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Renault Laguna 2011


Avatar di Luca Cereda, il 09/12/10

14 anni fa - Dietro il frontale ritoccato c'è la sobria eleganza di sempre. E anche quattro ruote sterzanti

I cambiamenti portati dal facelift sono minimi, ma la Laguna resta un'auto ambiziosa. Con un abitacolo elegante e accogliente e le quattro ruote sterzanti per soddisfare i pruriti sportivi.

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UPGRADE Gli ottomila “pezzi” venduti dal 2007 – anno di lancio – ad oggi non ne fanno certo la "gallina dalle uova d'oro" di Renault, eppure la Laguna resta un’auto ambiziosa, nelle idee del marchio, quella che dovrebbe turbare i pensieri del cliente in cerca di una berlinona alto di gamma, fino a convincerlo a preferirla a qualche collega più blasonata. Alle soglie del 2011, la missione della Renault Laguna continua con un viso ritoccato soprattutto nella parte della bocca e un lieve aggiornamento del salotto. Il tutto a prezzi grossomodo allineati al listino ante-facelift, esattamente identici per le versioni berlina e station wagon.

SCARPE SCURE Non è un netto stacco col passato, quello portato dal restyling. Volutamente, Renault è intervenuta in punta di matita, aggiungendo un paio di palpebre cromate ai gruppi ottici della Laguna e ridisegnando la parte bassa del frontale, che ora sfoggia una griglia centrale più stretta e rifinita da un baffo cromato. Sul retro invece non si muove una piuma, e appena appena si percepisce la sfumatura fumé delle luci. Piuttosto non passano certo inosservati i cerchi in lega da 18’’ “Chromeshadow” in dote all’allestimento top, che abbinati alla verniciatura blu racing alzano di un po’ il tiro sportivo della francesona.    

DJ SET Più sportivi lo sono anche i sedili, nella nuova versione mista tessuto-pelle. Un accorgimento che assieme alla plancia in slush punta ad avvicinare il salotto della Laguna a quelli top di gamma. Forse l’impresa non è ancora del tutto riuscita, ma non siamo nemmeno troppo distanti: la qualità degli interni resta uno degli assi nella manica della Laguna, che oltretutto può contare anche su un dj-set di tutto rispetto, formato da stereo a 8 speaker, lettore CD-MP3, prese USB e AUX-IN ben accorpate nel tunnel centrale, nello spazio liberato grazie al freno di stazionamento elettrico.

SOLO GASOLIO, GRAZIE Nella nuova edizione la Laguna lascia invariata la gamma motori, che per scelta è composta esclusivamente da diesel. Scelta che la Régie giustifica con la volontà di semplificare la vita al cliente al momento dell’acquisto, offrendogli quattro proposte di cavalleria distinte, ma dello stesso carburante, liberandolo così dal dubbio amletico tra diesel e benzina per un motore di pari cilindrata. Sulle motivazioni incide anche una domanda, per questo modello, nettamente preponderante di motori diesel (e di auto aziendali?). Ma di fatto questa strategia penalizza il cliente che abita nelle grandi città (dove la circolazione dei diesel è sottoposta a continue restrizioni) e quello che non macina più di 10.000 km l’anno, al quale il diesel non conviene più di tanto.

4 CONTROL Piaccia o no, alla fine non resta che scegliere fra quattro opzioni già note. In attacco al listino troviamo sempre 1.5 dCi da 110 cavalli, forte di un consumo nel misto di 4,7 l/100 km ed emissioni di CO2 ferme a 123 g/km; la cilindrata superiore, il duemila, offre invece la possibilità di scegliere fra tre diversi livelli di potenza: 150, 175 e 180 cavalli. Tutte sono abbinate a un cambio manuale a 6 marce tranne il 2.0 da 175 cavalli, l’unico disponibile automatico. Il 1.5 da 110 cv è invece la sola motorizzazione non disponibile con il 4Control, il telaio a quattro ruote sterzanti.

GOOGLE A BORDO Sempre per semplificare la scelta a chi compra, Renault ha ridotto a due gli allestimenti della Laguna. Il NAV propone già quasi tutto di serie, comprese sellerie sportive, volante e pomello del cambio in pelle, clima automatico bi-zona e il navigatore Carminat TomTom integrato (con localizzazione autovelox, HD Traffc, previsioni meteo e funzione Google Search per i punti di interesse).

DA 25.000 Un gradino più sopra, la differenza la fa soprattutto il 4Control (che dà anche il nome all’allestimento), ma nella lista degli equipaggiamenti si aggiungono anche cerchi in lega scuri, retrovisori richiudibili elettronicamente, cruise control, sensori posteriori e retrovisore interno fotocromatico. I prezzi vanno da 24.950 euro a 31.600 euro, con una differenza di 2.500 euro tra i due allestimenti per la versione con il 2.0 dCi da 150 cavalli.

