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Prova su strada

Renault Modus


Avatar di Mario Cornicchia, il 17/09/04

20 anni fa -

E poi dicono che i maestri della miniaturizzazione sono i jap... La Modus è un concentrato della praticità, della genialità e delle qualità dinamiche di Espace e Scénic. Eccellente su strada, tanto spazio a bordo e qualità da grande.

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COM'E' Una ricetta di difficile esecuzione anche per un grande chef: prendere le qualità, pratiche e dinamiche, di Espace e Scenic e ridurle a un ristretto consommé da 3,79 centimetri di lunghezza massima. Ricetta non facile ma che i ragazzi di Renault hanno saputo portare a compimento con grande perizia gastronomico-automobilistica.

OCCHIOLINO Lo stile è la parte che meno convince della Modus. E' carina, non c'è dubbio, ma forse troppo ammiccante, strizza troppo l'occhiolino, ha il sorriso da conquista troppo facile. Sorride la griglia di ventilazione sotto il paraurti anteriore, i fari sono occhi da cerbiatto e le luci posteriori intendono ispirare simpatia con il loro strabismo alla Marty Feldman. Modus vuole fare la simpatica ma l'avrei preferita meno scodinzolante. Ma è questione di gusti: la Modus è innegabilmente carina.

TUTTOTONDO Meno ammiccante è lo stiile dell'abitacolo di Modus, moderno, ben disegnato, con un motivo ricorrente del tondo che riprende il disegno delle luci di coda, presente sulla consolle centrale e sui pannelli delle portiere. E, soprattutto, l'abitacolo è ben realizzato, con materiali di prim'ordine per una piccola (e anche per una media). Dalle sorelle maggiori eredita spazio e praticità.

TRExDUE Oltre che carina, infatti, Modus è altrettanto innegabilmente furba. Per come sfrutta il suo spazio interno fino all'ultimo cc, innanzitutto, con un posto vero e comodo per quattro adulti taglia forte. Grazie anche al divano posteriore pronto a diventare un due posti alzando la parte centrale della seduta (che nasconde un piccolo vano) e avvicinando al centro le sedute laterali, scoprendo anche due portalattine ai lati.

FURBETTA E sulla Modus non mancano soluzioni intelligenti e pratiche, vecchie e nuove, come il divano posteriore scorrevole, i gavoncini annegati nel pavimento davanti i posti anteriori, il vano scavato nella parte superiore della plancia davanti al pilota, lo spazio sotto il sedile del passeggero... Anche piccoli accorgimenti, come lo sblocco dei poggiatesta con una comoda ghiera (invece del solito, odioso pulsantino), il portatessere ricavato nella cornice degli specchi di cortesia sulle alette parasole... Soluzioni economiche ma efficaci, come il modo in cui Renault ha risolto l'illuminazione della strada in curva: due luci che puntano all'esterno si accendono quando si sterza oltre un certo grado e non oltre i 60 km/h (di serie su Luxe).

IL BUCO NERO I più perfidi sperano sia tornato il posto della suocera della coupè anni 30, invece quel portello posteriore scavato nel portellone è la novità di Modus (non per Pack). Per caricare piccoli oggetti nel bagagliaio non serve aprire tutto il portellone, ma si sgancia il portello, si abbassa di 52 gradi e diventa uno scivolo attraverso il quale far passare i bagagli senza fatica, utilizzabile anche se vi hanno incollato un'altra auto al paraurti posteriore. Soluzione più furba del classico lunotto apribile che costringe a sollevare i pesi fino alla base del lunotto. Renault per queste idee geniali è imbattibile.

VORACE Piccolo, ma grande è anche l'appetito di Modus per i bagagli: con il divano posteriore arretrato al massimo Modus offre spazio quanto basta per almeno un paio di borse della spesa. Spingendo il divano fino alla più avanzata delle quattro posizioni Modus offre lo spazio che mette a disposizione una media berlina. Piegando e ribaltando in avanti il divano si ottiene un vano di carico dal fondo piatto come quello di un furgoncino per consegne cittadine.

CINQUE STELLE Se siete alla ricerca della piccola a cui affidare moglie e figli in tutta tranquillità, Modus è in cima alla lista. Euro-NCAP, l'ente che sovrintende allo svolgimento dei crash test, ha laureato Modus con il massimo dei voti nella valutazione globale, e ben 4 stelle per le prove che pensano alla sicurezza dei bambini, ospiti ai quali sono dedicati tre posti dotati di attachi Isofix a tre punti.

FAMIGLIA ALLARGATA Se vi piace la Modus potete scegliere fra 26 combinazioni disponibili, giocando con allestimenti (la dotazione: Pack, Comfort e Luxe),  ambienti (lo stile dell'abitacolo: Authentique, Expression, Dynamique e Privilège) e motori. I motori sono cinque: 1.2, 1.4 e 1.6 a benzina; 1.5 dCi da 65 e da 82 cavalli. I prezzi della Modus vanno dai 12.650 euro della 1.2 pack Authentique ai 16.700 della 1.5 dCi Luxe Privilège.

