scenic con il motore diesel biturbo da 160 cavalli, che si rivela subito un po' più rumoroso degli altri. La spinta non è male, anche se forse un pochino inferiore alle aspettative. Buone in ogni caso la fluidità e la rotondità di funzionamento, anche se ai regimi più bassi non raggiunge la linearità in progressione dell'ibrida.
DOPPIA FRIZIONE Al diesel in prova è accoppiato un cambio automatico a doppia frizione e a 6 marce. Rapidissimo, è anche molto fluido ed evita qualsiasi strattonamento nei passaggi di rapporto: anche quando lo si aziona in modalità sequenziale (con la leva, perché i comandi al volante non sono previsti) e in piena accelerazione.
LA SORELLA MAGGIORE Rispetto alla Scenic normale, la Grand Scenic è più lunga di 23 centimetri, per fare posto a una terza fila di sedili e a un bagagliaio di una ventina di litri più capiente. Ha un assetto leggermente più confortevole e molleggiato, ma in curva mantiene alto il piacere di guida grazie a un rollio comunque molto contenuto e a una buona precisione dello sterzo. Sempre rassicurante la tenuta di strada.
SEDILI TELECOMANDATI Comodissimo e davvero cool, da vedere all'opera, è il sistema One Touch, una sorta di telecomando per il ripiegamento dei sedili della seconda e terza fila. Si trova nel bagagliaio ed evita un bel po di fatica quando ci si rende conto di dover caricare più cose del dovuto. Ha tasti dedicati per ripiegare singolarmente ciascuno dei sedili dell'ultima fila o le due porzioni di schienale della fila centrale. C'è poi un tasto che li ripiega tutti insieme e il risultato è un vano perfettamente livellato, facilissimo da sfruttare, Geniale!