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BELLA DENTRO Sapere che i cambiamenti del facelift sono più nella forma che nella sostanza non toglie il gusto di apprezzare alcuni pregi ben noti della Laguna. Il primo, in ordine cronologico, è il bagagliaio della Sportour (ma proviamo anche la berlina), che una volta scesi dall’aereo ci permette di accomodare tranquillamente le valige in 501 litri di vano (destinati a diventare più del triplo, 1591, a divano posteriore abbattuto). Poi, accomodati all’interno, la guida inizia in un ambiente decisamente confortevole: elegante ma sobrio, con plastiche estremamente curate tanto nella fattura quanto nell’estetica. Sicuramente il lato migliore della Laguna.

COMANDO FACILE Di spazio poi ce n’è a bizzeffe, soprattutto per chi siede dietro. Ma anche chi è al volante non ha di che lamentarsi, potendo contare su ampie possibilità di regolazione del sedile e del volante per trovare la posizione ideale – anche una abbastanza sportiva. Il cruscotto è molto pronunciato verso l’interno e favorisce una rapida visualizzazione delle informazioni del pannello strumenti, come pure l’interazione con navigatore e radio al centro della plancia. Anche per questo, forse, ricorrere al pomellone di comando – ormai un “must” delle berlinone – posto in mezzo al tunnel centrale risulta a tratti perfino scomodo, in particolare a chi ha le braccia lunghe.

SOTTO E SOPRA I 60 Una volta in moto, il primo choc lo danno le quattro ruote sterzanti, la cui missione è quella di migliore il comportamento dinamico della Laguna tanto nelle manovre in spazi stretti, quanto nelle scampagnate nel misto fuoriporta. A velocità comprese entro un massimo di 60 km/h, le ruote posteriori sterzano in senso opposto a quelle dell’avantreno, e grazie alla riduzione della demoltiplicazione della sterzata al volante il diametro si riduce notevolmente. Sopra i 60 km/h, invece, tutte e quattro le ruote girano dalla stessa parte e contrastano la forza centrifuga che tende a far slittare il retrotreno.

INCANALATA Tutto ciò si traduce, inizialmente, in una lieve sensazione di spaesamento. Sarà perché la Laguna non è una sportiva pura, e quindi tutto quel piglio nel reagire agli input dello sterzo ci coglie un po’ in contropiede, soprattutto quando ci accorgiamo che basta un minimo tocco del volante per cambiare corsia o per pennellare una curva non troppo stretta. Poi però ci si fa la mano abbastanza facilmente, cominciando ad apprezzarne le virtù: dalle inversioni in un fazzoletto d’asfalto ai parcheggi che non fanno patire le dimensioni dell’auto. Il bello arriva quando se ne gode la precisione e semplicità d’inserimento in curva nel misto più spinto, con la Laguna che resta ancorata ai suoi binari anche quando la si provoca con l’acceleratore.

OVATTATA Il 4Control va così a dar manforte a quella che è già una buona base, un assetto abbastanza rigido da coniugare le esigenze da familiare con la soddisfazione di qualche prurito sportivo. Da segnalare anche l’ottimo comportamento delle sospensioni, sempre pronte a filtrare con efficacia i colpi bassi dell’asfalto, e la buona insonorizzazione anche a velocità sostenute.

180 Della gamma motori abbiamo provato il 2.0 da 180 cavalli, sulla Sportour, e il 2.0 da 250 cv sulla berlina, entrambi apparsi subito abbastanza silenziosi per il loro rango. Il più potente dei due vanta un allungo poderoso, con un’erogazione fluida e una spinta costante anche a regimi abbastanza alti. Volendo fare i perfezionisti, gli si potrebbe piuttosto imputare un’elasticità altrettanto brillante ai bassi, più che consumi troppo invasivi sul portafoglio.

150 Volendo cogliere due piccioni con una fava, si può allora optare per 2.0 da 150 cavalli. Non gode dello stesso allungo potente del 180 cv, ma oltre a spalleggiare bene i piedi più tranquilli – soprattutto per i consumi che oscillano tra i 4,4 e i 6,8 l/100 km – si rivela abbastanza brillante  anche qualora si voglia giochicchiare con la Laguna. E in più la risposta ai bassi è un pochino più pronta, così da non dover infierire sul cambio a sei marce – discretamente pronto negli innesti -  quando si viaggia in città o in un misto non troppo scorrevole. E alla cassa fa risparmiare 1.800 euro.


Pubblicato da Luca cereda, 09/12/2010
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