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Prova

Renault Clio RS


Avatar Redazionale, il 22/06/06

18 anni fa - Su strada e in pista con la baby sportiva francese

Una sola versione (molto ricca), pochi accessori e un prezzo invitante per la Renault Clio RS. Che anche su strada e in pista mantiene tutte le promesse trasmesse da un vestitino sportivo e da una scheda tecnica da prima della classe. In arrivo a luglio.

SENZA SEGRETI Di lei si sapeva molto, anzi si potrebbe dire quasi tutto. Qualche mese fa la Renault aveva diffuso una cartella stampa corposa che svelava per filo e per segno tutti i più intimi segreti della Renault Clio RS (Renault Sport). Tanto che già a marzo avevamo pubblicato un'analisi che passava ai raggi X la sportivetta transalpina (il link con i primi commenti è nel riquadro qui a destra). I due dettagli che restavano ancora da svelare non erano però di quelli da poco: da una parte il prezzo con le dotazioni, dall'altra il comportamento stradale. Ora anche l'ultimo alone di mistero si può dire dissolto dopo anche una sessione in pista, sul circuito portoghese di Braga.

NASCE RICCA Prima di tutto, parliamo di soldi. La Clio RS arriverà a luglio a un prezzo di 22.800 euro. La cifra non sembra spropositata, anche alla luce della dotazione di serie di tutto rispetto. L'unica versione disponibile adotta come standard 8 airbag, i sensori crepuscolare e pioggia, i cerchi in lega da 17", il climatizzatore automatico, i controlli elettronici della trazione e della stabilità disattivabili, i sedili sportivi, il cruise control e il sintolettore CD. Tra gli accessori spiccano invece il navigatore satellitare (1.310 euro) e il pacchetto Confort (1.110 euro), che comprende tra le altre cose il tetto apribile elettrico e la chiave elettronica Easy Access II.

OUTING La Clio RS non ama giocare a nascondino e fa subito outing, svelando sin dal primo sguardo la sua indole. Esternamente, a mettere le cose in chiaro ci pensano i parafanghi panciuti, le feritoie nei passaruota e lo scivolo del diffusore posteriore, tutte cose che si possono però quasi passare inosservate se si sceglie attentamente un colore sobrio. Nell'abitacolo, invece, la sportività è palpabile grazie ai sedili profilatissimi, alla pedaliera in alluminio, al volante sagomato con tanto di cucitura rossa a ore dodici e a un contagiri con il confine della zona rossa tracciato a quota 7.500.

PICCOLI NEI Il sedile ha un'imbottitura molto sostenuta ma non è affatto scomodo e fascia bene anche chi è arrivato all'estate troppo in carne, facendo spallucce all'idea di sostenere la "prova costume". Se l'effetto "vergine di Norimberga" è scongiurato, resta però l'impressione che il sedile sia leggermente alto. Un neo, questo, che non scompare nemmeno montando i sedili Recaro che arriveranno nel menù degli accessori a brevissimo. Questione di gusti, così come sempre il gusto personale vorrebbe un volante appena più verticale. La posizione di guida è comunque corretta e consente di avere un ottimo controllo in ogni situazione.

QUESTIONE DI FEELINGIl motore si avvia a pulsante e sembra preferire di essere scaldato un minimo prima di muoversi, pena una risposta un po' brusca alle andature da parata. Nei primi metri il ruolo di protagonista assoluto va però allo sterzo, che si rivela da subito molto rapido e progressivo. Il lavoro fatti dai tecnici sull'avantreno ad asse indipendente si sente e, con l'aiuto del servosterzo elettrico ad assistenza variabile, permette di avere subito un ottimo feeling con le ruote anteriori.

SU DI GIRI Il motore torna a fare la star non appena la strada si apre. Il ruolo di vedette il due litri francese lo reclama a gran voce e non solo per modo di dire. Il suo timbro è deciso e a farlo cantare a dovere ci pensa il cambio manuale a sei marce, che adotta rapporti molto corti. Ciò privilegia le doti di scatto (0-100 in 6,9 secondi) rispetto a quelle velocistiche (questa Clio viaggia al massimo a "soli" 215 km/h). La velocità dichiarata a 1.000 giri in sesta è di 30,48 km/h, mentre quando si viaggia in autostrada a velocità codice di 130 km/h il contagiri segna 4.200. Il sound è sempre gasante, in accelerazione come in rilascio, ma nei lunghi trasferimenti autostradali farebbe piacere qualche decibel in meno.

AMA GLI ACUTI La scelta fatta dalla Renault ha comunque il suo perché: il quattro cilindri ha un'estensione vocale notevole ma le note nelle sue corde sono più da tenore che non da baritono. Ai bassi si apprezza più la regolarità che non la forza. Questa viene fuori in modo graduale, con un crescendo che si fa veemente dai 5.000 giri in su. Proprio dove molti alzano bandiera bianca, la RS tira fuori gli artigli e assesta la zampata finale. La spinta resta decisa anche sopra i 7.000 giri. Solo l'accensione nel cruscotto della spia che invita a cambiare marcia fa da preludio alla brusca entrata in funzione del limitatore. A 7.500 giri la centralina tira severamente le briglie ai 200 cavalli, che, dal canto loro, parrebbero invece avere ancora un po' di fiato da spendere.

A TESTA ALTA Il telaio è all'altezza del motore, se non meglio. Arrivando alla fine di un rettilineo a passo di fanfara, si può entrare a gamba tesa sui freni ottenendo in cambio decelerazioni potenti ma molto composte. Il muso affonda appena verso l'asfalto, come se volesse fiutare dove andrà poi a girare la curva. Con un trasferimento di carico limitato, gli inserimenti in traiettoria sono rapidissimi. Tra l'altro, già a media velocità lo sterzo si dimostra molto diretto e sono rari i casi in cui occorre muovere le mani dalla canonica posizione delle 9.15.

SEMPRE DOCILE La Clio Renault Sport è molto neutra in fase di percorrenza e solo quando si esagera ad accelerare nelle marce basse tende ad allargare dalla linea ideale. Per riportarla sulla retta via basta comunque alleggerire appena la pressione sull'acceleratore per vedere la coda guadagnare terreno e favorire il corretto riallineamento. La Clio Renault Sport resta ben controllabile con il gas e con il volante anche quando si mettono a riposo i controlli elettronici e si punta tutto sul fai da te, pure nei veloci cambi di direzione. Nemmeno nei curvoni da 200 e passa all'ora c'è spazio per incertezze, con la Renault Sport che resta ben piantata a terra e ben manovrabile.

INFATICABILI Parte del merito va diviso con i pneumatici Continental ContiSportContact3, che mantengono un ottimo mordente e un comportamento sincero anche a temperature da altoforno, dopo lunghi giri tirati alla morte sotto il sole cocente. Lo stesso discorso vale per i freni, che ostentano fieri il logo Brembo sulle pinze e non danno precoci segni di affaticamento. Al punto da essersi guadagnati la piena conferma anche sulla versione solo da pista che correrà la prossima Clio Cup.


Pubblicato da Paolo Sardi, 22/06/2006
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