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Prova su strada

Renault Scénic 2003


Avatar di Mario Cornicchia, il 21/06/03

21 anni fa -

Monovolume dentro, design compatto fuori: capostipite e regina delle monovolume mid-size, la Scénic mostra ancora una volta la strada. Motori diesel da provare, idee furbe, buon rapporto qualità/prezzo.

COM' E' Per rendersene conto, vanno messe vicine. Prima e seconda serie, accanto l’una all’altra: soltanto così ci si accorge che la nuova Scénic è più grande, alta più o meno quanto la prima del 1996. Ma non sembra una monovolume, sembra una cinque porte un po’ più grande, con uno stile quasi sportivo.

FURBATA Merito delle nuove proporzioni: più lunga (+80mm per 4,25 metri in totale) anche nel passo (+105mm), con carreggiate più larghe (+70mm ant, +60mm post) la nuova Scénic sembra una wagon corta o una cinque porte alta, scongiurando l’effetto furgoncino. Una furbata prima che, come sta avvenendo per le monovolume grandi, al posto dei furgoni la gente compri le SUV, quasi altrettanto spaziose ma più sfiziose.

FRANCE CONNECTION La Scénic segue in pieno il nuovo stile di famiglia, con linee decise e lunotti verticali, e interpreta benissimo il tema monovolume. Moderna e funzionale, con ampie superfici vetrate (quasi 7 metri quadrati di vetri, più o meno quanto la Espace IV) con il parabrezza che ne conta 1,4 e il tetto apribile 1,6), un bel portellone ampio con lunotto apribile e paraurti eleganti, applicati sulla carrozzeria come fregi.

GRAND TOUR All’interno è una vera monovolume, con tanto spazio per cinque persone (arriverà anche la versione a 7 posti sul telaio della versione wagon Grand Tour) e per relativi bagagli. Lo stile è moderno quanto quello della carrozzeria, con  una plancia liscia che fa da supporto a una consolle centrale piatta come un mobiletto e rivestita con una gradevole plastica gommata, che racchiude tutti i comandi della climatizzazione e dell’impianto audio e che, alla base, fa posto alla leva del cambio. Una palpebra centrale racchiude i visori per tutte le informazioni di viaggio e per i due differenti sistemi di navigazione satellitare offerti. Un po’ scomodi i comandi del navigatore, posti proprio sotto il visore per cui bisogna sporgersi in avanti per azionarli.

GAVONI E BAULOTTI Monovolume anche nella praticità, con tanti vani per un totale di 59 litri per i posti anteriori e 32 per quelli posteriori tra gavoni sotto il pavimento, cassetti sotto i sedili, vani e baulotti. Il cassetto davanti al passeggero è davvero grande e climatizzato e molto comodo è il baulotto tra i sedili anteriori scorrevole (facilissimo spostarlo, con una maniglia che include un pulsante di sblocco), con due braccioli ribaltabili all’indietro, due vaschette portabottiglie o porta-quel-che-vuoi, un grande vano (17 litri) chiuso da una saracinesca e un pozzetto per i posti posteriori.

SINGOLI E SEPARATI I sedili posteriori, com’è tradizione delle monovolume Renault, sono singoli e singolarmente ripiegabili e smontabili (ognuno pesa 15,5 kg), nonché scorrevoli longitudinalmente per 22 centimetri. Si può anche scegliere di lasciare a casa il sedile centrale e di sistemare i due posti laterali più verso il centro, aumentando lo spazio a disposizione e la possibilità di scorrimento vero il posteriore di 10cm. Lo schienale del sedile anteriore destro si piega in avanti, lasciando spazio a oggetti lunghi fino a 2,5 metri.

NIENTE GATTINI Lodevole la campagna di moralizzazione estetica condotta da Renault che, per evitare alle famiglie l’acquisto delle orride tendine a ventosa con gattino sorridente, ha integrato pratiche tendine alla base delle portiere posteriori. Spazio per i bagagli non manca anche nella configurazione cinque posti, con un volume disponibile di 430-480 litri, a seconda di come sono regolati longitudinalmente i sedili posteriori.

MINI TIR Lo spazio a disposizione raggiunge 1510 litri con i sedili ripiegati in avanti e 1840 con i sedili smontati. Niente male per un’auto lunga poco più di 4 metri. La cappelliera, può essere montata su tre livelli differenti, a seconda delle esigenze di carico. Un abitacolo flessibile e personalizzabile, anche nello stile e negli equipaggiamenti: tre ambienti differenti, Authentique, Dynamique e Privilège, e tre livelli di allestimento, Pack, Confort e Luxe.

