La Renault Clio 2013 si mette a dieta, monta nuovi motori e passa un look tutto curve. Proposta in tre allestimenti, ha prezzi che partono da 13.500 euro.
SI VOLTA PAGINA Dopo circa ventidue anni di onorato servizio, durante i quali è stata venduta in una dozzina di milioni di esemplari, la Renault Clio volta pagina con l’ingresso in listino della sua quarta generazione. Lo stile si rinnova seguendo la via aperta dalla concept DeZir, via che sarà poi seguita anche dalle Renault prossime venture, mentre lontano dalla vista la macchina si mette a dieta e porta al debutto motori inediti. Andiamo però con ordine e iniziamo a conoscere meglio la neonata della Régie proprio dall’estetica. Guarda il video.
A ME GLI OCCHI La Renault Clio 2013 segna una svolta epocale dal punto di vista del look, dando una limata definitiva agli spigoli e convertendosi a forme morbide e sensuali, che la portano a strizzare l’occhio a un pubblico più giovane e sportivo rispetto al passato. Ora la carrozzeria esercita un notevole potere ipnotico da qualunque lato al si guardi. La vista più suggestiva è quella anteriore, con la grande losanga cromata al centro di un motivo nero che attraversa il muso da parte a parte, guidano lo sguardo verso fari accigliati, con luci diurne a Led. Lungo la fiancata tengono banco le modanature sottoporta e i parafanghi posteriori bombati, oltre i quali si trovano luci sottolineate da una cornice nera.
DAMMI IL CINQUE Se alla luce di tutto questo la Renault Clio 2013 sembra più piantata sulla strada non è solo un’illusione ottica. Metro alla mano, rispetto alla Clio III la macchina si allunga di 35 mm (ora è lunga 4.062 mm), si allarga di 24 (1.731 mm) e soprattutto si abbassa di 45 (1.448 mm). La sagoma si avvicina così a quella di una coupé, complice anche la buona mimetizzazione delle porte posteriori, con la maniglia nascosta nel montante posteriore (vista la sua grinta, la Clio 2013 sarà proposta solo in versione a cinque porte). Anche le carreggiate e il passo si danno allo stretching, le prime di 3 cm abbondanti mentre il secondo di 14 mm.
FA MOLTA SCENA La rivoluzione si spinge anche nell’abitacolo, frutto della matita dell’italianissimo Matteo Piguzzi. Qui tiene banco un pannello centrale che ricorda tanto un tablet. La soluzione è di grande effetto, così come lo è la strumentazione, che punta su un disegno moderno, con un dispay a fare da trait d’union tra due indicatori analogici. Alla fine questi elementi catturano l’attenzione e nobilitano la vista d’insieme, facendo passare in secondo piano l’aspetto spoglio del resto della plancia. Le finiture mostrano alti e bassi: bella la fascia frontale, che può essere ordinata anche in tinte sgargianti, coordinate con la carrozzeria, mentre fanno storcere un po’ il naso i pannelli delle porte, specie di quelle posteriori con tanto di manovelle per i vetri dall’aria molto cheap.
WEIGHT WATCHERS Agli ingegneri va riconosciuta l’attenuante di aver cercato di risparmiare non solo soldi ma anche peso, operazione che porta la Renault Clio 2013 a perdere sulla bilancia mediamente un quintale rispetto al modello che va a rimpiazzare. Ogni singolo componente dà il suo contributo alla causa, a partire dalla scocca, che ora impiega acciai ad alta resistenza.
NEW ENTRY Sul fronte motori la primizia è il nuovo tre cilindri 900 sovralimentato destinato a equipaggiare la versione TCe 90, dotata appunto di 90 cv e di una coppia di 135 Nm. Questo motore porta la Renault Clio 2013 a scattare da 0 a 100 in 12,2 secondi e toccare i 182 km/h, con un consumo dichiarato di 4,5 litri ogni 100 km. La stessa potenza è erogata dall’ultimo aggiornamento del turbodiesel 1.500 dCi, che, forte però di una coppia di 220 Nm, ha prestazioni un po’ più vivaci e consumi inferiori (11,7 secondi, 178 km/h e 3,4 l/100 km). Dello stesso motore esistono una variante sempre da 90 cv più risparmiosa (3,2 l/100 km) e una da 75 cv (200 Nm, 14,3 secondi, 168 km/h e 3,6 l/100 km). A completare per il momento il quadro c’è un 1.200 a benzina aspirato a sua volta da 75 cv, che fa da entry level della gamma (107 Nm, 15,4 secondi, 167 km/h e 5,5 l/100 km).