COME VA Porte grandi e squadrate, carrozzeria alta: sulla Modus si sale facilmente come varcare la soglia di casa. Dentro, di spazio ce n'è in abbondanza anche se superate l'1 e 85 in altezza e il quintale di peso. Pure se dentro la Modus si trovano contemporaneamente quattro taglie XXL.

CORNUTI Anche chi ha partner infedeli non è costretto all'acquisto del bel tetto apribile in cristallo a tutta grandezza, con tanto spazio sopra la testa per ospitare i più alti (o appendici indesiderate). Il volante si regola soltanto in altezza, ma non si sente troppo la necessità della regolazione in profondità: le distanze tra sedile e comandi sono ben studiate e ci si trova subito a proprio agio.

LOUNGE L'ambiente a bordo è molto piacevole, molto luminoso (i tetti apribili sono due, a tutta grandezza, scorrevole soltanto la parte anteriore, o con due portelli sopra le teste di chi siede davanti) e decisamente adatto anche ai claustrofobici. Lo spazio a disposizione e la sensazione di buona qualità che percepiscono tutti i sensi non fanno sentire a bordo di una piccola e la Modus sembra appartenere almeno alla categoria di una Scenic. Tutt'altro che una piccola leggerina, Modus non trasmette l'effetto scatola di tonno ma, pur essendo molto maneggevole e agile nel traffico, è ben piantata terra quando si va veloci o si pensa di stringere tra le mani il volante di una sportiva: in queste condizioni sembra perfino più pesante di quanto sia in realtà e risente poco anche del vento laterale, pur se violento.

PICCOLA FUORI Ci si rende conto delle dimensioni ridotte quando si deve fare manovra in spazi ristretti e i dieci metri scarsi (9,9 la 1.2 e 10,4 le altre versioni, per l'esattezza) di diametro di sterzata consentono inversioni a U anche in strade strette. Alla sensazione da grande contribuisce invece anche l'ottimo comfort acustico su tutti i fronti (aerodinamico, di rotolamento, meccanico), superiore anche a quello di berline medie.

AUTOSCUOLA Davvero incredibili per una piccola dalle proporzioni di una cabina del telefono, sono le doti di guida della Modus. Quasi impossibile metterla in difficoltà, anche con le manovre più turpi, e le reazioni sono sempre molto facili e istintive da controllare. Anzi, sono quasi istruttive, così istintive da  abituare piloti inesperti alle reazioni e al controllo dei piloti esperti. Nella guida al limite, la coda allarga all'esterno naturalmente chiudendo la curva ed evitando che le ruote anteriori puntino verso l'esterno e macinino i fianchi delle gomme. Così abile nell'impostare la curva da sola che l'Esp entra soltanto quando si superano davvero i limiti (della decenza). 10 e lode.

COMANDI All'ottimo telaio (è condiviso con la Nissan Micra, ma con tarature delle sospensioni meno morbide) fanno da spalla comandi di prim'ordine. A partire dallo sterzo, con servosterzo elettrico, che ha sempre il giusto peso a tutte le velocità, non ha la classica inerzia dei servocomandi elettrici e indirizza con grande precisione le ruote anteriori. A prova di errore è anche il cambio, veloce e preciso, e ottimi sono i freni, molto potenti e sempre facili da dosare. Doti che mancano anche ad alcune auto dichiaratamente sportive.

MILLEDUE Il lavoro svolto sul motore d'ingresso della Modus ha dato buoni frutti. E' silenzioso e la voce che fa sentire è piacevole, quasi sportiva, mai fastidiosa. Nella guida, è sempre disponibile, a 1000 giri come ai limiti della zona rossa. Ottimo partner di Modus, ne mette in evidenza le doti di agilità e facilità di guida. Un gran bel milledue, economico anche nella gestione, con consumi medi dichiarati pari a 6 lt/100km (quasi 17 km/litro) e intervalli di manutenzione ogni 30mila chilometri. È una valida alternativa al 1.5 dCi: da pensarci bene prima dell'acquisto, con una differenza di prezzo rispetto alla 1.5 dCi da 65 cv di 1.300 euro e 1.900 con la 1.5 dCi da 82cv.

MILLESEI Il motore di punta vale la spesa soltanto se non si vuole fare a meno del cambio automatico. La differenza di potenza rispetto al 1200 si fa sentire solntanto in termini di velocità massima, ma il 1600 non è così fluido, piacevole e silenzioso.

MILLESEI AUTOMATICA  Il cambio automatico, abbinato soltanto al motore millesei a benzina, è piacevole, abbastanza dolce nelle cambiate e adatto alla guida soft, ma il comando sequenziale è adatto giusto a selezionare un rapporto corto per sfruttare il freno motore nella guida in discesa, non per la guida sportiva.

MILLECINQUE E' un diesel moderno, dell'ultima generazione. Non ha tanti cavalli sulla carta ma, alla guida, la scuderia sembra essere più popolosa. Come il 1200 a benzina, anche il dCi è sempre disponibile, spinge senza smettere mai, da fermo fino alla zona rossa, sempre pronto a rispondere appena si preme sull'acceleratore. E poi, è anche molto silenzioso, anche all'esterno, e davvero poco assetato di gasolio, con consumi medi dichiarati di 4,7 litri per 100km.


Pubblicato da M.A. Corniche, 17/09/2004
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