PREZZI E CC Tre i motori a benzina, 1.4 16V (98cv, 72kW, 127Nm a 3.750 giri, 7,2 l/100km), 1.6 16v (115cv, 83kW, 152Nm a 4200giri, 7,2 l/100km), 2.0 16v (136cv, 98,5kW, 191Nm 3.750 giri, 8 l/100km). E due i turbodiesel common rail, 1.5 dCi (80cv, 72kW, 185Nm a 2000 giri, 5 l/100km) e 1.9 dCi (120cv, 88kw, 300Nm a 2.000 giri, 5,8 l/100km). I prezzi sono interessanti con un primo prezzo di attacco di 17.150 euro per la 1.4 16V Pack Authentique, fino a 23.500 euro per la 1.9 dCi Luxe Privilège. Con configurazione Confort Authentique la 1.5 dCi costa 20.350 euro e a 1.9 dCi 21.850 euro.

COME VA Spazio, luce, bei materiali e comandi pratici e comodi. Al volante della nuova Scénic si sta a proprio agio, grazie anche al sedile regolabile in altezza e al volante regolabile in altezza e in profondità. La posizione di guida è decisamente automobilistica, molto meno verticale rispetto alla Scénic ’96 e ad altre monovolume dichiarate. Tutto è a portata di mano (eccetto i comandi del navigatore…) e facile da utilizzare.

CARD D'IDENTITA' Anche la Scénic è dotata di card che, a seconda dell’allestimento, ha funzione di normale telecomando e di chiave di avviamento, oppure di card di riconoscimento grazie alla quale è sufficiente avvicinarsi all’auto per aprire le portiere e avviare il motore, tenendo la card in tasca senza doverla inserire nella fessura sulla plancia.

ELETTRONICA La Scénic si può dotare anche di sensori di retromarcia, di due livelli differenti di sistema di navigazione (con schermo monocromatico o schermo a colori e mappe), sistema di controllo della pressione dei pneumatici, fari bi-xeno autoregolanti in altezza in base alla velocità e alla guida (accelerazione/frenata), retrovisore automatico antiabbagliamento, sei airbag e altro per rendere la guida più facile, comoda e sicura.

CONTROLLO VELOCITA' I comandi ai lato del volante sono a corsa corta per limitare i movimenti e, oltre alle solite funzioni (luci, frecce, tergi…) si trovano, a destra, l’ormai collaudato satellite per l’impianto audio Renault e, a sinistra, il comando per l’eventuale cruise control. Che sulla Scénic ha due funzioni: come un consueto regolatore di velocità impostata e come limitatore di velocità. In pratica, si imposta una velocità oltre la quale il sistema rende il pedale dell’acceleratore più duro e meno efficace, limitando la corsa a una velocità appena superiore a quella impostata.

LIMITATORE In caso si necessità, è sufficiente affondare il pedale del gas per accelerare a tutto motore, disinserendo momentaneamente il limitatore. Un sistema interessante per evitare il ritiro patente, anche perché la Scénic è piuttosto silenziosa (-3 decibel rispetto alla prima serie, non poco) e non è difficile superare i limiti senza volerlo.

FEELING Il grande parabrezza con i montanti disposti in posizione strategica offre un’ottima visibilità, anche in curva, stretta o larga che sia. Comoda la leva del cambio sulla plancia che, oltre a liberare spazio, è a portata di mano: sia il cambio a cinque marce sia quello a sei offrono poi una ottima manovrabilità, con leva corta e innesti veloci e prova di mano di fata. Il feeling da berlina si ritrova anche alla guida, senza dondolii fastidiosi e coricamenti laterali imbarazzanti.

MEGLIO LA SECONDA La Scénic rimane sempre ben parallela al terreno e sempre precisa nella guida come una berlina, appunto. Lo sterzo con servocomando elettrico ad assistenza variabile sembra al primo approccio troppo sensibile e troppo diretto, sensazione che passa poi alla seconda prova. Potenti e facili da dosare i quattro freni a disco.

1.5 dCi Ottimi i motori a gasolio. Il 1.5 dCi, abbinato al cambio a cinque marce, è una vera sorpresa: non vi aspettate di dover picchiare pugni sulla plancia per far muovere la Scénic, il 1.5 è pronto e brillante, piacevole nella guida di tutti i giorni. In condizioni limite, come nella guida a pieno carico, in salita o per chi va in autostrada sempre al limite del ritiro patente, forse potrà sembrare a volte che manchi qualche cavallo, ma è davvero un motore da provare.

1.9 dCi E' potente e adeguato a qualsiasi situazione di carico e di guida. E poi ci sono anche i motori a benzina… ma ne vale la pena? Ho provato soltanto il due litri ma tra il 1.5 dCi e il 2.0 16v non avrei dubbi scegliendo il primo, più piacevole, più silenzioso, più pronto e più economico.


Pubblicato da M.A. Corniche, 21/06/2003
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