INCOMINCIA DA TRE All’inizio del 2013 l’offerta si amplierà poi con l’arrivo di un 1.200 turbo da 120 cv destinato alla versione sportiva GT. Nell’attesa gli allestimenti a listino della Renault Clio 2013 sono tre. Quello base si chiama Wave e offre di serie, tra le altre cose, la chiave elettronica, il volante regolabile in altezza e profondità, il controllo elettronico della stabilità e il cruise control ma non l'impianto stereo. Questa lacuna è colmata alla grande dalla Live, che rappresenta il cuore della gamma e offre il sistema Smart Nav, con navigatore satellitare, touchscreen da 7”, radio Mp3, prese Usb e Aux e kit Bluetooth integrati; inoltre ci sono di serie i fendinebbia e il sedile del guidatore regolabile in altezza. Al top c’è infine la Energy con cerchi da 16”, la chiave elettronica con più funzioni, il sistema Start/Stop e dettagli a livello di arredi che danno all’’ambiente un tocco più raffinato. Quanto ai prezzi, si parte dai 13.500 euro della Renault Clio 2013 1.2 Wave per arrivare ai 17.500 della 1.5 dCi 90 cv Energy. In ogni caso non sarà facile resistere alla possibilità di personalizzare la macchina: le opportunità sono molteoplici e ce n'è davvero per tutti i gusti, tra sticker. modanature, inserti, colori e rivestimenti vari.
SEMPRE PIU’ IN ALTO Il posto di guida della Renault Clio 2013 vanta - a detta dei tecnici francesi - un piccolo record: è quello che vanta la regolazione in altezza del sedile più ampia della categoria, 70 mm. Questioni di millimetri a parte, quel che è certo è che la francesina calza bene ai piloti di tutte le taglie. Il piantone dello sterzo un po' in carne e il volante leggermente inclinato in avanti sono peccati veniali su cui non ha senso soffermarsi tanto: dopo poco ci si fa l'abitudine e si guida con il sorriso sulle labbra. Guarda il video.
IN GINOCCHIO DA TE L'accessibilità alla zona posteriore è discreta ma una volta a bordo i più alti possono lamentarsi un po' perché i centimetri a disposizione delle ginocchia sono appena sufficienti. Va meglio a chi non ha un fisico da cestista e, in generale, la vita è più rosea anche per la testa, con il padiglione che non dà problemi nonostante giri più basso che in passato.
GIROTONDO La forma del tetto limita un po' la visibilità, tanto nella zona posteriore quanto in quella anteriore: in questo caso, a infastidire è lo spessore dei montanti, che creano un piccolo angolo cieco, che si nota tanto nel misto quanto, in misura però minore, in città. Tutto ciò non impedisce comunque alla Renault Clio 2013 di muoversi con una certa agilità negli spazi stretti, complice anche un diametro di sterzata contenuto.
SALTO DI QUALITA’ Le soddisfazioni maggiori, tuttavia, la Clio le regala quando si esce dalla città e ci avventura nel misto. Qui si raccolgono i frutti del lavoro degli ingegneri: con carreggiate più larghe, passo allungato e baricentro abbassato, la nuova Clio fa un bel salto di qualità dal punto di vista del comportamento, innalzando il limite di tenuta e consentendo una guida tonda e precisa. Da questo punto di vista è promosso anche lo sterzo con assistenza elettrica, diretto e consistente tra le mani.
IN MEDIO STAT VIRTUS Un telaio e un assetto così a punto sembrano in grado di gestire anche potenze più elevate dei 90 cv erogati dalle due motorizzazioni provate. Il piccolo 900 a benzina sovralimentato fa il suo dovere alla grande, non facendo rimpiangere unità di cilindrata maggiore. La turbina inizia a lavorare presto e senza particolari inerzie, rendendo questo motore fluido sin dai regimi più bassi e lineare come un aspirato. Il meglio lo dà ai medi, una volta raggiunto il regime di coppia massima, a 2.500 giri, e nei 1.000-1.500 giri successivi. Una volta raggiunta quota 5.000, invece, conviene passare al rapporto superiore perché a quel punto il tre cilindri perde smalto.
ERCOLINO Chi pensa di usare spesso la macchina a pieno carico o desidera risposte più vivaci quando affonda il piede destro sull’acceleratore può rompere il salvadanaio, sborsare 1.650 euro in più e orientarsi sulla 1.500 dCi. Questo turbodiesel è più corposo ai regimi medio bassi e assicura una maggior elasticità in ripresa. Il rovescio della medaglia è rappresentato dalla presenza di una sessantina di chili in più sull’avantreno che, assieme alla maggior coppia scaricata a terra, accentuano al naturale tendenza del muso ad allargare la linea impostata quando si guida all’arrembaggio. Nulla di fastidioso e che non si possa contrastare con manovre istintive: anche quando si rilascia il gas in curva o si fanno correzioni di traiettoria la coda resta al suo posto.